DUE VITE PER DUE VITE
Alaric Saltzman cambiò subito idea, andare a Manhattan fu una pessima scelta. Reggere un secchiello mentre Walter Bishop svuotava il corpo del cadavere dai fluidi corporei non era il vero motivo del viaggio.
Walter riusciva a parlare di cibo nei momenti più disgustosi "come fa a pensare al cibo in questo momento?" Alaric ebbe un conato di vomito "Io avrei voglia di gelato." Ecco un secondo conato di vomito "Astrid mi riferisce del nuovo babysitter per Walter." Olivia Dunham era raggiante con occhi colmi di gioia "Sei davvero uscito da Mistic Falls? ... Sono colpita".
"Ahaha davvero divertente..." La circondò con le braccia con un caloroso abbraccio "È bello rivederti." Saltzman le mostrò il libro di magia nera recuperato dal suo studio nascosto nella libreria "Stanotte ho fatto un sogno e vi era anche questo. Mi sono alzato e l'ho trovato nel mio studio." Olivia lo sfogliò soffermandosi sulla copertina in cuoio verde con ricami in vernice dorata con scritta in rilievo "Che tipo di sogno?"
"Strano. Il sogno mi ha portato a te, mi ha mostrato l'altro mondo ... Ho visto il dirigibile nel cielo attraverso la finestra del mio studio, poi mi avvicinavo alla libreria e trovavo il libro ma in quel caso era color mogano." Olivia ebbe un sussulto.
Non era chiaro il motivo di quel sogno, già una volta lavorò col cacciatore di vampiri ma non poteva essere in grado di sognare l'altra parte.
Olivia era in grado di poterci riuscire per il suo legame col Cortexiphan ma Saltzamn ne era estraneo.
Per Olivia era chiaro, i due libri erano collegati, due copie due mondi. Qualcuno fra loro muoveva fili, camminavano sopra un terreno fragile ma si trattava ancora una volta dell'altro mondo "Sapevi dell'esistenza dell'altro libro?"
"Ma dai Olivia è già molto che sono a conoscenza dell'altro mondo e sono l'unico a Mistic Falls. Viene da chiedere chi dell'altra parte sa dell'esistenza della mia copia."
Alaric lo ripose lui stesso nella libreria, la magia oscura è capace di attirare le menti di ogni strega e per proteggere le sue figlie farebbe di tutto.
Il libro era incompleto: Olivia ci badò solamente più tardi. Non riuscì molto a dormire a causa dell' emicrania, buttò giù la pastiglia poi indossò il primo abito scuro e si incamminò per le strade fino all' hotel dove Saltzman soggiornava. Non ne era sicura se fosse alzato ma necessitava di parlargli.
Bussò alla sua camera: "Ti disturbo?. Ho novità." Mascherò il malessere con un sorriso. Alaric stava in piedi davanti alla porta in pigiama "alle due e quaranta?" Si passò una mano fra i capelli spettinati "Ti va di bere qualcosa?"
Poco più avanti nello stesso Isolato si trovava una tavola calda aperta 24h su 24.
Caffè e burbon per iniziare: "Deve essere importante se mi hai indotto a tentazione con un Burbon."
"Ho scoperto che ne tuo taccuino manca parte di una formula magica, qualcuno o qualcosa te lo ha mostrato attraverso il tuo subconscio. Ma non so il perché; è la terzultima la formula e come vedi non prosegue." Saltzman scorse il dito lungo le pagine e constatò la stessa ipotesi di Olivia "Potresti aiutarmi?" Annuì "sé è così allora dimmi la verità Olivia, ti conosco troppo bene."
Olivia mandò giù gli ultimi sorsi di caffè per poi rivelarsi: "Sono stata riattivata, ho il cervello pieno di Cortexiphan ed è una lunga storia ... Però posso aiutarti. Tu hai sognato l'altra realtà perché molto probabilmente il tuo doppio ha bisogno del tuo aiuto o ti sta usando per ottenere il libro."
