"Come ti senti?" chiese Richard raggiungendo la moglie sul divano.
"Non lo so. E tu?" rispose poggiando la testa sulla sua spalla mentre un braccio la circondava.
"Idem, non so che pensare"
"Mi distrugge il pensiero che, dopo tutto, abbia paura di parlare con noi"
"Siamo sempre in punta di piedi con Lorelai, e lei con noi"
"Già... non doveva andare così"
"Il nostro pomeriggio?"
"Mmm" annuì mentre le baciava la fronte.
"Vuoi andare vero?"
"Si...molto, ma ho paura di rendermi ridicola"
"Ascolta. Rory ha detto che Lorelai non sa nulla. Cerchiamo di essere noi stessi.
Chiamiamo qualcuno che filmi l'evento e le staccheremo un assegno, come avremmo fatto se le cose fossero andate normalmente, che ne dici?"
Si voltò a fissarlo con occhi innamorati e sognanti.
"Dico, Richard Gilmore, che sei l'uomo migliore che abbia mai incontrato e ti amo moltissimo"
Si sorrisero e la baciò teneramente sul naso.
Contrariamente a quanto previsto e desiderato, non passarono il pomeriggio a fare l'amore appassionatamente ma lo passarono comunque insieme, guardando foto, ridendo e scambiando qualche tenero bacio.
Inutile dire che la settimana passò velocemente e che, nonostante le rimostranze della figlia e l'ambiente da poco che li circondava, Emily e Richard rimasero palesemente commossi.
All'inizio erano talmente in ansia che sembravano freddi e distaccati, dei veri snob con vestiti abbinati che cercavano solo di mettere in imbarazzo, davanti ai suoi compagni, Lorelai con un regista di prim'ordine per le riprese e le coccarde che sudavano soldi.
Ma quando fu chiamata la figlia, la commozione e l'orgoglio erano dipinti sui loro volti:
Richard aveva il viso sognante ed Emily non era da meno, ma la vista della figlia in toga non la resse per molto e si commosse quasi subito.
Non si erano praticamente nemmeno accorti della mancanza di Rory e, alla fine della cerimonia, non sapevano come comportarsi.
Il padre cercò di sistemare le cose con una battuta, forse un po troppo seria, inerente alla buona qualità delle fotografie e riprese in proporzione al prezzo speso.
Fortunatamente la diplomanda non si comportò come suo solito, nonostante le prese in giro dei suoi compagni di corso, anzi, insistette affinché facessero la classica foto in posa.
Nessuno era più euforico e terrorizzato di loro tre in quel momento.
Il viaggio di andata era stato in silenzio, con Richard che stringeva ferocemente il volante.
Quello di rientro fu più tranquillo. Ci misero un po a partire perché nel parcheggio Emily cedette nuovamente alle lacrime e ci vollero 5 minuti prima che Richard riuscisse a consolarla del tutto, lasciandola uscire dal suo abbraccio da orso.
"Sei felice?" le chiese una volta saliti in macchina.
"Mm" annuì semplicemente.
"Andiamo a casa"
"Si"
"Anzi..."
"Si?"
"Vorresti. ..si insomma... cenare fuori?"
"Mi piacerebbe"
"Al MULINO SUL FIUME?"
Gli occhi della donna si illuminarono.
"Mi piacerebbe moltissimo"
"Aggiudicato"
Il locale era meraviglioso come lo ricordavano.
Le note di LA VIE EN ROSE riempivano l'aria quanto il profumo dei piatti prelibati che uscivano dalla cucina.
"Buonasera..."
"Salve, siamo due e non abbiamo prenotato"
"Tranquilli, c'è posto"
Sedettere uno di fronte all'altro, le caviglie che si scontravano sensualmente a causa della lunghezza delle gambe di Richard, cosa che non dava fastidio a nessuno dei due, tanto che le intrecciarono insieme comodamente.
Passarono una serata incantevole, cibo e vino erano ottimi e la compagnia ineguagliabile, il tutto accompagnatoda dolce musica di piano forte.
"Che c'è?" chiese, accorgendosi che, durante il dolce la fissava.
"Sei bellissima"
"Richard ti prego" disse arrossendo e distogliendo lo sguardo.
"È la verità. Non so se te l'ho detto oggi, in ansia com'ero per la questione di nostra figlia, ma è la verità. E adoro avere qualcosa di abbinato a te" disse accarezzando il papillon nero e rosso, in tinta col suo vestito.
"Vuoi ballare?"
"Mi piacerebbe"
Era così bello stare tra le sue braccia che non si staccarono per le prossime 4 canzoni.
C'era il momento in cui se le cantavano a vicenda, il momento in cui tacevano, quando si guardavano negli occhi in completa adorazione o anche solo assorbire la presenza e la fragranza dell'altro.
"Ti amo" dissero in coro ad un certo punto.
"Andiamo a casa" suggerì Richard.
Musiche:
- Golden hour cover piano version
- I have got a crush on you (by Steve Tyrell)
- Metti, una sera a cena (Ennio Morricone)
- Un homme et une femme
