EPISODIO 1*20
Avevano fatto bene.
Avrà passato una cena senza parlare con sua figlia dicendole quello che pensava sul capanno degli attrezzi, avrà anche passato una notte a piangere tra le braccia del marito ma alla fine, la stanza per Rory si era rivelata utile.
La settimana dopo infatti, mentre stavano preparandosi per una cena di beneficenza, Emily e Richard ricevettero la visita inaspettata della nipote.
"È la quarta ridicola riunione alla quale mi trascini questa settimana" disse annoiato.
Non era la cena che lo preoccupava quanto che, tra organizzazione e cena, Richard poteva ammirare sua moglie da lontano. In quei bellissimi abiti da cocktail che le abbracciavano le curve piene, fare solo un paio di balli in pubblico e poi, a casa, il NULLA dovuto alla stanchezza e alla rigidità dei loro programmi settimanali.
"Come presidente della commissione ci devo essere" disse dolcemente cercando di legargli il papillon.
Sapeva che era disturbato dalla mancanza di divertimento in camera da letto.
Anche a lei mancava moltissimo.
Per quello esagerava, nei limiti del possibile e della decenza, con i suoi abiti.
"Salviamo la viola parigini, ma chi l'ha mai sentita?"
"Vedi è un fiore molto raro che sta scomparendo dalla faccia della terra"
"E a chi interessa?"
"Come presidente dell'associazione di floricultori interessa me"
"L'ultima cosa che voglio è passare 4 ore a morire di noia con le stesse persone con le quali morirò di noia domani sera a quel concerto sinfonico"
Aveva pronunciato queste parole scrollandosela di dosso, voltandosi e allacciando da sé il papillon.
Non poteva più continuare a fissare il suo décolleté nudo e scoperto e annusare il suo profumo senza poter scompigliare i suoi capelli perfetti.
Avrebbe voluto inchiodarla al muro e devastarla ma non poteva e questo lo mandava in rosso come un toro.
"Vorrà dire che domani devo ritirare l'altro smoking in tintoria" disse fissandolo allo specchio.
"Sarò morto domani! Prevedo di buttarmi dal tetto questa sera durante il discorso d'apertura di Penny Sallinger"
Lei aveva scosso la testa alzando gli occhi al cielo.
Sentiva che era frustrato e cercò di calmarlo levandogli dei pelucchi immaginari, avendo la scusa per toccargli la schiena. Quella stessa schiena nella quale vorrebbe affondare le unghie in preda all'estasi.
"Penny Sallinger è un'amica e sarai gentile con lei" disse con tono gentile.
"La tua amica è solo un'ubriacona. Mi porterò il giornale" disse andandosene.
Lei lo aveva guardato con degli occhi da cucciolo e sperò di farla arrabbiare abbastanza da farsela saltare addosso.
"Non farai niente del genere, Richard! Mi hai sentita?"
In quel momento Rory si presentò chiedendo asilo.
Disse di aver litigato con la madre, di essere stanca e di voler andare a dormire.
Richard era arrivato dopo la spiegazione e non ci capiva nulla, tanto che quando furono soli chiese:
"Cos'è questa faccenda?"
"Ha litigato con Lorelai. Ed è venuta qui" disse semplicemente Emily in risposta.
Poi aggiunse:
"Scusami devo fare una telefonata. Puoi leggere un po il giornale se vuoi ma non ci metterò molto" disse andando a prendere il cordless nell'altra stanza.
"Penny, sono Emily. Ciao. Si scusami ma Richard ed io non possiamo venire questa sera.
Abbiamo avuto un imprevisto familiare.
Lo so fai le mie scuse e parla con Brigitte, lei è la vicepresidente e sa dove sono i miei appunti per la serata. Scusa il breve preavviso. Mi racconti tutto domani sera"
Poi chiamò sua figlia, rendendola edotta del fatto che la nipote fosse a casa loro.
Non voleva gongolare ma era felice che la nipote si sentisse abbastanza a suo agio da andare ad Hartford.
"Richard caro puoi venire in sala da pranzo?" urlò dal corridoio.
"Eccomi Emily cara" rispose trascinandosi di malavoglia.
"Che stai facendo?" le chiese quando la vide apparecchiare.
"Stiamo a casa stasera"
"Oh..."
"Ho avvisato Penny. E ho chiamato Lorelai per dirle di Rory. Mi sembrava alquanto emotiva e non credo dovremmo lasciarla sola. Dio sa che l'abbiamo fatto con nostra figlia..."
"Emily..."
"Si..."
"Sei meravigliosa" disse prendendole le posate dalle mani e mettendole sul tavolo.
"Cerco di rimediare ad anni di errori"
"Non importa. Sei meravigliosa comunque. E stasera sei bellissima. Anche le altre sere eri stupenda, ma questo vestito è qualcosa..." e si sedette per poterle baciare meglio il collo.
"Richard..."
"Si?" chiese la voce ovattata dal suo petto.
"Ti prego caro ho fame. E Rory è qui..."
"Ho capito" disse sbuffando.
"Potremmo...se vuoi... ballare... dopo cena... e un po di preliminari.. ma niente di più"
"Come posso rifiutare l'offerta di limonare mia moglie sul divano?!"
"Richard!"
"Gergo giovanile cara, l'ho sentito per televisione..."
"Sei impossibile"
"E tu sei sexy" disse ammiccando ed entrando in cucina per scaldare gli avanzi del pranzo.
Alla fine della giornata scolastica, Lorelai si era presentata per fare pace e riportare a casa Rory.
"Beh pare che siamo di nuovo noi due soli" disse Richard quando chiusero la porta.
"Pare proprio di sì"
Lei rimase con le mani in tasca e fece spallucce mentre lui sorrise, mettendole un braccio sopra e dirigendosi verso le scale.
"Dovremmo prepararci per il concerto" disse lui.
"Immagino di si"
"Non è che.. metteresti il vestito di ieri sera? Ti prego"
"Non posso"
"Avevi in mente un altro abito capisco" disse mestamente mentre salivano le scale.
"No, non posso perché mi hai riempito di succhiotti ieri sera. Eri così intento a LIMONARE tua moglie che non ti sei accorto che ci hai messo troppa foga a divorarmi il collo" disse slacciandosi la polo dalle spalle facendola cadere a terra e sbottonando la camicetta, rivelandosi a lui.
La sua povera pelle pallida coperti da segni rossi simili a morbillo contrastava col rosa della stoffa e del reggiseno.
"Accidenti. Vorrà dire che dovrò cercare di farmi perdonare stasera al concerto"
"Oppure.. potremmo mandare al diavolo tutto e tutti, restare a casa e potresti baciarli per farli guarire"
