E dopo il capitolo scritto dal mio collaboratore, di cui io mi sono limitato ad assicurare la qualità guidandolo passo passo, sono io a riprendere le redini del racconto, per questo nono capitolo.
Anita, per una fortuita coincidenza, ha avuto l'opportunità di fare la conoscenza dei suoi nonni, di confrontarsi con loro e di conoscere la loro storia, traendo ispirazione per sé e per i suoi Pokémon.
Una medaglia sudata
Il giorno seguente, i quattro si alzarono alla buon ora. Si erano diretti verso la sala colazione. Come da tradizione, i quattro optarono per una colazione dolce. Erano ancora tutti e quattro in pigiama, e sembrava avessero ancora la testa attaccata al cuscino. «Buongiorno!» Si salutano. «Spero che abbiate passato una buona notte.» Aggiunse Ash poco dopo.
Gli altri tre si limitarono ad annuire. «Quando hai intenzione di sfidare la palestra?» Carlos incalzò Anita, che stava bevendo la sua tazza di cappuccino. La bevanda le andò quasi di traverso. Finito di bere, la ragazza rispose alla domanda dell'amico. «Non saprei. Ieri ero tutto il giorno in giro e non ci siamo allenati. Vorrei lavorare ancora un po', prima di affrontarla.» Ash le sorrise. «Nessun problema. Sono a tua completa disposizione. Se ricordo bene, la Capopalestra è specializzata in Pokémon di tipo Normale. I Pokémon di tipo Normale sono molto forti perché sono imprevedibili. Possono usare molti tipi di attacchi diversi. Pensa alla tua Herdier, che conosce anche delle mosse di tipo Terra, di tipo Fuoco e di tipo Buio. E poi molti Pokémon di tipo Normale hanno anche un altro tipo, come il tipo Volante.» La ragazza non poté nemmeno elaborare le parole dell'amico, che subito questi cambiò argomento. «Ormai mi conosci, non sono un amante della teoria. Appena finiamo di prepararci, inizieremo il nostro allenamento.» Dalle parole di Ash trapelava un certo entusiasmo. «Mi chiedo quali Pokémon userai questa volta. Servine e Sandile si saranno stancati!» Gli rispose Carlos. Ash lo fulminò con lo sguardo. «Avevo già delle idee. Loro si meritano un po' di riposo. Ieri hanno lavorato tanto.» Anita, invece, sembrava piuttosto incuriosita. Sapendo che la Palestra era specializzata nel tipo Normale, probabilmente il ragazzo le avrebbe fatto affrontare Pokémon di quel tipo. Solo si chiedeva quali.
Dopo tre quarti d'ora tutti e quattro erano pronti. Serena non aveva Varietà in programma. In seguito all'attacco del Team Plasma, il Governo aveva varato un provvedimento d'emergenza con effetto immediato. Tutti i tornei e i Varietà erano stati sospesi fino a data da destinarsi. Per le lotte in palestra, invece, era stato semplicemente limitato il numero di persone che avrebbero potuto seguire la lotta dal vivo.
Ash aveva finalmente ritirato i Pokémon con cui avrebbe disputato quella sessione di allenamento. Erano dei Pokémon che non lottavano da un po', per cui quell'allenamento avrebbe giovato anche a loro.
Ritirati i Pokémon, Ash si ricongiunse con gli amici, che nel frattempo si erano seduti in una delle panchine a fianco al campo lotta. «Scusate il ritardo, ma il Professor Oak aveva il suo telefono in silenzioso.» Il ragazzo si scusò con gli amici. «Però adesso possiamo cominciare.» Anita si alzò dalla panchina e si diresse in uno dei lati corti del campo di lotta, Ash si posizionò dal lato opposto. «Ricorda, la cosa più importante è imparare come affrontare dei Pokémon così imprevedibili.» La ragazza si limitò ad annuire. «Quando sfidi un capopalestra e hai una medaglia, ti sfiderà in una lotta in singolo con tre Pokémon.» Spiegò Carlos. «Vale anche per la terza medaglia. Una volta ottenute tre medaglie, il numero di Pokémon da far lottare o il tipo di lotta è a discrezione del Capopalestra.» Aggiunse poco dopo. «Adesso concentriamoci su questo allenamento.» Ash interruppe la spiegazione dell'amico.
Prese una Poké Ball dal suo borsello e mandò in campo il Pokémon con cui avrebbe cominciato l'allenamento. Uno dei suoi trenta Tauros. Era un Pokémon quadrupede, dall'aspetto molto simile a quello di un toro. Il suo pelo, piuttosto corto era beige,tranne per la folta criniera, di un grigio scuro tendente al marrone, sviluppata principalmente attorno al collo. Gli zoccoli e i ciuffi di pelo alle estremità delle sue tre code avevano lo stesso colore della criniera. Sulla testa presentava due corna ricurve e acuminate: fra di esse e fra gli occhi, vi erano tre escrescenze color grigio argento dalla forma semicircolare.
«Un Tauros di Kanto?» Chiese, retoricamente, Carlos. «Fino ad ora avevo visto solo dei Tauros di Paldea, quando andavamo dai nonni, a Paldea.» Anita, invece, non aveva mai visto un Tauros in vita sua, che fosse di Kanto o di Paldea, per cui decise di scansionare il Pokémon con la funzione Pokédex del suo Smart Rotom. «Tauros, Pokémon Torobrado. Forma di Kanto. Tipo Normale. Tauros è un Pokémon esclusivamente maschio. Lottano tra loro incrociando le corna. Il capobranco è fiero dei segni delle lotte sulle sue corna. Mosse conosciute: Cozzata Zen, Incornata, Forza Equina, Sottilcorno» La ragazza prese una delle sua Poké Ball dalla borsa. «Sembra un Pokémon piuttosto minaccioso.» Commentò la ragazza, sottovoce. «In questo caso… Herdier! Sei pronta ad allenarti?» La ragazza mandò in campo la sua Pokémon Fedeltà. Quest'ultima appariva piuttosto intimorita, dal Pokémon Torobrado, che sortì dall'avversaria un simile effetto. «Entrambi hanno l'abilità Prepotenza. I loro attacchi si indeboliscono a vicenda.» Commentò Carlos. «Se siete pronte, possiamo partire.» Le richiamò Ash. «Fate pure la prima mossa.» Le invitò poco dopo. «Herdier, sei pronta?» La Pokémon rispose con un breve mugolio. «Allora possiamo cominciare! Herdier, usa Azione!» La Pokémon si mise immediatamente a correre a gran velocità, contro l'avversario. Tauros rimase fermo, in attesa di istruzioni. La Pokémon Fedeltà si stava avvicinando a grande velocità contro il toro. «Forza, schiva!» Ordinò Ash. Il Toro scatrò rapidamente, impedendo all'avversaria di colpirlo. «E ora Cozzata Zen!» Il Pokémon Torobrado abbassò la testa e si mise a correre contro la Pokémon, colpendola con la testa e facendole fare un bel volo. «Herdier!» La ragazza sembrava estremamente preoccupata, ma la Pokémon si rimise immediatamente in piedi.
«Tauros, Usa Sottilcorno!» Il Pokémon Torobrado si mise a correre in direzione della sua avversaria, nel mentre le sue corna si allungarono e si illuminarono. Sembrava quasi fossero fatte di metallo.
«Herdier! Cerca di evitarlo!» Ordinò Anita. La Pokémon comprese le intenzioni della sua Allenatrice, rapidamente incominciò a scavare una buca nel terreno. Un modo perfetto per evitare un attacco del genere.
«Tienti pronto, potrebbe sbucare da qualsiasi parte.» Ash richiamò il suo Pokémon. In più, per Tauros, percepire le vibrazioni del terreno con gli zoccoli, non era affatto facile.
La Pokémon Fedeltà, invece, era in grado di percepire perfettamente la posizione del suo avversario. Doveva solamente aspettare il momento giusto. Improvvisamente, la Pokémon spuntò dal terreno, esattamente di fronte a Tauros. «Forza Equina!» Il corpo del Pokémon Torobrado si illuminò di una luce arancione, quando quest'ultimo si alzò sulle zampe posteriori, colpendo violentemente l'avversaria con gli arti anteriori e rispedendola dall'altra parte del campo.
«Direi che come allenamento per Herdier è più che sufficiente. È migliorata parecchio. E credo che anche per Tauros sia il momento di riposare un po'.» Ash e la sua amica fecero rientrare i loro Pokémon nelle Poké Ball praticamente in contemporanea.
«Sotto a chi tocca!» Ash incalzò l'amica, preso dal ritmo della lotta.
Anita rimase spiazzata dal modo di fare dell'amico. Finalmente Ash stava iniziando a fare sul serio? «Snorlax, vieni fuori!» Ash mandò in campo un grosso Pokémon, dal colore blu, il cui corpo era composto quasi del tutto dalla sua pancia color crema. La sua testa, piuttosto grande ed era sormontata da due orecchie triangolari, mentre dalla grande bocca spuntavano due denti aguzzi. I suoi piedi erano piuttosto grandi e presentavano tre artigli. Le braccia erano, invece, piuttosto corte.
Appena uscito dalla Poké Ball, il grosso Pokémon si guardò attorno con aria stordita. Quel posto gli sembrava familiare, ma al contempo diverso. «Tranquillo, dopo la lotta, potrai mangiare quello che vuoi.» Ash lo rassicurò.
Anita, invece mandò in campo il suo Oshawott, che non appariva affatto intimorito dalla stazza del suo avversario,
contrariamente alla sua Allenatrice. «Stai tranquilla! È grande e grosso ma è un tenerone!» La rassicurò Ash. La ragazza
fece finta di non preoccuparsi, mentre scansionava quel grosso Pokémon con il suo Smart Rotom. «Snorlax, Pokémon Sonno. Tipo Normale. Esemplare maschio. La giornata tipica di Snorlax consiste in nient'altro che mangiare e dormire. È un Pokémon così docile che i bambini usano la sua enorme pancia come parco giochi. Mosse conosciute Corposcontro, Gelopugno, Pesobomba, Terremoto.» La ragazza ripose il suo dispositivo nella sua borsa. «Iniziate pure voi!» La invitò Ash.
La ragazza non se lo fece ripetere due volte. «Oshawott, sei pronto? Usa Acquagetto!» Il Pokémon Lontra rivestì il suo corpo di un sottile strato d'acqua, prima di spiccare un salto e di dirigersi in direzione dell'ingombrante avversario. Ash rimase in silenzio. Era la sua solita tecnica attendista. Aspettare l'ultimo istante prima di ordinare un attacco e approfittare dell'effetto sorpresa.
Questa volta, però, le cose andarono diversamente. Ash rimase in silenzio. E il Pokémon Lontra colpì Snorlax in piena pancia. L'enorme strato di grasso del Pokémon si compresse, come una molla.
Una frazione di secondo dopo, il Pokémon lontra venne rispedito dal lato opposto del campo, senza che il suo avversario subisse alcuna ripercussione. Carlos, vedendo la scena, non trattenne le risate.
«Riproviamoci, Oshawott, Acquagetto!» Il Pokémon Lontra rivestì il suo corpo di un sottile strato d'acqua, prima di spiccare un salto e di dirigersi in direzione dell'ingombrante avversario, per ottenere il medesimo risultato di prima.
"Forse colpirlo con attacchi diretti non funziona" Pensò Anita. «Proviamo con Pistolacqua!» Ordinò la ragazza. Dalla bocca del Pokémon Lontra si generò un potente getto d'acqua, che finalmente riuscì a colpire l'avversario. Appena la lontra terminò il suo attacco, Snorlax si limitò a scrollarsi l'acqua dalla pelliccia.
«Ora tocca a noi! Sonrlax, Pesobomba!» Ordinò Ash. Il Pokémon Sonno si mise a camminare. Ad ogni passo, il terreno si mise a tremare, a causa dei pesanti passi del Pokémon.
Con il suo non eccellente ritmo, il grosso Pokémon stava per raggiungere il suo avversario. Anita stava iniziando ad impanicarsi.
Cosa avrebbe dovuto fare? Intanto, Snorlax si era pericolosamente avvicinato al Pokémon Lontra.
«Cerca di evitarlo!» Ordinò la ragazza. Il Pokémon Lontra ora sembrava avesse veramente paura del suo avversario, che stava per lanciarsi a capofitto contro di lui.
Tutto accadde in un attimo. Il grosso Pokémon spiccò un enorme balzo, tuffandosi di pancia contro il suo avversario. SBAM! Si sentì un rumore fortissimo, accompagnato da una violenta vibrazione del terreno, sembrava quasi un terremoto.
«Oshawott! NO!» La ragazza sembrava disperata. «Oshahahaha!» Il Pokémon Lontra si mise a ridere. Anita si girò di scatto. Il Pokémon era dietro di lei. «Ehi! Ma… allora Snorlax?» L'ingombrante Pokémon si rialzò. L'impatto con il terreno aveva creato un grosso buco. Sotto l'enorme Pokémon vi era solo una piccola pozza d'acqua. «Eh?» Anche Ash sembrò stupito dalla cosa, quantomeno inizialmente. Pochi istanti dopo, il ragazzo ebbe l'illuminazione. «Ma certo! Oshawott deve aver imparato Sostituto.» «Sostituto?» Chiese Anita, piuttosto incuriosita. «È una mossa che permette ad un Pokémon di uscire da una situazione difficile, anche se questo lo fa stancare un po'. Rowlet lo ha imparato… anche se un po' a modo suo.» Spiegò Ash. Anita sembrava ancora più interessata alle parole dell'esperto Allenatore. «Quindi hai imparato Sostituto per evitare di essere attaccato da Snorlax?» La ragazza si rivolse al suo Pokémon. «Sha! Sha!» Rispose il Pokémon, in tono orgoglioso. «Direi che per loro due può bastare così. Snorlax starà già reclamando il suo cibo e Oshawott si sarà stancato per la lotta.» Aggiunse Ash, poco dopo. Quasi non fece in tempo a finire di parlare, che subito il Pokémon Sonno iniziò a reclamare il suo cibo.
Per fortuna, ora che era il Campione del Mondo, aveva un'importante entrata e pagare gli abbondanti pasti che richiedeva il suo Pokémon, non era affatto un problema. Ash contattò un ristorante poco lontano. Ordinò una gargantuesca quantità di cibo, e chiese di farla consegnare al Centro Pokémon. Dopo aver risolto la questione cibo, l'allenamento potè riprendere.
«Se non mi sbaglio ti resta ancora un Pokémon. Sei pronta?» Anita venne colta un po' alla sprovvista. In quel momento stava pensando a come poter sfruttare la nuova mossa imparata dal suo Pokémon.
«Si… sono pronta.» Rispose la ragazza, tornata alla realtà. «Vieni fuori, Vivillon!» La ragazza mandò in campo la sua Pokémon. Ash, invece, mandò in campo il suo Noctowl, un Pokémon simile ad un gufo. Il suo piumaggio era verde chiaro, decorato da un motivo marrone scuro sul petto a forma di triangoli. L'intera parte posteriore del corpo era di un colore tra l'arancione e il marrone. I suoi occhi erano rossi con degli anelli neri intorno, decorati da un secondo anello color crema intorno al primo. Sopra i suoi occhi c'erano delle "corna" di piume color crema, simili a grandi sopracciglia. Il suo becco, piuttosto piccolo, e gli artigli erano rosati. I suoi piedi erano dotati di tre dita. Due erano rivolte in avanti e una indietro.
Anita lo scansionò con la funzione pokédex del suo Smart Rotom. «Noctowl, Pokémon Gufo. Tipo Normale e Volante. Esemplare maschio. Questo Noctowl è un esemplare shiny. Noctowl non manca mai la cattura di una preda nell'oscurità. L'infallibilità gli deriva dall'acutissima vista, che gli consente di vedere anche alla luce più flebile, e dalle ali morbide e soffici, silenziosissime in volo. Mosse conosciute: Eterelama, Extrasenso, Ondacalda, Ombra Notturna» La ragazza rispose il dispositivo nella sua borsa.
«Se siete pronte, possiamo iniziare fate pure voi la prima mossa.» Le invitò Ash. I due Pokémon stavano volando uno di fronte all'altro, in attesa di ordini. "Stai calma, hai già affrontato una lotta come questa!" Pensò la ragazza.
«Vivillon, sei pronta? Eterelama!» Dalle ali della Pokémon Farfascaglia si generarono delle sottili lame d'aria, che si mossero rapidamente, creando una sorta di fischio. «Noctowl! Usa anche tu Eterelama!» ordinò Ash. le due lame d'aria si scontrarono al centro del campo, generando un'esplosione. Nessuno dei due Pokémon sembrò sortire effetti. «Proviamo con questo! Usa Comete!» Ordinò Anita. La Pokémon Farfascaglia generò dei raggi di energia simili a stelle, dal colore dorato. «Forza difenditi con Extrasenso!» Ordinò il ragazzo. Il Pokémon Gufo generò dalla sua fronte un raggio di energia dal colore dorato, che, prima colpì quelle stelle, facendole esplodere, quindi colpì la Pokémon Farfascaglia, facendole perdere alcuni metri di quota.
«Vivillon! Cerca di reagire! Usa Energipalla!» La Pokémon generò una sfera di energia dal colore verde scuro, la sua forma ricordava una sorta di occhio. «Ombra Notturna!» Ordinò Ash. Il Pokémon Gufo creò un onda di energia dal colore violaceo che rapidamente raggiunse l'avversaria, avvolgendola in un turbine di oscurità. Al Gufo fu sufficiente scostarsi leggermente per evitare il colpo dell'avversaria. «Direi che può bastare così. Avete fatto un ottimo lavoro. Credo che siate pronte per la lotta in Palestra.» Si complimentò Ash. «Quanto a noi… credo che sia quasi ora di pranzo…» Aggiunse poco dopo, toccandosi la pancia. Carlos si mise immediatamente all'opera. Come i giorni scorsi, aveva a disposizione l'intera cucina del centro Pokémon. Il ragazzo aveva fatto un piccolo patto con l'Infermiera Joy. Avrebbe potuto usufruire delle cucine, a patto che avesse cucinato anche per gli altri ospiti.
