8. MUORI SHERRY!

Una Porsche nera 356A scorreva a gran velocità lungo la superstrada di Tokyo. Al suo interno sedevano due uomini vestiti di nero che stavano discutendo di affari. Vodka, nome in codice di uno dei due passeggeri, si stava complimentando con il suo superiore per essere riuscito a rapire dal carcere l'ex membro della loro stessa Organizzazione, un tale Kiichiro Numabuchi, che tempo addietro fuggì dall'Organizzazione stessa per provare a rifarsi una vita. È però ben risaputo che dall'Organizzazione una volta entrati è impossibile uscirne senza andare incontro a pesanti e gravi conseguenze. Gin, il nome dell'uomo alla guida del mezzo, aveva deciso infatti di rispolverare il farmaco APTX4869 per poterne vedere gli effetti direttamente in prima persona. Era da tempo che qualcosa non gli quadrava riguardo a quel farmaco, avendo fatto mente locale del giorno in cui lo somministrò a Shinichi Kudo, ma il fatto che il suo corpo non venne mai ritrovato gli mise il dubbio che forse quel veleno non fosse così mortale come in teoria sarebbe dovuto essere:

- Adesso non ho più dubbi Vodka. Dopo aver visto tornare bambino quell'infame di Numabuchi sono certo che è successa la stessa cosa anche a quel detective a cui somministrai il farmaco e ormai ho la sicurezza che persino Sherry quella volta sia riuscita a liberarsi dalle manette grazie alla regressione del suo corpo allo stadio di bambina.

- Già. Quella bambina che si mimetizzava tra i suoi coetanei l'altro giorno al parco era incredibilmente uguale a Sherry. Se fosse stato per me l'avrei aspettata fuori dal ristorante per farla secca una volta per tutte, ma devo dire che la tua idea di attendere e riflettere sul da farsi si è rivelata ancora più malefica e intrigante.

- È per questo che difficilmente scalerai le gerarchie Vodka. Tu sei troppo impulsivo. In certe occasioni mantenere la calma e aspettare il momento più propizio rappresenta la chiave di volta. Inoltre hai notato che con lei è spesso presente anche quel piccoletto con gli occhiali? L'ho osservato attentamente e considerata l'enorme somiglianza, posso affermare con certezza che lui è Shinichi Kudo nel suo corpo da bambino e adesso finalmente potremo farli fuori entrambi con un colpo solo.

- Entrambi? Quei TRE immagino tu volessi dire, Capo.

- Ovvio. Quei tre. D'altronde chi mai rifiuterebbe una vacanza gratis trovando dei biglietti nella cassetta della posta seguiti da una lettera con tanto di timbro dell'ufficio brevetti per le invenzioni? Ho sbagliato di proposito per far sì che tu potessi correggermi, altrimenti quando mai ti potrebbe ricapitare l'occasione di avere l'ultima parola con me. Senza offesa Vodka, apprezzo moltissimo quello che fai e che hai sempre fatto per l'Organizzazione, ma a certi livelli difficilmente ci arriverai.

- Già...se il Capo sei tu un motivo ci sarà, ma queste tue parole sono solo che una fonte di ispirazione per me per poter migliorare sempre di più il mio operato all'interno dell'Organizzazione.

- Manca poco e di quei tre non ci sarà più traccia! Non vedo l'ora! - ghignò Gin mostrando un sorriso a dir poco sadico e schizzando via ad alta velocità lungo la superstrada.

