Capitolo 7: in collegio

Nel capitolo non è Candy a trovare il gabbiano, bensì Eliza

"Candy, tesoro, devo parlarti"

"Si zia?"

"Il tuo compleanno si avvicina. Presto compirai quattordici anni. La maggior parte delle signorine di buona famiglia al loro quattordicesimo compleanno vengono mandate in collegio".

"Devo andare anch'io in collegio zia?"

"Si tesoro. La sola idea di separarmi da te e dai miei nipoti mi rattrista molto, ma è un passo che devi compiere. È molto importante per la tua educazione".

"Si, capisco zia". Il tono di Candy era sommesso. "Ti prometto che mi comporterò bene, sarò studiosa e diligente".

"Lo so bambina mia".

"Anche i miei fratelli andranno in collegio?"

"Si Anthony come te studierà in un collegio maschile inglese".

"In Inghilterra, così lontano!"

"È il miglior collegio per signorine di buona famiglia. Inoltre ti farà bene allontanarti per un po' da qui".

"Ho fatto qualcosa di sbagliato?", domandò la bambina.

"No tesoro mio, ma ho notato che sei insofferente verso i tuoi cugini. Ti hanno fatto qualcosa?", chiese con circospezione la signora Andrew.

"No, niente". La bambina abbassò gli occhi.

"Guardami Candy", incalzo zia Elroy.

"Non posso", rispose in un soffio la ragazza.

"Perché mi stai mentendo?", chiese cauta la donna.

La ragazzina annuì.

"Candy tesoro".

"Non mi chiedere niente, non so nemmeno io quello che è successo quel giorno… lui era così strano".

Candy arrossì. Non sapeva effettivamente quello che il cugino voleva fare il giorno del suo compleanno. Non si era mai trovata in una situazione simile. Si era sentita vulnerabile, per la prima volta aveva avuto paura del giovane Leagan. Era visibilmente imbarazzata.

"Parli di Neal?"

La bambina non rispose. Si morse le labbra.

"Va bene piccola mia, non indagherò oltre".

oOo

"Tanti auguri Candy", gridarono in coro i ragazzi.

"Questo è il mio regalo", disse Archie con un tono di compiacimento.

Il regalo del ragazzo consisteva in un baule stracolmo di abiti e accessori presi per l'imminente partenza e soggiorno in Inghilterra della ragazza.

"Archie non dovevi. Ho l'armadio che scoppia per quante cose mi avete preso quando sono stata adottata".

"Ma tesoro, andrai in Inghilterra. Devi essere una perfetta londinese".

"Questo è il mio. Ti terrà compagnia quando sentirai la nostra mancanza", disse con dolcezza Anthony.

Il ragazzo regalò alla sorella un carillon in legno chiaro. La melodia era Nocturne di Chopin.

"È bellissimo, grazie".

"Ora è il mio turno, tesoro questo è il mio regalo", disse con orgoglio Stear.

"L'origine della specie di Darwin", grazie Stear", disse allegra Candy.

"Ma che razza di regalo le hai fatto", sbuffò Archie.

"Sono stato il più originale", disse divertito il ragazzo.

"Bambina mia, questo è il mio".

La signora Andrew diede il suo alla bambina.

"Non dovevi zia, mi hai già regalato questa festa privata solo per me."

"Aprilo bambina mia".

"La Bibbia e un libro di preghiere. Grazie zia". Candy era visibilmente commossa.

"Credo che il regalo della zia, batte di gran lunga i nostri", disse Anthony.

oOo

Il tanto temuto giorno della partenza arrivò. Candy era triste, non voleva lasciare la sua famiglia. Sapeva che la decisione della zia era per il suo bene, ma lei pensava che anche se privatamente, avrebbe avuto lo stesso un'ottima educazione.

"Ciao Candy, ciao Anthony", gridarono all'unisono i ragazzi. Loro frequentavano già un collegio americano newyorkese.

"Ciao", risposero commossi.

"Hai paura Candy", disse sottovoce Anthony.

"Si", rispose in un soffio la ragazza.

"Non temere niente e nessuno, sii sempre te stessa. Vieni andiamo nelle nostre cabine. La zia ha chiesto che ci mettessero in cabine adiacenti e comunicanti".

"Grazie".

Anthony a Candy si stavano avviando quando sentirono delle voci allarmate.

"Che orrore buttatelo via", diceva una donna di mezza età.