Se la scorsa volta, il ragazzo aveva preparato degli hamburger, questa volta avrebbe tentato qualcosa di più particolare. Come primo avrebbe preparato del riso con carciofi e come secondo, delle fettine. La cucina era piuttosto ampia, anche se, rispetto alla cucina della palestra di Levantopoli, sembrava uno sgabuzzino. Il pavimento era realizzato in piastrelle bianche. Di pianelle bianche erano rivestite anche le pareti. Una porta in metallo permetteva di accedere alla cella frigorifera e all'area congelatori, che al ragazzo non interessava. Aveva già con sé tutto quello che gli serviva. Per il resto, nella stanza vi erano diversi ripiani, dei forni, dei piani cottura, pentole e padelle di vario tipo. Su alcuni contenitori vi erano delle erbe aromatiche e delle spezie.
Carlos diede uno sguardo attorno a sé. Ora che sapeva dove si trovavano tutti gli ingredienti, doveva solo mettersi all'opera.
E, dato che ormai conosceva Ash, sapeva che avrebbe dovuto fare in fretta.
Il ragazzo iniziò a lavare un bel pò di carciofi, cercando di stare attento a non pungersi, quindi incominciò a tagliarli e a
pulirli, buttandoli rapidamente in un'insalatiera con acqua e limone, per evitare che annerissero. Nel mentre iniziò a preparare il soffritto. Poco dopo iniziò a cuocere i carciofi, irrorandoli con del brodo vegetale. Dopo diversi minuti, iniziò a preparare il riso vero e proprio. Quando quest'ultimo giunse all'incirca a metà cottura, unì le due preparazioni, non prima di aver insaporito il riso con dello zafferano.
Appena il riso fu pronto, il ragazzo si mise a cuocere le fettine, un'operazione piuttosto rapida. La sua principale preoccupazione era quella di mantenerle in caldo dopo la loro cottura.
Appena la carne fu pronta, il ragazzo uscì dalle cucine. Aveva un'espressione piuttosto soddisfatta. Evidentemente era contento del suo lavoro. Ora non restava che servire. «Questa volta ti sei davvero superato!» Commentò Ash, dopo aver chiesto (e ottenuto) il bis di entrambi i piatti. Anche i Pokémon erano incredibilmente soddisfatti di quel pasto.
Nella testa di Ash, dopo aver pranzato e dopo aver superato l'abbiocco, ci sarebbe stato dello spazio per un altro allenamento, se non con Anita, i cui Pokémon dovevano riposare per la lotta in Palestra contro Aloé, perlomeno con Carlos. Dopotutto lui voleva diventare più forte, no? I piani di Ash, tuttavia, si scontrarono contro la dura realtà.
All'ingresso del centro Pokémon si presentarono due persone, un uomo e una donna. Entrambi sulla trentina. L'uomo, alto circa un metro e settantacinque, aveva dei capelli castano scuro, lunghi sino a poco sopra le spalle e un po' mossi. La sua barba non era troppo lunga, ma nemmeno rasata. Il taglio della barba rendeva la sua faccia più squadrata di quanto non fosse realmente. I suoi occhi erano castano scuro. Indossava una felpa di una famosa marca di abbigliamento sportivo e dei jeans strappati. Ai piedi delle scarpe di pelle piuttosto eleganti che stonavano con il resto dei vestiti.. Trasportava una grossa telecamera con un microfono integrato.
La donna era alta meno di un metro e sessanta, invece, aveva dei capelli rossi, piuttosto lunghi e aveva gli occhi verdi. Indossava un trucco piuttosto leggero ed elegante. Come il suo collega, anche lei vestiva piuttosto sportiva. Appena entrati al centro Pokémon, salutarono l'Infermiera, che, nel frattempo, era intenta a sistemare alcune Poké Ball. «Salve.» La salutano. «Buon pomeriggio a voi.» Li salutò a sua volta. «Volete che mi prenda cura dei vostri Pokémon?» Chiese. «I nostri Pokémon stanno bene. Forse un controllo non guasterebbe, ma… non siamo venuti qui per questo.» Rispose l'uomo. «Esatto.» Si aggiunse la donna. «Siamo dei giornalisti. Abbiamo scoperto che quattro dei sei Allenatori che sono saliti sul podio del Torneo a doppi incontri, sono ospiti in questo centro Pokémon.» Il collega completò la frase: «Dato che il Team Plasma ha attaccato prima che potessimo intervistarli, e che l'intero edificio è stato evacuato, non siamo stati in grado di intervistarli… e il pubblico le esige.» L'Infermiera rimase piuttosto spiazzata da quelle parole. Aveva seguito il torneo, per quanto il suo lavoro glielo permettesse. Aveva visto con i suoi occhi i Seguaci del Team Plasma attaccare e minacciare il pubblico. «Di norma non potrei diffondere i nomi degli ospiti che risiedono in questo Centro Pokémon, ma in questo caso farò un'eccezione. Credo che adesso siano in sala pranzo.» Rispose la donna.
Quasi non fece in tempo a finire la frase, che Ash e suoi amici, uscirono dalla stanza. «Direi che dopo un pranzo del genere, una lotta è proprio quello che ci vuole. Cosa ne dici?» Ash si rivolse a Pikachu. Il Pokémon Topo sembrava estremamente entusiasta della proposta.
«Oh! Eccovi qui! Vi stavamo aspettando.» La giornalista li accolse non appena si accorse della loro presenza. I quattro sembravano ignorare la sua presenza. Sentendosi ignorata, la donna si alzò dal divanetto dove si era accomodata e si avvicinò ai quattro, quasi tagliando loro la strada: «Voi siete quattro dei sei Allenatori che sono saliti sul podio al torneo l'altro giorno, non vi dispiace se vi faccio qualche domanda?» I quattro vennero colti di sorpresa. Si scambiarono dei rapidi sguardi, con aria perplessa. Anita non sembrava molto convinta. Già pensava al fatto che molte delle domande che avrebbe ricevuto sarebbero state Ash-centriche. Ben presto, però, la ragazza si accorse di essere in minoranza. Ash, Carlos e Serena sembravano piuttosto contenti di quella possibilità. «Si. Accettiamo la tua proposta.» Rispose Ash, rompendo il silenzio. La giornalista accompagnò i quattro al divanetto dove la donna si era accomodata in precedenza. I quattro si sedettero nel divanetto di fronte. La giornalista scosse il suo collega, per avvisarlo che era giunto il momento di fare il suo lavoro. L'uomo sbuffò leggermente, prima di accendere la sua telecamera.
«Salve ragazzi, io mi chiamo Tamya e sono una giornalista per il telegiornale di Unima 1. Come vi ho detto prima, mi piacerebbe farvi alcune domande sul Torneo e magari altre piccole cose per i fan.» La donna introdusse l'intervista. «Abbiamo qui con noi quattro dei sei Allenatori che sono saliti sul podio del Torneo a doppi incontri di Zefiropoli.» La donna prese un foglietto dalla sua tasca, su cui erano scritti alcuni appunti. «Il Campione del Mondo Ash Ketchum, L'Allenatrice Anita White, la Performer Serena Gabena e l'Allenatore Carlos Martin. Anita e Ash si sono classificati in prima posizione, Carlos e il suo partner, che in questo momento non è con noi, si sono classificati in seconda posizione, mentre Serena e il suo partner, che come per Carlos non è con noi, si sono classificati terzi.» I quattro si limitarono ad annuire.
«Cominciamo da te… Ash. Sei il Campione del Mondo, cosa ti ha spinto a partecipare ad un torneo come questo?» Il ragazzo, come ogni volta, ripeté la medesima trafila. «Il mio sogno è quello di diventare un Maestro Pokémon. Ho capito che, per farlo, devo aiutare qualcuno a raggiungere il suo obiettivo.» Rispose il ragazzo. «E quindi sei venuto qui ad Unima per questo? Se non mi sbaglio, vieni dalla regione di Kanto. È piuttosto lontana da qui. Cosa ti ha spinto a fare un viaggio così lungo?» Ash prese un bel respiro. «Per raggiungere i tuoi obiettivi non devi pensare a queste cose. In ogni caso se sono qui, lo devo al Professor Oak. Mi ha messo in contatto con una sua collega, la Professoressa Aralia, che, a sua volta, mi ha presentato Anita. Il resto è storia.» La donna sembrava essere interessata a quelle parole. «Capisco. Ma questo non spiega come mai abbia deciso di partecipare anche te al torneo, perdipiù con dei Pokémon non ancora evoluti…» Ash scosse la testa: «Ho deciso di partecipare proprio per permettere a Snivy e Sandile di mostrare di cosa sono capaci. Snivy si è anche evoluta. Se avessi partecipato con degli altri Pokémon, non sarebbe stato divertente.» «Divertente?» La giornalista sembrava sorpresa. «Le lotte sono anche divertimento. Se non ti diverti mentre lotti, non dovresti fare l'Allenatore.» La giornalista continuava a non capire: «Questo come spiega come mai hai deciso di lottare con dei Pokémon che hai appena catturato.» Ash prese un bel respiro. «Il compito di un Allenatore è quello di permettere ai suoi Pokémon di dare il massimo. Io so di cosa sono capaci i miei Pokémon. Ho voluto dare loro la possibilità di mostrare di cosa sono capaci, e sono molto soddisfatto del loro lavoro.» La giornalista fece un'ulteriore domanda al ragazzo: «Molte persone hanno pensato che hai lottato con dei Pokémon che hai catturato da poco per quello che, nelle corse, chiamano Bilancio delle Performance. Insomma… chi è più forte viene zavorrato o depotenziato per essere alla pari con i rivali. Cosa ne pensi di queste voci?» Ash non credeva a quelle parole. «Come ho detto prima ho solo fatto quello che dovrebbe fare un Allenatore. Permettere ai suoi Pokémon di mostrare quello che sono in grado di fare. Nessuno mi ha obbligato a far lottare Sandile o Snivy.» A questo punto, la giornalista ad Anita: «Nel torneo le coppie di Allenatori erano abbinate a caso. Tu hai avuto Ash come partner. Pensi che questo abbia influito sull'esito del torneo, o il fatto che Ash abbia lottato con dei Pokémon con poca esperienza, abbia influito meno?» I timori della ragazza si erano avverati. Già dalla prima domanda riguardava Ash. La ragazza cercò di mantenere la calma. Accanto a lei c'erano i suoi amici. Non le sarebbe potuto succedere nulla di brutto: «Ash è il Campione del Mondo. Ha tantissima esperienza e lo ha dimostrato. Lottare al fianco di un Allenatore così forte è un onore.» «Quindi è meglio sempre averlo come alleato che non come avversario.» Commentò la giornalista. «Piuttosto… mi pare che tu sia un'Allenatrice alle prime armi. Mi pare che tu abbia vinto solo una medaglia, fino ad ora. Pensi che questo torneo possa essere di aiuto nelle prossime lotte in palestra?» «Credo di sì. Abbiamo affrontato diversi avversari e tutti volevano vincere. Ognuno lottava in modo diverso e…» La giornalista la interruppe. «Abbiamo capito. Passiamo ora ai secondi classificati, o meglio al secondo classificato. Il tuo partner non è qui con te, ma non importa. Contrariamente alle varie altre coppie di Allenatori, voi due sembravate abbastanza in disaccordo. Sembrava che Ivan volesse fare tutto da solo.» «Esatto. È abbastanza frustrante lottare con qualcuno così. In un certo senso sono contento di non aver vinto. Spero che gli sia servito da lezione.» Rispose Carlos, lasciando la giornalista piuttosto perplessa. «Servito da la lezione?» «Esatto. Uno così arrogante non meritava di vincere. Voleva fare tutto lui, mi ha detto diverse volte di non intralciare.» La giornalista non sembrava molto interessata a quelle questioni. Passò quindi a Serena. «E ora tocca te, Serena. Come per Carlos non possiamo contare sull'Allenatrore che ha lottato al suo fianco. Ma non importa. Tu sei una Performer e una coordinatrice, cosa ti ha spinto a partecipare ad un torneo di lotta?» Chiese. «Sono una Performer, ma riconosco che le lotte abbiano il loro fascino. E quindi ho voluto provare.» La giornalista passò immediatamente alla domanda successiva. «Abbiamo visto che la tua Lilligant era impaurita, quando è entrata in campo, e questo ha causato la tua sconfitta. Puoi raccontarci quello che è successo?» «Lilligant è stata vittima dei bracconieri. La hanno ferita. Per questo fatica a fidarsi delle persone.» Spiegò la nativa di Kalos.
«Cambiando argomento… la cerimonia di premiazione è stata interrotta dal Team Plasma. Immagino abbiate sentito parlare di loro. Si battono per liberare i Pokémon dai loro Allenatori. Hanno attaccato durante la cerimonia di premiazione. Probabilmente ambivano a prendervi come ostaggi…» «Per fortuna siamo riusciti a scappare. Ma loro sono riusciti a prendere la ragazza che ha distribuito i premi.» Rispose Ash. Il ragazzo fece finta di non sapere che quella ragazza fosse un'Agente sotto copertura. «Ci ha detto di scappare e la hanno presa. Spero solo che stia bene.» Aggiunse poco dopo. «Da quello che so non hanno ancora chiesto riscatti o simili.» Nella stanza calò un silenzio irreale. «Ultima domanda. Per tutti. Immagino lo sappiate. Dopo l'attacco del Team Plasma, il Governo si è mosso immediatamente, sospendendo tornei e Varietà fino a data da destinarsi e limitando il numero di presenti per le lotte in palestra. Pensate che sia una scelta giusta oppure sono manovre esagerate?» Ash rispose per primo: «No. Non hanno esagerato. L'altro giorno poteva andare molto peggio. Il Team Plasma è molto pericoloso. E io e i miei amici saremo sempre i primi a contrastarlo, per far finire questa storia al più presto.» Poco dopo si aggiunse Serena. «Per quanto ami esibirmi nei Varietà, la sicurezza del pubblico viene prima di tutto. Non penso che riuscirei a dare il massimo, con l'ansia che possa succedere quello che è successo al torneo.» Anita e Carlos furono dello stesso avviso. La sicurezza del pubblico veniva prima di ogni altra cosa.
Il giorno seguente era finalmente giunto il momento della seconda lotta in palestra di Anita, dove la ragazza avrebbe affrontato la Capopalestra Aloé. L'appuntamento per la lotta era stato fissato per le nove e mezza del mattino. I quattro si alzarono relativamente presto, in modo da poter raggiungere la palestra senza doversi mettere a correre.
Rispetto alla prima volta, la ragazza appariva più tranquilla, il buon risultato al torneo a doppi incontri, aveva dato alla ragazza una discreta dose di fiducia. Consumata la consueta colazione dolce, i quattro si avviarono verso la palestra della città. Appena varcata la soglia del Centro Pokémon, Serena aprì l'applicazione delle mappe nel suo Smart Rotom. «Ecco qui, per fortuna non è molto distante.» La ragazza mostrò agli amici il percorso che separava il Centro Pokémon dalla Palestra.
La Palestra era un edificio imponente, realizzato in mattoni. Diverse colonne reggevano un ampio patio. Un'ampia porta garantiva l'accesso all'interno dell'edificio. Nulla faceva presagire che quell'edificio fosse una palestra. Sembrava piuttosto essere un museo o qualcosa del genere.
Prima che i quattro potessero varcare la soglia dell'edificio, un ragazzo alto e magro, dai lunghi capelli verde chiaro, indossava un berretto nero, una maglia bianca, dei pantaloni marrone chiaro e delle scarpe verdi. Al collo un pendente che
ricordava un pianeta. Indossava anche dei bracciali, e appeso ai pantaloni una sorta di cubo di Rubik. Poco vicino a lui volava un esemplare di Pidove, mentre un secondo Pokémon si era appena nascosto dietro le sue gambe.
«N?» Anita e Carlos sussultarono. «Lo conoscete?» Ash sembrava piuttosto sorpreso. «Oh! Si. mi ricordo di voi due. Ho lottato contro di te.» N indicò Anita. «Anche se non mi hai detto come ti chiami.» Indicò poi il ragazzo. «Credo che tu ti chiami Carlos. Abbiamo chiacchierato qualche tempo fa.» Carlos accennò un sorriso. Ricordava il loro scambio di parole, ma soprattutto il fatto che N avesse rifiutato la sua proposta di fermarsi a pranzare da loro. Ash ebbe finalmente modo di presentarsi: «Io sono Ash, e lui è il mio amico Pikachu.» Il ragazzo indicò il Pokémon Topo, appollaiato sulla sua spalla. Il ragazzo tese la mano ad N, che la strinse. «Piacere di conoscerti. Avevo già sentito parlare di te. Sei uno degli Allenatori più forti del mondo, non avrei mai pensato che un giorno ti avrei conosciuto di persona. Mi piacerebbe scambiare delle chiacchiere con te, ma purtroppo non ho molto tempo.» Pochi istanti dopo si presentò anche Serena. «Piacere di conoscerti. Sono Serena e sono una Performer Pokémon e Coordinatrice.» «Affascinato.» Rispose il ragazzo. «Quanto a te…» N si rivolse ad Anita. «Quanto a te… non so ancora come ti chiami, ma… Non è importante. Avremo modo di scoprirlo più avanti. Quello che mi interessa è un'altra. Vorrei davvero vedere quello che sfugge agli occhi degli altri. La verità sui Pokémon nelle Poké Ball, gli ideali di un Allenatore… E un futuro in cui i Pokémon possano essere veramente liberi… Lo desideri anche tu, vero?» I quattro erano piuttosto perplessi dalle parole del ragazzo. «Non importa. Qualsiasi cosa tu pensi, Io e i miei amici vorremmo mettere alla prova la forza dei tuoi desideri!» I quattro fecero alcuni passi indietro, allontanandosi dall'ingresso di quell'edificio, fermandosi nella piazza di fronte. Il ragazzo fece lottere Pidove per primo. «Se volete, faccio da arbitro per questa lotta.» Si propose Carlos. «Non ce n'è bisogno.» Gli rispose N. «Riesco perfettamente a capire quando un Pokémon sta per giungere allo stremo delle forze.» Carlos si limitò ad annuire. Nel frattempo, Anita aveva mandato in campo il suo Oshawott. «Direi che possiamo cominciare. A voi la prima mossa.»
