14. SENSI DI COLPA

Prima che l'incendio del chiosco potesse fare ulteriori danni e per poter mettere in sicurezza la salute dei bambini, di fronte all'ingresso della scuola si presentarono polizia, ambulanza e vigili del fuoco contemporaneamente. Questi ultimi furono i primi ad intervenire per spegnere le fiamme. L'ambulanza venne chiamata in particolar modo per Genta anche se fu del tutto inutile, dal momento che il bambino era già morto prima ancora che essa potesse arrivare. Dall'auto della polizia invece scese la squadra formata dall'ispettore Megure, l'agente Sato e l'agente Takagi, i quali ordinarono all'autorità scolastica di mandare tutti i bambini a casa per questioni di sicurezza. Fecero trattenere soltanto Conan e i suoi amici, data la ormai nota fama delle abilità del piccolo detective e perché gli sarebbero servite le testimonianze degli amici più stretti della vittima:

- Che disgrazia, un bambino assassinato è uno dei delitti più deplorevoli che possano esistere a questo mondo! - esclamò disgustato l'agente Takagi. In quanto a Conan invece, egli purtroppo non avrebbe potuto condividere nulla delle informazioni di sua conoscenza. Non poteva certo mettersi a parlare dell'Organizzazione dovendo poi spiegare tutta la storia riguardante la sua regressione allo stadio di bambino. Putroppo aveva le mani legate e avrebbe dovuto agire in totale autonomia:

- Quindi questo bambino non aveva nemici? Sapete per caso se la sua famiglia avesse dei problemi con qualcuno? Perchè solitamente se si arriva ad assassinare un bambino lo si fa per ferire gli affetti di qualcun'altro. - domandò Megure.

- Che noi sappiamo no ispettore sigh sigh.. 😢 - rispose Mitsuhiko singhiozzando per la perdita dell'amico. -..è un evento che non ci spieghiamo assolutamente. Genta era molto buono, non aveva nemici, per questo mi domando come qualcuno possa averlo eliminato. Sigh. 😭

L'attenzione dell'ispettore volse successivamente verso Sato che si era avvicinata al cadavere per poter scoprire qualcosa, ma il fatto che fosse totalmente bruciato non aiutò a far evincere nulla di interessante e di utile alle indagini. Chi invece però notò un dettaglio che sfuggì alla polizia fu Conan ovviamente che, guardando il polso della killer, si accorse che su di esso era presente un orologio e, senza farsi notare dagli agenti, girò il polso del corpo ormai carbonizzato capendo così che si trattava di un Rolex:

- Che cosa speri di ottenere da quell'orologio? - chiese Goku incuriosito dalle indagini del suo amico.

- I Rolex sono orologi molto prestigiosi. Solitamente quando qualcuno lo acquista il suo nome viene collegato al codice identificativo del segnatempo. Se dovessimo scoprire questo codice potremmo risalire al nome del proprietario. - rispose il detective.
Data l'indiscussa qualità dei materiali adoperati per costruire questo tipo di orologi, il retro della cassa era ancora sufficientemente visibile per notarne il numero di serie. Soddisfatto di ciò, Conan prese il telefono e scattò una fotografia per poi lasciare tutto come aveva trovato al fine di non intralciare le indagini della polizia:

- Ho paura. Se hanno fatto fuori Genta significa che anche noi potremmo essere in pericolo sigh sigh. 😭- scoppiò in lacrime e impaurita la povera Ayumi. Purtroppo la bambina non aveva torto e Conan aveva capito che l'Organizzazione, non potendo attaccare direttamente lui e Sherry per via della protezione di Goku, aveva deciso di rifarsi sui loro legami più stretti. Significava che tutti quanti erano in pericolo, nessuno escluso. Purtroppo nonostante Ayumi avesse ragione, egli non avrebbe potuto dire la verità in modo così crudo ad una povera bambina in lacrime, dovendo quindi cercare di addolcire la pillola:

- Forza Ayumi, ti prometto che una soluzione la troveremo. Non temere per la tua incolumità. Forse conosco un posto dove tu e gli altri potrete andare per un po' di tempo. Me ne ha parlato il mio amico Shinichi e di lui mi fido ciecamente. - cercò di rincuorarla il suo amichetto con gli occhiali. In quel momento giunsero i genitori della bambina e di Mitsuhiko per riportarli a casa, così Conan gli rammentò di stare molto attenti e di tenere gli ben occhi aperti, evitando per il momento di uscire di casa se non strettamente necessario:

- Non si può andare avanti così. Dobbiamo fermare quei criminali una volta per tutte! - disse Goku in modo pacato ma con qualche scarica elettrica blu che stava iniziando a comparirgli lungo il corpo.