- Forza ragazzi, dobbiamo sbrigarci altrimenti perderemo l'aereo, avete preso tutto? - domandò frettoloso il Dottor Agasa.
I due finti bambini lo raggiunsero al maggiolone con un trolley per ciascuno. Non avrebbero avuto bisogno di troppa roba dal momento che la vacanza sarebbe durata soltanto il week-end. Salirono quindi in auto ancora palesemente assonnati, al punto che i due "bambini" chiusero gli occhi e si addormentarono dolcemente con le loro testoline una a contatto con l'altra. A quanto pare il Dottor Agasa non avrebbe avuto compagnia per il viaggio che li avrebbe condotti da casa all'aeroporto, non avendo alcuna intenzione di svegliarli per il tenero modo in cui si addormentarono l'uno addosso all'altra. Decise anzi di prendere il telefono per scattare una foto ricordo e immortalare quel momento così romantico. Ad un certo punto Haibara aprì leggermente gli occhietti e vedendo Conan addormentato su di lei, le salì un attimo di estrema dolcezza e gli sussurrò:

- Ti voglio bene Shinichi.. - iniziando a baciarlo appassionatamente prima solo con le labbra e poi, avendo svegliato il quattr'occhi come lo avrebbe chiamato Kogoro, gli mise dolcemente la lingua in bocca per non farlo parlare e non rovinare quel momento. Conan era sì sempre innamorato di Ran ma ormai l'impossibilità di poterla frequentare si era fatta così insopportabile che si lasciò andare con la scienziata. Una volta appurato che il detective rispose al bacio, lentamente Haibara si spostò dal suo sedile e si sedette sulle gambe del "bambino" mettendogli le braccia intorno al collo, senza staccargli la lingua dalla bocca nemmeno per un istante. Il Dottor Agasa non aveva alcuna intenzione di rovinare quel momento fino a quando non uscì un gemito dalla bocca della "bambina":

- No! No! No! Ragazzi ora basta. Siete bellissimi ma comunque non ci tengo a ritrovare i sedili dell'auto macchiati e appiccicosi. Mi dispiace interrompere questo vostro momento di intimità ma vi chiedo di ricomporvi per piacere.

Essi si limitarono a guardarlo storto per qualche secondo ma poi capirono la situazione e ritornarono seduti composti:

- Yaaaaawwwwn! - sbadigliò Conan - Ma che razza di volo le hanno dato Dottor Agasa, sono le 5 di mattina. Bè, cerchi di stare sveglio almeno lei, prima che finiamo a fare un frontale contro qualcosa o qualcuno.

- Non preoccuparti Shinichi, non vorrei sembrarti vanitoso ma ho raggiunto da ormai molti anni la prima classe assicurativa non avendo mai fatto un incidente, nemmeno uno. Comunque sia se può tranquillizzarti vedo già l'aeroporto in distanza. Ormai ci siamo ragazzi. Che la vacanza abbia inizio!

Lasciarono quindi l'auto al parcheggio dell'aeroporto e si diressero al check-in. Nel mentre che il Dottore era occupato a caricare i bagagli sul nastro, improvvisamente ad Haibara venne uno di quei suoi classici attacchi di panico: i suoi occhi si dilatarono e diventarono di un colore azzurro chiaro, iniziando così a tremare:

- Che cosa succede Ai? Stai tremando come una foglia. Hai così freddo? Tieni, ti dò la mia giacca volentieri.

- No Shinichi ascoltami, ho un bruttissimo presentimento. So che ormai il viaggio è tutto organizzato ma non dovremmo salire su quell'aereo. Non ho prove che possano dimostrare il perché non dovremmo ma ti scongiuro..NON saliamo e basta!

Conan, che ormai aveva imparato a conoscere molto bene certi comportamenti di Haibara, riconobbe che qualcosa di importante la stava tormentando, sapendo probabilmente anche cosa: quando ella si comportava in questo modo poteva significare una cosa sola:

- Hai visto qualcuno dell'Organizzazione? Dove? - le chiese mentre iniziò a guardarsi in giro a scrutare le altre persone presenti in aeroporto.

- No, non mi sembra di aver visto nessuno di loro, ma conosco molto bene queste sensazioni che mi stanno avvertendo di non salire su quel volo.

