L'ultima settimana è stata decisamente di quelle da dimenticare. Il figlio di puttana… ehm… intende dire Sant'Antonio si è messo in testa di ripulire alcuni piccoli centri abitati del circondario, e con ripulire il gran capo intende ammazzarne gli abitanti, imprigionarli in qualche ameno tugurio o, nel migliore dei casi, sfrattarli dalle loro abitazioni e proprietà e spedirli altrove a calci in culo. Questo perché? Ovviamente non si è premurato di spiegarlo ai suoi uomini, ma Hutch si è fatto un'idea abbastanza precisa del suo piano a lungo termine e quindi è arrivato a supporre che il gran capo abbia avuto la bella pensata di distribuire terreni ai suoi fedelissimi come incentivo per la loro lealtà. Come se, del resto, potessero davvero scegliere di non lavorare per lui! Le alternative, in quel lurido posto, sono talmente scarse che quel che rimane da scegliere, volendo escludere Bill Sant'Antonio, è morire di fame, arruolarsi in qualche stupido esercito oppure… beh, Hutch suppone che si possa prendere in considerazione l'idea di finire in convento, ma non è esattamente un'opportunità allettante, in particolare se l'unico tuo credo è quello del prossimo pasto da racimolare.
A proposito di pasti, potrebbe anche sbagliarsi, eppure negli ultimi giorni gli è parso di notare che le sue provviste scomparissero apparentemente nel nulla. Ora, ben inteso, Hutch ama nutrirsi regolarmente. Di fatti, da quel punto di vista, per Sant'Antonio sarebbe sufficiente procurare a Hutch scorte illimitate di cibo; in quel modo si assicurerebbe la sua collaborazione imperitura e incondizionata. Che diavolo d'altro potrebbe chiedere alla vita? Assolutamente nulla.
Resta il fatto che la sua personale riserva di formaggi, salumi e conserve si è inspiegabilmente assottigliata, e il tutto nel corso degli ultimi tre giorni circa. Ha il dubbio che possa trattarsi di qualche genere di incursione da parte di uno o più animali selvatici in cerca di un facile pasto. Pertanto ha deciso di tendere una trappola all'eventuale ladro di provviste e, se si tratterà di qualcosa di commestibile, alla fine sarà Hutch a mangiarsi il ladro, dopo averlo debitamente cucinato. Tanto peggio per lui, se ha scelto la sua dispensa per procurarsi i pasti regolari che al contrario toccano di diritto a Hutch!
Il suo primo tentativo è abbastanza fallimentare: nessun ladro si è presentato a reclamare le provviste di Hutch. Se non altro, quella sera, ha cenato senza seccature. Perfino il gran capo se n'è stato tranquillo nel suo nascondiglio. Esito della prima sfida: pareggio.
Due giorni più tardi ci riprova, offrendo come posta una preziosissima forma di formaggio che conserva solo per occasioni speciali. In cuor suo spera vivamente che il ladruncolo non si azzardi a farsi vedere. Verserebbe lacrime amare e molto sentite per la perdita di quel formaggio. Quando fa ritorno a casa e la ritrova intatta nel punto esatto in cui l'aveva lasciata non sa bene se sentirsi preso in giro oppure sollevato. Il suo formaggio c'è ancora, quindi propende per la soddisfazione. Esito della seconda sfida: pareggio.
È ormai la fine della prima settimana dall'inizio della sua personale battaglia contro i ladri di provviste. Ogni singola mattina passa in rassegna la dispensa con maniacale attenzione. Il terzo giorno ha trovato uno spazio vuoto dove la sera prima c'era un vasetto di miele, ma invano si è guardato intorno in cerca di cocci di argilla o tracce appiccicose. Inizia a pensare di essere ammattito. Forse, dopo tutto, il miele l'aveva già finito durante la colazione. È molto seccante iniziare a nutrire dubbi sulla propria sanità mentale, quando dovrebbe limitarsi a dare la caccia al dannato ladro di provviste. Esito della terza sfida: punto per il ladro.
