"John"
"Sì, Bobby?"
"Vuole parlare con te"
"Che ne pensi?"
"Sicuramente non è demone, non è rimasta intrappolata in uno dei sigilli"
"Allora chi è?"
Bobby stava per rispondere quando una voce femminile li raggiunse dal piano di sotto.
"John Winchester, hai bisogno di un invito scritto, o ti decidi a scendere? E visto che ci sei, porta anche quel gentleman di tuo figlio maggiore, dobbiamo chiarirci su un po' di cose"
Il cacciatore spostò lo sguardo su Sam e la voce arrivò di nuovo:
"Puoi lasciarlo da solo, non temere"
I tre uomini si guardarono, poi decisero di scendere e affrontare la sconosciuta, che nel frattempo si era accomodata in una poltrona accanto al camino.
"Dunque, togliamoci subito il pensiero: acqua santa, coltello d'argento, esorcismo?"
"Sei una cacciatrice?"
"No"
"Chi sei allora?"
"Il mio nome è Lenora e ho sentito in giro che il figlio di un cacciatore aveva bisogno di aiuto"
"In giro dove? Ho sparso la voce solo tra i miei contatti"- chiese Bobby.
"Stiamo perdendo tempo e il giovanotto al piano di sopra non ne ha molto"
"Di che cosa stai parlando?"
"Come ho già detto a tuo padre, per ora l'ho respinta, ma tornerà alla carica e non credo che Sam potrà resisterle. E' molto potente e non si fermerà finché tuo fratello non entrerà a far parte della sua collezione"
"Si può sapere chi ha preso il ragazzo?"
"Il suo nome è Abyzou ed è un essere spregevole, una ladra di bambini. In vita era una donna che ha fortemente voluto un figlio, ma era sterile e quando capì che non ne avrebbe mai avuto uno, impazzì e si suicidò. Morendo ha portato con sé quella rabbia e non ha trovato mai pace"
"Quindi è uno spirito incazzato?"
"No, ragazzo, è molto peggio! Non conosco i particolari di quello che è successo ai piani bassi, ma si trasformò in un demone e divenne una minaccia per le donne in età fertile e per i neonati. Provocava aborti spontanei, o strangolava i bambini appena nati se questi sfortunati entravano nel suo mirino. Nel corso dei secoli la furia di Abyzou è cresciuta ed è diventata sempre più malvagia"
"Secoli?"
"Abyzou è citata nell'Antico Testamento, ma il suo nome si trova anche in testi medievali"
"Aspetta-disse Bobby- L'Antico Testamento risale al VII secolo a.C."
"Esatto e lei già c'era. Salomone la fece incatenare per i capelli e appendere davanti al Tempio in pubblico, ma poi fuggì e continuò a dare sfogo alla sua malvagità. Vaga da sempre per il mondo perché non dorme mai e con il tempo ha iniziato non solo a sottrarre i figli a quelle che lei considerava madri indegne, ma anche ad attaccare ovunque percepisse la presenza di bambini non curati dai genitori"
"Cosa c'entra Sammy? Nostra madre è morta quando lui aveva sei mesi e non è un neonato. E poi lei era dolce e non ci ha mai trascurati"
Lenora girò gli occhi su John, che era rimasto ad ascoltarla in silenzio, e l'uomo chiese:
"Ha preso Sam perché mi ha giudicato un cattivo padre?"
"Credo che sia così"
L'uomo chinò lo sguardo e si portò le mani al viso.
"Papà"
"Sto bene, Dean"
"Queste sono un cumulo di stronzate, tu non sei un cattivo padre"
"Non importa"- commentò Lenora
"Cosa?"
"Non importa se tuo padre si è comportato o meno da stronzo, è il giudizio che ne dà Abyzou a contare"
"Se mi ha ritenuto un cattivo padre, perché non punisce me?"
"Ti sta punendo, ti ha tolto tuo figlio"
John si alzò e si avviò verso le scale.
"Dove stai andando? Non abbiamo finito"
"Ho bisogno di stare con Sam"
"Non te lo puoi permettere ora, devo parlare da sola con te e non mi devi mentire"
"Parlare di cosa?"
