"Zio Denny! Zia Shirley!" salutò entusiasta Emily aprendo la porta.

"Ciao ballerina"

"Sei radiosa"

"Forse perché sono incinta"

"E chi sarebbe il padre?"

"Presente. Patrick Flynn signore"

"Gran pezzo di ragazzo ti sei scelta"

"Denny fai il bravo"

"Perché zia, ha ragione"

"Allora dov'è tua madre?"

"Sul terrazzo. Vieni zio parliamo un po" disse la ragazza entrando a braccetto con l'uomo e andandosi a sedere.

"Ciao Denny" salutò Andy.

"Ehi... e tu chi sei? Piacere io sono Denny Raydor, il cognato di Sharon" salutò sorridente.

Sul balcone intanto...

"Sharon"

"Shirley, che bello vederti. Sono contenta che siate riusciti a venire. C'è qualcosa che non va?" chiese vedendo gli occhi rossi di pianto della cognata.

"Sharon ti devo parlare di una cosa seria"

"Certo dimmi"

"Possiamo andare in camera tua?"

"Assolutamente vieni"

"Ehi Shirley lo sai che Emily è incinta?" le chiese il marito con un sorriso.

"Davvero? Oh cara è una splendida notizia"

"È quello che le ho detto anch'io"

"Denny amore vado un attimo di là con Sharon ok?"

"Certo"

"Shirley che succede?"

"Può venire anche Andy?"

Sharon fece un segno al fidanzato e i tre si chiusero in camera.

"Shirley cosa succede a Denny?"

"Denny... ha l'Alzheimer" disse soffocando un gemito.

"Oh mio..."

"L'anno scorso ha iniziato ad avere dei forti mal di testa.

È svenuto persino in tribunale. La diagnosi è stata da subito lo stress cosi siamo andati in crociera. Poi, dopo due mesi, alla festa di Halloween dello studio... ha portato del vischio e mi ha detto BUON NATALE. Mi ha tirato indietro e mi ha baciato. All'inizio non l'ho trovato strano ma quando siamo andati in ufficio mi disse che era felice di partire il giorno dopo per passare il natale solo noi in Vermont. Allora mi accorsi che aveva decorato l'ufficio con l'albero, le ghirlande e il resto.

Credevo scherzasse. Abbiamo fatto altri esami e questa volta hanno capito.

Ero così spaventata. Amavo la nostra complicità, le nostre chiacchiere sul balcone, i nostri baci rubati in corridoio tra un caso e l'altro, lo stare abbracciati sul divano parlando di tutto e di niente. E adesso invece..."