EPISODIO 2*2
Era stata una settimana interessante.
Emily e Richard avevano aspettato che Lorelai chiamasse per dar loro un appuntamento per dargli la buona notizia ma niente. Così avevano deciso che non sarebbero andati a Stars Hollow il sabato e trascorsero il loro tempo cercando di consolidare il loro rapporto, ed eccoli a venerdì.
Emily era di cattivo umore perché Richard sarebbe dovuto partire all'indomani molto presto, il ché significava che la cena con nipote e figlia doveva durare poco, e aveva tutta l'intenzione di godersi suo marito che non avrebbe visto per due settimane.
Non bastava che ci sarebbe stata una festa per la figlia alla quale non sarebbe andata per orgoglio ferito, doveva anche passare la giornata totalmente da sola, senza il marito.
In realtà non era solo orgoglio ferito. Se Lorelai non aveva detto nulla del matrimonio e della festa era abbastanza chiaro che non volesse i genitori presenti.
Quando arrivarono fece entrare le ragazze e le spinse a iniziare a mangiare nonostante l'assenza del nonno, che come al solito era nell'ufficio.
L'uomo entrò e tergiversò, prendendo in giro la moglie fingendo di non ricordare l'ora del viaggio, poi chiamò Rory fuori per chiederle scusa del comportamento tenuto con Dean.
Fecero pace, si abbracciarono ma quando tornarono dentro c'era solo Lorelai che, aveva dato la notizia del matrimonio alla madre e quest'ultima era andata a girare l'arrosto.
"Come stai?" chiese Richard mentre la moglie usciva dal bagno.
Era stata una cena velocissima e entro le 20.30 le ragazze erano fuori casa.
"Bene"
"Emily..."
"Oh Richard cosa vuoi che ti dica? Che sono felice perché Lorelai si sposi? Beh lo sarei se almeno ce lo avesse fatto conoscere!"
"Anch'io mi sento come te"
"Ma tu sei più tranquillo, io invece mi sento come se dovesse scoppiarmi un'ulcera da un momento all'altro"
"E non possiamo averlo... vieni qui" disse battendo la mano sul letto e tendendo l'altra perché la prendesse.
"Ti ho mai detto quanto ci stai bene col verde menta?"
"No" rispose abbozzando un sorriso.
"Hai il diritto di essere arrabbiata. E probabilmente durerà parecchio"
"Non è solo questo"
"Che c'è ancora?"
"Tu. Che vai via. Domani alle 6 parte l'aereo. Io avevo... beh..."
"Si...?" chiese interessato, nascondendo un sorriso e poggiandosi all'indietro sulle mani.
Emily abbassò la testa e si torse le mani, giocando con gli anelli.
"Ecco...avevo pensato... programmato... oh insomma! Volevo sedurti! Contavo che la cena finisse presto, anche se non COSÌ presto. Avremmo potuto stare un po con le ragazze e poi ti avrei portato di sopra e avrei fatto a modo mio con te... avevo anche... non importa. Poi mi hai preso in giro, dicendo che non ho il senso dell'umorismo per altro... ed ora non sono dell'umore e tu partirai prestissimo. Starai via due settimane e io..."
"Emily..."
"Cosa?"
"Prima di tutto mi scuso per la presa in giro. Secondo...Forse è il momento che ti dica perché sono arrivato a cena tardi"
"Oh..."
"Ero al telefono con la compagnia ... il viaggio è rimandato"
"Rimandato?!" si voltò a fissarlo estasiata.
"Sì, pare che sia venuto un tifone e i voli sono tutti cancellati"
Tempo zero dalla notizia che Emily si chiuse a chiave in bagno e Richard rimase scioccato.
Sperava fosse contenta ma forse quella giornata l'aveva pressata troppo.
Andò alla finestra e attese.
Fissava le stelle mentre sentiva l'acqua scrosciare. Era triste al pensiero che lei si lavasse e si fosse chiusa dentro, quando fino a quel pomeriggio facevano bagno e doccia insieme.
Poi non si udì più nulla.
La porta si aprì.
Lui si voltò.
Lì sulla soglia, nella penombra, una scalza Emily che aveva pettinato i capelli (al diavolo il parrucchiere se aveva fortuna la piega si sarebbe rovinata comunque) ed indossava un completo intimo sexy in 3 pezzi.
La camicia da notte era trasparente, con uno scollo profondo a V con ricami in pizzo che metteva in risalto il suo seno dalla pelle cremosa.
Anche la culotte era di pizzo, ed avvolgeva le sue meravigliose natiche sode.
E poi c'era la vestaglia, totalmente trasparente, che le arrivava a mezza coscia.
Il tutto in color verde menta.
Richard era come posseduto: gli occhi gli uscirono dalle orbite, la lingua pendeva dalla bocca.
La gola era secca, le mani prudevano per il contatto.
Le gambe erano molli ma il davanti del pantalone era ben duro e si tese in pochissimo tempo.
"Questo...mmm... è quello che avevi in mente per stasera?" chiese ritrovando la voce.
"Si" rispose senza muoversi dal suo posto.
"Sei...sei..."
"Si?"
Ritrovato il suo vigore, fece due grandi passi, la avvolse tra le braccia baciandola appassionatamente.
L'aveva guidata al fondo del letto dove si era comodamente seduto, mentre poggiava la fronte sul suo petto, respirando il suo profumo e facendole venire la pelle d'oca, il ché provocò l'irrigidimento dei capezzoli.
"Richard..."
"Sei così meravigliosa" disse godendosi il suo seno sul viso.
"Ti piace?" chiese senza fiato, tenendolo sul posto, le mani tra i capelli.
"Mi piaci tu. Ho intenzione di mangiarti" disse mordendole sensualmente il seno vestito.
"Richard..."
