Eccomi! Dopo aver trascorso una bellissima giornata con i miei amici dello STIC (Star Trek Italian Club) non potevo non inserire le divise di The Next Generation! Vi immaginate Cassandra vestita come Deanna Troi? Ovviamente Logan ha il giallo della sicurezza, Lester il blu del reparto scientifico e Charles il rosso del Capitano!

Ditemi cosa ne pensate e cosa pensate di come sta andando la storia!

Buona lettura

81. La notte porta consiglio

Logan fissò a lungo Charles prima di parlare.

"Mi prendi in giro?" chiese "Stryker? Ancora lui? Non era morto quel giorno ad Alkali Lake? Raven non aveva detto che era stato distrutto tutto?"

"Infatti è così" rispose Charles "Evidentemente qualcosa è sfuggito alla distruzione."

Lester guardò prima Logan, che sembrava sconvolto, poi Charles, infine Cassandra.

"Tu ci hai capito qualcosa?" chiese.

Cassandra scosse la testa, Charles invece sospirò.

"Vi devo delle spiegazioni" disse "Ci sono cose che nemmeno Logan sa."

Charles si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro, fermandosi di tanto in tanto per guardarli.

"Conobbi Stryker quando eravamo entrambi giovanissimi, io mi ero appena laureato e stavo iniziando a lavorare per la CIA, lui era nell'esercito ed era appena diventato padre. Ci incontrammo solo una volta, durante una riunione, poi non seppi più nulla di lui per molto tempo. Nel frattempo ci fu l'incidente a Cuba, io aprii la mia scuola e solo dopo molti anni Stryker venne da me per chiedere il mio aiuto per suo figlio Jason."

"Era un mutante?" chiese Lester.

"Esatto. Un telepate, un telepate estremamente potente, ma del tutto fuori controllo."

Charles si interruppe, i ricordi di quel periodo non erano per nulla allegri, aprirono vecchie ferite che pensava di aver dimenticato.

"Quando Stryker venne da me Jason era distrutto. Probabilmente ero troppo giovane, troppo inesperto, o semplicemente Jason era troppo compromesso, ma tutto degenerò presto. Jason era cresciuto in un ambiente decisamente ostile, con un padre che odiava i mutanti, lui compreso, e voleva reprimerlo e una madre troppo spaventata per poterlo difendere."

"Fantastico. Un telepate vittima di abusi. Una bomba pronta ad esplodere." commentò Cassandra incrociando le braccia al petto.

"Infatti. Hank lo aveva capito, perfino io lo sapevo, ma non potevo …"

Charles esitò, si passò la mano tra i capelli, tormentato dal senso di colpa.

"Non potevo abbandonarlo, sapevo che era rischioso ma … Decisi di andare fino in fondo … e accadde. Ci che avevo previsto accadde. Jason perse il controllo e …"

Charles si interruppe ancora, valeva la pena raccontare cosa era successo dopo? No, non aveva nulla a che fare con ciò che stavano affrontando, decise di lasciar perdere.

"Il giorno successivo Stryker venne alla scuola e portò a casa Jason, ma ormai era arrivato al punto di non ritorno, nessuno avrebbe più potuto aiutarlo. Una volta a casa, nelle settimane successive, Jason usò i suoi poteri con sadismo, portando sua madre al suicidio. Più tardi venni a sapere che Stryker aveva seppellito entrambi, pensavo che avesse ucciso il figlio per impedire che facesse del male ad altri, invece …"

Charles rimase in silenzio, l'idea di ciò che Stryker aveva fatto al suo stesso figlio lo fece rabbrividire.

"Lo usò come cavia. Logan sa bene quanto fosse coinvolto negli esperimenti sui mutanti, ne faceva di ogni tipo, su ogni tipo di mutante."

Logan annuì serio, i ricordi delle torture che gli aveva perpetrato Stryker erano ancora vividi nella sua mente, seppure fossero confusi e nebbiosi, erano ugualmente dolorosi.

"Non ebbe pietà nemmeno per il suo stesso figlio, anzi" continuò Charles "con lui fu anche più crudele, lo usò fino a farlo diventare un vegetale. Ora però arriviamo al punto. Incontrai Stryker qualche anno fa, mi catturò e mi portò ad Alkali Lake, dove incontrai Jason: lì scoprii che era ancora vivo e che Stryker aveva sintetizzato, a partire dal suo liquido cerebrale, un siero in grado di condizionare le menti."

"Wow!" esclamò Lester "Telepatia liquida?"

Charles sogghignò.

