Avrebbe voluto parlare con il signor Carson al suo ritorno, raccontargli di Ethel e di come si erano sviluppate le cose, ma la casa era in subbuglio così preferì lasciar perdere. Comunque riuscirono a bere il consueto sherry.
"Mmm.. mi ci voleva proprio" mormorò la governante.
"Giorni estenuanti..."
"Già"
"Non vi ho visto molto oggi. Tutto bene?" le chiese sinceramente preoccupato, era più pallida del solito e sembrava stanca.
"Oh si, dovevo fare una commissione urgente. Mi dispiace di avervi lasciato in mezzo a tutto questo marasma da solo"
"Non si preoccupi... piuttosto, avete... saputo di William?"
"Ho incontrato il dottor Clarkson al mio ritorno, siamo venuti in qua insieme. Mi ha detto tutto.
È molto gentile da parte della famiglia fare questo gesto comunque" disse con gli occhi lucidi.
Il signor Carson annuì ma non disse nulla.
Era molto triste per la sorte del povero valletto, e non sapeva nemmeno come relazionarsi con il padre del ragazzo, visto che lui stesso lo amava come un figlio.
Udire che la governante aveva passeggiato, anche se per caso, col dottore, gli fece venire la nausea.
Possibile che in questi mesi, dove aveva notato che lei usciva così spesso, i due fossero insieme?
Non aveva dimenticato il loro sgattaiolare fuori il giorno dello spettacolo dei soldati.
"Non vi va?" chiese la donna vedendo che il collega non beveva più.
Se avesse stretto di più il bicchiere lo avrebbe certamente rotto.
"Sono solo stanco. È stata una giornata campale"
"Allora vi lascio. Buonanotte" disse a malincuore.
"Buonanotte signora Hughes"
Ci aveva pensato tutta la notte e alla fine aveva deciso. Avrebbe riassunto Ethel.
Come poteva fare non lo sapeva ma lo avrebbe fatto.
Era l'unico modo per aiutare quel bimbo.
La mattina seguente rimase interdetta quando la signora Patmore entrò nel suo salottino appena dopo colazione.
"Mi scusi se la disturbo signora Hughes"
"Oh signora Patmore, affatto entri. Che succede?"
"Ecco, c'è di là una donna..."
"Una donna?"
"Sì, o non si preoccupi non è la signora Bates. Non si è presentata dice che vuole parlare con la governante"
"Capisco... ebbene, vediamo questa donna" disse sorridendo all'amica.
"Eccola signora. Lei è la signora Hughes, governante di Downton Abbey" disse la cuoca.
"Grazie signora Patmore. Prego venga con me"
Si diressero nuovamente nel salotto e chiuse la porta.
"Prego si accomodi. Signora..."
"Moorsum, Jane Moorsum"
"Signora Moorsum. Mi dica in cosa posso esserle utile"
"Ecco signora Hughes, cerco un lavoro"
"Un lavoro?"
"Si, ecco le mie referenze" disse porgendole dei fogli.
"Ma non abbiamo messo annunci"
"Lo so ma vede... Mio marito è partito per la guerra e...non ha fatto ritorno. Ho un figlio di dodici anni e ho bisogno di lavorare per mantenerci. Ora sta da mia madre nel villaggio vicino"
La signora Hughes si morse il labbro mentre leggeva i documenti.
Erano ottime referenze, la donna sembrava rispettabile e certo con quello che le era successo necessitava di un lavoro. Ma se avesse assunto lei, che se lo meritava senza dubbio, che fare con Ethel?
Aveva perso il sonno cercando una soluzione a come avrebbe potuto giustificare la sua presenza specie dopo averla letteralmente cacciata. Non c'era modo di farla passare per una vedova di guerra.
Primo perché non voleva mentire, né per lei né per altri, secondo perché chiunque avesse dei rudimenti in matematica avrebbe fatto presto a scoprire che il bambino era stato concepito quando ancora lavorava lì. E certo non si poteva pensare fosse settimino, solo uno scemo ci avrebbe creduto.
"Come ho detto non abbiamo messo annunci, quindi sarebbe una cosa molto inconsueta"
"Si me ne rendo conto. Lo sarebbe di certo, però penso che potrebbe funzionare"
"E se vostro figlio si ammalasse?"
"Mia madre sa cosa fare ha cresciuto 5 figli da sola"
"Si capisco ma..."
"E poi sono vicini in paese"
La donna era determinata ma gentile e la signora Hughes era costernata perché era stata messa alle strette.
"Ne discuterò con il signor Carson, non c'è nulla che non vada nelle vostre referenze, anche se risalgono a prima che vi sposaste"
"Sono una gran lavoratrice"
La signora Hughes la fissò.
Che differenza con Ethel che pretendeva e basta.
"E devo guadagnare" aggiunse la donna senza batter ciglio.
Era ovvio che lo faceva per suo figlio e non per sé stessa o fuggire dalla propria vita.
"Ebbene... vi scriverò quanto prima con la risposta dopo essermi consultata col signor Carson"
"Grazie mille signora Hughes"
"Arrivederci"
Tempo di salutarla, Jimmy il postino, le recapitò una lettera che diceva:
'Signora Hughes, questa è per voi sapete chi.
Solo voi potete farlo ragionare.
Ethel'
All'interno la busta per il maggiore Bryant, che scottava come un pezzo di lamiera rovente.
La governante sospirò rumorosamente di fastidio.
'Quella ragazza sfacciata! Nemmeno un grazie. Nemmeno un SCUSATE PER L'INCOMODO. Lasciare la patata bollente a me... beh almeno ha tenuto con sé il bambino anche se a questo punto mi chiedo perché' pensò mentre saliva le scale.
Cari lettori ho una domanda, volete che metto il numero dell'episodio e, magari i minuti?
avrete capito che riempo la storia e mi piace pensare che qualcuno sia così appassionato di Downton di guardare la serie alla luce della mia storia (magari facendomi sapere se effettivamente il mio lavoro ci sta!)
ma ci sono delle piccolezze che esistono davvero nella serie e non vorrei andassero perse anzi vorrei davvero che mi diceste la vostra in proposito.
fatemi sapere altrimenti segnerò il dettaglio solo di quelle che ritengo particolarmente utili