"Di te e di Sam e di come Abyzou è arrivata a voi"
"Non capisco"
"Mi devi raccontare perché è riuscita a rapire il tuo ragazzo, perché lo ha fiutato e rincorso. Lei è molto forte, ma ha bisogno di tracce per raggiungere le sue vittime e Sam deve averle indicato la strada con mollichine di dolore e rabbia nei tuoi confronti "
"Sam l'ha attirata?"
"Non consapevolmente. Andiamo a fare due passi fuori, John?"
"Solo se Dean può tornare a vegliare sul fratello"
"Per me va bene, ma, ragazzo, non prendere iniziative! So che non ti piaccio e onestamente la tua arroganza mi disturba molto, ma sono qui per tentare di riportare indietro Sam, quindi, se succede qualcosa, non sposti uno spillo e mi chiami"
John guardò suo figlio maggiore e dal suo sguardo capì che era sul punto di attaccare a testa bassa, così decise di intervenire prima che fosse troppo tardi.
"Dean, di sopra"
"Ma papà, lei…"
"Ho bisogno che controlli Sammy mentre io parlo con Lenora"
"Sì, signore"
"E un'altra cosa, giovanotto: io sono una donna rispettabile, quindi non osare più rivolgermi quelle ingiurie"
Il ragazzo diede ancora un'occhiata feroce alla donna, poi si allontanò.
"Tieni a freno tuo figlio, marine"
"Mi dispiace per gli insulti, ma Dean diventa una belva quando si tratta di Sammy e ti consiglio di non sfidarlo su questo campo"
"E' meglio che lui non sfidi me, non tollero essere disturbata quando lavoro e comunque stiamo perdendo tempo prezioso"
Lenora fissò di nuovo il cacciatore, poi si avviò verso l'esterno e l'uomo la seguì. Cominciarono a passeggiare e dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio la donna chiese:
"Vuoi riportare a casa tuo figlio, John?"
"Che domanda è? Certo che rivoglio Sammy"
"Allora perché non mi parli di te e di lui?"
"Che cosa vuoi sapere?"
"In primis perché il tuo ragazzo è così arrabbiato con te"
"Sam e io abbiamo un rapporto complicato"
"Grazie, mr Ovvio, mi servono i particolari"
"Non so cosa dire, abbiamo due caratteri forti"
"John, qui non si tratta di prendere di nascosto le chiavi della macchina di papà per fare un giro con una ragazza, Abyzou non si muove per così poco. Te lo chiedo un'ultima volta e poi me ne vado: perché tuo figlio è così arrabbiato con te?"
"Sam non vuole essere un cacciatore, vuole studiare e andare al college"
"Adesso cominciamo a ragionare"
"Lui vorrebbe che ci fermassimo e avessimo una vita normale"
"Ma tu non vuoi"
"Devo vendicare Mary"
"Non è solo per lei, vero?"
L'ex marine trattenne il fiato e fissò la donna.
"Tranquillo, condivido la tua scelta di tenerlo all'oscuro"
"Sai che cosa è successo nella stanzetta di Sammy quando la madre è morta?"
Lenora annuì e disse:
"So che il male si è avvicinato pericolosamente a tuo figlio quella notte e che tua moglie è morta per difenderlo"
"Mary amava tanto i nostri figli"
"E tu?"
"E io cosa?"
"Ami i tuoi figli?"
"Più di qualsiasi altra cosa al mondo"
"Eppure sei molto duro con Sam"
"Devo esserlo"
"Hai paura di perderlo?"
"Ho paura che quel demone si avvicini di nuovo a lui e lo faccia diventare…"
John scosse la testa e non riuscì a completare il pensiero.
"Il pericolo è reale, non voglio indorarti la pillola, ma la tua rigidità sta facendo molto male a Sam. Quando l'ho toccato, ho sentito la sua frustrazione, il dolore per non sentirsi mai apprezzato da te e Abyzou sta facendo leva su questo"
"Io amo mio figlio"
"Ma lui si sente un peso, un figlio di serie b"
"Per me sono tutti e due uguali"
"Sam lo sa?"
"Ne abbiamo parlato in auto proprio.."
"Parlato? Ti avevo chiesto di non mentire, o sbaglio? Hai urlato a tuo figlio delle cose terribili, lo hai ferito profondamente"
"Come fai a sapere tutte queste cose?"
"Ancora non ci arrivi, John? Sono una sensitiva e riesco a vedere nel passato delle persone"
"Anche nel futuro? Sai cosa succederà al mio ragazzo?"