«Oshawott! Usa Acquagetto!» Ordinò Anita. Il Pokémon Lontra rivestì il suo corpo di un sottile strato d'acqua, prima di spiccare un salto e di dirigersi in direzione dell'avversario. I due Pokémon si scontrarono a mezz'aria, spingendosi l'uno contro l'altro. Sembrava che i due Pokémon tenessero in ogni modo di prevalere l'uno sull'altro. I due Pokémon avrebbero continuato a spingere uno contro l'altro per chissà quanto tempo. «Proviamo ad uscirne! Usa Sostituto!» Il Pokémon Lontra creò una sua copia, realizzata come se fosse una bolla d'acqua. «E ora colpiscilo con Conchilama!» Il Pokémon Lontra sfruttò la residua propulsione del suo Acquagetto per elevarsi ad un'altezza maggiore del suo avversario. Il Pokémon Lontra sfoderò la sua mollusciabola e la impugnò come una spada. La conchiglia si allungò come una spada e si illuminò di azzurro. Oshawott colpì il suo avversario, ancora impegnato a colpire il Sostituto di spalle, facendolo precipitare. «E ora Pistolacqua!»Il Pokémon Piccione venne colpito da un poderoso getto d'acqua proveniente dalla bocca del Pokémon Lontra. «Sento che sei ancora in grado di continuare! Rispondi con Raffica!» Il Pokémon Piccione si rialzò nuovamente in volo, mentre il suo avversario cercava di atterrare delicatamente. Nel frattempo, dalle sue ali, il Piccione, aveva generato una gigantesca corrente d'aria, pronta a colpire il suo avversario.
«Cerca di schivare!» Ordinò la ragazza, con il Pokémon Lontra che scartò rapidamente, evitando di farsi colpire. Il turbine, così com'era stato creato, sparì. "Dobbiamo provare qualcosa di diverso!" Pensò la ragazza. «Oshawott! Usa di nuovo Acquagetto!» Il Pokémon Lontra rivestì il suo corpo di un fine strato d'acqua, prima di spiccare un salto e di dirigersi in direzione dell'avversario, come prima sembrava essere una sorta di proiettile impazzito.
«E ora usa Conchilama!» Il Pokémon Lontra estrasse la sua mollusciabola e la brandì come una spada. Colpì l'avversario con un colpo secco, facendolo nuovamente precipitare, non più in grado di lottare. «Pidove!» Il Pokémon Piccione venne immediatamente soccorso dal ragazzo. «Hai lottato bene. Non sopporto vederti soffrire più del necessario.» Pochi istanti dopo, il ragazzo si rivolse ad Anita. «Anche tu dovresti cambiare Pokémon. Il tuo Oshawott ha dato tanto.» Anita non se la sentì di ribattere. «Oshawott… ritorna!» La ragazza prese la sua seconda Poké Ball. Ben presto, di fronte ad N giunse un altro Pokémon. Il ragazzo gli sorrise. «Timburr! Mostriamo quello in cui crediamo!» Davanti alla ragazza apparve un Pokémon bipede, il cui corpo era prevalentemente grigio. Nella parte posteriore della testa aveva una sorta di codino, mentre nella parte frontale aveva una specie di escrescenza. I suoi occhi erano allungati, il naso di forma tonda, era marrone. Aveva una bocca piccola e sottile. Ai lati della testa aveva due segni rosa, in rilievo, che formavano una sorta di Y. Tra le braccia e le spalle aveva altri due segni rosa e in rilievo, che circondavano la parte del braccio che si attaccavano alla spalla. Altri due segni rosa a forma di linea si trovavano sulle cosce. Nella mano sinistra reggeva un grande tronco. Anita scansionò quello strano Pokémon con il suo Smart Rotom. «Timburr, Pokémon Forzaimmane. Tipo Lotta. Esemplare maschio. Porta sempre con sé una tavola di legno e aiuta nei lavori edilizi. Quando cresce si sceglie una tavola più grande. Mosse conosciute: Sassata, Breccia, Assorbipugno.»
La ragazza, senza pensarci due volte, mandò in campo la sua Vivillon. «Se non vi dispiace, questa volta cominciamo noi.» Intervenne N. «Timburr! Usa Sassata!» Il Pokémon d tipo Lotta generò diversi piccoli sassi, e iniziò a scagliarli in direzione della sua avversaria. «Distruggile con Energipalla!» Ordinò la ragazza. La Pokémon Generò diverse sfere di energia dal colore verde. La parte centrale era leggermente più scura, quasi come fosse la pupilla di un occhio.
Ogni singola sfera di energia colpì con gran precisione i massi, annullado l'attacco avversario. Un'ultima sfera rimase sospesa in aria, pronta a colpire il Pokémon Forzaimmane. «Difenditi con il tuo tronco!» Ordinò N. Il Pokémon parò con quella spessa trave di legno, quella sfera di energia.
«Riproviamoci! Eterelama!» Ordinò la ragazza. Dalle ali della Pokémon Farfascaglia si generò una sottile lama d'aria, che rapidamente raggiunse il Pokémon avversario, che, come prima, stava utilizzando la sua trave di legno per proteggersi. Questa volta, però, il Pokémon non fu così fortunato. La lama d'aria spezzò in due la trave di legno, cogliendo di sorpresa tanto Timburr quanto N. «Timburr! Usa Breccia!» Ordinò il ragazzo.
Una delle braccia del Pokémon si illuminò di una luce rossastra, mentre quest'ultimo si avvicinava rapidamente alla sua avversaria che, almeno per ora, rimase immobile, in attesa di ricevere ordini.
«Usa Pisichico!» Ordinò la ragazza. Il corpo della Pokémon venne avvolto da un'aura azzurra, mentre concentrava i suoi poteri psichici sull'avversario.
Timburr venne sollevato in aria e lanciato in diverse direzioni. Ben presto venne colpito di pezzi della sua stessa trave. Poco dopo, la Pokémon Farfascaglia lanciò il suo avversario verso il terreno. Anche Timburr non era più in grado di continuare. «Direi che può bastare così.» N dichiarò la fine della lotta. «Io e i miei amici non abbiamo ancora la forza necessaria per salvare tutti i Pokémon. Cambiare il mondo richiede uno sforzo di cui non siamo ancora capaci.» Con queste parole, il ragazzo si allontanò. «Certo che è davvero un tipo strano.» Commentò Carlos. «Mi chiedo cosa intenda per "cambiare il mondo"» Aggiunse poco dopo. «Prendi queste.» Serena prese dalla sua borsa degli spruzzini viola. «I tuoi Pokémon hanno lottato, meglio curare le loro ferite con queste.» Anita fece uscire il suo Oshawott dalla Poké Ball e gli spruzzò addosso la pozione. Il Pokémon strinse i denti, la pozione pizzicava un po'.
I quattro, finalmente, poterono entrare all'interno della Palestra. L'ingresso era un'ampia stanza dal pavimento realizzato con delle grosse lastre in marmo blu.
Ai lati della stanza numerosissime armature di ferro esposte. Ognuna di loro reggeva delle lance o degli scudi. «Questi cosi mi mettono a disagio.» Carlos sembrava spaventato da quei cavalieri d'acciaio. «Se vuoi, io e e Gengar possiamo darti un buon motivo per avere paura.» Lo punzecchiò Ash. Pochi istanti dopo, uno scricchiolio fece trasalire i quattro. «Ora hai paura anche te!» Lo punzecchio Carlos a sua volta. Ripresa la calma, i quattro osservarono le varie armature. «Sembrano davvero antiche…» Osservò Serena. «Non ti sbagli. Hanno più di cinquecento anni.» Una voce femminile fece trasalire nuovamente i quattro. «Scusate se vi ho spaventato. Non credevo che dei giovani potessero interessarsi a dei reperti così.» I quattro si girarono di scatto. Davanti a loro si palesò una donna alta e dalla corporatura robusta. Aveva la carnagione molto scura. I suoi capelli erano verdi e ricci, tenuti a bada da una fascia a strisce rosse e arancioni, e gli occhi cerulei. Indossava una camicia bianca. Aveva dei pantaloni a zampa verdi tenuti stretti da un cinto marrone chiaro. Ai piedi delle scarpe basse e rosse. «Bando alle ciance. Immagino di dover affrontare una di voi in una lotta Pokémon.» La donna rivolse il suo sguardo alle ragazze. «Le lotte possono durare parecchio e non possiamo perdere tempo. Dopo questa lotta, ho da guidare dei visitatori al museo. E potrete unirvi anche voi, se volete.» Aggiunse poco dopo. Contemporaneamente fece un piccolo gesto con la mano, invitandoli a seguirla. «E così il Campione del Mondo ci onora della sua presenza. Speriamo davvero che la lotta sia di tuo gradimento.» Scherzò la Capopalestra. «Oh! Lo sarà sicuramente! Anita e i suoi Pokémon stanno facendo un ottimo lavoro. Sarà sicuramente una bella lotta, non è così?» Anita venne colta di sorpresa da quelle parole. «Lo spero.» Rispose a mezzo tono. La Capopalestra accompagnò i quattro fino al campo di lotta. Era un semplice campo lotta in terra battuta. Come da tradizione, sui lati lunghi del campo erano presenti delle gradinate per permettere agli ospiti di assistere alla lotta, anche se, a causa delle restrizioni il numero di persone che avrebbero potuto assistere all'incontro.
Come nella Palestra di Levantopoli, anche in questo caso, il sistema di arbitraggio era gestito da un sistema elettronico, con un elaboratore centrale e diverse telecamere che permettevano al sistema di determinare lo stato dei Pokémon in campo.
«E così tu saresti Anita…» La Capopalestra inizio ad inserire i dati per la lotta nel sistema di arbitraggio elettronico. «Mi sembra di aver capito che questa è la tua seconda lotta in palestra. Giusto?» Chiese. «Si…» Rispose la ragazza. «Dato che questa è la tua seconda lotta in Palestra, sarà una lotta tre contro tre. Hai tre Pokémon?» Altra domanda. «Si...» «Lo sento che sei molto tesa, per questa lotta. Non devi avere paura. Andrà come andrà.» La Capopalestra tentò di rassicurarla.
Appena la donna terminò di programmare il dispositivo, si schierò da uno dei lati del campo. «Appena ti posizionerai dal tuo lato del campo, potremo iniziare la lotta.» Anita obbedì, schierandosi di fronte alla Capopalestra. Ash, Serena e Carlos si accomodarono sulle tribune. «La lotta in Palestra tra la Capopalestra Aloè e la Sfidante Anita sta per cominciare! Sarà una lotta tre contro tre. Vince chi riesce a rendere i Pokémon avversari non più in grado di lottare! Inoltre, solo alla Sfidante è concesso sostituire il suo Pokémon. Schierate pure i vostri Pokémon!» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Tocca a te! »Anita decise di iniziare la sua lotta con il suo Oshawott. «E così hai deciso di iniziare con il tuo primo Pokémon? Allora questo vuol dire che io lotterò con l'ultimo Pokémon che ho catturato. Vieni fuori Deerling!» Dalla Poké Ball della Capopalestra uscì un Pokémon alto poco più di mezzo metro, dall'aspetto simile a quello di un cerbiatto o di un daino. La parte superiore del suo corpo era rosa, macchiata da disegni gialli, mentre la parte inferiore del corpo era beige chiaro. Sulla sua testa si trovava un ciuffo di fiori giallo, dello stesso colore delle orecchie, di forma affusolata. Le punte dei suoi arti, mentre la sua piccola coda era rosa. Anita scansionò quel Pokémon con il suo Smart Rotom: «Deerling: Pokémon Stagione. Tipo Normale ed Erba. Esemplare Femmina. Forma Primavera. Al cambio di stagione, muta la pelliccia e l'odore. È un Pokémon che annuncia il passaggio delle stagioni. Mosse conosciute: Semebomba, Sdoppiatore, Doppiocalcio.» La ragazza ripose il suo dispositivo nella borsa.
«La lotta può cominciare, la prima mossa spetta alla sfidante!» Dichiarò l'arbitro elettronico. "Deerling è anche di tipo Erba, potrebbe essere un problema per Oshawott… a meno che…"
«Proviamoci! Oshawott! Usa Tagliofuria!» Il Pokémon Lontra brandì la sua Mollusciabola. Quest'ultima, rapidamente si illuminò di una luce arancione, e si trasformò in una specie di spada. Cercando di correre, per quanto le piccole gambe glielo permettessero. «Deerling, attacca con Semebomba! A ripetizione!» La Pokémon Stagione generò dalla sua bocca un grosso seme dalla forma affusolata. Aveva un colore giallino ed era rivestito da un'aura verde.
«Prova a difenderti!» Ordinò la ragazza. Non sembrava avesse un piano particolare in mente. Il Pokémon lontra obbedì, si
concentrò sul seme che stava sopraggiungere. Mosse rapidamente il braccio, disintegrando il seme. L'esplosione che ne
scaturì fece arretrare Oshawott di alcuni metri. Fortunatamente, il Pokémon Lontra brandiva ancora la sua mollusciabola.
«Deerling! Usa Sdoppiatore!» La Pokémon si mise a correre a gran velocità, mentre il suo corpo veniva rivestito da un'aura
verde chiaro. Il rumore degli zoccoli era il solo suono udibile in quel momento.
«Spostati!» Ordinò Anita, sperando di essere ancora in tempo. Per sua sfortuna, la Pokémon Stagione era troppo veloce. Oshawott venne sbalzato in aria, e fece un volo di alcuni metri, prima di ricadere nuovamente a terra, con la Mollusciabola a circa un metro di distanza da lui. «Oshawott! Ritorna!» La ragazza prese la Poké Ball del Pokémon Lontra e lo fece rientrare al suo interno. IL Pokémon si trasformò in della semplice luce rossa, mentre veniva assorbito all'interno di quella sfera rossa e bianca. «Vivillon! Tocca a te!» La ragazza mandò in campo la Pokémon Farfascaglia, che si schierò dal suo lato del campo, in attesa di ordini. «Dal momento che la Sfidante ha sostituito il suo Pokémon, la prima mossa spetta alla Capopalestra!» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Deerling! Usa di nuovo Sdoppiatore!» Ordinò la Capopalestra. La Pokémon si mise a correre a gran velocità, mentre il suo corpo veniva rivestito da un'aura verde chiaro. «Vola più in alto che puoi!» Ordinò la ragazza.
«Furbo da parte tua!» Commentò la Capopalestra. «Deerling! Lanciati con Doppiocalcio!» La Pokémon Stagione, si fermò di colpo, contraendo i muscoli delle zampe posteriori e premendo contro il terreno. «Usa di nuovo Sdoppiatore!» Ordinò di nuovo. «Come hai visto, io e Deerling abbiamo messo a punto una tecnica per contrastare i Pokémon di tipo volante, come Vivillon!» Anita accennò un sorriso. «Eterelama!» Dalle ali della Pokémon si generò una sottile lama d'energia, dal colore azzurro che fendette l'aria, con un forte soffio. Deerling venne colpita in pieno e lanciata contro il terreno, con un grande tonfo. Nonostante il duro colpo, la Pokémon era ancora in piedi. «Deerling! Lancia Semebomba!» Ordinò la Capopalestra. Mentre la Pokémon Stagione generò dalla sua bocca un grosso seme dalla forma affusolata. Aveva un colore giallino ed era rivestito da un'aura verde, dagli spalti, Carlos non poté esimersi dal commentare: «Vivillon è un Pokémon di tipo Coleottero e Volante, le mosse di tipo Erba non sono efficaci contro di loro.» Ash fece cenno all'amico di stare in silenzio. «Secondo la mia esperienza, è una trappola. Anita deve stare attenta.» Quasi come se l'avesse sentito, la ragazza decise per una mossa diversa da quella che aveva preventivato: «Usa Comete!» La Pokémon Farfascaglia generò dei raggi di energia a forma di stella dal colore giallo. Questi ultimi, a loro volta, generarono degli spessi fasci di energia. Uno di essi colpì il seme, facendolo esplodere, mentre gli altri raggi di energia colpirono il Pokémon Stagione, mandando a monte la strategia della Capopalestra. «Deerling non è più in grado di lottare. Vince Vivillon!» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Brava, hai sconfitto uno dei mei Pokémon, ma te ne restano ancora due. La lotta non è finita!» La Capopalestra fece rientrare la Pokémon Stagione nella sua Poké Ball. «Herdier! É il tuo momento!» La donna mandò in campo un esemplare del Pokémon Fedeltà, si differenziava da quella di Anita solamente per la lunghezza dei baffi. «Se la Sfidante non sostituisce il suo Pokémon, la lotta può ripartire.» Dichiarò l'arbitro elettronico. Anita decise non non sostituire la sua Pokémon. «La lotta può riprendere, la prima mossa va alla Sfidante!» Dichiarò l'Arbitro elettronico. «Vivillon! Usa Energipalla!» La Pokémon generò davanti al suo corpo, una sfera di energia dal colore verde scuro, la sua forma ricordava una sorta di occhio. Sembrava riflettere la luce come una pietra preziosa. «Schiva e usa Nemesi!» Ordinò la Capopalestra. "Nemsi? Perché ho un brutto presentimento?" Pensò la ragazza. Nel frattempo il Pokémon Fedeltà si mise a correre a gran velocità, mentre il suo corpo si stava illuminando di una luce marroncina. «Vola più in alto che puoi!» Ordinò la ragazza. «Ancora non hai imparato la lezione? Siamo perfettamente in grado di affrontare i Pokémon che volano!» La riprese la Capopalestra. Il Pokémon Fedeltà, aiutandosi con i muscoli delle zampe posteriori, spiccò un potente balzo, colpendo in pieno la Pokémon Farfascaglia. Quest'ultima, a causa della violenza del colpo, perse diversi metri di quota. «Vivillon!» Gridò la ragazza, in tono preoccupato. La Pokémon, nonostante la violenza del colpo, riuscì a riprendersi. Anita tirò un sospiro di sollievo. «Nemesi è una mossa che diventa molto più forte, se viene usata da un Pokémon dopo che il suo compagno di squadra è stato sconfitto.» Spiegò la Capopalestra. «Vivillon! Ritorna!» La ragazza richiamò la sua Pokémon nella Poké Ball. «Oshawott! Proviamoci!» La ragazza mandò nuovamente in campo il Pokémon Lontra. Era ancora un po' traballante a causa delle ferite causate da Deerling, ma avrebbe stretto i denti e lottato. «La prima mossa spetta alla Capopalestra!» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Herdier! Usa Carineria!» Il Pokémon Fedeltà si mise a correre con tutte le sue forze, mentre il suo corpo veniva rivestito di un'aura rosa. «Oshawott! Cerca di schivare con Acquagetto!» Ordinò la ragazza. Grazie alla propulsione della corrente d'acqua, il Pokémon riuscì ad evitare il colpo. «E ora colpiscilo con Tagliofuria!» Ordinò la ragazza. Il Pokémon, brandì la sua Mollusciabola, che si rivestì di un'aura gialla, allungandosi e trasformandosi in una sorta di spada. «Herdier! Schiva!» Ordinò la Capopalestra. Il Pokémon fece un rapido scatto, muovendosi ed evitando, in prima battuta l'attacco avversario. «Riproviamo!» Ordinò la ragazza. Il Pokémon Lontra continuò a seguire l'avversario, sospinto dalla corrente d'acqua.
