"Scusi il disturbo Lord Grantham..." bussò il maggiordomo alla porta della biblioteca per attirare l'attenzione della medusa spiaggiata sul divano.

"Carson... dimmi tutto" disse il conte smettendo di leggere il giornale.

"So che dovrei interpellare Sua Signoria ma credo sia troppo impegnata e la faccenda è abbastanza urgente" disse avendola vista girare tra i piani, dando ordini e parlando a destra e sinistra senza posa negli ultimi 15 minuti.

"Ditemi"

"Ci troviamo di fronte ad un piccolo dilemma. Come sapete abbiamo una cameriera in meno. Ci è giunta una domanda da una donna del paese, Jane Moorsum. Ma è sposata e ha un figlio, un bambino"

"Ma di certo suo marito non vorrebbe..."

"È rimasta vedova milord. È una vedova di guerra e il signor Moorsum è deceduto ne La Somme quindi lei è costretta a trovarsi un'occupazione. Ho detto che avrei chiesto a voi"

"Beh se la signora Hughes è d'accordo penso che dovremmo fare il possibile per le vedove dei nostri militari"

Il maggiordomo sorrise, alla bontà del suo datore di lavoro e sopratutto al pronunciare il nome della signora Hughes.

"Molto bene con permesso"

Finalmente, dopo essersi ripresa e con la scusa di andare a cambiarsi per il servizio pomeridiano, la signora Hughes riuscì ad andare a trovare il malato.

Dovette fare affidamento su tutta la sua forza per non scoppiare a piangere sul posto.

Non avrebbe giovato a nessuno vedere la donna esternare i suoi sentimenti.

Alla fine, scese in cucina.

"Come sta?" chiese la signora Patmore alla governante.

"Ah ... c'è suo padre adesso con lui e sembra che oramai abbia compreso la situazione"

"Povero uomo"

"Daisy... William vorrebbe vederti" disse rivolta verso la sguattera.

"Non posso andare. Non fatemi andare" rispose la ragazza con un filo di voce.

Mentre la cuoca rispondeva, la signora Hughes osservava sorpresa.

Sapeva bene che William era innamorato di Daisy, così come sapeva che la ragazza non lo amava romanticamente.

Eppure essere lì, vedere l'angoscia sul viso di quella poverina, sentire le sue parole e il modo in cui le proferiva le misero una tremenda tristezza addosso.

Era quello di cui lei aveva sempre avuto paura: la pietà.

Non potè fare a meno di pensare a sé stessa e al signor Carson.

Non sarebbe terribile riuscire a trovare il coraggio di aprire il tuo cuore all'oggetto dei tuoi sentimenti (in punto di morte magari), solo per sapere che lui non ti contraccambia?

Magari si sente in difetto per la conversazione, con la conseguenza che il vostro rapporto cambi drasticamente, magari tanto da rendere insopportabile la coesistenza?

Si fece coraggio e, cercando di tornare alla conversazione, chiese:

"Che cosa gli dico allora? Che non andrai?"

Alla fermezza della ragazza, provò la tecnica del maggiordomo, ossia aggrottare le sopracciglia.

Ovviamente il suo viso era molto più dolce del collega tanto che Daisy alla fine si convinse.

Il giovane fu rincuorato nel vedere la sua fidanzata, tanto che le chiese di sposarlo.

Sapeva che il suo destino era segnato ma desiderava avere un assaggio di felicità prima di spegnersi per sempre.

Così, mentre il disperato ed oramai invalido Matthew Crawley troncava la sua relazione con Lavinia, il morente William si accingeva a sposare il suo amore di gioventù.

In tutto questo Lady Mary per salvare la faccia sua, di Anna e di Bates, raccontò le vicissitudini con Pamuk al signor Carlisle convincendolo a bloccare, con l'inganno, le notizie provenienti dalla signora Bates.

La mattina dopo, la notizia del matrimonio del giornalista con la primogenita Crawley era sui rotocalchi.

Lord Grantham era indignato del modo in cui si erano svolte le cose e Carson si ritrovò in quel momento della colazione a dire:

"Il matrimonio di William, milord. Se potrà aver luogo oggi pomeriggio i domestici gradirebbero parteciparvi"

"Non sappiamo se il reverendo Travis acconsentirà" rispose duro il Conte.

Il maggiordomo si trattenne dal prenderlo per il bavero e dargli un pugno.

Per assumere una nuova cameriera il padrone di casa era tutto dolci e caramelle, mentre ora si rivelava un antipatico.

"Temo che gli resti poco tempo per prendere una decisione" si limitò a dire con tono grave e fissandolo intensamente.

Purtroppo Robert aveva ragione. Il reverendo si avviò alla casa della contessa vedova per esprimere il suo disappunto, temendo che volessero approfittare dei sussidi del governo. Come al solito, con charme e schiettezza, la donna disse la sua, esprimendo l'affetto per il giovane (che le ricordava Carson)e arrivando a minacciare velatamente il prete di essere cacciato.