Non rivelò tutti i dettagli a Broyles per avere l'autorizzazione a partire con Alaric "Voglio provare un'immersione mentale se me lo consenti, non dovrai fare nulla, il Cortexiphan farà tutto."
Olivia vi entro dentro perlustrando la mente del'amico addormento sul lettino accanto al suo.
Descrisse a Walter lo spazio attorno a se seguendo la voce profonda dello scienziato.
"Mi trovo nell'altra realtà, vedo il dirigibile in cielo e poi pezzi di ambra all'esterno". Si staccò dalla finestra fissando l'aula piena di studenti "C'è una strana figura maschile con un viso deturpato."
"Chi?" Domandò Walter "Non lo so ma credo che lui possa vedermi."
"Impossibile! Olivia è soltanto un sogno tu non esisti li dentro." Ma Olivia si avvicinò senza smettere di fissarlo e fu allora che l'uomo emise un sorriso alla joker.
Olivia ebbe una scarica di tensione, ogni cosa sparì attorno a lei il buio l'avvolse risvegliandosi in laboratorio.
Il necromante si insinuò nei sogni di Alaric, conosceva entrambi i mondi, le copie del libro e Olivia.
Tutto ciò era spaventoso ma neppure un no di Broyles poteva impedirle di partire;
programmò ogni cosa, calpestò la burocrazia per varcare la soglia senza essere registrata al ponte
"Mi serve il tuo aiuto. È importante." Olivia rossa sorrise "Broyles è a conoscenza del tuo misterioso piano?" Olivia scosse il capo "No. Ma si tratta di salvare delle vite."
"Va bene." Rispose lei senza domandare altro "fatti trovare domani mattina alle nove. Mi troverai a queste coordinate. Varcherò la soglia a Mistic Falls."
Sul volo per Mistic Falls Alaric sfogliò il libro di magia in silenzio bevendo del Burbon ordinato alla hostess di passaggio, nascose certi dettagli a Olivia "Questa è magia nera, incantesimi di alto livello e il necromante lo vuole perché questo è solo il primo volume." Dunham alzò lo schienale del sedile con pigrizia "L'ultimo capitolo tratta un incantesimo per resuscitare i morti solo che senza la prima parte non può concludere l'incantesimo che sicuramente richiede un sacrificio per equilibrare i due mondi."
Josie aveva già iniziato a disegnare sul pavimento peril rito, accese le candele posizionandole attorno al cerchio, però si interruppe con la visita di Olivia.
Era contenta di rivederla anche se preferiva in circostanze diverse. Alaric l'aggiornò ancora prima di partire: "Papà mi ha già detto tutto. Mi ha anche proibito di venire con voi ... e di adoperare la proiezione a strale come aiuto. Quindi ho le mani legate. Cercherò di eseguire l'incantesimo da qui."
La Dunham dubitava spesso dei suoi poteri in genere la paura l'aiutava ad usarli ma da quando William Bell lasciò il suo corpo non ne provava più; non sapeva se il posto avrebbe funzionato.
"Un'altra cosa ..." Aggiunse Josie rammaricata "I libri devono essere distrutti nei loro rispettivi mondi non possono coesistere assieme."
La rossa Olivia s'allungò supina lungo un tronco a terra attese nervosa, non si sentiva affatto sicura; due giovani in divisa con passo sbrigativo le passarono accanto con nei pugni i kit in plastica neri per le rivelazione dell' aria.
"Signorina lei non può sostare qui."
Olivia rossa si mise seduta "Come?" Chiese cortesemente "Le ripeto che non può stare qui." A quel punto si alzò mostrando i documenti "Agente Olivia Dunham divisione Fringe."
Uno dei due agenti appoggiò a terra il kit porgendo la mano "È un onore conoscerla, abbiamo sentito parlare della divisione Fringe." Si sentì lusingata da stringergli la mano. Si soffermarono qualche minuto per discorrere infine le disse: "Stia attenta ci sono ancora delle zone a rombo giallo, usi un respiratore nel caso."
