Erano imbarazzati entrambi.

Chiusero la porta dietro di loro, si tolsero le vestaglia, e si misero nel letto matrimoniale.

Avrebbero voluto toccarsi ma erano incerti.

"Emily?"

"Mmm"

"Ti amo. E mi dispiace. Davvero" disse sommessamente, grato del buio intorno.

"Lo hai già detto"

"Ma vorrei che ci credessi"

"In effetti mi risulta difficile al momento. Ma so una cosa.."

"Cosa?"

"Che nessuno di noi due dormirà bene se non mi abbracci"

Espirando profondamente in segno di gratitudine, la avvolse e le baciò la testa.

"Grazie per avermelo permesso" le disse.

"Ti amo Richard, nonostante tutto. Buona notte"

"Buona notte Emily cara"

Al mattino trovò Richard che la fissava.

"Buongiorno"

"Buongiorno"

"Che c'è?"

"Sei bellissima. So di aver sbagliato e mi dispiace ma questo... svegliarmi con te... vale la pena di essere in pensione solo per questo"

"Oh Richard. Non posso essere troppo arrabbiata se dici queste cose"

"Vorrei poterti far passare l'arrabbiatura" disse tristemente.

"Fai l'amore con me"

"Cosa?"

"Mi avevi promesso le montagne russe ieri sera. Oh ci sono salita. Un vortice d'emozioni che gradirei non ripetere"

"Assolutamente. Scusa ancora"

"Ma pensavo... che magari..." disse sbottonandogli la camicia del pigiama e grattandogli le unghie sul petto, facendolo gemere.

"Magari..."

"Magari potevi essere interessato a fare un po d'esercizio. Infondo ieri abbiamo mangiato molto"

"E dio non voglia ti rovini il personale" le disse infilando le mani sotto la camicia di seta stringendole il seno.

"Mmm è ancora meglio di quando l'ho immaginato" disse lei senza fiato.

"E cosa hai immaginato?" respirò mordicchiandole l'orecchio.

"Ogni sorta di cosa..."

"Vuoi illustrare?" chiese posizionandosi sopra di lei, baciandole il collo e il petto.

"Tu continua a fare quello che fai, se è il caso ti correggo" replicò agganciando le gambe alla sua vita e strisciando sensualmente le loro parti anteriori coperte di seta.

Poche ore dopo erano vestiti normalmente e si apprestavano a tornare a casa.

Nella hall trovarono figlia e nipote a salutarli.

"Mamma non sei tornata in camera stanotte. Hai avuto fortuna?" disse maliziosamente la figlia.

"Non potresti essere più cruda?!" rispose Emily senza farsi scalfire.

"Si potrei esserlo EHI MAMMA..."

"Grazie per essere venuti!" disse Rory interrompendo l'imbarazzo.

Si abbracciarono e si diressero alla macchina.

"Sai Lorelai ha fatto una domanda legittima"

"E cioè?"

"Hai avuto fortuna?"

Emily scosse la testa ridendo e, prima che lui partisse, gli prese il viso tra le mani e lo baciò.

Durò abbastanza per far capire il suo stato d'animo e accenderli nuovamente entrambi.

Continuò a succhiargli le labbra a turno, mordicchiandole.

Se lui avesse continuato a gemere in quel modo lei sarebbe finita sulle sue ginocchia per il rilascio.

E se lei non avesse smesso di lenire i morsi con la lingua lui probabilmente sarebbe venuto duramente.

"Si Richard, ho avuto fortuna. Stanotte. Da circa 40 anni. TU sei la mia fortuna. Ti amo e voglio arrivare a casa per stare con te in ogni modo possibile"

"Scendi"

"Cosa?" chiese allarmata.

Lui stesso scese, incurante della tenda nei pantaloni (l'aria fresca non aiutava), fece il giro e le aprì la portiera.

"Per favore scendi"

"Richard.." fece come chiesto e si ritrovò schiacciata contro la macchina, la lingua di suo marito che le saccheggiava la bocca, le mani sul sedere.

"Richard?.."

"Sali dietro, non posso guidare con te accanto" disse aprendole la portiera del passeggero.