"No, John, non si può dare una sbirciatina al futuro, ma qualcosa posso dirtela. Vuoi sapere che cosa ho visto quando ho toccato Sam? Vuoi sapere perché urlava?"
L'uomo annuì e Lenora disse:
"Abyzou gli stava facendo rivivere il vostro litigio in auto e continuava a sbattergli in faccia quanto sei sempre stato indifferente alla sua carriera scolastica e alla sua vita in generale e quanto invece tu sia estremamente interessato a Dean. Lo stava facendo a pezzi, ma,nonostante tutto , il tuo ragazzo continuava a difenderti, a controbattere a tutte le accuse. Ha tentato di non cedere alle sue provocazioni, ma Abyzou poi ha colpito duro"
"Che vuoi dire?"
"Gli ha detto che, se sei sempre a caccia, è perché non sopporti la sua presenza e che Dean è ora molto contento di non dover fargli più da babysitter."
"Dean lo adora, Sam non è mai stato un peso per lui e per quanto mi riguarda, sto male ogni volta che mi allontano dai miei figli, ma…"
"Non ti devi giustificare con me"
"Quale altra cazzata gli ha raccontato ?"
"Gli ha detto che entrambi lo incolpate per la morte di tua moglie e avrebbe continuato a spezzargli il cuore se non l'avessi respinta"
"Se questo demone non è più vicino a lui, perché Sam non è tornato?"
"Perché le ha creduto"
"Che cosa?"
"Abyzou sapeva dove colpire e non sarà facile riportarlo qui perché tuo figlio sente di non avere più un posto in cui tornare"
"Ma lui deve, io lo rivoglio con noi"
"A qualunque costo, John?"
"Di che cosa stai parlando?"
"Saresti disposto a fare qualsiasi cosa pur di riavere Sam? Saresti disponibile ad andare tu stesso a prenderlo? Se mi rispondi di sì, potrebbe arrivare il momento in cui io ti chieda di mettere a rischio la tua stessa vita per lui"
"Certo che sono disposto anche a morire per mio figlio"
"Spero di riuscire a non arrivare a tanto, ma, se dovesse essere necessario…"
"Perché aspettare? Se c'è un modo, mandami subito da lui, fammi andare da Sammy"
"John, è molto pericoloso, potreste perdervi entrambi, senza contare che Abyzou sarebbe molto felice di farti a pezzi"
"Voglio tentare"
"Devi essere paziente e in ogni caso raggiungere Sam non sarà facile, c'è bisogno di un rito complesso e mi dispiace dirtelo, abbastanza doloroso per te"
"Non importa, farò qualsiasi cosa per riprenderlo"
"Devi anche parlarne con Dean, deve sapere che rischia di restare da solo"
"No, non gli dirò nulla, insisterebbe per seguirmi"
"So che lo farebbe, ma deve restare qui perché, nel caso in cui dovessimo riuscire a raggiungere Sam e a sfuggire a Abyzou, dovrebbe riportarci indietro"
"Perché stai parlando al plurale?"
"Perché io vengo con te"
"Non posso permetterlo"
"Punto primo, tu non mi permetti nulla, non sono uno dei tuoi figli che puoi mettere in castigo e punto secondo, io devo tornare e affrontare Abyzou"
"Che vuol dire tornare? Ti sei già scontrata con lei?"
"Molti anni fa"
"Perché?"
"Credo che tu abbia il diritto di saperlo, lei mi ha portato via il mio Vincent"
"Cosa?"
"Abyzou mi ha portato via mio figlio"
"Mi dispiace"
"Oh, non merito la tua compassione, io ero davvero una cattiva madre. Il padre del mio bambino era un tizio uguale agli altri con cui mi sono divertita in un vicolo, non mi ricordo nemmeno se mi ha detto come si chiamava. All'epoca mi interessava solo sballarmi e quando ho scoperto di essere incinta, ho subito pensato di liberarmi del problema e sono andata in una clinica per abortire. Lì però ho ricevuto un netto rifiuto perché ero minorenne e perché la mia famiglia è dell'Ohio. Insomma ho dovuto portare avanti la gravidanza e quando Vincent è venuto al mondo, ho rischiato di morire, ma poi me la sono cavata e sono tornata a vivere in famiglia. Ho pensato di aver avuto un avvertimento e che dovevo rimettermi in piedi, ma i buoni propositi sono durati poco .Dopo l'ennesimo litigio con i miei, me ne sono andata con il mio bambino e mi sono trasferita in Arizona.