Il suo alterego arrivò con mezz'ora di ritardo in braccio a Saltzam. Ebbe un mancamento causato dal Cortexiphan per compiere il salto. "Ho dell'adrenalina nel caso non si svegliasse."
La rossa fissava intensamente Alaric "Allora fa tutto questo per te. È stata molto criptica con me."
Saltzman abbassò gli occhi sull'orologio poi li posò verso Olivia addormentata "Non abbiamo molto tempo." Prese la fiala di adrenalina e la iniettò nel petto.
Rinvenne in pochissimo tempo e riaprendo gli occhi si vide il volto di Alaric a due spanne dal duo naso "E'ora di andare Olivia."
Il paesaggio attorno a loro era uguale solamente l'aria leggermente differente. Quella zona venne riaperta dopo una accurata decontaminazione, poco distanti blocchi di ambra sorgevano da terra con alcuni corpi imprigionati all'interno.
Anche a Mistic Falls la voragine arrivò devastando una parte della città; non solo, ottenuta la tecnologia per il protocollo dell'ambra molti cacciatori di vampiri la usavano per intrappolarci i mostri.
"Dovete usare questi respiratori quando sarà necessario. Ci sono delle zone ancora con scarso ossigeno per questo ci sono i rombi gialli." Spiegò la rossa distribuendo i respiratori "Per fortuna alla collaborazione del vostro mondo anche Mistic Falls sta guarendo."
Dall'ultimo sogno fatto riuscì a vedere un nascondiglio dove il necromante sembrava occupare la maggior parte del suo tempo.
Alaric camminò più rapidamente senza badare troppo alle due Olivia camminargli dietro. Eppure nel suo mondo la foresta scandagliata a fondo per cacciare i mostri di Malivore invece in questo modo gli sembrò di trovarsi dentro ad un labirinto. Eppure quando sembrò la fine vide una vecchia cascina in disuso, affrettò il passo ruzzolando per il pendio scosceso.
Non ebbe alcuna escoriazione solo i ginocchi infangati. Rialzatosi da terra si scrollò di dosso il terriccio.
Infondo all'enorme struttura una botola era piazzata in un angolo riparata da assi di legno accatastate l'una sull'altra.
Scesero attraverso la botola scendendo per una scala ripida che portò loro al piano sottostante seguendo, il corridoio semi buio verso destra, dove l'aria si fece rarefatta e umida ma le voci tornarono: due di quelle erano inconfondibili, una del necromante e la seconda del doppio di Alaric. Attaccate alle pareti le torce illuminavano il cammino fino ad arrivare alla grande stanza posta sulla sinistra, la cosiddetta camera delle udienze.
L'espressione malefica del necromante era identica a quello del suo doppio nel suo mondo. Stesse trame malvagi e stessi tirapiedi. Le torce attaccate alla stanza vennero spente una per una e poi solo buio; Alaric si sentì solo lontano da casa.
Al suo risveglio nella misera cella vide il proprio doppio invitarlo a mettersi comodo, non volle essere una minaccia ma arrecò aiuto. Alaric intontito si mise seduto scioccando i nervi del collo prima a destra poi a sinistra "Io credo che sarebbe il caso di dirmi che vuoi da me." Il doppione alzò l'angolo della bocca e disse: "Vieni con me devi vedere una cosa."
Seguendo l'atra ala del sotterraneo sbucarono verso l'uscita aprendosi ad un immenso spazio verde, proseguirono lunga la distesa verde fino a raggiungere la cappella.
Al suo interno si trovavano diversi corpi ancora nell' ambra da Libere e altri corpi in attesa di essere rianimati.
Disposte sopra ad un una lastra di marmo giacevano supine Josie e Lizzie; il doppio di Alaric girò attorno ad esse sconsolato, spiegò di aver bisogno del suo aiuto per riportarle in vita.