- Hai ragione ma adesso cerca di controllare la rabbia. Non siamo soli, c'è anche la polizia! Cerca di non dare troppo nell'occhio e di mantenere il controllo per quanto possa essere difficile. - gli rispose Conan riferendosi implicitamente ai fulmini blu.
Arrivò anche il Dottor Agasa col suo maggiolone per portare i tre "bambini" fuori dalla scena del crimine, con Conan che acconsentì avendo già trovato tutto ciò di cui aveva bisogno. La polizia intanto era occupata a rimuovere il cadavere di Genta coperto da un telo bianco, mentre Ayumi e Mitshuiko si aggrapparono in lacrime alla barella che lo sorreggeva come se non volessero dire definitivamente addio al loro ormai ex amico:

- Se avremo bisogno di farvi qualche domanda o se avremo novità su questo caso ci faremo sentire noi. - disse Megure al Dottor Agasa prima che potesse mettere in moto l'auto e allontanarsi. La notizia aveva già fatto scalpore ai notiziari riscontrando il disgusto da parte della popolazione; soltanto alla sede dell'Organizzazione regnava un clima di soddisfazione generale. Gin si stava complimentando col Capo per aver scelto Kir come membro da sacrificare, essendo che entrambi non si fidavano più di lei dopo che in passato ebbe avuto dei contatti con la CIA e l'FBI. Era da tempo che stavano programmando di eliminarla e finalmente l'occasione era giunta:

- È stato un immenso piacere premere quel pulsante e far esplodere il chiosco. Quella traditrice non meritava di vivere dopo il suo comportamento nei confronti dell'Organizzazione. - esclamò Vodka soddisfatto per la missione compiuta. Infatti il chiosco prese fuoco perché vennero piazzati degli esplosivi su di esso. A Kir venne ordinato semplicemente di uccidere Genta ma non era a conoscenza che pochi secondi dopo lo avrebbe raggiunto a sua volta nell'altro mondo. Infatti sia Vodka che Gin erano entrambi nascosti in appostamento per far saltare il chiosco premendo il pulsante del telecomando collegato agli esplosivi, con Korn e Chianti che fecero da vedette a distanza di qualche centinaio di metri osservando la scena dal mirino dei loro cecchini. Una volta che videro il bambino caduto a terra per il colpo di pistola, diedero il via libera a Gin e Vodka i quali azionarono gli esplosivi a distanza. Kir non era a conoscenza che sarebbe morta a sua volta:

- In quanto a quel Sayan non so a voi ma a me non spaventa minimamente. - disse Gin con un ghigno di sicurezza sul volto, per poi continuare: - Sarà pure fortissimo come ci è stato detto da Pinga e dal Dottor Gelo ma la forza fisica talvolta è nulla contro altri tipi di strategia. Se per ora non possiamo attaccarlo con le armi lo dobbiamo massacrare emotivamente facendolo divorare dai sensi di colpa. Posso solo immaginare come si debba sentire ora che sa che la vita di un suo amico è stata spezzata anche per causa sua e lo stesso discorso vale anche per Sherry e Kudo. Finalmente inizieranno a realizzare in che guaio si sono cacciati venendoci contro. Forse inizieranno a pensare che sarebbe stato meglio se non si fossero salvati nell'attentato all'aereo.

Il Capo concordò con la teoria di Gin ma era anche sicuro che la furia di Goku sarebbe aumentata a dismisura, per cui si preoccupò di chiamare il Dottor Gelo e chiedergli novità sul cyborg:

- Capo, sto lavorando a tempo pieno su questo progetto. Sto facendo del mio meglio ma non voglio mentirle dicendo di essere in dirittura d'arrivo. Ho bisogno di altro tempo ma quando lo avrò completato avremo finalmente l'arma per eliminare quel Sayan, così io avrò la mia vendetta nei suoi confronti e voi avrete terreno libero per sbarazzarvi di Kudo e Sherry. Ci vuole ancora un po' di pazienza.