Per alcuni minuti vi fu un tira e molla tra i due Pokémon, con la Lontra che cercava in ogni modo di colpire l'avversario. «Adesso basta scappare!» Usa di nuovo Carineria! Ordinò la Capopalestra.
I due Pokémon si scontrarono piuttosto violentemente, venendo sbalzati dai lati opposti del campo di lotta. «Oshawott non è più in grado di lottare!» Dichiarò l'arbitro elettronico. Ora le due Allenatrici erano quasi alla pari. Entrambe avevano un Pokémon ancora in perfetta forma e uno che aveva già lottato. Anita si trovò costretta a richiamare il suo Oshawott nella Poké Ball. «hai fatto un ottimo lavoro. Ora riposati.» La ragazza prese la sua terza Poké Ball dalla borsa. «Herdier! Ora tocca a Te!» La ragazza decise di far lottare il suo terzo Pokémon. «La lotta può riprendere. La prima mossa spetta alla Capopalestra!» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Herdier usa Sprizzalampo!» Ordinò la Capopalestra. Il Pokémon Fedeltà si mise a correre, mentre il suo corpo veniva rivestito da scariche di elettricità. «Usa fossa!» Ordinò la ragazza, senza avere in mente un piano preciso. Rapidamente la Herdier della ragazza scavò un buco nel campo di lotta, per poi buttarsi al suo interno. «Insegulia!» Ordinò la Capopalestra. L'Herdier della donna si buttò nel buco, inseguendo l'avversaria, continuando con il suo attacco. Da sotto terra, nessuno dei due Pokémon poteva sentire le indicazioni delle due Allenatrici.
Dopo aver scavato per chissà quanto, la Herdier di Anita sbucò dal terreno. Si guardò disorientata. Il suo avversario era sparito. «Attenta! Potrebbe sbucare da un momento all'altro!» Anita avvertì la sua Pokémon. «Allontanati e tienti pronta con Azione!» La Pokémon si allontanò dal buco che aveva scavato. Pochi istanti dopo, dallo stesso uscì anche il suo avversario, ancora ricoperto di elettricità. La Herdier di Anita era pronta a colpire l'avversario, che si stava dirigendo nella sua stessa direzione. I due Pokémon si scontrarono a metà campo, venendo entrambi violentemente respinti verso il lato da cui erano partiti.
Entrambi i Pokémon erano ricoperti da della scariche elettriche, a causa della potenza combinata dei due attacchi.
Improvvisamente si sentì una fragorosa esplosione, seguita dal suono dell'allarme. «La lotta tra la Capopalestra Aloé e la Sfidante Anita viene interrotta per cause di forza maggiore.» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Seguitemi!» Li invitò la Capopalestra. Anita fece rientrare Herdier nella Poké Ball, prima di incamminarsi dietro alla donna, seguita dai suoi amici. La Capopalestra prese il suo Smart Rotom dalla tasca dei suoi pantaloni. «Sembrerebbe che l'allarme provenga dal settore 3.» La Capopalestra cercò di mantenere la calma. «Nel terzo settore sono esposti i fossili di Pokémon antichi.» Spiegò, mentre guidava il gruppo. Usciti dal campo di lotta, i quattro percorsero un andito, non molto lungo. «Che strano!» Commentò la Capopalestra, guardano il pavimento. «Sembra sia pieno di terra.» La Capopalestra diede uno sguardo al pavimento. «Eppure la ditta di pulizie è passata stamattina. Non abbiamo avuto visitatori. Mio marito ancora non è arrivato. E non abbiamo avuto visite guidate. State esserci delle persone pericolose.» La Capopalestra prese in mano una delle sue Poké Ball, e lo stesso fecero Serena e Carlos. I cinque si trovarono ben presto davanti alla porta. «Vi posso assicurare che stamattina la porta era aperta.» Spiegò la Capopalestra, prima di spalancare la porta con una spallata. All'interno della stanza un gran numero di Seguaci del Team Plasma. «E voi cosa ci fate qui?» La Capopalestra sembrava estremamente arrabbiata. «Giù le mani dai miei reperti!» Gridò poco dopo. Uno dei seguaci fece un passo avanti. «Oh! E così alla fine hai
deciso che i tuoi reperti valgono di più di una lotta con la tua Sfidante…» Il Seguace fece un ulteriore passo in avanti, mandando in campo uno Yamask, un Pokémon dall'aspetto di uno spiritello nero. Il corpo era sottile, ad esso erano collegate le braccia e, nella parte inferiore, una maschera dorata, dalle sembianze umane. Nel corpo, vi erano tre sporgenze che gli dalla forma irregolare. Aveva due occhi minuscoli, rivestiti da una circonferenza rossa con un puntino nell'angolo in basso a destra che ricordava una lacrima pronta a cadere. «Mi dispiace informarti che sei arrivata troppo tardi! Il teschio del Drago è nostro!» Il Seguace indicò lo scheletro di un Dragonite, esposto al centro della stanza. «Ti assicuro che non scherziamo affatto. Noi daremo la vita per liberare i Pokémon. Ma stiamo perdendo anche troppo tempo. Yamask! Usa Nube!» Il Pokémon Fatuanima generò una coltre di fumo nero che rapidamente rese impossibile vedere ad un palmo dal naso.
I Seguaci indossarono delle maschere per non respirare quel gas, mentre gli altri iniziarono a tossire. Pochi istanti dopo, la cortina fumogena si dissolse. «Dannazione! Hanno preso il teschio!» Si lamentò la Capopalestra. «Ma fino a che restiamo qui non possiamo fare molto.» Aggiunse poco dopo. La donna invitò i quattro a seguirla verso l'uscita. «Io resterò qui, sia mai che ritornino. Questa volta non mi coglieranno impreparata. Voi, invece, potreste occuparvi di cercarli in zona. Non dovrebbero essere troppo lontani. Non credo che abbiano dei complici qui in città, ma » Aggiunse poco dopo, mentre li accompagnava all'uscita. Poco prima di lasciare i quattro alla loro missione, il telefono della Capopalestra si mise a squillare. «Scusate… è urgente.» La donna prese il suo Smart Rotom dalla tasca. «Oh! Ciao, Artemisio! Sei tu! Come vanno le tue lotte in Palestra? Non potevi trovare un momento peggiore per chiamarmi!» La Capopalestra salutò il collega, al telefono. «E così Artemisio è un altro Capopalestra?» Chiese Anita a bassa voce. «Si. È uno specialista dei Pokémon di tipo Coleottero. Ed è anche un artista molto rinomato» Le rispose Carlos. «Aver lavorato come assistente in una Palestra ha anche dei vantaggi.» Aggiunse poco dopo.
«Il Team Plasma ha attaccato e ha rubato il teschio della statua di Dragonite!» Spiegò la Capopalestra, al telefono. La donna, ad un certo punto cambiò espressione. «Allora, restiamo d'accordo così, ma, per favore, fai in fretta!» La donna chiuse la chiamata. «Cambio di programma, ragazzi. Presto arriverà Artemisio e anche lui ci darà una mano.»
Dopo una ventina di minuti, nella piazza di fronte alla Palestra, si parcheggiò una piccola utilitaria verde acido, dalla forma che ricordava una sorta di ovetto.
Dalla piccola auto scese un giovane uomo, piuttosto alto e magro. Aveva dei capelli castani abbastanza lunghi e piuttosto ondulati. I suoi occhi erano verdi. Non sembrava avesse un minimo di barba. Indossava una maglietta verde chiaro, una sciarpa rossa. I suoi pantaloni erano rossi a strisce verdi chiare e scure. Erano tenuti su da un cinto in pelle, con una fibbia metallica a forma di farfalla.
«Ecco…» La Capopalestra Indicò l'uomo. «Lui è Artemisio, il Capopalestra di Austropoli.» Lo presentò. Nel frattempo l'uomo si avvicinò al gruppo. «Sono arrivato appena ho potuto. La situazione sembra piuttosto grave.» Rispose l'uomo. «Mi hai detto al telefono che il Team Plasma ha rubato il teschio del Dragonite… mi chiedo cosa vogliano farci.» La specialista di Pokémon di tipo Normale fece cenno al collega di fare veloce. «Qualsiasi cosa vogliano farci, sicuramente non è nulla di buono.» Commentò la donna. «In ogni caso è meglio muoversi. Qui in città non ci sono molti nascondigli… molto probabilmente si saranno nascosti nel bosco qui vicino. Per fortuna, Artemisio conosce il bosco Girandola come le sue tasche.» Lo specialista dei Coleotteri accennò un sorriso. «Se lo dici tu…» L'uomo cambiò espressione, invitando i quatto a seguirlo. «Andiamo… non abbiamo tempo da perdere.» Li invitò a salire sulla sua auto. «Posso accompagnarvi solo fino all'ingresso del bosco. Dentro è possibile entrare solo a piedi, in bici, o con i bus elettrici.» Spiegò. Ash aprì la porta lato passeggero e sganciò il meccanismo di sblocco del sedile lato passeggero. Anita, Carlos e Serena si sedettero dietro, quindi Ash si sedette davanti. Il Capopalestra partì e percorse alcuni chilometri, fino alla periferia della città. Durante il viaggio, i cinque si scambiarono i numeri di telefono, in modo da contattarsi, in caso di necessità: «Da qui in poi dobbiamo proseguire a piedi.» L'uomo arrestò l'auto, permettendo ai quattro di scendere.
Appena tutti scesero, il Capopalestra iniziò a spiegare la situazione: «Il Bosco Girandola è molto intricato. I Seguaci potrebbero essere ovunque. Prestate attenzione. Penso che sia meglio dividerci. Siamo in cinque, per cui io andrò da solo.» Gli altri ci misero ben poco a formare delle coppie, con Serena che tirò a sé Ash e Pikachu, lasciando, di conseguenza, Anita e Carlos a formare l'altro gruppo.
Da separati, avrebbero potuto pattugliare il bosco più rapidamente, sebbene, al contempo rischiassero maggiormente di essere vittima degli attacchi dei Seguaci.
Ash e Serena si erano diretti a sud, mentre Anita e Carlos a nord. Artemisio, invece, si sarebbe diretto ad ovest. Era una bella giornata e la luce del Sole passava delicatamente tra gli alberi. C'era anche un venticello delicato che muoveva appena le foglie. Sugli alberi alcuni esemplari di Sewaddle brucavano le foglie di alcuni di quegli alberi.
«Cerchiamo di fare silenzio. Potrebbero essere qui vicino.» Ash cercò di parlare anche lui a voce bassa. Serena si limitò ad annuire. I due continuarono a camminare in silenzio, sempre dritto. Non volevano rischiare di perdersi.
Camminarono per diverso tempo, senza incontrare nessun essere umano, ma solo dei Pokémon di tipo Coleottero, che sembravano abbastanza tranquilli.
Improvvisamente un suono di rami spezzati ruppe il silenzio. «Fai silenzio!» Ash riprese Serena, portandosi un dito alla bocca. «Non sono stata io. Guardate la!» La ragazza indicò una sagoma che si muoveva rapidamente poco lontano da loro.
Era una sorta di macchia grigia che si muoveva rapidamente. «Hai visto? È uno di loro!» Serena cercò di non farsi sentire.
«E gli altri non saranno sicuramente lontani.» Aggiunse Ash. «Seguimolo!» Disse poco dopo, invitando Serena a seguirlo.
Ash, Serena e Pikachu si incamminarono, percorrendo i passi del Seguace.
Nel mentre, Carlos e Anita avevano percorso parecchia strada, senza trovare nulla. «Oh! Guarda!...» Richiamò l'attenzione dell'amica. «Cosa?» Chiese la ragazza. «Un Pokémon di tipo Coleottero!» La ragazza cercò di mantenere la calma. Se si metteva, Carlos poteva davvero essere fastidioso. Improvvisamente, un forte rumore, richiamò l'attenzione dei due, facendoli trasalire. «Cerchiamo di stare calmi.» Carlos tentò di tranquillizzare la situazione. «Sarà semplicemente caduto un albero. Sono cose che capitano.» Anita assunse un'espressione come a dire "se lo dici tu!" e decise di ignorare la cosa, proseguendo la ricerca dei Seguaci.
I due continuarono a camminare per diverso tempo. Nessuno dei due seppe stimare con precisione la distanza che percorsero. Forse avevano percorso più di qualche chilometro.
«ATTENZIONE!» Un urlo di un uomo squarciò il silenzio. I due si fermarono, quasi il grido fosse rivolto a loro. A cosa avrebbero dovuto fare attenzione?
Improvvisamente si sentì un fruscio che mano a mano si faceva sempre più forte. «Un altro albero?» Carlos chiese, quasi retoricamente. «E cos'è quella cosa gialla lì sopra?» Chiese, poco dopo.
Quasi Carlos non fece in tempo a terminare la frase, che quell'oggetto giallognolo iniziò a cadere. «Lo prendo io!» Anita si buttò in direzione di quell'oggetto che stava precipitando.
Pur consapevole dei rischi, la ragazza fece uno scatto in avanti, riuscì ad acchiappare quello che a Carlos appariva come
uno strano oggetto giallo, appena in tempo.
La ragazza guardò, con maggiore attenzione, quel che aveva tra le braccia. Era liscio e delicato. Prima che la ragazza potesse pensare o fare qualsiasi altra cosa, un enorme tonfo quasi le fece perdere la presa su quel che aveva preso. A pochissima distanza da lei, cadde un gigantesco albero. Alla ragazza ci vollero alcuni istanti per capire quel che era successo. «Penso che tu sia tutta intera, puoi anche muoverti.» Carlos punzecchiò l'amica, senza ottenere risultati. Evidentemente non aveva ancora realizzato lo scampato pericolo.
«Ora che lo guardo bene, mi sembra sia un uovo di Pokémon.» Commentò Carlos, tornando ad un tono serio, che meglio si addiceva alla situazione. «Immagino che tu sappia di cosa si tratta.» «Beh… si.» Rispose la ragazza. «A scuola ci hanno insegnato che i Pokémon si riproducono con le uova, ma nessuno ha mai visto un Pokémon deporne una.» Rispose, ripetendo la nozione quasi a memoria.
«Hei! Voi due cosa ci fate qui?» Una voce maschile ruppe il silenzio. Era la stessa che, alcuni istanti prima, aveva anticipato la caduta dell'albero. Anita e Carlos erano paralizzati.
«Ma lo sapete che l'ingresso in questa zona del bosco è vietato ai non addetti ai lavori? Non avete letto i cartelli? Stiamo lavorando per costruire una fabbrica e siamo già in ritardo con i lavori. Vedete di non farci perdere tempo!» Li riprese.
«Voi ragazzini siete sempre i soliti… ficcate il naso in affari che non vi riguardano. Andatevene e non tornate mai più qui!»
Aggiunse poco dopo.
I due si allontanarono da quella zona, cercando di fare il più in fretta possibile, per quanto, per Anita fosse estremamente difficile correre con quell'uovo in mano senza rischiare di farlo cadere.
«Qui dovremmo essere abbastanza lontani.» Commentò il ragazzo dopo aver percorso una distanza non meglio precisata. «Proviamo a chiamare gli altri?» Chiese il ragazzo. Senza nemmeno attendere la risposta della ragazza, prese il suo Smart Rotom, avviando la chiamata. Nonostante i diversi tentativi, nessuno rispose. «Devo avere i telefoni silenziosi.» Commentò il ragazzo, in tono frustrato. «Forse è meglio aspettarli qui. Quando vedranno la tua chiamata, ti richiameranno.» Anita cercò di calmare la situazione. Carlos si fermò dal tentare di contattare il Capopalestra.
Nel mentre, Ash e Serena avevano iniziato ad inseguire quel ragazzo vestito di grigio. Cercarono di evitare di fare qualsiasi rumore possibile. Continuano a nascondersi dietro ogni albero, per nascondersi dalla sua vista. Per loro fortuna, la tecnica che funzionò meglio del previsto.
«Ecco, qui ci sono gli altri Seguaci.» Ash parlò il più piano possibile. Insieme a Serena, osservò i Seguaci festeggiare per aver ottenuto il Teschio.
«Hahaha! È stato più facile di quanto pensassimo! Forse quel Campione lì non tiene davvero agli Allenatori!» Uno dei Seguaci sghinazzò.
«Ed ecco qui il nostro tesoro!» Un altro Seguace, vestito esattamente come il collega si aprì l'uniforme, portando alla luce quel misterioso oggetto.
«Mi chiedo cosa possa avere a che fare il teschio di un Pokémon con i piani del Team Plasma.» Commentò Serena, sottovoce. «Qualsiasi cosa vogliano fare, di sicuro non è nulla di buono.» Ash fece per avvicinarsi ai due Seguaci, ma Serena lo tirò per un braccio. «Non sappiamo dove sono gli altri Seguaci… erano almeno in una decina.» Ash tornò sui suoi passi.
Dopo un tempo che né Ash né Serena seppero stimare, lo stesso Seguace che aveva portato il teschio, prese un piccolo trasmettitore dalla sua uniforme. «Siamo al sicuro, potete raggiungerci!» Comunicò.
Dopo pochissimi istanti, dagli alberi circostanti, si precipitarono una decina di Seguaci, cinque uomini e cinque donne, con le loro uniformi in stile antico.