Ero messa male, John, tanto che neanche lo sentivo quando piangeva disperato perché aveva fame. Non so quante volte i servizi sociali sono intervenuti e alla fine mi hanno spedito con lui in un centro di riabilitazione.
Una sera era nella nursery e io lo stavo guardando dalla mia stanza attraverso un monitor. Ad un certo punto l'ho vista accanto a Vincent e ho iniziato ad urlare che qualcuno stava portando via il mio bambino.
Non mi hanno ascoltata, ma non biasimo il personale in servizio quella notte, neanche io avrei creduto ad una tossica in astinenza che giurava di aver visto un essere senza occhi prendere dalla culla il proprio figlio, soprattutto perché fisicamente Vincent era ancora lì"
"Era un neonato?"
"Aveva solo tre mesi"
"Non si sono fatti delle domande quando si sono accorti che Vincent non si svegliava?"
"Per un po' sì, ma ovviamente non hanno capito che cosa stava succedendo al mio bambino. Alla fine lo hanno ricoverato in una struttura di lunga degenza e da lì ho iniziato ad espiare la mia colpa. Non riuscivo a darmi pace, John, e ad un certo punto ho pensato di star diventando pazza quando ho iniziato a sentire continuamente il pianto di un neonato, ma non ho detto nulla perché volevo raggiungere mio figlio"
John fissò la donna e la vide esitare un attimo prima di ricominciare a parlare.
"Dopo essere stata dimessa dal centro di riabilitazione, ho passato ogni istante accanto al mio bambino sperando che si riprendesse e mi è sembrato di vivere in un loop. Ad un certo punto mi hanno affiancato una psicologa perché insistevo nel raccontare sempre la stessa storia a distanza di mesi e pensavo che mi avrebbe fatta internare, ma non andò così. Una notte mi disse che mi credeva e mi chiese di aprire la mente. Per farla breve mi iniziò al mondo del sovrannaturale e grazie a lei ho capito di avere un dono. Mi ha addestrato a controllarlo perché con il tempo non sentivo più solo il pianto, mi arrivava di tutto e sono stata vicina alla follia. Alison mi è rimasta accanto ed è stata lei a mettermi in contatto con i primi cacciatori. Ho iniziato ad aiutare ogni volta che potevo e nel frattempo ho continuato a cercare la verità su ciò che era accaduto a Vincent. Alla fine ho scoperto chi era la creatura che lo aveva preso e ho sperimentato su me stessa un rituale per raggiungere il mondo dei non morti. Dopo molti tentativi, uscii dal mio corpo e mi ritrovai a urlare nel buio il nome di mio figlio. Dopo quelle che mi sono sembrate ore, lei arrivò con il mio piccolo in braccio ed era proprio come me lo ricordavo. Indossava la stessa tutina della notte della sua scomparsa e nonostante fosse passato un anno, non era cambiato per nulla.
La minacciai, la implorai di restituirmelo giurandole che sarei stata una buona madre, ma lei mi rispose che non avevo più nessun diritto su di lui.
Alison mi riportò indietro e quel giorno stesso ricevetti la telefonata che Vincent se n'era andato per sempre"
John restò in silenzio per un po' provando una profonda compassione per un altro genitore, poi chiese:
"Mi stai preparando al fatto che potrei non riuscire a riportare a casa Sammy?"
"Abyzou cercherà in tutti i modi di tenerti lontano da lui, ma tu dovrai essere più forte e convincere tuo figlio a seguirti prima che il nostro tempo scada"
"E se non volesse farlo? Hai detto che Sam ha creduto alle sue bugie"
"Se non ti senti all'altezza, allora porterò Dean. A quanto ho capito quel ragazzo è molto legato al fratello e…"
"No! Sono io il padre di Sam e deve sentire da me che lo amo e che lo rivoglio con me"
Lenora annuì, poi disse:
"Bene, credo che adesso tu abbia un quadro preciso della situazione ed è ora di darlo anche a Dean"
"Farà il diavolo a quattro"
"Lo so, ma servono due persone qui per permetterci di ritornare e se tu vieni, lui resta"
John annuì, poi si mosse verso casa. Entrò e fece cenno a suo figlio maggiore di seguirlo.
"Dean, dobbiamo parlare"