Gli fornì una buona parte di risposte però ciò che più gli occorreva sapere non ottenne nulla, il necromante usò il burattino Saltzman per ottenere Olivia, era sicuro che anche nel secondo universo Saltzman potesse essergli utile per raggiungere la Danham.
"Nono vuole le mie figlie, vuole entrambe le Olivia per i suoi scopi. Lui detesta ricevere ordini dal terzi così ha rigirato il gioco dalla sua parte; se le uccide entrambe o le utilizza per qualche suo losco piano sono fregato comunque. Devi aiutarmi a impedirlo."
Nel mentre entrambe le versioni di Olivia se ne stavano rinchiuse dentro una camera con solo una grata che dava sul corridoio. Il quadrante dell'orologio indicava l'ora appena passata alla quale in tutto quel asso di tempo non riuscirono a fuggire.
Erano all'interno di una prigione d'orata e il necomante sembrò molto gentile e innocuo.
"Trovi davvero che sia una buona idea restarcene qui? Quella specie di mostro vuole qualcosa da noi perché altrimenti darci questa lussuosa suite?"
Olivia le lanciò uno sguardo vacuo "Hai forse un'idea? Non possiamo lasciare Alaric qui. Senza di lui non me ne vado."
Il necromante non osò sfiorarle con un dito, non aveva interessi per il momento a levar loro la vita con scocchi di dita.
La rossa da sotto la giaccia recuperò il kit da scassinatore che si portava con sé per le occasione speciali.
"Non ne hai bisogno." Josie compì un incantesimo e la porta si aprì "Avevo bisogno di ricaricarmi. Mio padre dove si trova?"
"E'sparito da diverso tempo."
Saltzman si trovò al cospetto del necromante seduto davanti al focolare affascinato dal colore delle fiamme che bruciavano i pezzi di legna.
Sentì brividi percorrere tutto il corpo come delle scosse, il necromante lo fissò intensamente senza proferire alcun pensiero: "Cosa vuoi da Olivia?''
"Inizi con le domande giuste'' esordìil mostro "Colei che viaggia tra i mondi." I suoi occhi si illuminarono mantenendo alzato l'angolo della bocca "Immagina cosa può fare, immagina la grandezza del suo potere."
"Non credo che possa servire ai tuoi scopi. Tu mi hai attirato qui per avvicinarti a lei. Mi hai fatto credere di volerle mie figlie in realtà vuoi uccidere entrambe le Olivia."
A quel punto il necromante smise di ridere, spense il sorrido malefico stampato in faccia "L'incantesimo non occorre solamente per portare in vita i morti ma ti permette di crearne."
La porta si aprì e Alaric vi entrò spinto dalla schiena dal proprio doppio "Vi trattano bene qui ... Dalle mie parti un po' meno."
"Ti è stato fatto del male?"
"No ... Ma credo che il necromante voglia qualcosa da te Olivia." Spostò gli occhi da Alaric vagando con la mente "È possibile che sappia anche lui dei piani di Jones? O di Nina Sharp? A quale scopo io gli servo?"
"Visto che nessuno di noi ha abbasta idee e visto che non ci hanno ancora uccisi direi di calmarci tutti." Alaric disinvolto le sorrise accarezzandole la guancia.
Sul tavolino tondo c'era un vassoio con bottiglie e bicchieri di vetro vuoti impilati uno dentro l'altro. Le etichette incollate sulle bottiglie indicavano alcolici differenti ed in mezzo ad esse una era differente: vetro scuro e contenuto scuro. Alaric sfilò tre bicchieri e li riempì col misterioso intruglio viola. Prima di berlo lo annusò e il profumo che emanava sembrava fruttato.
Poco a poco le due Olivia si sentirono poco bene, crampi allo stomaco, giramento di testa per poi collassare.
Saltzman ancora in piedi cercò di aggredire il duplicato "E' opera tua! Tu sei me. Pensiamo allo stesso modo." Non non si accorse del coltello in rotta verso il suo ventre. Avvertì un dolore acuto traforagli la carne e cadde a terra. Il necromante si infilò tra loro e lo colpì.