«Ora non ci resta che portarlo dal Capo. e poi potremo finalmente prenderci una vacanza meritata!» Commentò uno dei seguaci, appena giunti a terra. «Ora dovrebbero esserci tutti.» Ash sembra voler attaccare a tutti i costi. La ragazza sbuffò. Certe volte Ash era così impaziente… «E va bene… andiamo!» La nativa di Kalos non sembrava molto convinta.
«Ora non ci resta che avvisare il Capo del nostro successo!» Uno dei Seguaci iniziò a fregarsi le mani, mentre prendeva il suo dispositivo.
«Non così in fretta!» Ash e Serena uscirono dal loro nascondiglio, pronti ad attaccare. «E voi due… cosa credete di fare? Non vedete che siete in inferiorità numerica?» Una Seguace li additò.
Ash e Serena si guardarono degli occhi e si sorrisero a vicenda. «Non siamo mica da soli.» Ash contradì il Seguace, mentre metteva mano alle sue Poké Ball. Serena fece altrettanto. «Venite fuori!» I due mandarono in campo tutti i loro Pokémon. Ash, in quel momento, oltre a Pikachu, Tauros, Snorlax, Servine e Noctowl, il ragazzo mandò in campo il suo Charizard. Serena mandò in campo tutti e quattro i suoi Pokémon, compresa Lilligant, che, finalmente, poteva contare sul supporto di Sylveon.
«Vi affido a Ash… io intanto chiamo Artemisio e gli altri.» La nativa di Kalos si rivolse ai suoi Pokémon, che si limitarono ad annuire. Delphox, Pancham e Sylveon non avevano alcun problema a fidarsi di lui. Lilligant decise di fare lo stesso, dopo un rapido scambio di sguardi con Sylveon.
«Pensate di essere i soli ad avere dei Pokémon?» Uno dei Seguaci si rivolse ai due. «Per quanto mi dispiaccia dirlo, non puoi liberare tutti i Pokémon dalla tirannia degli Allenatori, se non comportandoti come uno di loro, per quanto sia disgusto.» A quelle parole, tutti i Seguaci presero, dalle tasche interne alle loro uniformi, le loro Poké Ball.
In pochi istanti, dalla parte dei Seguaci, apparvero una ventina di Pokémon. La maggior parte erano dei Watchog, un Pokémon bipede, simile ad un cane della prateria. Il suo corpo era marrone a strisce gialle, fatta eccezione per l'estremità degli arti bianche. La coda era, dello stesso colore del corpo era estremamente lunga e terminava lì con un ciuffo bianco. Gli occhi erano rossi, e gialli, le guance erano anch'esse piuttosto grandi e gonfie. Un grosso incisivo sporgeva dalla bocca. Oltre agli Watchog, vi erano anche dei Liepard e un paio di Scrafty. «Volete lottare? Eccovi accontentati!» Intervenne un altro Seguace ancora.
«Divertiamoci, allora! Tauros! Vai con Metaltestata! Snorlax! Corposcontro! Noctowl e Charizard voi andate con Eterelama! Pikachu! Vai con Fulmine!» Ordinò il ragazzo. Il terreno si mise a tremare, a causa della mole di Snorlax e della grande velocità di Tauros. Intanto Pikachu era salito in groppa a Charizard, per poter attaccare dall'alto.
Pochi istanti dopo, alcuni degli Watchog vennero schiacciati dall'imponente mole di Snorlax, mentre i Liepard e gli Scrafty vennero proiettati in aria da Tauros.
Il loro destino non fu tanto migliore di quello dei loro compagni. Vennero colpiti da delle potenti sferzate d'aria, combinate ad una scarica elettrica di un'enorme potenza.
Intanto, per gli altri Pokémon del Team Plasma, la situazione non era delle più rosee. Nonostante uno dei Seguaci avesse ordinato loro di usare Iper Raggio, il potente raggio di energia dal colore biancastro da loro generato, non fu di molta utilità.
«Forza! Schivate!» Ash ordinò ai Pokémon rimasti dalla sua parte di campo, mentre Snorlax si stava rialzando e Tauros tornava dalla sua parte. «Facciamo divertire anche gli altri!» Commentò con un sorriso. «Delphox usa Fuocobomba! Sylveon! Granvoce! Pancham, Pietrataglio! E tu, Servine! Usa Vorticerba!» La combinazione di attacchi stava per travolgere tutti i Pokémon avversari rimasti.
Lillligant si girò verso il ragazzo con un'espressione piuttosto delusa. Perché non gli aveva ordinato alcun attacco? «OH! Certo! Lilligant! Vai con Sferrapolline!» Una massa informe, dal colore violaceo, rapidamente si un' a quel insieme di
attacchi. L'enorme fiammata lanciata dalla volpe di fuoco, ulteriormente alimentata dal vortice di foglie generato dalla serpe
d'erba, e sospinta dalle onde sonore generate da Sylveon, anticipò di alcuni istanti l'enorme quantità di massi acuminati che
spuntò dal terreno e infine, quella massa dal colore violaceo e dall'enorme potere corrosivo. Con pochi e ben assestati colpi, tutti i Pokémon dei seguaci del Team Plasma erano stati sconfitti. «Ora basta con i giochetti… restituiteci il teschio, se non volete farvi male.» Ash cercò di assumere un tono il più serio possibile.
«E va bene… per questa volta avete vinto voi… ma la prossima volta non sarete così fortunati!» Uno dei Seguaci fece diversi passi avanti nella direzione di Ash, con in mano quel teschio.
Ash lo afferrò con decisione e lo esaminò molto attentamente. Sembrava perfettamente intatto. Pochi istanti dopo i presenti, poterono udire un suono di un motore.
Man mano che i secondi passavano il suono si faceva sempre più intenso. Poco dopo si iniziò anche a sentire una forte corrente d'aria, come se un grosso Pokémon di tipo Volante stesse utilizzando Raffica, o una mossa del genere.
Ai presenti fu sufficiente volgere i loro sguardi al cielo per capire che non si trattava di un potente Pokémon Volante, ma di un elicottero. Un grosso elicottero nero con le insegne del Team Plasma stampate sopra.
La pancia del mezzo si aprì tramite quattro pistoni idraulici. Dalla pancia del veicolo si calò uno strano figuro, vestito con un abito marrone, ricoperto, in parte da una sopravveste gialla, tenuta ferma dal simbolo del Team Plasma.
L'uomo scese a terra, saltando dalla piattaforma e mostrando il suo reale aspetto, quello di un uomo sulla settantina, o forse più anziano, alto e dalla corporatura robusta. Alla sua vista tutti i Seguaci si inchinarono, in segno di rispetto.
«Saggio Celio!» I Seguaci salutarono l'anziano ossequiosamente.
L'anziano sollevò un braccio, come ad intimare ai Seguaci di smettere con gli inchini e di rimettersi in piedi immediatamente.
«Signore…» Uno dei Seguaci si rivolse timidamente all'anziano. «Abbiamo fallito. Questi Allenatori ci hanno messo i bastoni fra le ruote, impedendoci di ottenere il Teschio del Drago.» L'anziano fece gesto al Seguace di stare in silenzio.
«Non importa. Abbiamo svolto delle ricerche e abbiamo scoperto che quel teschio non ha nulla a che fare con i nostri obiettivi. Questo piccolo inconveniente non ci permetterà di portare avanti il nostro compito. Non importa che il Campione del Mondo sia contro di noi. Riusciremo a catturarlo e a liberare tutti i suoi Pokémon! Servirà come monito per tutti gli Allenatori che oseranno intralciarci!» Ash non trattenne una risata: «Nemmeno quando sono venuto di persona da voi siete riusciti a trattenermi. Finché sarò qui ad Unima non avrò pace fino a che il Team Plasma smetterà di esistere.» Il Saggio non rispose. Prese una Poké Ball dalla sua casacca e la fece schiudere.
Da essa uscì un grosso Pokémon dall'aspetto di un sarcofago: aveva quattro braccia nere. L'intero corpo del Pokémon era ricoperto da un'aura oscura. I suoi occhi erano rossi e su quello che poteva essere il suo volto, era impresso un occhi un sorriso ghignante. «Cofagrigus! Usa Nube!» Ordinò l'anziano, il Pokémon Bara generò una coltre di fumo scurissimo e maleodorante. Ash, Serena e tutti i Pokémon presenti si misero a tossire.
«Charizard! Noctowl! Cercate di far sparire questa nube!» Ordinò Ash. I due Pokémon Volanti obbedirono, muovendo con forza le loro ali, scacciando quella nuvola nera.
Nonostante la rapidità dell'intervento dei Pokémon di Ash, era già troppo tardi, tutti i Seguaci e i loro Pokémon erano spariti. «Dannazione!» Il ragazzo sembrava alquanto nervoso. «Ci sono sfuggiti!»
«Non importa. Riusciremo a sconfiggerli una volta per tutte. Sono sicura che ci riusciremo.» Serena tentò di rassicurarlo.
«Eccomi! Sono arrivato appena ho potuto… ma sembra che sia arrivato troppo tardi.» Artemisio li raggiunse con ancora il fiatone. «Ho sentito i Pokémon Coleottero di questa zona e mi apparivano incredibilmente preoccupati, ma mi sembra che ora sia tutto a posto.» Ash fece cenno al Capopalestra di fermarsi. «Niente affatto. Il Team Plasma è molto più pericoloso di quanto pensassi.» «Capisco.» Gli rispose il Capopalestra. «Io e i miei colleghi faremo il nostro possibile per fermarli. Hai la mia parola.» Il Capopalestra porse la mano ai due.
«A proposito…» Il Capopalestra cambiò espressione. «Che fine hanno fatto Anita e Carlos?» Chiese. «Non so. Li ho chiamati, ma mi hanno detto che ci avrebbero messo un po' di tempo. Non mi hanno detto altro.» Rispose la ragazza.
Un quarto d'ora dopo i tre vennero, finalmente raggiunti da Anita e Carlos.
A tutti i presenti non sfuggì il fatto che la ragazza tenesse con attenzione qualcosa. Man mano che lei e l'amico si avvicinavano, l'oggetto in mano alla ragazza divenne più chiaro. Era un uovo di Pokémon.
«E questo?» Chiese il Capopalestra, indicando l'uovo in mano alla ragazza. «Non ti preoccupare, puoi tenerlo… presto si schiuderà e nascerà un Pokémon.» Spiegò il Capopalestra. «Vorrei solo sapere dove lo hai trovato. Ho un brutto presentimento.» Aggiunse poco dopo.
«Ecco… io l'ho acchiappato prima che cadesse da un albero che stavano abbattendo.» Il Capopalestra scattò come una molla. «Ho capito bene?» Chiese. «Un albero abbattuto?» La ragazza fece cenno di sì con la tesa. «Sai dirmi altro?» Chiese. «Beh… si. Un signore chi ha minacciato di andarcene. Stavano facendo dei lavori.» Il capopalestra scosse la testa. «Impossibile! Il bosco è un'area protetta. Non è possibile costruire nuove strutture o altro. E gli alberi possono essere abbattuti solo è l'EPF l'Ente Protezione Foreste a deciderlo.» Rispose il Capopalestra. «Sapreste dirmi dove avete trovato l'uovo?» Chiese. La ragazza non se la sentì di dire di no.
«È un po' lontano da qui. Ma spero non sia un problema.» Carlos rispose al posto dell'amica, che appariva piuttosto contrariata. Dopotutto si era portata dietro quell'uovo per tutto quel tempo e ora iniziava a pesarle.
Ash e Serena fecero rientrare i loro Pokémon nelle rispettive Poké Ball. Solo allora i cinque si incamminarono sulla strada percorsa da Anita e da Carlos.
Artemisio, per gentilezza, aveva deciso di tenere l'uovo per un po', notando come Anita sembrasse alquanto stanca di trasportarlo.
Dopo una camminata durata quasi mezz'ora, finalmente il gruppo giunse dove Anita e Carlos erano stati cacciati malamente da uno degli operai. In quel momento sembrava ci fosse un silenzio irreale, come se quella zona del bosco fosse morta.
Alcuni istanti dopo il rumore dei macchinari sostituì il silenzio.
Prima che il Capopalestra potesse anche solo dire una parola, uno degli operai che lavoravano lì, si precipitò nella direzione dei cinque. Colti di sorpresa i cinque misero mano alle loro Poké Ball, pronti alla lotta.
«Ehi! Voi! Cosa ci fate? Non sapete che questa zona è un'area privata? È vietato l'ingresso agli estranei?» Chiese l'uomo. «E poi… voi due…» L'uomo si rivolse ad Anita e Carlos. «Non mi sembra di avervi già detto di andarvene meno di un ora fa?»Li rimproverò.
Artemisio si fece avanti, come a proteggerli. «Io sono Artemisio, il Capopalestra di Austropoli e sono specialista dei Pokémon di tipo Coleottero.» Si presentò. «E sono anche il guardiano di questo splendido bosco e dei Pokémon di tipo Coleottero che abitano qui.» L'uomo guardò il Capopalestra come se fosse un alieno.
«E con questo? Io e i miei colleghi eseguiamo solamente gli ordini del nostro capo e ora voi ci state facendo perdere tempo!» L'uomo mise mano alle sue Poké Ball. «E ora ne pagherete le conseguenze!»
Dalle Poké Ball dell'uomo uscì un Conkeldurr, un Pokémon dall'aspetto umanoide. Era estremamente muscoloso. Il corpo era prevalentemente marrone chiaro, con alcune strisce lilla. La parte superiore del corpo era più larga e robusta, soprattutto le braccia, mentre la parte inferiore era più piccola. Il naso era rotondo e rosso. Reggeva, inoltre due grossi cilindri di pietra.
Anita analizzò quello strano Pokémon con la funzione Pokédex del suo Smart Rotom: «Conkeldurr. Pokémon:
Forzaimmane. Tipo Lotta. Esemplare maschio. Si pensa che la tecnica per fare il cemento sia stata diffusa proprio da
Conkeldurr, 2000 anni fa. Mosse conosciute: Granfisico, Battipiedi, Pugnorapido.»
Il secondo Pokémon dell'uomo, invece era un Beartic, un Grosso Pokémon dall'aspetto simile a quello di un orso polare. Aveva una specie di barba fatta di ghiaccio. Il suo corpo era completamente ricoperto da un folto pelo bianco, fatta eccezione per i palmi delle sue mani, privi di pelo e completamente neri. Possedeva dei grossi artigli molto affilati.
Anche il Pokémon Glaciale non sfuggì allo Smart Rotom di Anita.
«beartic. Pokémon Glaciale. Tipo Ghiaccio. Esemplare maschio. Lotta usando zanne o artigli creati congelando il suo stesso respiro. Vive nelle fredde regioni del nord. Mosse conosciute: Scagliagelo, Ombrartigli, Breccia.» La ragazza ripose il suo dispositivo in borsa.
«A lui ci pensiamo noi… voi chiamate le autorità!» Artemisio, dopo un rapido scambio di sguardi con Ash fece scattare il meccanismo di scatto di una delle sue Poké Ball.
Contemporaneamente Pikachu scese dalla spalla di Ash e si schierò davanti ai due Pokémon avversari. «Volcarona dai una mano a Pikachu!» Il Capopalestra mandò in campo il suo Pokémon.
Serena era piuttosto incuriosita dall'aspetto di quel Pokémon simile a una grossa falena. La pancia era bianca, la parte inferiore del corpo, invece, era azzurrina. La sua testa era nera. Ai lati del corpo si trovavano due decorazioni a forma di lombrichi arancioni. Le ali, tre per parte, erano arancioni con dei puntini neri. I suoi occhi erano azzurri, di un colore più scuro della parte inferiore del corpo.
La ragazza analizzò il Pokémon con la funzione Pokédex del suo Smart Rotom: «Volcarona. Pokémon Sole. Tipo Coleottero e Fuoco. Esemplare femmina. Si pensa sia l'incarnazione del sole. Comparve durante un rigido inverno per salvare i Pokémon dal freddo. Mosse conosciute: Voldifuoco, Eledanza, Ronzio, Eterelama.»
«Direi che possiamo cominciare! Pikachu Usa Attacco Rapido!» Ordinò Ash. Il Pokémon Topo si mise a correre a gran velocità, saldando fra un albero e l'altro.
«Beartic! Colpiscilo con Scagliagelo! Tu Conkeldurr Usa Granfisco!» Il Copro del Pokémon Forzaimmane si illuminò di un'aura rossa e i suoi muscoli si ingrossarono, mentre il Pokémon Glaciale stava generando delle grandi stalattiti di ghiaccio nella direzione del roditore elettrico.
«Presto, Pikachu, rispedisce al mittente con Codacciaio!» Ordinò il ragazzo. La coda del Pokémon Topo si illuminò di bianco, modificando la sua struttura, diventando dura come il metallo.
Rapidamente colpì ogni singola stalattite, rilanciandole contro l'ingombrante avversario che non poté far molto per schivare il suo stesso attacco.
«Volcarona! Usa Voldifuoco!» La Pokémon Sole generò un enorme turbine di fiamme, che rapidamente alzò la temperatura dell'aria circostante.
«Conkeldurr! Difenditi!» Ordinò l'uomo. Il Pokémon Forzaimmane sollevò le due pesanti colonne di pietra e le utilizzò come scudo, neutralizzando l'attacco della falena.
«Ora basta scherzare! Beardtic! Usa Ombrartigi! Conkeldurr! Usa Pugnorapido!» Mentre il forzuto Pokémon di tipo lotta caricava un potente pugno, dalle zampe del grosso Pokémon di tipo ghiaccio, spuntarono dei lunghi artigli affilati avvolti da un'aura violacea. «Ottimo! Pikachu Salta Sul braccio di Conkeldurr e poi colpiscilo con Codacciaio!» Il Pokémon topo Obbedì, spiccò un bel salto e evitò il colpo avversario.
A causa della sua foga, il Pokémon di tipo Lotta colpì uno degli alberi, facendolo tremare.
Senza che il suo avversario potesse fare nulla per scrollarsi di dosso quel roditore elettrico, che ora era su una delle sue spalle. Con una rapidità invidiabile e una forza altrettanto impressionate, il Pokémon di tipo Elettro, assestò un fendente al collo dell'avversario, che accusò parecchio, spostandosi in avanti e facendo scivolare il pilastro al quale era rimasto aggrappato.