Ormai però il Dottor Agasa aveva completato il check-in e i bagagli erano già diretti verso la pancia dell'aereo:

- Coraggio Ai, è solo un momento, vedrai che in volo ti passerà. Non farti guidare da questi pensieri ossessivi. Vedrai che andrà tutto bene. - cercò di tranquillizzarla il Dottore.
La scienziata tuttavia non riusciva a trovare pace continuando imperterrita a tremare. Fu così che Conan le si avvicinò prendendola a braccetto dicendole:

- Non succederà nulla ma qualora invece dovesse accadere qualcosa di spiacevole ti proteggerò io, te lo prometto Ai.

Avendo capito che non sarebbe riuscita a convincere né il Dottore né il detective, decise istintivamente di stringersi forte a quest'ultimo per sentirsi più al sicuro. Passarono i controlli senza alcun tipo di problema e rapidamente giunsero alla gate. In attesa che l'hostess annunciasse l'imbarco, Haibara decise di andare al bagno lasciando così per qualche minuto Conan e il Dottore da soli, i quali iniziarono a discutere del comportamento della scienziata:

- Onestamente, ora che siamo sul punto di partire le parole di Haibara stanno iniziando ad avere un altro peso Shinichi. Tu cosa ne pensi?

- Che non posso negare che la maggior parte delle volte in cui Ai abbia percepito qualcosa che potesse collegarsi all'Organizzazione non abbia avuto ragione, quindi sarà opportuno tenere gli occhi ben aperti durante il viaggio qualora dovessimo vedere qualcuno di sospetto o di poco raccomandabile. Inoltre se realmente dovesse esserci qualcuno dell'Organizzazione tra i passeggeri del nostro volo, ciò potrebbe anche essere un vantaggio e potremmo scoprire qualcosa in più su di loro. Per ora è meglio fare finta di niente e comportarci come se nulla fosse.

Venne a quel punto annunciato l'imbarco del loro volo con Haibara che contemporaneamente ricomparve e che sembrava essersi leggermente tranquillizzata rispetto a quando si trovavano al check-in, anche se era comunque evidente una certa preoccupazione che continuava a non lasciarla in pace.
L'atteggiamento dei tre vacanzieri rimase il più normale possibile ma i loro sguardi si fecero più attenti e vigili, come se non vedessero l'ora che questa ipotetica persona facesse una mossa sbagliata, tradendosi. Salirono così sull'aereo sistemandosi ai loro rispettivi posti con gli altri passeggeri che apparentemente sembravano tutti dei normalissimi vacanzieri come loro tre. L'attenzione di Conan cadde a un certo punto su di un uomo che era vestito tutto di nero e iniziò a sospettare che potesse essere lui la persona che stavano cercando, se non che Haibara fermò subito qualunque tipo di supposizione del detective:

- No lui non c'entra niente. Non percepisco alcuna minaccia in quell'uomo Shinichi. A dire il vero non percepisco alcuna minaccia in nessuno di tutti questi passeggeri, ma non mi spiego come mai questo brutto presentimento continui a non lasciarmi in pace.

Questa notizia invece che tranquillizzare il detective lo rese addirittura più sospettoso. Come mai Haibara che non si era praticamente mai sbagliata sulle sue sensazioni riguardanti l'Organizzazione, nonostante non percepisse la presenza di nessuno di sospetto continuava ad essere agitata? Era la prima volta che succedeva qualcosa di simile.
L'aereo iniziò quindi la sua marcia portandosi sulla pista di decollo in attesa del segnale dalla torre di controllo. Oramai non si poteva più tornare indietro e si sarebbe quindi scoperto se le preoccupazioni di Haibara fossero fondate o meno. Il decollo avvenne senza alcun tipo di problema e i tre si ritrovarono ben presto a prendere quota sorvolando la città di Tokyo. Dal momento che sarebbe stato un viaggio di diverse ore, essi decisero di ingannare il tempo accendendo il visore posto davanti al loro rispettivo sedile per guardare il notiziario del mattino e scoprirono così che i media erano tornati a parlare di una notizia che negli ultimi giorni aveva smesso di fare audience:

