Capitolo 16
A poche ore dall'arrivo dei feriti in ripresa, al piano superiore ci fu uno scontro tra titani:
Carson VS Thomas.
Non ci furono né vincitori né vinti, niente colpi bassi né ferite gravi, ma comunque l'ultima parola l'ebbe il maggiordomo.
All'ora del the, Robert diede addio alla sua amata biblioteca, che ora aveva un tavolo da ping pong e un separé, mentre Cora era stranita dall'aspetto dell'atrio di casa sua. Si fecero forza e, insieme alle figlie Edith e Sybil, accolsero gli ufficiali.
Carson e la signora Hughes erano, come sempre in queste occasioni, fuori dal portone, dritti come dei fusi. Erano posizionati dalla stessa parte come di consueto, ed era strano visto che ultimamente nelle loro vite erano tutto fuorché quello, ma non erano vicini come sarebbero stati di solito.
Cercavano di guardare da altre parti invece che nella direzione l'uno dall'altra.
La guerra era arrivata a Downton in modo inaspettato e questo serviva a ricordare il motivo del loro silenzio.
Quante cose erano successe, quanti uomini morti o gravemente feriti, come i presenti dimostravano, e per cosa? Quella visuale era straziante per entrambi.
Il signor Carson si voltò per ammirarla alla luce naturale, cosa che non accadeva spesso, e lei prima si girò dall'altra parte, poi entrò seguendo il capitano Crawley.
Il giovane uomo si era diretto dalla madre, felicissima di rivederlo, quando vennero interrotti dalla governante che era scappata dallo sguardo intenso del maggiordomo.
Non era quello il momento di parlare dei loro sentimenti o fare pace. Forse quella sera.
Mary fu felice ma dovette reprimere ciò che sentiva alla vista del cugino.
Edith trovò un modo per rendersi utile, cosa che le sarebbe valsa un encomio pubblico a pranzo qualche giorno dopo.
Ethel intanto aveva messo lo sguardo su uno degli uomini, il maggiore Bryant, e sembrava corrisposta.
Mentre tutto veniva sistemato al meglio la governante trovò la padrona di casa.
"Mylady posso parlarvi un momento?"
"Certamente signora Hughes" disse Cora dirigendosi nella parte di biblioteca che potevano usare.
"Che succede?"
"Ecco vedete .. lungi da me lamentarmi... sono felice che la casa abbia approvato il progetto del convalescenziario ma..."
"Ma?"
"È successo tutto così in fretta che, mi duole dirlo, non credo siamo pronti.
Per lo meno al piano di sotto"
"Che intendete?"
"La signora Patmore ha giustamente sollevato la questione dei pranzi.
Gli orari saranno tutti sballati, e come potremo servirvi se dobbiamo stare dietro anche a loro?
Teniamo conto che il signor Carson ha solo il signor Lang su cui fare affidamento e dopo l'ultima volta...
Per non parlare dei turni della biancheria e di come dividerla da quella della famiglia.
Ci sarà il triplo di roba da lavare e le ordinazioni, di qualsiasi genere, aumenteranno"
"Capisco..."
"Non volevo imporre le mie idee..."
"No ha fatto bene signora Hughes. Eravamo così entusiasti di dare una mano che non ci siamo fermati a chiedere a chi effettivamente dirige la casa se era fattibile farlo. Dovrò parlare con la cugina Isobel"
"Penso di averla vista scendere da basso mylady"
E infatti la trovarono a dare ordini a destra e a manca nella sala della servitù.
"Che cosa sta succedendo?" chiese Cora leggermente irritata nel vedere come la donna più anziana elargire comandi come se fosse la padrona.
Lo sguardo di Carson, della signora Hughes e di altri presenti era impagabile.
La signora Crawley rispose serafica:
"Stavo organizzando le mansioni della casa. Laddove si sovrappongono a quelle sanitarie"
"Continuiamo il discorso di sopra?!" disse gentilmente Lady Grantham cercando di trattenersi.
"Beh ho preparato degli schemi e.." la donna ribatté ma lo sguardo penetrante la convinse a chiudere il becco.
"Certamente"
Quando Cora oltrepassò la signora Hughes, quest'ultima non potè fare a meno di sorridere genuinamente.
Carson guardò andar via le due donne.
Era da anni che vedeva scontri tra due donne, nello specufico la signora Hughes e la signora Patmore per la chiave della dispensa. Certo i caratteri e le parole che uscivano dalle loro bocche erano molto diverse, ma alla fine c'era sempre cooperazione e rispetto. Sapeva che invece al piano di sopra la cosa non si sarebbe risolta, e soprattutto non presto o facilmente.
Quando Sarah O'Brian fece notare la situazione a Thomas esso rispose:
"Troveremo una soluzione"
Il maggiordomo era lì davanti e fu colpito da quelle parole.
Da quei due si poteva aspettare di tutto, specie cose brutte.
Se avessero agito a favore di Downton, cosa di cui non era certo, forse avrebbe potuto essere un pochino più accondiscendente nei loro confronti, sperando non facessero danni irreparabili come loro solito. Li avrebbe tenuti d'occhio comunque.
Mentre, davanti a Robert e il dottore a fare da arbitri, Cora e Isobel discutevano dell'organizzazione della casa, Mary entrò portando notizie del suo amico Evelyn Napier.
Esso era stato ferito e chiedeva asilo a Downton dopo la dimissione dall'ospedale.
Cora e suo marito dissero di sì senza batter ciglio, ma il dottor Clarkson e Isobel erano di tutt'altro parere e lo espressero in modo forte.
Il Conte di Grantham fu costretto così a ringhiare ed abbaiare ancora più forte di loro, provocando l'ammirazione di moglie e figlia, nonché lo sgomento dei due avversari.