Nel mentre, Volcarona, seguendo gli ordini del suo Allenatore, aveva incominciato a volteggiare elegantemente in aria.
A causa del potente colpo inflitto all'avversario, anche Pikachu, ora si era sollevato in aria.
«Conkeldurr! Colpiscilo con le tue colonne!» Ordinò l'uomo, piuttosto convinto di quello che voleva fare. Il Pokémon Forzaimmane, per quanto titubante, eseguì l'ordine del suo Allenatore, lanciando in aria, con una facilità impressionante, le due pesanti colonne.
«Bene, Pikachu! Distruggile con Codacciaio e lanciagliele contro!» Ordinò Ash. La coda del Pokémon topo si illuminò di una luce biancastra, mentre la sua struttura cambiava, diventando dura e affilata.
In pochi istanti le colonne di pietra vennero affettate in tanti piccoli dischi, lanciati con grande rapidità dal roditore.
«Conkeldurr, Beartic! Schivate!» Ordinò l'uomo. I due Pokémon si spostarono immediatamente, e ora i frammenti di pietra erano in rotta di collisione contro Volcarona.
«Diamo il nostro tocco a questo quadro! Volcarona! Usa Voldifuoco!» Ordinò il Capopalestra. AL Pokémon Sole generò dalle sue ali un gigantesco tornado di fuoco che inglobò i dischi di pietra lanciati da Pikachu, facendoli roteare ad una grandissima velocità verso i due Pokémon avversari, paralizzati dalla paura.
«E ora mettiamoci la nostra firma, Pikachu!» Ash imitò, scherzosamente il modo di fare del Capopalestra. «Usa Fulmine!» Dalle sacche elettriche sulle sue guance, il Pokémon Topo generò delle leggere scintille che, in pochi istanti si trasformarono in un'imponente scarica elettrica che si unì al tornado di fuoco e pietra.
I due Pokémon caddero a terra, ormai privi di sensi.
L'uomo, non rassegnatosi affatto delle sua sconfitta, prese il suo Smart Rotom per mettersi in contatto, tramite una chiamata di gruppo, con i suoi colleghi, che, per sua fortuna, risposero immediatamente: «Venite qui, al lato sud del cantiere! Ho bisogno del vostro aiuto!» Da suo tono era comprensibile come la sua situazione non fosse delle migliori.
«Non così in fretta! Tu e i tuoi colleghi siete in arresto per aver danneggiato un area protetta.» L'uomo venne fermato da un gruppo di Agenti Jenny. «Ora vai venire qua i tuoi colleghi e non fare scherzi. Siete circondati!» Lo intimò un'altra Agente.
Una terza agente si congratulò con il gruppo.
Dopo pochi minuti un nutrito gruppo di operai giunse sul posto, che vennero circondati dalle Agenti e vennero ammanettati. Per non allungare la loro permanenza dietro le sbarre, nessuno di loro oppose resistenza. Come previsto dalla legge, i loro Pokémon vennero affidati ad una struttura specializzata.
«A quanto pare siete anche riusciti a recuperare il teschio del drago al Museo… sembra sia stato rubato dal Team Plasma, ma non abbiamo trovato alcuna traccia del loro passaggio. Artemisio è una persona di nostra fiducia, e sappiamo che lo riconsegnerà al museo al più presto.»
Dopo l'arresto dei diversi operai, i cinque abbandonarono il bosco, per tornare a Zefiropoli. Ssia per consegnare il teschio, sia perché un po' tutti iniziavano ad accusare la stanchezza.
Tornati alla macchina, Serena si accomodò a bordo, sul sedile posteriore, per poi fare cenno all'amica di passarle l'uovo, in modo da rendere la sua entrata più agevole. Per Ash, invece, fu relativamente semplice sedersi davanti pur tenendo quel teschio. «Aloé ne sarà felice, per fortuna il teschio è in perfette condizioni.» Commentò il Capopalestra.
Appena arrivati di fronte alla Palestra, i cinque scesero dall'auto. Aloé li aspettava di fronte alla sua Palestra, impaziente. Quando Ash le consegnò il teschio, la donna glielo strappò quasi dalle mani.
«Avete fatto un ottimo lavoro con il Team Plasma. E sono felice che il Teschio sia tornato qui tutto intero. Mi chiedo che cosa volessero farsene.» la Capopalestra si congratulò con tutti, pur mantenendo la sua perplessità.
«Volevano usarlo per i loro scopi, ma poi hanno scoperto che non serviva ai loro scopi.» Le rispose Ash. la donna fece cenno di aver capito. «Comunque… per quanto riguarda la tua lotta…» la donna si rivolse ad Anita. «Possiamo concludere domani mattina, spero per te vada bene.» Si rivolse ad Anita. La ragazza si limitò ad annuire.
I quattro arrivarono al Centro Pokémon della città. Anita teneva stretto a sé l'uovo che aveva recuperato nel bosco. Quest'ultimo non passò affatto inosservato agli occhi dell'Infermiera.
«Scusa se sono indiscreta…» chiese l?infermiera. «Ma quell'uovo dove lo hai trovato?» La ragazza dovette rispondere per l'ennesima volta alla stessa domanda. «Nel bosco, è caduto da un albero che stavano abbattendo.» Sipegò la ragazza. «Ma il bosco è un'area protetta!» Ribatté l'Infermiera. «Vero, ma a molte persone senza scrupoli non importa che sia un'area protetta. Per loro i soldi vengono prima di tutto!» Rispose Ash. «Per fortuna Ash e Artemisio li hanno fermati in tempo.» Si aggiunse Serena. «Se non avessero lottato contro di uno di loro, la polizia non sarebbe mai arrivata in tempo.» Spiegò.
«Avete fatto molto bene. Magari ci fossero più Allenatori come voi!» Si congratulò l'Infermiera.
«Ora però è meglio che torni al mio lavoro… se volete mi posso occupare dei vostri Pokémon e dell'uovo… non so quanto tempo ci vorrà prima di schiudersi, ma meglio tenerlo sotto osservazione.»
I quattro non se lo fecero ripetere due volte, posando sul bancone le rispettive Poké Ball. Pikachu saltò dalla spalla di Ash per accomodarsi sul bancone, mentre Anita posava l'uovo su di un cuscino messo a disposizione dall'Audino che assisteva l'Infermiera. Terminato il controllo, durato all'incirca tre quarti d'ora, i ragazzi e i loro Pokémon si diressero nella sala pranzo.
Per festeggiare l'arresto degli operai, Artemisio decise di offrire la cena a tutti.
Il Capopalestra ordinò da un catering molto famoso in quella città, tanto per la bontà delle sue pietanze quanto per l'abbondanza delle sue porzioni.
Per non farsi mancare nulla, il Capopalestra aveva ordinato una cena composta da antipasto, due primi, due secondi e avrebbe anche comprato i dolci, non fosse stato per Aloè che si era offerta di comprarlo di sua sponte. A causa dei tanti ordini, l'uomo dovette ritirare la cena di persona.
Artemisio arrivò al Centro Pokémon alle otto e mezza di sera, portando con sé un grosso contenitore azzurro, realizzato in un materiale simile al polistirolo. Tra i denti stringeva una busta di plastica bianca.
«Queste meglio metterle in congelatore…» Dopo aver posato il contenitore su un tavolo, il Capopalestra prese la busta e si diresse nelle cucine.
Arrivato nei locali posizionò in un congelatore tre bottiglie di colore bianco e dall'aria anonima, se non fosse per un limone disegnato sull'etichetta di ognuna di esse. Una volta fatto questo, tornò in sala.
«Se non vi dispiace, potreste darmi una mano?» chiese il Capopalestra. «Ci sono ancora altri cinque contenitori nel cofano!» Aggiunse poco dopo.
Ash e Carlos uscirono dall'edificio per dirigersi verso l'auto del Capopalestra. Era parcheggiata di fronte all'ingresso del Centro Pokémon, con ancora il cofano aperto.
Appena i due entrarono nella sala pranzo con i contenitori termici, i due notarono come le ragazze avevano appena finito di apparecchiare. «Poggiatele pure accanto a quella che ho messo io.» Artemisio indicò uno dei tavoli poco lontano. Su di esso era appoggiato il contenitore termico portato da Artemisio. «Andiamo a prendere i contenitori rimasti.» Il Capopalestra fece cenno ai due di seguirlo per scaricare le ultime due scatole. Tempo pochi minuti e i tre tornarono alla sala con i vari contenitori.
«Allora… gli antipasti sono nei contenitori azzurri in uno ci sono quelli di terra, in un altro quelli di mare… i primi e i secondi di terra in quelli rosa, mentre i primi e i secondi di mare in quelli blu scuro.» Spiegò il Capopalestra, mentre si dirigeva verso uno dei contenitori termici.
«Per fortuna tutto è arrivato intero.» Commentò poco dopo, mentre iniziava a togliere le pietanze dal contenitore. Numerose fette di prosciutto crudo, una salsiccia secca affettata, un contenitore ricolmo di olive condite con olio aglio e prezzemolo, e dei crostini ricoperti da una salsa rossa.
Il Capopalestra si fece aiutare dagli altri per portare le varie pietanze al tavolo, prima di dirigersi al secondo contenitore. Al suo interno tre diversi tipi di insalate di mare, dei crostini con sopra una salsa rosa chiaro e altri con una salsa rosa scuro.
Una volta intavolati gli antipasti e attesi alcuni minuti che arrivassero Aloè e il marito e finalmente poterono iniziare a cenare. L'Infermiera, per potersi alzare rapidamente in caso di emergenza, si sedette a capotavola.
Ash, da gran buona forchetta qual era, iniziò a prendere un bel po' di tutto. Sembrava particolarmente incuriosito da quei crostini ricoperti da quella sorta di salsa rossa. Ne prese uno e lo addentò.
«Aiuto! Ma questi cosi qui sono piccantissimi! ACQUAAAAAAAAA!» Il ragazzo si scolò mezza bottiglia d'acqua in pochi secondi. «Così va meglio.» Commentò poco dopo.
«Fai provare!» Anita prese uno di quei crostini e cominciò a mangiarlo. «Si.. Sono un po' piccantini, ma sono davvero buoni.» Ash la guardò con gli occhi ancora un po' lacrimanti. «Un po' piccantini? Ma stai scherzando? Mi sembra di aver ingoiato una palla di fuoco!» Le rispose Ash, con il suo solito fare.
Notando gli sguardi degli altri, il nativo di Biancavilla si accorse di come non fosse affatto in minoranza. Tanto Serena quanto Carlos, che l'infermiera sembravano risentire parecchio.
Per Pikachu fu sufficiente guardare la reazione del suo amico per non azzardarsi nemmeno lontanamente a provare uno di quei crostini. Il resto degli antipasti passò con tranquillità, sia quelli di terra che quelli di mare.
Terminati gli antipasti, passarono ai primi di terra, che Artemisio si offrì di servire, con la sua tipica gentilezza. Cominciando dal primo di terra, della pasta con funghi, panna e salsiccia.
Ash prese un secondo piatto per far provare quel piatto anche a Pikachu, che sembrò apprezzare parecchio.
Dopo il primo di terra, subito il secondo, della carne arrosto, molto semplice, condita giusto con un po' di sale. Terminata anche la carne, Artemisio si alzò dal tavolo. «Scusate, ma devo andare a prendere una cosetta.»
Lo specialista dei Pokémon di tipo Coleottero si alzò dal tavolo per dirigersi in cucina. Prese dal congelatore le due bottiglie messe qualche tempo prima e poi tornò in sala. «Eccomi qui!» L'uomo posò sul tavolo le due bottiglie che aveva portato. «Meglio pulirci un po' la bocca con questo, ora che passiamo ai piatti di mare.» Spiegò, mentre versava in degli altri bicchieri una strana bevanda bianca mezzo congelata. «Mi raccomando, fate attenzione! È piuttosto freddo!» Si raccomandò.
Iniziando a bere quello strano liquido, Carlos fece una strana espressione, a metà tra lo schifato e il piacevole. «Sa di limone! È agrissimo!» Commentò.
Artemisio sorrise. «Serve esattamente a questo, a togliere il sapore dalla bocca dei piatti di terra per passare a quelli di mare o viceversa.» Spiegò. «Eppure tu lavoravi alla Palestra di Levantopoli… dovresti saperlo.» Carlos si sentì in imbarazzo. «Noi non servivamo mai queste cose a metà dei pasti.» Cercò di difendersi.
Poco dopo arrivò il momento dei piatti di mare. Il primo era della pasta ai frutti di mare. Un tipo di pasta piuttosto particolare, delle sorta di palline dalla forma irregolare. Superato lo straniamento iniziale, tutti mangiarono senza farsi domande. Come secondo di mare della frittura mista, in grande quantità.
Terminati anche i secondi, venne il momento della frutta e poi dei dolci, gentilmente offerti da Aloé. Delle paste e una torta.
Dopo un paio d'ore i Capipalestra se ne andarono, lasciando soli i ragazzi e l'Infermiera.
Era quasi ora coricarsi, quando una sirena richiamò l'attenzione dei presenti. «Viene dalla zona dove sono ricoverati i Pokémon!» L'infermiera si alzò di scatto. «Spero non sia nulla di grave.» Aggiunse poco dopo.
Ash e gli altri si alzarono a loro volta per seguire l'Infermiera. Sia mai che avessero potuto dare una mano.
L'infermiera, arrivata nella zona dove erano ricoverati i Pokémon. L'Infermiera, ben presto si accorse della loro presenza. «Venite pure… non è successo nulla di grave… anzi…» I quattro si avvicinarono rapidamente verso l'Infermiera. «Guardate! L'uovo sta per schiudersi!» L'infermiera indicò l'uovo, ricoperto da diversi sensori e appoggiato su un cuscino morbido.
«È la prima volta che vedi un uovo schiudersi?» Serena si rivolse ad Anita. «Si… è la prima volta. Non sono mai stata molto vicina ai Pokémon prima di viaggiare con voi…» Rispose la ragazza. «Voi… invece?» Chiese poco dopo. «Molte volete… ma ogni volta è emozionante come la prima.» Rispose Ash. «Non sai mai che Pokémon può nascere da quell'uovo.» «Io solo una volta, invece.» Serena e Carlos finirono per parlarsi sopra. Il ragazzo, per cavalleria, fece parlare per prima la nativa di Kalos. «Solo una volta… era il Noivern di Ash. Allora era ancora un piccolo Noibat e non riusciva a volare.» «E ora e un Pokémon davvero molto molto potente. È stato anche grazie a lui che abbiamo salvato Carlos dal Team Plasma» Le rispose Ash. «Io invece ho visto solo Eevee nascere dall'uovo. Ora lo conoscete come Umbreon…» Spiegò il ragazzo. «Ero a casa da solo e mamma mi aveva detto di controllare l'uovo, ma di non toccarlo, non si sa mai. Non potete immaginare quanto fossi felice nel vedere quel piccolo Pokémon appena nato dall'uovo. Ed ecco come Eevee è diventato il mio primo Pokémon.» Raccontò. Nel mentre l'uovo in quel macchinario non aveva smesso di pulsare.
Pochi istanti dopo incominciarono ad udirsi dei leggerissimi scricchiolii. «Tra pochi istanti dovrebbe…» L'Infermiera non fece in tempo a finire la frase, che l'uovo si illuminò di una luce verdognola, per poi schiudersi definitivamente, rivelando , finalmente, il Pokémon al suo interno, un Sewaddle.
Era un Pokémon dall'aspetto simile a quello di un bruco. Attorno alla testa, di forma rotonda vi era una grande e larga foglia. Sulla sua fronte aveva delle protuberanze. I suoi occhi erano scuri e circolari, mentre il muso era arancione. La parte inferiore della sua faccia era bianca. Il resto del corpo era verde, con tre file di gambe troncate e dalla forma sferica, mentre il mento era bianco.
Anita analizzò immediatamente il Pokémon appena nato con la funzione Pokédex del suo Smart Rotom. «Sewaddle, Pokémon Grancucito Tipo Coleottero ed Erba. Esemplare Femmina. Le protuberanze sulla testa sono organi di senso. Quando due Sewaddle s'incontrano, si salutano sfregandosele a vicenda. Mosse conosciute Azione, Millebave, Coleomorso.» Ora è meglio farle mangiare qualcosa, poi le farò qualche controllo, poi potrai catturarla.» L'Infermiera si rivolse ad Anita. «Vado a prendere del cibo.» Aggiunse poco dopo.
Anita avvicinò la mano verso la Pokémon appena nata, ma dovette immediatamente ritrarla, quando la neonata tentò di affondare un morso. «Immagino tu abbia molta fame!» Commentò in tono ironico.
Per fortuna delle dita della giovane Allenatrice, l'Infermiera arrivò con una bella ciotola di cibo Pokémon, un cibo appositamente studiato per i Pokémon appena nati. La Pokémon divorò quel cibo in pochissimi istanti. Anita, osservandola divorare quel cibo con una rapidità da fare invidia ad Ash. «Certo che avevi davvero tanta fame!» Commentò in tono scherzoso. Appena finito di mangiare, la Pokémon si addormentò coricandosi di lato.
L'Infermiera sollevò delicatamente la Pokémon, cercando di non svegliarla, per poi posarla, altrettanto delicatamente su di un altro bancone, dove poteva svolgere i vari esami.
Dopo una decina di minuti, l'Infermiera terminò con i controlli. «Sewaddle sta bene, è appena nata ma sembra che sarà una Pokémon molto forte e determinata. Se vuoi puoi catturarla.» Spiegò l'Infermiera.
Anita scosse leggermente la testa. «Preferirei che fosse sveglia per catturarla… non vorrei forzarla a stare con me.» Cercò di spiegarsi. L'Infermiera accennò un sorriso. «Non è un problema. Ora facciamola riposare.»
«E Sewaddle non sarà la sola a farlo…» A Ash scappò un grosso sbadiglio. «Buonanotte!» I quattro andarono a coricarsi, era piuttosto tardi e il giorno seguente Anita avrebbe dovuto affrontare Aloé. In poco tempo tutti e quattro riuscirono ad addormentarsi senza particolari problemi.
Era una notte particolarmente tranquilla e silenziosa, sembrava che la notte avesse avvolto la città in un pesante mantello.