"Telepatia liquida." confermò "La usò per condizionare la mente di alcuni mutanti, compreso Scott, che usò per i suoi scopi. È ironico che un uomo ossessionato a tal punto dall'odio nei confronti dei mutanti li usasse come armi. Quel giorno c'erano anche Erik, Raven … e Pyro. Ci fu una battaglia, Stryker morì insieme a suo figlio e io credetti di essermi liberato di lui per sempre. Evidentemente non è così, non so se fu Erik o Pyro, ma …"

Gli occhi di Cassandra si illuminarono.

"Non vorrai dire che quel giorno rubarono parte di quel siero e ora lo stanno usando su questi mutanti?"

Charles rimase immobile, anche Cassandra aveva notato qualcosa di insolito nelle menti dei mutanti che li avevano accolti al loro arrivo.

"Ricordo bene com'era la mente di Scott mentre era condizionata da quel siero, c'era come una patina … è difficile da spiegare per un non telepate."

"Lo capisco" rispose Cassandra "In effetti ho notato anch'io qualcosa di strano."

"Sul serio?" chiese Logan "Ma Jason non era morto?"

"Lo è" rispose Charles "Ma non deve essere stato complicato sintetizzare un siero a partire da quello originale. Solo pochi mutanti qui sono effettivamente padroni dei loro pensieri, sono quelli più vicini a Pyro, tutti gli altri sono condizionati da quel siero. Credo che gli venga somministrato regolarmente, tramite il cibo e l'acqua."

"Per questo motivo prima sul jet ci hai proibito di bere o mangiare qualsiasi cosa offerta da loro?" chiese Lester.

"Esatto" rispose Charles annuendo "Non mi fido. Per ora ci siamo salvati, sicuramente la colazione di domani sarà già drogata."

Lester fischiò, impressionato.

"La domanda è: perché? Perché somministrare quel siero a dei mutanti che comunque sarebbero stati dalla sua parte?"

Charles si passò ancora una volta la mano tra i capelli.

"Innanzitutto non dobbiamo dare per scontato che tutti i mutanti che vivono qui siano arrivati di loro spontanea volontà. Certo, la paura e la rabbia sono sentimenti molto potenti, ma Pyro è tutto tranne che un leader carismatico, non sarebbe mai in grado di mantenere il controllo su tutte queste persone."

"Concordo." disse Logan "Fondamentalmente è una testa di-"

"Inoltre" continuò Charles interrompendo Logan "Credo che li stia usando: come schiavi, potenziali soldati e … cavie."

"Cavie?" chiese Logan "In che senso?"

"Sta cercando di capire quanto in là può spingersi" spiegò Charles "Deve capire come usare al meglio questo siero."

"Per quale scopo? Avere un esercito di mutanti? Pensa di conquistare il potere così?" chiese Lester.

"No. Anzi, l'esatto contrario."

"Non capisco." disse Logan scuotendo la testa "Sembra tutto assurdo."

"Non lo è" rispose Charles "Pensateci bene: Pyro ha collaborato a stretto contatto con Erik, ha imparato sulla sua pelle che è impossibile ottenere il potere usando la forza."

"Quindi?" lo incalzò Lester.

"Quindi deve ottenerlo in un altro modo." spiegò Cassandra "Ho capito cosa vuoi dire."

"Il potere ottenuto con la violenza e in modo diretto è instabile, una volta ottenuto va saputo mantenere. Se invece si entra dalla porta sul retro …" disse Charles.

"No. Non ci posso credere!" esclamò Lester "Non vorrai dire che Pyro ha intenzione di usare il siero … sugli umani?"

"Sempre che non abbia già iniziato" disse Charles "Non sono riuscito a scoprire altro leggendo la sua mente. Se avessi avuto più tempo …"

"Non preoccuparti, Chuck" lo rassicurò Logan "Troveremo le informazioni di cui abbiamo bisogno. Piuttosto, nel frattempo, cosa possiamo fare?"

Charles sospirò.

"Se intendi andarcene ora, scordatelo. A parte il fatto che ora siamo sotto stretta sorveglianza e fuggire sarebbe piuttosto complicato, non possiamo andarcene a mani vuote. Ho scoperto molto leggendo la mente di Pyro ma le informazioni che ho raccolto non sono assolutamente sufficienti."

"Quindi?" chiese Lester "Cosa facciamo?"

Charles scosse la testa.

"Dobbiamo rischiare."

Nello stesso momento Pyro stava osservando sempre più stizzito gli schermi della sala di controllo. Nella stanza dove li aveva fatti entrare c'erano ovunque videocamere e microfoni.

"Stanno dormendo!" disse, osservando i loro corpi immobili, celati dalle coperte "Erano davvero stanchi se non hanno pensato di poter approfittare di quel momento di solitudine per parlare con calma … oppure sono così ingenui da pensare di essere davvero degli ospiti?"

