7. BOTTA E RISPOSTA
A giudicare da ciò che la maestra stava raccontando, secondo la leggenda i Sayan furono i guerrieri più forti dell'intero universo, ma allo stesso tempo il testo da cui stava traendo le informazioni sosteneva che quasi sicuramente fossero una stirpe che non esistette mai e che fosse solo una leggenda che servisse a far fantasticare i bambini in un'età in cui erano ancora facilmente impressionabili dalle storie di guerrieri con super poteri, anche se non tutto ciò che sosteneva il libro era errato, poiché arrivò un passaggio in cui sostenne come questi Sayan fossero facilmente distinguibili per il fatto di possedere una coda e che durante le notti di luna piena si trasformassero in enormi scimmioni. Tutto sommato la leggenda era abbastanza fedele sotto certi aspetti, come anche quando rivelò che essi si estinsero per via dell'esplosione del loro stesso pianeta. Era per cui paradossale come in quell'aula fosse presente in incognito proprio colui che sconfisse il villain che lo fece esplodere:
- Signora maestra! -alzò la mano Genta visibilmente coinvolto e catturato dalla narrazione - Mi piacerebbe poter tanto incontrare un Sayan, ma è proprio sicura che non esistano?
Ci fu una risata di scherno collettiva, come se il giovane detective fosse stato l'unico a sperare nella veridicità di quel racconto:
- Ma certo..-rispose l'insegnante sorridendo divertita -..come vi ho già detto si tratta solo di una leggenda. Ho avuto piacere a raccontarvela soltanto per farvi iniziare l'anno scolastico in maniera più leggera, ma da domani si tornerà alla pura realtà.
- Invece a te Goku? -insistette Genta rivolgendosi al suo nuovo compagno di banco - Non ti piacerebbe poter incontrare o poter essere un Sayan? Se io avessi certi poteri sono sicuro che nella vita non riscontrerei più alcun tipo di ostacolo. Tu cosa ne pensi?
- Ah bè, sì sarebbe bello, però appunto queste sono solo leggende. Sarebbe interessante sì, ma preferisco comunque tenere i piedi ben saldi per terra. - mentendo così spudoratamente per ovvi motivi.
- Scusi signora maestra.
- Dimmi Conan.
- Per caso il libro parla anche di altre caratteristiche di questi Sayan? Per esempio non so, magari che avessero il dono del teletrasporto o magari che sapessero volare oppure che ne so, che avessero altre trasformazioni a disposizione oltre a quella di diventare degli scimmioni.
Goku iniziò a quel punto a convincersi sempre di più che Bulma avesse ragione quando in mattinata gli disse che Conan aveva iniziato a fare delle potenziali indagini. Queste scomode domande stavano iniziando ad infastidirlo ma allo stesso tempo era sempre più affascinato dall'intelligenza di Edogawa che lo contraddistingueva di gran lunga dal resto degli altri bambini e anche da parecchi adulti. Decise così di rispondergli a tono, come se questo gioco stesse iniziando a piacere pure a lui:
- Vedo che ti sta incuriosendo particolarmente questa leggenda sui Sayan. Non mi sarei mai aspettato che un detective così in gamba e intelligente come te potesse essere attratto da certe storie così fantascientifiche. - gli disse quindi Goku anticipando così l'insegnante:
- Bè, sono pur sempre un bambino giusto? Ovvio che certe storie mi emozionano eheh. - recitando la parte del bimbo infantile.
Fu un botta e risposta micidiale dove venne a galla l'estrema astuzia e capacità intellettiva di Conan che riusciva a comportarsi come l'adulto che era nelle situazioni che lo richiedessero e di come all'occorrenza fosse abilissimo a capovolgere le carte in tavola servendosi della sua identità da bambino. La maestra decise infine di porre termine alla storia chiudendo il libro:
- Che sorpresa inaspettata. Non mi sarei mai immaginata che il racconto di una leggenda potesse portare tutto questo interesse in classe. Mi auguro che da domani metterete la stessa energia anche per quanto riguarda il vero programma scolastico. Ora vi saluto che a momenti suonerà la campanella. Buona lezione di ginnastica bambini.
DRIIIIIIN
Lungo il corridoio che conduceva alla palestra c'era Genta ancora visibilmente elettrizzato dalla storia sui Sayan:
- Si trasformavano addirittura in enormi scimmioni! Che storia incredibile! Voi che ne pensate ragazzi?
