"Sei offesa?" chiese Richard alla moglie mentre si mettevano a letto.
"Perché dovrei?"
"Perché non sei la donna dura, spietata e senza cuore che Lorelai pensa che sei. Ti eri perfino offerta di aiutarla, ricordo che me ne parlasti"
"Si infatti ma per me era solo un hobby" disse stringendosi nelle spalle come se fosse una cosa di poco conto.
"Emily Gilmore sei una pessima bugiarda. Bellissima, sexy ma pessima bugiarda. Potrebbe non esser stato il matrimonio che ti interessava di più al mondo ma sei una perfezionista con grandi idee e so che quando organizzi un evento ci metti il cuore e l'anima..."
"Si beh... quella nave è salpata. Almeno ci ha invitato"
"Era il minimo dopo quanto l'hai aiutata"
"L'ho aiutata così tanto che a momenti il fidanzato la lasciava e non la voleva più" disse col broncio.
"Cosa indosserai?"
"Non so"
"Pensi di comprare qualcosa?"
"No. Come hai detto mi fa piacere che mi abbia invitato ma non è il matrimonio a cui sognavo di andare. E poi, non sarebbe giusto e di buon gusto sfoggiare certe cose a Stars Hollow"
"Come farà ad organizzare il rinfresco del suo matrimonio poi... è brava glielo concedo ma il giorno del matrimonio la sposa dovrebbe avere la testa da altre parti"
"È professionale. Lo prenderà come un qualunque altro matrimonio probabilmente"
"Probabilmente"
"Richard..."
"Si Emily cara?"
"Sai tutto questo parlare di matrimoni mi ha fatto pensare..."
"A cosa?"
Si girò tra le sue braccia e lo fissò negli occhi.
"A quanto ti amo. A quanto sono fortunata in ogni senso ad averti come mio marito. E a quanto mi piacerebbe mostrarti altre cose in cui metto cuore e anima..." disse passandogli la mano sul petto.
"Sono tutto suo, signora Gilmore" disse sornione mettendosi sulla schiena, mentre lei si metteva cavalcioni su di lui.
La settimana passò in fretta e sia Richard che Emily si organizzarono in modo da non aver nulla da fare il 12 Maggio, ovvero la domenica del matrimonio.
"I capelli ti stanno bene" disse quando vide la moglie scendere le scale.
"Grazie" rispose sorridendo. Non le era piaciuto spostare il parrucchiere ma per un matrimonio di domenica non aveva senso stressare i suoi capelli per due settimane con tre trattamenti (Mercoledì. Domenica. Mercoledì) quando ne bastava uno, il giorno dell'evento, optando per una cosa semplice che avrebbe sempre usato.
Aveva chiesto a Lorelai se c'era un codice di colore il venerdì a cena e, in risposta, la figlia le fece vedere i vestiti delle damigelle che lei e Rory avrebbero indossato (e che erano in macchina perché erano stati ritirati poco prima di andare ad Hartford).
Ed eccola ora che indossava un abito semplice, un completo giacca gonna color pervinca, pochette nera e scarpe italiane in tinta, di pelle.
"Mi piaci molto" disse assorbendo la sua visione.
"Grazie" rispose arrossendo mentre gli sistemava il papillon senza guardarlo in faccia. Era come se non fosse abituata ai suoi complimenti, arrossiva ancora come la prima volta.
"Dico sul serio Emily, sei bellissima" disse mettendole un dito sotto il mento, invitandola a guardarlo.
Gli fece il suo splendido sorriso e lui fu preso da un brivido che lo percorse tutto, dalla nuca ai lombi.
Lo guardò interrogativamente cercando di capire cosa non andasse, il perché del suo cambio di respirazione e l'oscuramento dei suo occhi ma capì all'istante, quando quello stesso dito che era servito a sollevarle il collo, le scese lentamente al centro della gola, giù fino al bottone iniziale tirandolo leggermente ma senza aprire la giacca.
"Bellissima"
"Richard..." sussurrò senza fiato.
"Andiamo prima che ti violenti qui e ci perdiamo tutto"
Guidarono tranquillamente, chiacchierando e scherzando.
"Odio questo reggiseno" disse Emily con un piccolo ringhio di fastidio mentre si dirigevano a braccetto al portico.
"COSA?!" esclamò impietrito staccandosi da lei.
Quasi si soffocò con la saliva, gli ci era voluta tutta la buona volontà e fantasia per non pensare a lei nella lingerie che poteva aver sotto ed ecco che se ne usciva con quei discorsi.
"Mi fa sembrare una vacca!"
"Emily Gilmore... non dire queste cose"
"È la verità, guardami"
"Non lo farò"
"Scusami?"
"Emily... ho pensato dal momento in cui sei scesa dalle scale di casa che sei perfetta, magnifica e ai 1001 modi in cui vorrei prenderti e farti urlare il mio nome fino a renderti afona.
Non metterò in imbarazzo entrambi andando in giro con una tenda nei pantaloni, perché se ti guardo dove dici tu in questo momento QUESTO sarebbe il risultato"
Emily sorrise. Il suo Richard non reggeva proprio certe prese in giro e lei lo stuzzicava.
"Scusa.. quella laggiù non è Lorelai?"
"Sia ringraziato il cielo" disse l'uomo sospirando di sollievo.
"Mamma papà ciao"
"Richard, Emily"
"Ciao Cristopher che piacevole sorpresa"
"Siete venuti"
"Certo che siamo venuti eravamo invitati, ciao Christopher, perché pensavi che non saremmo venuti?"
"Pensavo ritenessi l'invito scortese"
"È scortese ma sarebbe stato altrettanto scortese non venire perché non avevamo impedimenti, perciò siamo venuti. Questo si chiama essere superiori"
Richard rideva sotto i baffi mentre sua moglie parlava a macchinetta.
Era ovvio che c'era qualcosa di romanticamente strano nella presenza del padre della nipote, per non parlare del fatto che erano fino a poco prima uno nelle braccia dell'altra.
"Certo, volete abbassarvi tanto da bere qualcosa con noi?"
"Si sarebbe simpatico"
"Ci penso io" disse Christopher.
"Champagne prego"
"Credo che ti accompagnerò" disse Richard seguendo, sperando di scoprire qualcosa, sicuramente Emily avrebbe fatto lo stesso.
Appena furono sole, prese la figlia per un braccio, si allontanò dagli altri di qualche metro e chiese:
"Che diamine ci fa qui Christopher?"
"È venuto a trovare sua figlia"
"Questo è molto carino"
"Si, viene spesso a trovare sua figlia ultimamente"
"Davvero?!"
"Sì, infatti può darsi che vedrai più spesso Christopher ld'ora in poi "
"Perché verrà a trovare sua figlia?!" chiese esitante ma con sguardo d'intesa.
"Si" sorrise Lorelai, pensando di non essere mai stata più felice.
"Che mi prenda un accidente!" esclamò Emily con un sorriso enorme sulla faccia.