A quanto pare il nostro super eroe dai capelli biondi è tornato a fare notizia in città. Sono diverse le persone che hanno testimoniato la sua presenza e il suo aiuto in favore della giustizia. Tutti quanti riportano lo stesso identikit di un bambino con una tuta arancione da combattimento, dotato di un fisico decisamente atletico, con dei capelli biondi dritti e occhi verde acqua. Siamo davanti ad un fenomeno che non possiamo più ignorare. Che cosa farà la polizia a riguardo? Inizierà a fronteggiare questo misterioso bambino o sceglierà di spalleggiarlo in nome dello stesso obiettivo comune, cioè quello della giustizia?

Sentendo ciò di cui stava parlando il notiziario a Conan venne subito in mente un'idea precisa:

- Ragazzi ma non vi sembra strano che fino a quando Goku era con noi non si sia più parlato di questo misterioso bambino e ora che ci siamo allontanati per andarcene in Australia si sia tornato a parlare di lui? Io come ben sapete alle coincidenze non ci ho mai creduto molto e questa storia continua a puzzarmi non poco, non ve lo nego.

- Non posso negare che ci siano diverse similitudini tra Goku e questo bambino, però ci sono anche degli elementi contrastanti Shinichi. Come te li spieghi gli occhi verde acqua e i capelli biondi? A meno che Goku non se li tinga ogni santa volta riempendoli di gel e mettendosi le lenti a contatto colorate, però mi sembra assurdo. - replicò Haibara.

- È proprio questo il tassello mancante Ai. È come se davanti a me avessi un puzzle che ormai reputo quasi completo ma manca sempre quel tassello finale per terminarlo. Prima o poi però sono certo che riuscirò a venire a capo di questa storia.

- Posso chiederti come mai hai preso questa faccenda così tanto sul personale Shinichi? - intervenne Agasa - Nel senso che io questa grinta e determinazione te le ho sempre viste addosso per catturare chi commette i crimini, non chi cerca di sventarli.

- Le rispondo io Dottore dal momento che Shinichi per orgoglio difficilmente lo ammetterà mai. - intervenne dunque Haibara anticipando la risposta di Conan.- Questo bambino e Conan sono tanto diversi quanto simili e anche lui l'ha capito bene. Il loro modus operandi è molto differente ma l'obiettivo che hanno entrambi è fondamentalmente lo stesso: combattono tutti e due per lo stesso scopo mossi dai medesimi princìpi e valori: quelli di portare la giustizia e di non lasciare impuniti i criminali.

Conan non rispose, limitandosi a stare in silenzio a guardare il notiziario e i suoi sviluppi, per poi chiedere al Dottor Agasa come mai gli fosse sembrato di aver già conosciuto Goku in precedenza, nonostante lo avesse incontrato per la prima volta in ospedale.
Agasa rispose di non essere così sicuro che quella sua supposizione fosse esatta, però sostenne che l'energia che percepì di fianco a Goku era molto speciale e che in qualche modo gli avesse rammentato di quando venne salvato dal bambino dai capelli biondi. Tutto ciò alimentò ulteriormente i già fortissimi sospetti di Conan ma restava comunque pur sempre una supposizione e non una di quelle prove schiaccianti che potessero dare al detective il tassello mancante che stava cercando per completare il puzzle.

Improvvisamente tutti i visori dell'aereo si spensero; sembrava che ci fosse una specie di problema tecnico. Si riaccesero dopo una decina di secondi, soltanto che a comparire non fu il menu con la schermata principale, bensì lo schermo divenne completamente nero e su di esso apparve una scritta rossa gocciolante che mimava l'effetto del sangue e che recitava due testuali parole:

MUORI SHERRY!

Fu così che l'aereo iniziò a traballare pericolosamente...