La sua caccia al ladro di provviste viene interrotta in modo repentino e poco accorto da una nuova, meravigliosa trovata del gran capo. "Assaltiamo la diligenza portavalori!" ordina lui. Massì, facciamoci sparare addosso dalle guardie armate fino ai denti, pensa cinicamente Hutch. Tanto poi i soldi, sempre ammesso che riescano a metterci le mani sopra, rimarranno comunque nelle tasche del bastardo… cioè, di Sant'Antonio, che nella sua infinita magnanimità si prodigherà nel distribuirne una infima porzione ai suoi uomini. Ovviamente solo ad alcuni, sia ben chiaro. Non basterebbero certo per tutti, vero? D'altronde ha accumulato così tanti uomini per la sua banda, non lo si può biasimare se è costretto a scegliere. E se invece, per qualche inaspettata ragione, bastassero si tratterebbe di una somma ridicola e inutile. Questo, chiaramente, a detta del gran capo. Hutch crede che Bill Sant'Antonio abbia tratto le sue peculiari abitudini da certi politici: affermare di lavorare per il popolo, mentre si lavora per le proprie tasche. Il popolo capirà, come del resto fanno gli uomini di Sant'Antonio. Tutti contenti, insomma, finché non si smascherano le sue vere trame. Hutch aspetta con ansia che qualcuno si decida a scavare negli affari di Sant'Antonio, per divertimento personale più che altro. Lui? Oh, no, lui preferisce lasciar correre e vigilare sulle proprie provviste, fintanto che il gran capo non diventerà una reale seccatura.
Nemmeno quel giorno Hutch è riuscito a beccare il ladro. Purtroppo non si è visto né manifestato in alcun modo, quindi Hutch suppone che si possa dichiarare un pareggio anche per la quarta sfida. C'è solo un piccolo problema: Hutch è stanco di fare la guardia alla sua dispensa. Preferirebbe di gran lunga andarsene in giro a trastullarsi, piuttosto che passare il suo tempo libero a ideare trappole di dubbia resa. Ma non sia mai che la lasci vinta a quel… quel… qualunque cosa sia! Le provviste sono sue e ha lavorato duramente per ottenerle. Più o meno. Oh, beh, non è proprio così, ma un poco del suo impegno ce lo ha comunque messo. Più o meno… Ma insomma! Non è il momento di sindacare sui suoi meriti. È il momento di cogliere in flagrante il dannato ladro e cuocerlo a fuoco lento.
E infine quella sera stessa, dopo aver inutilmente inveito al vento, aver cenato ed essersi steso a dormire il sonno dei negligenti, finalmente la sua grande occasione si presenta! E ovviamente Hutch sta dormendo della grossa, russando sonoramente nella sua piccola stanzetta proprio accanto al culmine degli eventi.
La finestra della sala attigua si schiude in un lievissimo cigolio imputabile soprattutto alla carenza di manutenzione da parte dell'abitante della dimora. Un'ombra allungata si profila attraverso la fessura appena creatasi e scivola sull'assito. Evita con fredda accuratezza i lignei listelli difettosi che rivelerebbero la presenza non invitata e si fa strada verso la dispensa. L'anta di destra è traballante, quindi preferisce l'accesso attraverso l'anta di sinistra. Sposta l'attenzione alla sala buia appena illuminata dal quarto di luna calante che brilla di fuori, rimane in ascolto di un qualsivoglia rumore rivelatore o della loro assenza, infine rassicurato torna al contenuto della dispensa e sceglie un pezzo di pane tagliato di recente e un piccolo insaccato stagionato. Con cura riaccosta l'anta di sinistra e ripercorre a ritroso la via dell'andata verso la finestra ancora socchiusa.
Una lieve brezza si fa largo da quello spiraglio lungo il pavimento, creando una leggera corrente d'aria. Questo particolare non lo aveva previsto né considerato. Eppure è proprio questo misero particolare senza apparente importanza che finisce per metterlo allo scoperto e alla mercé del padrone di casa.
«T'ho beccato, mariuolo!» esclama Hutch, esultante, dopo essere stato ridestato dal suo beato sonno per colpa di uno spiffero d'aria piuttosto fastidioso.