A casa del Dottor Agasa

C'era un silenzio assordante. Agasa, Goku e Haibara erano seduti sul divano a fissare il vuoto, ancora visibilmente sotto shock per via della tragedia capitata in mattinata. L'unico che non riusciva a stare fermo e che continuava a camminare avanti e indietro per la sala era il piccolo Conan. Ormai era chiaro che il discorso riguardante l'Organizzazione non era più limitato solo a loro quattro, ma si era appena esteso anche ai loro affetti e l'assassinio di Genta ne fu la prova. Decise che era quindi il momento di agire e dopo aver modulato la voce sul papillon in quella di Shinichi, prese il cellulare e decise di contattare Ran tramite la seconda sim, quella che usava per le chiamate quando si presentava con la sua voce originale:

Click

- Ehi! Si può sapere dove sei finito? Ma perché scappi sempre?

- Ran mi dispiace ma sono stato convocato per un caso delicato che riguarda ciò che è successo questa mattina alla scuola elementare. Immagino tu lo abbia saputo visto che ne parlano tutti i notiziari.

La ragazza in quel momento si sentì un po' sciocca per aver protestato, considerata la gravità dell'evento che era accaduto in mattinata, anzi fu fiera del fatto che Kudo avesse dato priorità ad una situazione così importante. Ci teneva quindi a sapere che cosa avesse da dire a riguardo:

- Mi devi ascoltare Ran, dovete organizzarvi il più velocemente possibile e andarvene via da casa vostra almeno per un po'. Non voglio usare giri di parole per questo ti dico che sei in pericolo. Quello che è successo a quel bambino potrebbe accadere a tutti i suoi amici e parenti più stretti. È importante che avvisi tutti quanti e che vi riuniate per scomparire per un po' e io conosco il posto dove potrete starvene al sicuro. Tutti ad eccezione di Conan, della sua amichetta che abita dal Dottor Agasa, del Dottore stesso e del nuovo bambino arrivato da poco. Loro sono esclusi da questa lista e ti prego di non chiedermi il perché. Ti chiedo solo di ascoltarmi e di fidarti.

Ran ebbe un sussulto. Le era appena stato comunicato di essere in pericolo di vita; cercò di nascondere la sua preoccupazione per non dare ulteriori pensieri a Shinichi e si limitò a dire che avrebbe fatto come richiesto dal detective:

- Grazie tesoro. Ti prometto che non appena risolverò questo caso sarò tutto per te e ne passeremo altre mille di notti come quella scorsa. Non vedo l'ora piccola.

- È una promessa?

- È una promessa Ran. Resisti ancora per poco. Quest'incubo sta per giungere al termine una volta per tutte.

Click

Così la chiamata terminò, con Conan che ottenne l'approvazione dei presenti per aver scelto di mettere al sicuro chi in questa storia non avrebbe dovuto essere coinvolto: denotava un grandissimo senso di responsabilità. Haibara invece, che era la più emotivamente fragile del gruppo, iniziò a finire dentro ad un vortice depressivo dilaniata dai sensi di colpa per quello che era accaduto a Genta. In preda ad un esaurimento nervoso scoppiò dicendo che si sarebbe consegnata all'Organizzazione in modo tale da mettere un punto a questa storia. Cercarono quindi tutti di rincuorarla e di farla ragionare, in particolar modo Goku che la abbracciò dicendole di farsi forza e aiutandola a sfogare tutta la negatività che aveva dentro:

- Che stupida! Che stupida che sono! Non sarei dovuta nemmeno comparire tempo fa nella vita di Conan né in quella del Dottore! Dovevo farmi ammazzare quella volta dall'Organizzazione invece che scappare e adesso per colpa mia si sta versando del sangue innocente di chi con questa storia non c'entra nulla!

Goku decise in quel momento di prenderla dolcemente in braccio e di portarla in camera per farla riposare. Era eccessivamente sotto stress e aveva bisogno di riprendersi con una buona dormita. Una volta che la coricò nel suo letto le disse con un sorriso un po' dispiaciuto:

- Purtroppo stavolta non mi fermo in camera tua..hai bisogno di stare sola e di riposare. La tua mente in questo momento è bombardata da pensieri completamente distruttivi che non ti fanno per nulla bene.