«Dovrebbe essere qui! Consegnali questo messaggio!» Un ragazzo attaccò un piccolo biglietto sulla schiena di un esemplare di Swoobat selvatico.
Il Pokémon Cercamore svolazzò per alcuni metri, fino al retro del Centro Pokémon, all'esterno della stanza dove alloggiavano Ash e Carlos. Dal momento che era ancora primavera, la finestra della stanza era ancora chiusa. Non un problema. Il Pokémon utilizzò i suoi poteri psichici per aprire la finestra, in modo da poter entrare nella stanza. Grazie alle istruzione dategli da quel ragazzo, era sicuro che quella fosse la stanza giusta.
Il resto della sua "missione" era piuttosto semplice, avrebbe dovuto avvicinare al ragazzo con un Pikachu, svegliarlo e consegnarli quel foglietto dopodiché sarebbe potuto andare dove voleva. Sarebbe stato di nuovo libero.
«Ehi! Ma cosa succede!» Ash si svegliò a causa di quella corrente d'aria. «Chi ha lasciato la finestra aperta?» Si lamentò, cercando di non svegliare Carlos. Pikachu si era svegliato con lui, dormendo nel medesimo letto non poteva essere altrimenti. Notando come Carlos fosse ancora totalmente addormentato, Ash accese la luce, quantomeno per alzarsi e chiudere la finestra. Appena alzato, notò la presenza di uno strano Pokémon dall'aspetto di un pipistrello con un grosso naso rosa.
A causa delle non ottimali condizioni di luce, per il ragazzo fu difficile identificare quel Pokémon.
Appena il Pokémon capì di essere vicino al suo obiettivo, si girò di schiena. «Hai un messaggio per me?» Chiese, staccando il biglietto dalla schiena di quel Pokémon.
Notando che quello strano Pokémon non aveva reagito in alcun modo, Ash dedusse che la sua tesi fosse corretta. "Vediamoci tra dieci minuti di fronte all'edicola Azzurra, dobbiamo parlare." Il biglietto non era firmato o altro del genere, insospettendo il ragazzo. Sia pur titubante, Ash prese il suo borsello e uscì dalla finestra, che, per fortuna era al piano terra, per cui uscire da lì non era rischioso.
Grazie all'applicazione dedicata alle mappe, trovare il luogo dell'appuntamento fu piuttosto semplice. Era ad appena duecento metri di distanza dal centro Pokémon.
L'edicola era un piccolo edificio in metallo, simile ad una sorta di gabbiotto di metallo. Erano le tre e venticinque. Ash era arrivato con cinque minuti di anticipo. «Siamo arrivati un po' presto, ma non fa nulla, aspetteremo.» Ash si rivolse a Pikachu.
Il Pokémon Topo non sembrava affatto infastidito dalla cosa.
All'ora dell'appuntamento, finalmente la persona che aveva mandato quello Swoobat si presentò. Era un ragazzo alto e magro, dai lunghi capelli verde chiaro, indossava un berretto nero, una maglia bianca, dei pantaloni marrone chiaro e delle scarpe verdi. Al collo un pendente che ricordava un pianeta. Indossava anche dei bracciali, e appeso ai pantaloni una sorta di cubo di Rubik. «N?» Ash sembrava piuttosto sorpreso. «Cosa ti aspettavi? La visita di una tua qualche ammiratrice segreta o… un Allenatore che voleva sfidarti in una lotta?» Chiese il ragazzo, punzecchiandolo leggermente. «Probabilmente la seconda.» Rispose Ash. «Immaginavo.» Gli rispose N. «Voi Allenatori non pensate ad altro che a far scontrare i vostri Pokémon in delle lotte per stabilire chi è più forte… tu sei l'Allenatore più forte di tutti. Non oso immaginare quanti
Pokémon tu abbia dovuto sopraffare per ottenere quel titolo… e ora vorresti lottare contro di me e i miei amici? Sai bene che l'esito dell'incontro sarebbe scontato. No. non sono venuto per lottare contro di te. Ti avevo detto che ci saremmo incontrati per parlare, e ho pensato che questo era il momento migliore per incontrarci. Volevo parlare solo con te e con il tuo Pikachu. Niente lotte, volevo semplicemente parlare.» Ash fece cenno di aver capito. Sapeva di avere una visione del mondo totalmente diversa da N, ma cercava comunque di restare aperto al confronto.
«Ho saputo quello che è successo oggi. Tu e uno dei Capipalestra avete impedito che la quiete del Bosco Girandola venisse
Disturbata da degli operai che volevano costruire una fabbrica. Sinceramente non me lo sarei mai aspettato. Pensavo che ormai nessuno vivesse più in armonia con la Natura. Soprattutto non mi sarei aspettato questo gesto da parte di delle persone che usano le Poké Ball per portare con sé i loro Pokémon…» Ash scosse la testa a quelle parole: «Sono anni che io, Pikachu e altri miei amici viaggiamo per il mondo, e questa non è la prima volta che affrontiamo persone del genere. Li abbiamo sempre affrontati e consegnati alla giustizia.«Ma per uno che assicuri alla giustizia…» «Cento sono pronti a fare lo stesso.» N completò la frase di Ash. «In ogni caso non sono venuto qui solo per farti i complimenti. Immagino tu l'abbia capito. Non sei molto diverso dai bracconieri che affronti. Anche tu sottrai i Pokémon dal loro ambiente per portarli con te. Non importa che non li vendi e che non ti arricchisci con loro.» Ash sentì quelle parole come un affronto. «Io non ho mai costretto nessun Pokémon a venire con me. Non ho mai catturato un Pokémon solo per collezionarli, mica sono figurine!» Gli rispose Ash. «Il motivo per cui li catturi non è importante. Il fai lottare in scontri al limite della loro resistenza e sicuramente li sottoponi ad allenamenti estenuanti.» Ash cercò di mantenere la calma. «Io sono sempre stato contro queste cose. Molti dei miei Pokémon, appartenevano ad allenatori che li trattavano così. Li ritenevano deboli, o persino inutili. Addirittura uno aveva abbandonato uno dei suoi Pokémon perché lo riteneva la fonte della sua sfortuna.» «Tu a queste cose non ci credi, vero?» Gli chiese N. «Per nulla. Non ho mai creduto a certe cose.» N lo incalzò: «E in cos'altro pensi di essere diverso dagli altri?» Ash non si aspettava una domanda del genere: «Se un Allenatore non rispetta i suoi Pokémon non può definirsi un Allenatore. Non puoi pretendere che un Pokémon ti rispetti se non lo tratti con rispetto. Ho conosciuto molte persone che trattavano i loro Pokémon terrorizzandoli. E loro obbedivano per paura di essere trattati peggio.» «Ma anche i Pokémon trattati meglio, durante le lotte si feriscono… e io non sopporto l'idea di vedere dei Pokémon che soffrono per questo.» replicò N. «Anche in natura i Pokémon si feriscono, e lì non sempre ci sono delle persone che possono occuparsene.» Gli rispose Ash. «Posso parlare con Pikachu?» Chiese N, cambiando argomento. «Cosa ne pensi?» Ash si rivolse al suo Pokémon, che nel frattempo si stava quasi addormentando. «Pika!» Il Pokémon sembrava essere d'accordo.
«Sembra che tu ti trovi molto bene con il tuo Allenatore…» Il ragazzo rimase in silenzio alcuni istanti: «E così tu e il tuo Allenatore viaggiate insieme da tanti anni e anche tu dici che che siete inseparabili? Non ti manca la tua vita quando eri libero?» Il Pokémon Topo scosse la testa. «Come sarebbe a dire che non ti manca? Dici che hai potuto fare delle esperienze che altrimenti non avresti mai fatto? Che hai potuto conoscere delle persone e dei Pokémon che altrimenti non avresti conosciuto? E dimmi un po'... come vi siete conosciuti?» L'espressione di N cambiò radicalmente. «E così, all'inizio non andavate d'accordo? Poi qualcosa è scattato e… non me lo sarei mai aspettato.» Dopo aver fatto alcuni metri senza dirsi una parola, fu Ash a chiedere qualcosa ad N: «Mi sembra di aver capito che a te non piace vedere persone e Pokémon insieme. Posso sapere come mai?» «Sai. Io ho sempre pensato che umani e Pokémon debbano vivere separati. Perché ho sempre visto le persone approfittarsi dei Pokémon per qualsiasi cosa. E ho sempre visto le persone non preoccuparsi dei loro Pokémon. Trattandoli come giocattoli e non come esseri viventi. Non posso permettere che migliaia di persone trattano male i Pokémon.» Ash capiva le motivazioni di N. Anche lui disprezzava chi trattava male i Pokémon, anche se le sue idee non erano così estreme. «Ho un'ultima domanda da farti. E così potrò dire che il nostro incontro sia stato veramente interessante. Cosa ne pensi del Team Plasma? Ho saputo che hai combattuto anche contro di loro.» «Si sbagliano. Non puoi far vivere umani e Pokémon separati. L'amicizia tra persone e Pokémon va oltre le lotte, le gare o i Varietà. Cercare di separare le persone dai Pokémon non mi sembra una buona idea. Piuttosto insegniamo alle persone a rispettare i loro Pokémon.» «Secondo me un giorno noi due saremo amici. E ci batteremo per la libertà dei Pokémon. Quel giorno arriverà, prima o poi. E con l'aiuto dei Pokémon leggendari di Unima, nessuno potrà fermarci!» Con queste parole N si allontanò, non lasciando a Ash alcuna possibilità di replica. «Certo che quel ragazzo fa sul serio.» Commentò Ash, rivolgendosi a Pikachu. «Ma non importa. Gli dimostreremo ancora di più che si sbaglia.» Ash gli avrebbe voluto parlare del fatto che Pikachu amasse lottare e che si divertisse tanto nel farlo.
Non avendo più motivo per restare fuori, Ash tornò al Centro Pokémon. Per sua fortuna, Carlos aveva il sonno pesante e non si era accorto di nulla. Ash e Pikachu riuscirono ad entrare nella stanza senza svegliarlo.
Appena entrato, il ragazzo chiuse la finestra e si cambiò, indossando di nuovo il pigiama e si era coricato, sempre con Pikachu al suo fianco. Non riuscì ad addormentarsi immediatamente. Passò una quantità di tempo non ben meglio precisata a riflettere sull'incontro di poco prima.
Finalmente era ora di alzarsi. Ash era un po' assonnato, essendosi dovuto alzare nel cuore della notte, e cercare di nasconderlo non era affatto semplice.
Dopo la consueta colazione, l'Infermiera accompagnò i quattro nella stanza dove erano tenuti i Pokémon ospiti del Centro. La donna aveva con sé un'altra scatoletta di cibo per Pokémon appena nati. Come il giorno prima, la piccola divorò quel cibo in pochissimi istanti. «Ora che è sveglia puoi catturarla. Mi ricordo che ieri avevi paura di andare contro la sua volontà.» Le ricordò l'Infermiera.
La ragazza non se lo fece ripetere due volte, prese una Poké Ball vuota dalla sua borsa e l'avvicinò alla testa della Pokémon Grancucito.
La Pokémon azzannò letteralmente la Poké Ball, facendo scattare il meccanismo di apertura. A causa di questo, la Pokémon venne assorbita all'interno della sfera, in un fascio di luce bianca.
Dopo aver assorbito la Pokémon, la Poké Ball si mise ad oscillare, una, due, tre, quattro volte, quindi emise un leggero "Click", ad indicare che la cattura era avvenuta con successo. La ragazza raccolse la Poké Ball dal tavolino, sorridendo. «Evviva! Ho catturato una Sewaddle!» gioì.
«Ora però è meglio andare, non dimenticare che hai una lotta in Palestra.» Le ricordò Ash. «Certo… giusto…» Anita gli rispose, a bassa voce.
Con un nuovo membro nella squadra di Anita, i quattro si diressero nuovamente verso la Palestra della città, in modo che la ragazza potesse portare a termine la lotta contro Aloé.
In breve tempo giunsero di fronte a quell'edificio dall'aspetto imponente, realizzato in mattoni. Diverse colonne reggevano un ampio patio. Un'ampia porta garantiva l'accesso all'interno dell'edificio. Nulla faceva presagire che quell'edificio fosse una palestra. Ormai sapevano bene che quell'edificio non era una semplice Palestra, ma anche un museo. Aloé stava aspettando la sua sfidante proprio all'ingresso della Palestra.
«Siete arrivati più presto di quanto pensassi, ma non è un problema… io e i miei Pokémon siamo sempre pronti a lottare. Purtroppo non possiamo ripartire da dove eravamo ieri, per cui dobbiamo iniziare da zero.» Li accolse la donna, invitandoli ad entrare. «Immagino che ormai conosciate bene questa Palestra.» commentò ironicamente, mentre li guidava verso il campo di lotta. «L'altra volta stavate facendo bene, ma non sono sicura della vostra vittoria, per cui ora potete darmi la possibilità di dimostrarlo.» La Capopalestra sembrò cambiare tono. «Ad ogni modo…» la donna si avvicinò al computer che regolava l'arbitraggio automatico della lotta. «Stai tranquilla, mi ricordo che ti chiami anita e che questa è la lotta per la tua
seconda medaglia.» Le ricordò la Capopalestra.
Mentre Ash, Serena e Carlos si accomodavano sulle tribune, vicino al marito della donna. «La lotta in Palestra tra la Capopalestra Aloè e la Sfidante Anita sta per cominciare! Sarà una lotta tre contro tre. Vince chi riesce a rendere i Pokémon avversari non più in grado di lottare! Inoltre, solo alla Sfidante è concesso sostituire il suo Pokémon. Schierate pure i vostri Pokémon!» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Schierate pure i vostri Pokémon!»
Anita pensò alcuni istanti prima di decidere che Pokémon schierare. "Ieri avevo lottato con Oshawott, e Aloé aveva schierato Deerling, che era avvantaggiato nei confronti di Oshawott… però non so con che altro Pokémon lotterà oltre a Deerling ed Herdier, spero che almeno uno dei miei Pokémon sia in forma per affrontarlo. Poi devo anche contare che il suo Herdier ha Sprizzalampo, per cui né Oshawott né Vivillon possono resistere molto…" Pensò. «Hai deciso chi farai lottare?» Chiese la Capopalestra. «Si… certo.» La ragazza si sforzò di dare una risposta. «Tocca a te!» La ragazza mandò in campo il suo Oshawott. Dopo averci ragionato, si rese conto che lottare con lui fosse la scelta migliore. «E allora anche io lotterò di nuovo con Deerling!» Dichiarò la Capopalestra, mandano in campo la sua Pokémon.
«La lotta può cominciare, la prima mossa spetta alla sfidante!» Dichiarò l'arbitro elettronico. "L'altra volta avevamo iniziato con Tagliofuria… potrebbe aspettarsi di nuovo una mossa simile…" Pensò.
«Oshawott! Partiamo con Pistolacqua!» ordinò la ragazza, lasciando la Capopalestra leggermente spiazzata. Dalla bocca del Pokémon Lontra uscì un potente getto d'acqua, che lanciò in direzione della sua avversaria.
«Deerling, schiva e usa Calciosalto!» Ordinò la Capopalestra. La Pokémon si scostò rapidamente, spiccando un potente balzo in direzione dell'avversario.
«Cerca di schivare!» Ordinò la ragazza. Il Pokémon cercò di spostarsi, ma venne colpito in pieno dalle zampe posteriori della Pokémon Stagione.
Il Pokémon Lontra venne sbalzato indietro di alcuni metri, atterrando con una certa violenza. «Tutto bene, Oshawott?» Chiese la ragazza, in tono preoccupato. Il Pokémon, alle parole dell'Allenatrice si alzò di scatto, come per farle capire che stava bene.
«E così Oshawott è riuscito a sopportare il potente Calciosalto di Deerling? Devi sapere che è una mossa molto forte, ma se chi la usa subisce grossi danni se non colpisce il bersaglio.» Spiegò la Capopalestra. Anita cercò di memorizzare quell'informazione. Sarebbe potuta tornare utile.
«Deerling, usa di nuovo Calciosalto!» Ordinò la Capopalestra. La Pokémon Stagione spiccò nuovamente un balzo, nella direzione del Pokémon Lontra. «Cerchiamo di mettere in pratica quello che ci ha detto! Copiscila con Pistolacqua!» Ordinò Anita. L'espressione della ragazza mutò, quando si accorse che dalla bocca del Pokémon Lontra non uscì il canonico getto d'acqua, ma un sottile raggio di energia dal colore azzurro chiaro, tendente al bianco.
«hai imparato Geloraggio!» Commentò Carlos, dalle tribune. «Penso sia una buona cosa. Le mosse di tipo Ghiaccio sono molto forti contro i Pokémon di tipo Erba.» Aggiunse poco dopo.
Il raggio d'energia investì la Pokémon avversaria, avvolgendola rapidamente in una morsa di ghiaccio. A causa del grande peso di quel ghiaccio, la Pokémon perse l'equilibrio, cadendo rovinosamente a terra. Come spiegato in precedenza dalla Capopalestra, il ghiaccio fece cadere la Pokémon a terra, ferendosi.
«Ora usa Acquagetto!» Ordinò la ragazza. Il corpo del Pokémon Lontra si rivestì di un sottile strato d'acqua, mentre si dirigeva verso la sua avversaria, che tentava di rialzarsi.
Prima ancora che potesse farlo, la Pokémon venne sbalzata in aria, lanciata dalla grande forza del Pokémon Lontra. «E ora usa Tagliofuria!» Ordnò la ragazza.
Il Pokémon Lontra si bloccò a mezz'aria, per brandire la sua Mollusciabola. La conchiglia si illuminò di una delicata luce gialla, mentre si allungava come una spada.
Un istante dopo iniziò a colpire ripetutamente la sua avversaria con quella spada, mettendo maggior forza in ogni singolo colpo. Deerling cercava inutilmente di difendersi, muovendo le zampe, ma senza successo.
Un ennesimo colpo fece precipitare Deerling sul terreno, ormai priva di sensi. «Deerling non è più in grado di lottare. Vince Oshawott!» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Se la Sfidante lo desidera, potrà sostituire il suo Pokémon.» La voce robotica aggiunse poco dopo il dettaglio a riguardo della sostituzione, mentre la Capopalestra faceva rientrare la Pokémon nella Poké Ball.