"Ah, non ne ho idea!" disse Sunpowder "A me sembrano dei tonti!"

Pyro rise.

"A proposito, ti sei occupato di quella cosa?" chiese, restando volutamente sul vago.

"Sì, stanno andando in questo momento" rispose Sunpowder guardando l'ora "Tra poco sarà tutto finito."

"Molto bene." rispose Pyro fregandosi le mani "Dovremo prendere un'altra precauzione, guardandoli sembrerebbero inoffensivi, ma non si sa mai. Manda Axe ad occuparsi del loro jet, non vorrei che decidessero di andarsene senza salutare."

La mattina successiva si svegliarono tranquilli, guardando fuori dalla finestra videro che il cielo era sereno, solo qualche nuvoletta bianca transitava indisturbata, accompagnata da un lieve venticello.

Dopo aver discusso a lungo avevano effettivamente dormito e si sentivano freschi e riposati. Alzandosi notarono che, mentre dormivano, qualcuno aveva portato degli abiti di ricambio per loro, delle semplici tute che sembravano effettivamente più comode delle divise che avevano indossato durante il viaggio. Erano simili tra di loro: pantaloni neri e maglie di diversi colori: Charles prese quella rossa e ne valutò la qualità.

"Sembrano comode" disse "Credo che sia meglio cambiarci se non vogliamo destare sospetti."

"Se pensate che io indossi questo avete capito male" disse Cassandra, sollevando un abito azzurro con una gonna lunga fino al ginocchio."

"Chi dovrebbe metterlo altrimenti?" chiese Lester osservandolo "Io? In effetti però …" aggiunse prendendolo dalle sue mani per guardarlo meglio "In effetti mi valorizzerebbe il culo, potrei fingere che sia un kilt … ovviamente lo dovrei indossare senza mutande …"

"Dammelo!" esclamò Cassandra, imbarazzata, e andò in bagno per cambiarsi.

"Ottima strategia" si complimentò Logan dandogli una pacca sulla spalle.

Lester era rimasto a bocca aperta, aveva ancora le mani sollevate, le abbassò lentamente, deluso.

"Io parlavo sul serio!" disse.

"LO SO!" gridò Cassandra dal bagno.

Charles sorrise, si era già cambiato e nel frattempo anche Logan e Lester indossarono rispettivamente le divise gialle e blu. Cassandra era appena uscita dal bagno ed era andata davanti allo specchio per osservare come le stesse l'abito, quando entrò Pyro.

"Buongiorno! Buongiorno!" esclamò "Ben svegliati! Vi ho lasciati dormire ma appena ho sentito dei rumori ho pensato che fosse il caso di venire a vedervi. Immagino che siate affamati, la colazione è pronta in cucina.

Logan lanciò un'occhiata a Charles, che ricambiò con un sorriso.

"Molto volentieri."

Tutti seguirono Pyro in cucina, la stanza era accogliente e la tavola era apparecchiata per quattro.

"Io ho già fatto colazione" spiegò Pyro prendendo una tazza e andando di fronte alla macchinetta per il caffè "Ma vi farò volentieri compagnia con un caffè."

Logan grugnì e guardò la colazione con diffidenza, incrociando le braccia al petto.

"Qualcosa non va?" chiese Pyro "Non c'è niente di tuo gradimento?"

"Non essere scortese, Logan" lo riprese Charles con un sorriso "Sii gentile con chi ci ospita. Sembra tutto delizioso, John" continuò sedendosi. "Vero?" chiese, rivolto agli altri."

Logan si strinse sulle spalle e si sedette accanto a lui; Lester, che nel frattempo aveva preso una fetta di pane e stava facendo vedere a Cassandra che non era lievitato bene, si voltò di scatto e annuì.

"Sì, certo. Certo. Tutto delizioso. Ora mangiamo?" chiese prendendo posto accanto a Logan.

Pyro prese la sua tazza di caffè e li osservò mentre mangiavano, sembravano totalmente spensierati, si stavano godendo la loro colazione senza il minimo sospetto. Eccellente.

"Hai in mente qualcosa per noi, oggi?" chiese Charles "Per farci vedere qualcosa dell'isola."

"In effetti ci ho pensato a lungo" rispose lui "Però ho pensato che sarebbe meglio farvi esplorare da soli, non voglio che vi sentiate con il mio fiato sul collo, potrete andare dove vorrete e in questo modo vi farete da soli un'idea del posto senza essere condizionati da me. Che ne dite?"

"Mi sembra un'ottima idea!" disse Charles, finendo di imburrare una fetta di pane "Finiamo di mangiare e andiamo?"

Tutti annuirono mentre Pyro, alle loro spalle, sorrideva soddisfatto.