Haibara piangeva in silenzio con la faccia affondata nel cuscino per nascondere le lacrime, fino a che se ne uscì con una dichiarazione a cuore aperto nei confronti di Goku:

- Non ti voglio perdere, se facessero fuori anche te io sarei perduta. Ho bisogno di te Goku, di te e di Shinichi. Credo di tenere a voi due così tanto come mai ho tenuto ad una persona in vita mia al di fuori di mia sorella.

Il Sayan rimase in silenzio davanti a quelle parole così importanti. Egli continuava a coccolarla e si limitò a risponderle che:

- Lo stesso vale per me, per cui togliti dalla testa l'idea di consegnarti a loro. Adesso riposa che ne hai bisogno. Ci vediamo dopo dolcezza.

La lasciò quindi sola a riposare, chiuse la porta e tornò in salotto da Conan e dal Dottore, i quali decisero di chiedergli come stesse lui visto che era rimasto quasi impassibile e silenzioso per tutto il tempo. Egli rispose di stare bene e che aveva semplicemente bisogno di un attimo di aria fresca. Decise così di uscire di casa per poi spiccare il volo ad un'altitudine sufficientemente alta per osservare la terra sotto ai piedi ma allo stesso tempo da non essere visto da eventuali persone. In realtà era a dir poco a pezzi e se fino ad ora era riuscito a mantenere l'autocontrollo lo aveva fatto per non dare ulteriori preoccupazioni ai presenti, ma adesso che era riuscito a ritagliarsi quel momento in cielo da solo con sé stesso, poté finalmente dare sfogo a tutta la rabbia che aveva tenuto repressa da inizio giornata. Strinse quindi i pugni così tanto forte che iniziarono a sanguinare, con i muscoli che erano contratti al massimo, mentre dalla bocca aveva iniziato ad emettere dei versi pieni d'odio, iniziando a ringhiare ferocemente. Nella sua mente comparvero i flashback di quando aveva stretto amicizia con Genta, della mitica sfida al ristorante e del suo profondo senso di gratitudine per avergli salvato la vita; la stessa vita che ora era stata spezzata anche per causa sua. Successivamente si fecero strada dentro di lui anche le preoccupazioni per Haibara, avendo appena assistito alle condizioni psicologiche terrificanti nelle quali era finita. Come previsto dal piano di Gin, Goku stava iniziando anch'esso a venir divorato dai sensi di colpa per aver perso quello che tra i giovani detective fu probabilmente colui con il quale fino a quel giorno condivise il maggior numero di emozioni sincere. Le nuvole aumentarono così la loro velocità esponenzialmente dirigendosi tutte in direzione del Sayan. Iniziarono infine a comparire delle scariche elettriche blu lungo tutto il suo corpo, alcune delle quali raggiunsero persino la terraferma. Ecco dunque che i suoi capelli si drizzarono e che lo sguardo divenne decisamente più violento ed aggressivo:

- La pagherete molto cara.. - zap, zap, zap..le scariche elettriche aumentarono a dismisura e fu a quel punto che l'energia accumulata esplose con un lampo di luce gigantesco che avvolse interamente il Sayan e tutto l'ambiente circostante. Si trasformò direttamente in Super Sayan 2 perché la rabbia e il dolore che stava provando erano talmente lancinanti che il primo stadio della trasformazione non sarebbe stato sufficiente per poterle liberare a pieno:

- AAAAAAAAAAAA!

Più espellava la rabbia e il dolore che aveva in corpo e più essi si alimentavano. La sua energia continuava ad aumentare fino a che i capelli iniziarono lentamente ad allungarsi lungo la schiena con le sopracciglia che piano piano stavano scomparendo. Fu a quel punto che venne distratto dal suo telefono che iniziò a squillare e a vibrare in tasca insistentemente:

Click

- Dimmi Conan.

- Non ho idea di dove tu sia andato ma ti si sente anche fin troppo. Calmati che qua pare che la terra stia per esplodere da un momento all'altro. Coraggio. Abbiamo perso un round, ma non la guerra. Saremo noi a lo prometto amico mio.

Le parole di Conan furono come una manna dal cielo per Goku che riuscì piano piano a calmarsi e a ritornare al suo stadio normale lasciando che la terra smettesse di tremare:

- Grazie amico. Sono più calmo ora. Sto tornando indietro. Aspettami.