L'effetto dell'intruglio viola svaniva riprendendo adagio le forze. Poco distanti dalla sua destra i copri di Lizzie e Josie vennero appoggiati a terra per iniziare il rito.
Si oppose al necromante rifiutandosi di collaborare, il proprio doppio si stava risvegliando "Lei non mi conosce e di certo non intendo conoscerla." Poi fissò Alaric riverso a terra nel proprio sangue, le dita della mano abbracciavano ancora l'impugnatura del coltello nella carne. In lei scattò la miccia immaginando di incendiare il libro. Il Cortexiphan agiva e le fiamme iniziavano ad ardere le pagine. Anche il secondo libro incominciò a fumare "Che ti è preso? Fermati" il necromante venne investito dalla rabbia cercando di ucciderla; la proiezione astrale di Josie capitolò alle sue spalle e con l'uso della magia lo distrusse.
Grazie al Cortexiphan riuscì a saltare dall'altra parte trascinando con lei Olivia e Saltzman.
Le abilità crescevano in lei, si intensificano quando Peter sta male e lo stesso stato d'animo avvertì lo vedendo Alaric morente.
Si materializzarono all'interno dell'istituto Salvatore in mezzo al salone pieno di studenti, apparve dal nulla.
Con l'aiuto della magia nera Josie riuscì a guarire il padre prima che oltrepassasse l'ingresso verso il mondo dei morti.
"Grazie per avermi portato fuori di li."
"E' stato un piacere … nessuno ha idea di dove sia il necromante. Olivia come agente Fringe è scesa con una squadra hanno setacciato ogni angolo e nulla." Olivia per un attimo distolse gli occhi da Alaric "Riesco ad controllare il Cortexiphan quando fanno male alle persone che amo ed è scattato in me una scintilla di rabbia vedendoti morente a terra." Non accennò alle condizioni del nascondiglio del necromante, Olivia riuscì ad incendiare la maggior parte della fortezza sotterranea, Alaric raccolse ai piedi del letto la bottiglia di burbon attaccandosi al collo della bottiglia.
"E che ne è del mio doppio?"
"Non saprei" rispose lei stringendosi le spalle "Ma tutto questo fa sorgere nuove domande alla quale non voglio rispondere." Buttò giù un altro sorso di burbon "Fai bene. Per lì importante è sapere che i libri non esistono più e lo devo a te." La invitò per berne un sorso ma declinò l'invito.
Josie incuriosita di incontrare allotropo del padre, quindi, ridipinse il cerchio con il gesso a terra per riuscire a raggiungere l'altro Saltzman. Alaric fu molto vago sull'accaduto proibendole di saltare nell'altro mondo, le ribadì che non poteva proteggerla finendo nel solito litigio tra padre e figlia. "Lui voleva il mio aiuto per riportare in vita le sue figlie tramite Olivia e il necromante disponeva di altri piani …. Se ti metto in guardia lo faccio per il tuo bene."
In proiezione astrale varcò il corridoio fino allo studio dove in quel momento il doppio leggeva vecchie mappe poste sulla scrivania.
Si interruppe appena la vide davanti ad esso; aveva appreso che non fosse sua figlia anche se per pochi millisecondi crebbe il contrario "Non sono lei … ho visto il tuo bagliore negli occhi appena hai alzato gli occhi su di me. Volevo vedere che aspetto avesse il doppio di mio padre."
Silenzioso di alzò dalla scrivania avanzando verso di essa "Proiezione astrale." Aggiunse smorzando un tentativo di contatto da parte di lui "Non ho ferito io tuo padre, chiedevo solo il suo aiuto."
Josie girò i tacchi verso l'uscita "Tutto quello di cui hai bisogno è di lasciare vivo questo posto così le terrai in vita." Si voltò verso la foto incorniciata alla parete "Fallo per loro."