- Che una simile metamorfosi se la sarebbe sognata persino Kafka. -se ne uscì Haibara con una risposta decisamente all'altezza ma comunque troppo colta affinché dei bambini delle elementari potessero coglierla.
Di fatti, dopo aver notato le espressioni confuse dei suoi compagni ad eccezione di quella di Conan, pensò bene di aggiungere:
- Lasciate perdere, come se non avessi detto nulla.
Haibara fu la sola della classe a saltare la lezione di ginnastica per dedicarsi alla lettura di un libro. Per la prima mezz'ora se ne stette da sola in un angolino a leggere mentre i suoi compagni si affaticavano a suon di corsa ed esercizi, finché ad un tratto si trovò assieme a qualcuno che venne a farle compagnia:
- Ehi ciao, cosa leggi di bello?
- Ehi Goku ciao, niente di che. È un romanzo.
- Ho notato che ti piace molto la cultura..- sedendosi al suo fianco per poi riprendere a parlare -..io per esempio non ci sono mai stato portato. Sono sempre stato più attratto dagli allenamenti per il fisico più che da quelli per il cervello. Cerca però di non fraintedermi, con questo non sto dicendo di essere uno stupido.
- Ti posso confessare una cosa Goku? A volte non parli come se fossi un bambino. Anche ciò che mi hai appena detto suonava come se fosse l'esperienza di qualcuno con tantissimi anni di allenamenti alle spalle.
- In un certo senso Ai, ho pensato la stessa cosa di te dalla prima volta che ci siamo incontrati. Ciò che hai appena detto su di me l'ho riscontrato nei tuoi occhi. I tuoi occhi sono molto diversi da quelli delle altre bambine e mi danno l'impressione di essere degli occhi vissuti, di una persona che ne ha viste e passate tante, se non troppe. Inoltre a volte tiri fuori dal cilindro certe citazioni che potrebbero far sentire ignorante anche il più grande scienziato di questa terra.
Ci fu un momento di profondo silenzio: involontariamente e senza saperlo entrambi avevano appena rivelato le rispettive vere identità l'un dell'altro:
- Comunque sia vorrei scusarmi per stamattina per essere scappata via. Non vorrei che tu possa fraintendere che mi abbia fatto dispiacere ciò che hai detto, tutt'altro. È solo che non me lo aspettavo e in certe cose non sono per nulla ferrata. - distogliendo lo sguardo per l' si limitò quindi a risponderle con un sorrisone ad occhi chiusi che poteva significare una cosa sola:
"Va tutto bene, non preoccuparti. "
Quel sorriso era ipnotico per Haibara, tanto che anche questa volta sentì che la sua faccia stava per andare in fiamme e prima che potesse diventare un completo pomodoro, decise prontamente di cambiare discorso:
- Senti ma perché hai smesso di fare la lezione di ginnastica?
- Perché gli altri si sono messi a giocare a calcio e a me è uno sport che non piace molto. Preferisco di gran lunga le arti marziali e tra l'altro mi sono già allenato stamattina a casa prima di presentarmi a scuola.
- Ah già, questo bel fisicaccio, ecco spiegato come riesci ad averlo.. -portandosi l'indice sulle labbra diventando incredibilmente sexy. Stavolta fu quindi il Sayan ad imbarazzarsi, completamente spiazzato dalla risposta e dal gesto sensuale di Haibara, la quale notando il suo colorito, decise di "prendersi la sua rivincita":
- Vedo che stavolta è toccato a te cambiare di colore in faccia. Una volta per uno non fa male a nessuno.
- FATE ATTENZIONE VOI DUE! PALLONATA IN ARRIVO!
Involontariamente Conan tirò un bolide sbilenco che stava per schiantarsi contro i due "piccioncini" seduti nell'angolino della palestra. Con uno scatto di riflessi fulminei il Sayan fece un balzo e salvò la faccia di Haibara colpendo il pallone a sua volta con un calcio talmente forte da lasciare un buco sul muro sul quale la palla impattò!
- Peròò, bravo Goku! Che potenza! A dir poco surreale!
- Eheh, non mi dirai che pensavi di essere l'unico a poter calciare tanto forte, Conan.
A quanto pare quei due non avrebbero perso nemmeno mezza occasione per poter andare avanti a stuzzicarsi, almeno per oggi. Un'altra cosa certa era che nonostante le frecciatine che si stavano tirando a vicenda, in quei due stava nascendo un profondissimo rispetto reciproco; la loro altro non era che un' intensa e palpabile stima reciproca, la cosiddetta sana competizione:
- Una forza simile..-continuò Conan che ormai ci aveva proprio preso gusto-..mi ha ricordato molto quella che potessero avere i Sayan di cui ci ha parlato prima la maestra. Non è che magari sei in realtà uno di loro?
