"Sei fantastica" disse cercando di calmare il battito dopo il folle giro d'amore che avevano avuto.

Aveva cercato di guidare normalmente ma il pensiero che sua moglie lo desiderasse allo stesso modo in cui lui voleva lei furono sufficienti a far scattare qualche autovelox.

Pazienza, finché arrivava da lei sano e salvo, null'altro importava.

"E tu sei un ottimo compagno" disse lei cercando di scendere da lui.

"Dove vai?"

"Non voglio pesarti"

"Figurati, se una piuma, resta ti prego" disse abbracciandola.

"Ok ma se diventa troppo dimmelo"

"Va bene"

Erano sudati ed Emily giaceva su suo marito, erano ancora fisicamente collegati, e lei adorava la sensazione di vibrazione che le dava ogni volta che gli baciava o accarezzava il petto.

Le braccia di Richard la stringevano dolcemente, scorrendo su e giù per la sua schiena e spesso stringendole il sedere.

"Ho fatto come hai detto. Prima ho chiamato la banca, poi ho chiamato Lorelai"

"Ottimo. E...?"

"Ha appuntamento martedì pomeriggio"

"Allora approfitto, ti accompagno e poi vado a sistemare delle cose in ufficio.

Poi potremmo andare da qualche parte"

"Vedremo. Devo capire di che umore sarà quando scoprirà che all'incontro presenzierò anch'io"

"Hai impegni da qui a Martedì?"

"No non credo perché?" chiese sollevandosi e guardandolo negli occhi.

Il movimento lo fece gemere.

"Sono troppo pesante? Fammi scendere"

"Era un rumore di apprezzamento mia cara" disse muovendo i fianchi e facendola mormorare di piacere a sua volta.

"Cosa volevi fare?"

"Adesso un altro giro" disse prendendola in giro, non era pronto ma avrebbe trovato altri modi se fosse stata disponibile.

"Non tentarmi. Intendevo in questi giorni"

"Oh si. Pensavo che potremmo andare via"

"Andare via? E dove?"

"Non so. New Haven magari. Sono le 15. Potremmo partire tra qualche ora e tornare martedì mattina. Se vuoi ovviamente"

"Mmm... fammi pensare?... Scappare... col mio amante... per tre giorni? ?...Direi... che è un'offerta ...che non posso proprio rifiutare" disse mentre gli riempiva il petto di baci, dirigendosi a sud, sotto il lenzuolo e facendogli l'occhiolino.

E così fecero.

Trascorsero tre meravigliosi giorni a New Haven, all'Omni Hotel e ripercorsero un po della loro giovinezza nei musei d'arte di Yale ma per lo più rimasero in camera a fare gli sposini.

Martedì non erano felici di andarsene ma erano contenti di come andavano le cose tra loro.

"Ti ho detto quanto mi piace quel vestito che hai scelto?"

"Un paio di volte"

"Bene. Ci vediamo piu tardi?"

"Certamente"

Si salutarono con un bacio dolce e sensuale e lei entrò in banca mentre lui si diresse al lavoro.

Inutile dire che Lorelai non era felice di trovare sua madre né tanto meno di scoprire che, se non le avesse fatto da prestanome, non avrebbe ricevuto il prestito.

Le cose non andarono bene.

Certo Lorelai ottenne il prestito ma una volta fuori, iniziò a stuzzicare la madre, in attesa che le dicesse come avrebbe dovuto sdebitarsi o cosa volesse in cambio.

Esasperata Emily le disse la verità e cioè che voleva solo aiutarle.

Detto questo se ne andò.

Era arrabbiata e triste, voleva piangere ma non poteva in pubblico. Aveva bisogno di Richard.

Sbuffò pensando di essere patetica, a quanto nuovamente fosse tornata ad essere totalmente dipendente da lui.

Salì su un taxi e si fece portare al suo ufficio.

"Emily..."

Si alzò dalla scrivania e fece il giro. Fu il tempo che le ci volle per raggiungerlo e mettersi a piangere col viso nel suo petto.

"Che è successo? Mi spaventi"

"Lorelai..."

"Che ti ha detto?"

"Era arrabbiata. Sono riuscita a convincerla ad avere il colloquio e alla fine ha ottenuto il prestito ma voleva sapere a tutti i costi cosa doveva darmi in cambio...è così difficile pensare che io possa fare una buona azione?"

"No affatto Emily cara, ma lei non ti conosce. Non si è mai voluta prendere il tempo per capire che donna amorevole e generosa sei"

"Ma perché? Perché non vuole?"

"Non lo so. Sai mi è venuta in mente una cosa"

"Che cosa?" chiese tirando su col naso.

"Che ne dici di tornare all'Omni?"

"Ma siamo appena tornati!"

"E allora? Abbiamo pagato fino a questa sera, sono convinto che con una telefonata o due possiamo sistemare le cose"

"E qui?"

"Tu sei più importante e non ho impegni fino a venerdì pomeriggio"

"Un'altra cena saltata..." disse mettendo il broncio, immaginando cosa poteva succedere con la figlia.

"Tornerò per il dessert te lo prometto"

"Vuoi davvero guidare di nuovo fino a New Haven?

"Non sono stanco, ma se vuoi potremmo andare a casa fare una nuova valigia e farci portare in taxi"

"Mi piacerebbe fare il viaggio abbracciata a te" disse timida.

"Anche a me. È deciso. Avviso Floyd e possiamo andare"

"Chiamo la cameriera di preparare una nuova valigia e la ditta dei taxi"

"Perfetto"

"Richard grazie. Sei così buono con me"

"Te lo meriti dolcezza. Farò tutto quello che è in mio potere per renderti felice"

Inutile dire che i giorni che trascorsero a New Haven furono anche meglio dei precedenti.

La cena del venerdì poi fu abbastanza tesa, almeno fin quando, sotto suggerimento di Richard, Emily non disse a Lorelai che avrebbe voluto organizzare le riunioni del DAR all'Indipendence Inn.