"Che schifo", continuava un'altra.

Si avvicinarono al gruppetto per capire cosa stesse succedendo.

"Ehi ragazzina, non toccare quella cosa", disse un'altra donna ancora.

"È ferito, ha bisogno di cure. Sapete se c'è un veterinario sulla nave?"

Anthony trasalì nel sentire il tono di voce della persona più giovane.

"Eliza", disse sottovoce a Candy.

La ragazzina dai capelli rosso tiziano prese la piccola creaturina e si allontanò.

Anthony non riusciva a credere a quello che aveva appena visto. Sua cugina che teneva tra le mani un gabbiano ferito gravemente. Anche Candy si meravigliò.

La fanciulla chiese se al personale se tra i passeggeri c'era un veterinario. Quando portarono la giovane dal dottore lei sussurrò al volatile: "Andrà tutto bene, vedrai".

Non si era accorta che i suoi cugini l'avevano seguita di nascosto.

"La ferita è molto grave, ma non impossibile da curare. Purtroppo non volerà più".

"Io non posso tenerlo. Sto andando a studiare in un collegio inglese. Nemmeno la mia famiglia vorrebbe averlo in giro".

"Ho capito".

L'uomo si stava per allontanare.

"Però posso pagare le sue cure".

"Molto bene", rispose il veterinario. L'uomo si allontanò con il gabbiano tra le braccia.

"Signorina".

"Si"

"Sono il comandante della nave. Terrò io quella creatura".

"Davvero?"

"Si, questo è il mio ultimo viaggio. Il gabbiano mi terrà compagnia quando sarò in pensione".

"Grazie, grazie mille".

Anthony rimase a bocca aperta. Non aveva mai visto sua cugina comportarsi così. Aveva persino ringraziato sinceramente il comandante.

"Forse non è così cattiva come l'avete sempre dipinta", sussurrò Candy.

Anthony non rispose. Non amava sua cugina per la sua cattiveria, arroganza e superbia. Poi si ricordò che con gli animali, lei non aveva mai avuto problemi. Gli amava.

-Deve solo imparare ad amare le persone- pensava.

oOo

Per tutto il tempo del viaggio Anthony e Candy decisero di non incrociare Eliza. Lei sapeva che non era amata dalla cugina. Quando arrivarono al porto, però furono costretti a condividere la carrozza.

"Alla Royal Saint Paul School accettano proprio tutte", disse con derisione Eliza.

"Hai ragione cugina, infatti hanno accettato anche te", rispose con altrettanta derisione Anthony.

Eliza si morse il labbro fino a farlo sanguinare.

"Come sta il gabbiano ferito?", chiese con gentilezza Candy.

Eliza guardò con stupore Candy, e Anthony guardò con altrettanto stupore la cugina. Quando non era accigliata, o non aveva quell'espressione di superbia cattiveria sul volto, sua cugina era veramente bella, forse anche più bella di Candy.

"Come fai a sapere…"

"Ti abbiamo visto cugina", disse Anthony.

"Sta bene, il capitano ha deciso di adottarlo", rispose freddamente Eliza. Come se non le importasse niente di quell'animale.

Anthony e Candy si guardarono negli occhi.

"È ritornata a essere la Eliza fredda e cattiva di sempre", disse sottovoce Anthony.

Candy non era del tutto convinta. Aveva visto il lato buono di Eliza.

oOo

La Royal Saint Paul School era un collegio femminile molto severo. Gestito da suore fredde e implacabili. Le allieve non avevano libertà d'espressione. Erano seguite sia dentro che fuori il collegio da veri e propri segugi. Vietato divertirsi, vietato sbagliare, vietato amare e fare amicizia. All'interno vigeva la regola della competizione più agguerrita, non si coltivavano amicizie. Quello fu il periodo peggiore per Candy, ma aveva fatto una promessa a sua zia, e l'avrebbe mantenuta. Inoltre la Bibbia e il libro di preghiere che la donna le aveva regalato, aiutavano la ragazza a non arrendersi.

Alla fine, in qualche modo, era riuscita a fare amicizia con due ragazze poco più grandi: Annie Brighton e Patricia O'Brien. Una bellissima amicizia segreta. Candy e le sue amiche coltivavano quello che avevano creato con discrezione e amore. Le ragazze rimasero in collegio fino al compimento del loro ventesimo compleanno.