Anche Anita decise di far riposare un po' il suo Oshawott.
«Herdier! É il tuo momento!» La donna mandò in campo un esemplare del Pokémon Fedeltà, si differenziava da quella di Anita solamente per la lunghezza dei baffi. «Se la Sfidante non sostituisce il suo Pokémon, la lotta può ripartire.» Dichiarò l'arbitro elettronico. «La lotta può riprendere, la prima mossa va alla Sfidante!» Dichiarò l'Arbitro elettronico.
Anche Anita mandò in campo Herdier. «Herdier! Cominciamo con Morso!» Ordinò la ragazza. La Pokémon Fedeltà si mise a correre in direzione della sua avversaria, pronta ad azzannarlo.
«Schiva e usa Nemesi!» Ordinò la Capopalestra. Il Pokémon della Capopalestra si mise a correre a gran velocità, mentre il suo corpo si stava illuminando di una luce marroncina. «Schivalo con Fossa!» Ordinò la ragazza. Rapidamente Herdier scavò un buco nel terreno di lotta, nascondendosi alla vista del suo avversario.
«Inseguila nella sua buca e attacca con Morso!» Ordinò la Capopalestra. Il Pokémon della donna si buttò nel buco scavato dalla sua avversaria, alla sua spasmodica ricerca. «Herdier!? Mi senti? Cerca di uscire da lì!» La ragazza cercò di alzare la voce per farsi sentire.
Percependo le vibrazioni del terreno, la Pokémon si accorse di qualcosa che non andava, per cui cominciò a muoversi rapidamente, lanciando contro l'avversario una grande massa di terra.
In pochissimi istanti l'Herdier della ragazza riuscì ad uscire dal buco, seguita pochissimi istanti dopo dal suo avversario, totalmente ricoperto di terra.
«Forza Herdier! Usa Carineria!» Ordinò la Capopalestra. «Colpiscilo con Azione!» Ordinò Anita. I due Pokémon si scontrarono piuttosto violentemente, venendo sbalzati dai lati opposti del campo di lotta.
«Herdier!» Le due gridarono contemporaneamente, in tono preoccupato. Per loro fortuna, entrambi i Pokémon erano ancora in gradi di lottare. «Herdier, riposati un po'» Anita richiamò la sua Pokémon nella Poké Ball.
«Oshawott! Tocca di nuovo a te!» La ragazza mandò nuovamente in campo il Pokémon Lontra. Era ancora un po' traballante a causa delle ferite causate da Deerling, ma avrebbe stretto i denti e lottato. «La prima mossa spetta alla Capopalestra!» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Herdier! Usa Carineria!» Il Pokémon Fedeltà si mise a correre con tutte le sue forze, mentre il suo corpo veniva rivestito di un'aura rosa. «Oshawott! Cerca di schivare con Acquagetto!» Ordinò la ragazza. Grazie alla propulsione della corrente d'acqua, il Pokémon riuscì ad evitare il colpo. «E ora colpiscilo con Tagliofuria!» Ordinò la ragazza. Il Pokémon, brandì la sua Mollusciabola, che si rivestì di un'aura gialla, allungandosi e trasformandosi in una sorta di spada. «Herdier! Schiva!» Ordinò la Capopalestra. Il Pokémon fece un rapido scatto, muovendosi ed evitando, in prima battuta l'attacco avversario. «Riproviamo!» Ordinò la ragazza. Il Pokémon Lontra continuò a seguire l'avversario, sospinto dalla corrente d'acqua. Per alcuni minuti vi fu un tira e molla tra i due Pokémon, con la Lontra che cercava in ogni modo di colpire l'avversario. «Adesso basta scappare!» Usa di nuovo Carineria! Ordinò la Capopalestra.
I due Pokémon si scontrarono piuttosto violentemente, venendo sbalzati dai lati opposti del campo di lotta. «Oshawott non è più in grado di lottare!» Dichiarò l'arbitro elettronico. Ora le due Allenatrici erano quasi alla pari. Entrambe avevano un Pokémon ancora in perfetta forma e uno che aveva già lottato. Anita si trovò costretta a richiamare il suo Oshawott nella Poké Ball. «hai fatto un ottimo lavoro. Ora riposati.» La ragazza prese un'altra Poké Ball dalla borsa. «Herdier! Ora tocca a Te!» La ragazza decise di far lottare nuovamente la sua Herdier. «La lotta può riprendere. La prima mossa spetta alla Capopalestra!» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Herdier usa Sprizzalampo!» Ordinò la Capopalestra. Il Pokémon Fedeltà si mise a correre, mentre il suo corpo veniva rivestito da scariche di elettricità. «Usa fossa!» Ordinò la ragazza, senza avere in mente un piano preciso. Rapidamente la Herdier della ragazza scavò un buco nel campo di lotta, per poi buttarsi al suo interno. «Insegulia!» Ordinò la Capopalestra. L'Herdier della donna si buttò nel buco, inseguendo l'avversaria, continuando con il suo attacco. Da sotto terra, nessuno dei due Pokémon poteva sentire le indicazioni delle due Allenatrici.
Dopo aver scavato per chissà quanto, la Herdier di Anita sbucò dal terreno. Si guardò disorientata. Il suo avversario era sparito. «Attenta! Potrebbe sbucare da un momento all'altro!» Anita avvertì la sua Pokémon. «Allontanati e tienti pronta con Azione!» La Pokémon si allontanò dal buco che aveva scavato. Pochi istanti dopo, dallo stesso uscì anche il suo avversario, ancora ricoperto di elettricità. La Herdier di Anita era pronta a colpire l'avversario, che si stava dirigendo nella sua stessa direzione. I due Pokémon si scontrarono a metà campo, venendo entrambi violentemente respinti verso il lato da cui erano partiti. Entrambi i Pokémon erano ricoperti da della scariche elettriche, a causa della potenza combinata dei due attacchi.
«Herdier! Usa Carineria!» Ordinò la Capopalestra. Il Pokémon Fedeltà si mise a correre con tutte le sue forze, mentre il suo corpo veniva rivestito di un'aura rosa.
«Herdier! Schiva con Fossa!» Ordinò Anita. La Pokémon Fedeltà scavò un ulteriore buco nel terreno eludendo l'attacco avversario. «Stai fermo! Non farle capire dove sei!» La Capopalestra ordinò al suo Pokémon di non muoversi. Sotto terra, Herdier era rimasta anche lei ferma e silenziosa, come se stesse aspettando qualcosa.
Alcuni istanti dopo, la Pokémon iniziò a muoversi molto lentamente, scavando piano piano piccole quantità di terra, senza una direzione precisa.
Lentamente la Pokémon cercò iniziò a percepire delle leggere vibrazioni dal terreno. Non era perfettamente in grado di capire da dove provenissero, ma sembrava che mano a mano che si muoveva in quella direzione, le vibrazioni aumentavano.
Evidentemente quella era la direzione giusta.
Continuando a scavare, alla fine, giunse nel punto in cui presumibilmente si trovava in suo avversario. A questo punto si mosse rapidamente, lanciandosi rapidamente in quella direzione.
Il colpo subito dall'Herdier avversario fu colpito con estrema violenza, venendo sbalzato in aria con una certa violenza. «E ora colpisci con Azione!» Ordinò la ragazza. Con un ultimo colpo la Herdier della ragazza riuscì a lanciare contro il terreno il suo avversario.
«L'Herdier della Capopalestra non è più in grado di lottare. Se lo desidera la Sfidante potrà sostituire il suo Pokémon.» Dichiarò l'arbitro elettronico. Anita non se lo fece ripetere due volte, richiamando la sua Pokémon nella Poké Ball. «Ora riposati un po'.» Aloé sorrise. «Sono felice di vedere che questa volta sei riuscita a tenere uno dei tuoi Pokémon in piena forma per lottare contro il mio. Ma ti avviso che non è detto che basti! Vieni fuori Watchog!» Dalla Poké Ball della Capopalestra uscì un Pokémon bipede, simile ad un cane della prateria. Il suo corpo era marrone a strisce gialle, fatta eccezione per l'estremità degli arti bianche. La coda era, dello stesso colore del corpo era estremamente lunga e terminava lì con un ciuffo bianco. Gli occhi erano rossi, e gialli, le guance erano anch'esse piuttosto grandi e gonfie. Un grosso incisivo sporgeva dalla bocca.
La ragazza analizzò quel Pokémon con la funzione Pokédex del suo Smart Rotom: «Watchog, Pokémon Sentinella. Esemplare maschio. Attacca sparando i semi delle bacche che ha accumulato nelle guance. Se avvista il nemico, drizza la coda. Mosse conosciute: Codacciaio, Semebomba, Nemesi, Doppioteam.» La ragazza rimise rapidamente il suo dispositivo nella borsa.
«La prima mossa va alla sfidante.» Dichiarò l'arbitro elettronico. Anita, nel frattempo, aveva mandato in campo la sua Vivillon. «Bene, Vivillon! Cominciamo con Eterelama!» Ordinò la ragazza. Dalle ali della Pokémon si generarono delle sottili lame d'aria che si muovevano ad una velocità immensa, dirette verso il nemico.
«Presto, Watchdog, usa Nemesi!» ordinò la Capopalestra. Il corpo del Pokémon Sentinella si illuminò di una luce tra il rossastro e il marroncino, mentre spiccava un salto in direzione della sua avversaria.
«Proviamoci! Vivillon, usa Psichico!» La Pokémon farfascalia concentrò una grande quantità di energia psichica introno al suo corpo, per poi avvolgere il suo avversario e rilanciarlo violentemente contro il terreno. Il Pokémon incassò il colpo, rialzandosi rapidamente. «Furbo da parte tua, impedire ad Watchog di sfruttare la potenza di Nemesi, ma la lotta è solo appena all'inizio!» Commentò la Capopalestra. «E ora te ne daremo la prova! Watchog, usa Doppioteam!» In pochissimi istanti il Pokémon Sentinella iniziò a creare decine e decine di copie illusorie, totalmente identiche a lui.
«Distruggi le copie con Eterelama!» Ordinò la ragazza. In pochi istanti numerose lame d'aria fendettero l'aria circostante per poi colpire e far scomparire sempre più copie di quel Pokémon.
«E ora usa Semebomba!» Ordinò la Capopalestra. Il Pokémon Sentinella e tutte le sue copie generarono dalla loro bocca dei grossi semi che scagionano in direzione dell'avversaria.
«Difenditi con Comete!» Ordinò Anita. La ragazza diede un rapido sguardo alla sua Pokémon. Rapidamente si accorse di come la sua Pokémon stava iniziando a mostrare dei segni di fatica. Dopo che i numerosi raggi di energia a forma di stella impattarono contro i semi, generando numerose esplosioni.
«Vivillon! Riposati un po'!» La ragazza richiamò la sua Pokémon nella Poké Ball. «Herdier, tocca a te!» La ragazza mandò nuovamente in campo la Pokémon Fedeltà. «La prima mossa spetta alla Capopalestra.» Dichiarò l'arbitro elettronico con la sua voce robotica. «Watchog! Usa Codacciaio!» La lunga coda del Pokémon Sentinella mutò, diventando dura e affilata come una spada. Lo stesso accadde con i suoi cloni rimasti.
«Herdier! Schiva con Fossa!» Ordinò la ragazza. Prima ancora di essere raggiunta dall'avversario, la Pokémon aveva già scavato un grosso buoco, mettendosi al riparo dal potente attacco avversario. Poco dopo la Pokémon uscì dal terreno, piuttosto distante dal suo avversario. «Riesci a riconoscere qual è quello vero?» Chiese la ragazza, rivolgendosi alla sua Pokémon. «Colpiscilo con Azione!» La Pokémon rimase ferma alcuni istanti, annusando l'aria. In pochi istanti si mise a correre verso uno dei tanti Pokémon che si trovavano nel lato opposto del campo. Appena Watchog venne colpito, tutti i cloni scomparvero. Era quello giusto. «E così c'hai scoperti? Ti sorprenderà saperlo, ma l'avevamo previsto. Usa Semebomba!» Dalla bocca del Pokémon Sentinella si generò un grosso seme, avvolto da un'aura verdastra, appena pochi istanti dopo esplose, proprio addosso ad Herdier, sollevando un gigantesco polverone. Ci volle una manciata di secondi prima che quella polvere si diradasse, e forse, per Anita sarebbe stato meglio che la polvere fosse rimasta sospesa in aria per più tempo.
«Herdier non è più in grado di lottare.» Dichiarò l'arbitro elettronico. «Sia alla Sfidante che alla Capopalestra resta un solo Pokémon. L'esito dello scontro tra i due Pokémon determinerà se la Sfidante vincerà la medaglia o se dovrà ritentare la lotta.» Agginse poco dopo. Anita, non avendo alternative, dovette richiamare Herdier per far rientrare nuovamente in campo Vivillon. «La lotta può riprendere. La prima mossa spetta alla Capopalestra.» Dichiarò l'arbitro elettronico, con il suo solito tono robotico e monotono.
«Watchog! Usa Codacciaio!» Ordinò nuovamente la Capopalestra. Il Pokémon Sentinella spiccò un balzo, mentre la lunga coda del Pokémon Sentinella mutò, diventando dura e affilata come una spada.
«Presto! Usa Energipalla!» Ordinò la ragazza. Pokémon generò una sfera di energia dal colore verde scuro, la sua forma ricordava una sorta di occhio, che rapidamente entrò in rotta di collisione con il Pokémon Sentinella. «Colpiscila con la coda!» Ordinò la Capopalestra, facendo compiere al suo Pokémon una rotazione di centottanta gradi. La sfera di energia venne distrutta dal Pokémon senza alcun tipo di conseguenza.
«Ora usa Comete!» Ordinò la ragazza, mentre Watchog si avvicinava sempre più all'avversaria. Senza che la Capopalestra dovesse dirgli nulla, i raggi di energia a forma di stella, vennero distrutti dalla coda del Pokémon, che ormai era a pochi metri dalla sua avversaria. «Vola più in alto che puoi!» Ordinò la ragazza.
Non fece in tempo a pronunciare quella frase che la Pokémon Farfascaglia venne sferzata dalla coda del Pokémon Sentinella, perdendo numerosi metri di quota.
«Vivillon!» Gridò la ragazza, estremamente preoccupata per la sua Pokémon. Anita tirò un sospiro di sollievo quando notò come la discesa della Pokémon si arrestò, tornando nuovamente a sbattere la ali.
«Proviamoci! Usa Psichico!» ordinò la ragazza. Il Corpo della Pokémon venne avvolto da un'aura rosa, che rapidamente avvolse anche il Pokémon avversario.
Watchog venne continuamente sballottato da un lato all'altro del campo di lotta, colpendo continuamente il terreno o le pareti della Palestra.
«Cerca di riprenderti e usa Nemesi!» Ordinò la Capopalestra. La donna era consapevole del fatto che la mossa non sarebbe stata forte come la prima volta, ma era consapevole di non avere molta scelta. Di certo non si aspettava di essere messa così tanto alle strette.
Il corpo del Pokémon Sentinella si illuminò di un'aura marroncina, mentre tentava con tutte le sue forze di resistere alla forza psichica della sua avversaria.
Vivillon ebbe un lieve cedimento, e il suo avversario ne approfittò per attaccare iniziò a correre a grande velocità nella direzione della sua avversaria.
«Cerca di colpirlo con Eterelama!» Ordinò la ragazza. Dalle ali della Pokémon si generarono delle sottili lame d'aria che si scagliarono contro l'avversario, colpendolo, ma senza fermare la sua corsa.
Ormai sembrava che il contatto tra i due Pokémon fosse inevitabile.
«Energipalla!» Gridò la ragazza. La Pokémon Farfascaglia generò una sfera di energia dal colore verde, che ricordava una sorta di grosso gioiello. La Pokémon non riuscì a lanciare la sfera di energia contro il suo avversario, poiché quest'ultimo era troppo vicino. Lo scontro tra i Pokémon generò una grossa esplosione, che fece indietreggiare entrambi i Pokémon.
«Watchog non è più in grado di lottare, vince Vivillon. Di conseguenza la vincitrice della lotta è la Sfidante.» Dichiarò l'arbitro elettronico.
Anita e la Capopalestra richiamarono i loro Pokémon nelle rispettive Poké Ball, per poi incontrarsi al centro del campo di lotta, per stringersi la mano.
«Congratulazioni! Se stata in grado di vincere la Medaglia Base!» si complimentò la Capopalestra, mentre donava alla ragazza la medaglia della Palestra.
Era una medaglia dall'aspetto piuttosto semplice. Era realizzata in metallo dorato e aveva una forma rettangolare, con la base molto stretta. Al suo interno era di un rosso scuro, con alcune aree all'interno separate dal metallo.
Nel frattempo Ash, Serena, Carlos e il marito della donna erano scesi dalle tribune, per congratularsi con la ragazza: «E ora è il momento della foto di rito. È già la tua seconda medaglia, immagino tu sappia di cosa stia parlando.»
Anita fece uscire dalle Poké Ball i tre Pokémon che avevano preso parte a quella lotta, mentre teneva in mano la medaglia appena vinta. Il marito della Capopalestra scattò diverse foto alle due, prima di congratularsi a sua volta con la ragazza.
Poco dopo anche Ash, Serena e Carlos si complimentano con l'amica.
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Metagross
Vi chiedo scusa se ci ho messo tanto per scrivere questo capitolo, ma ho avuto diversi impegni e quindi non ho potuto scrivere molto.
Aggiungo, inoltre, che questo capitolo doveva essere inglobato nel capitolo "un torneo movimentato" rendendomi poi conto di quanto quel capitolo fosse diventato esageratamente lungo, contando che con il programma di videoscrittura che uso, la dimensione del testo e la distanza tra le righe, sarebbero state ben oltre le 30 pagine, motivo per cui ho deciso di scrivere due capitoli separati.
Detto questo… finalmente Anita è riuscita a vincere la sua seconda medaglia, dopo due tentativi, anche se non per colpa sua.
Spero che le lotte contro Aloé vi siano piaciute, io mi sono divertito molto a raccontarla. Sinceramente mi sarei aspettato di raccontare già da ora l'evoluzione di Oshawott in Dewott, ma ancora non è il momento, anche se potrebbe arrivare abbastanza presto.