- Tu hai ragione Conan! Peccato solo per la coda. Mannaggia! Se avessi avuto la coda non avrei potuto proprio darti torto! -stavolta il round di botta e risposta se lo aggiudicò Goku: 1 a 1 palla al centro. Dopo di che ognuno riprese a fare ciò di cui si stava occupando, così il Sayan decise di porre una domanda ad Haibara:
- Senti, a proposito di questi Sayan, tu che ne pensi?
- Penso che siano la leggenda che il libro della maestra sostiene che sono, però se davvero ne esistesse anche uno solo sarebbe affascinante poterlo conoscere. Penso che con un Sayan a proteggermi potrei finalmente sentirmi sicura da qualunque tipo di pericolo.
Immaginate come Goku potesse sentirsi in quel momento, con la persona da cui è attratto che avrebbe voluto essere protetta da chi lui è in realtà senza che però potesse rivelarglielo. Il destino a volte sa essere veramente beffardo. Non per ciò si diede però per vinto e decise di lasciare uno spiraglio di speranza alla "bambina":
- Chi lo sa, magari i Sayan potrebbero anche esistere e il tuo desiderio un giorno potrebbe pure diventare realtà..
Haibara si limitò ad osservarlo e a fare un sorriso che lasciava trapelare il raziocinio di chi non credeva a queste cose ma con un fondo di illusione che ciò potesse in qualche modo succedere. Decise così di cambiare nuovamente discorso:
- Senti ma lo sai che al Dottor Agasa, quell'uomo anzianotto col camice bianco che ci ha raggiunti l'altro giorno in auto all'ospedale, hai fatto veramente un'ottima impressione? Inoltre è convinto di avere la sensazione di averti già conosciuto.
- Sì mi ricordo, anche a me l'ha detto ma io purtroppo non posso dire lo stesso di lui. Può anche darsi che si sia sbagliato essendo che è stato lui stesso a dirmi che ultimamente stava dormendo molto poco e che era molto facile che potesse essersi confuso. Posso chiederti come mai ora mi stai parlando di lui?
Praticamente Haibara gli rivelò di abitare con Agasa, il quale aveva appena vinto come premio per la sua ultima invenzione una vacanza in Australia proponendo alla scienziata e a Conan di seguirlo per non dover andarci da solo e che loro avevano accettato molto volentieri:
- Wow ma è stupendo Haibara! Sono molto felice per voi tre.
- Già non dirlo a me, penso di aver decisamente bisogno di una vacanza..
DRIIIIIN
Terminò così il primo giorno di scuola e all'uscita dell'edificio prima di salutarsi, i giovani detective desiderarono assicurarsi che Goku si fosse trovato bene, con egli che incredibilmente era stato meglio di quello che potesse aspettarsi e, prima che in qualche modo Conan potesse fare dell'altra retorica, decise lui stesso di esporsi per primo questa volta:
- Ciò che mi è piaciuto in particolare è stata la storia che la maestra ci ha raccontato sui Sayan. Adesso so che quando ci sarà la luna piena in cielo sarà meglio che non esca e che me ne stia in casa. Non vorrei mai correre il rischio di potermi trasformare in un enorme scimmione. - facendosi così un'autoironia che riuscì pienamente nel suo intento, considerato che iniziarono tutti quanti a ridere a crepapelle. Inutile dire che Conan non rimase a incassare senza rispedire la frecciatina al mittente:
- Ma tu guarda..e io che avevo capito che potesse accadere soltanto a chi fosse in possesso della coda. Non ci starai mica dicendo che ne hai una nascosta arrotolata nelle mutande, Goku.
- Se proprio ci tieni posso anche abbassarmi i pantaloni Conan, però se per caso ti dovessi essere sbagliato, come pegno andrò io al posto tuo in vacanza in Australia, che ne dici? Accetti?
- No tranquillo, stai pure vestito. Riconosco che hai un gran fisico ma non sono io la persona più adatta per apprezzarlo, ma grazie comunque del pensiero.
Infine si salutarono con gli sguardi di chi aveva ben capito pienamente il gioco altrui, accompagnati poi da una solida stretta di mano che non poteva non evidenziarne l'enorme rispetto reciproco che si stava instaurando tra quei due falsi bambini.
