Dopo questo capitolo vi lascerò per una settimana, domani parto per il mare!
Un abbraccio
Mini
58. Contro un muro
Charles si svegliò tranquillo, come dopo una normale notte di sonno. Aprì gli occhi senza sforzo, si trovava nel lettino dell'infermeria della scuola, indossava ancora la tuta lacerata e insanguinata, evidentemente nessuno aveva avuto il coraggio di toccarlo se non per trasportarlo lì.
Si mise a sedere e si guardò attorno, accanto a lui c'era un altro lettino dove era steso, ancora incosciente, Logan.
Le sue ferite si stavano rimarginando ma erano ancora visibili, evidente sintomo di quanto ciò che gli aveva fatto Erik fosse devastante; entrando nella sua mente aveva sperimentato parte di quel dolore ed era riuscito ad alleviarlo e ora poteva solo sperare che la sua mente reagisse allo stesso modo del suo corpo. Si avvicinò e notò che probabilmente doveva essere intervenuto David con il suo potere curativo ma non era stato sufficiente per sanare tutte le ferite.
Gli posò una mano sulla fronte, in cerca della sua mente, la trovò e constatò che in effetti era tutto a posto, ma la lasciò dormiente, almeno fino a quando il suo corpo non si fosse ripreso.
Uscendo dalla stanza notò Cerebellum posato su un tavolino, lo fece levitare e lo inserì al sicuro all'interno del bracciale.
Attraversò il sotterraneo fino ad arrivare all'ascensore per salire al piano terra, quando si aprirono le porte notò che era ormai di nuovo sera, doveva aver dormito parecchio. Non si sentiva stanco né intontito dal troppo sonno, sentiva che finalmente, dopo tanto tempo, sarebbe stato padrone di se stesso, finalmente avrebbe potuto cominciare una nuova vita, libero dalle ombre del passato; si sentiva leggero, traboccante di nuovi propositi e di speranza. Camminando si chiese da dove venisse quel nuovo potere che aveva sviluppato senza nemmeno rendersene conto, che fosse una conseguenza dell'intervento di Wanda? Forse non si era limitata a riportare il suo corpo in un certo momento nel tempo ma aveva iniziato un processo di risveglio che aveva portato alla luce poteri dimenticati, come la telecinesi, o perfino sopiti nel suo DNA, come il fattore di guarigione. Rise pensando all'ironia di tutto ciò, aveva trascorso gran parte della sua vita confinato in una sedia a rotelle mentre in realtà aveva sempre posseduto il potenziale per guarire. Quella nuova prospettiva gli diede ulteriore energia e si chiese se, in futuro, avrebbe potuto sviluppare nuovi poteri.
Andò in salotto dove trovò tutti, evidentemente lo stavano aspettando. Cerano Ororo, Hank, Erik, e Moira, sorrise a tutti, se si fosse lasciato andare ancora un po' avrebbe ballato, ma il suo entusiasmo si spense in un istante, l'atmosfera all'interno della stanza era pesante come piombo. Si schiarì la voce, imbarazzato.
"Hey …" mormorò "Gli studenti stanno bene? I residenti? Sono …"
"Stanno tutti bene, Charles" lo interruppe Hank "Gli studenti sono nelle loro stanze, i residenti nelle loro case. È andato tutto bene, nessuna Sentinella è arrivata fin qui. Anche tutti gli altri stanno bene, durante la battaglia sono stati feriti ma niente di grave, si stanno già riprendendo."
Charles sospirò di sollievo, chiuse gli occhi ma li riaprì subito, tutti lo stavano fissando, i loro sguardi però non sembravano amichevoli.
"Perchè mi guardate?" chiese.
Hank si alzò, il suo sguardo era severo, non sembrava nemmeno appartenere a lui.
"Ascolta, Charles, c'è qualcosa che devi vedere. Lo abbiamo registrato apposta per te."
Hank lo invitò a sedersi sul divano con un ampio gesto del braccio ma lui lo ignorò, si mise in piedi poco dietro. Hank si sedette e premette play.
Si trattava di un video tratto da un telegiornale, dietro la giornalista apparivano delle immagini sfocate e confuse ma che Charles riconobbe, era la vecchia fonderia. Il video partì troncato, evidentemente non erano riusciti a premere rec in tempo.
"-riamo a parlare di mutanti. La scorsa notte presso la vecchia fonderia Manhattan Forge & Metalworks è stata teatro di un duro scontro tra i Mutanti guidati dal Professor Charles Xavieer e Erik Lehnsherr e le Sentinelle, sofisticati robot progettati per combattere la minaccia mutante. Al fianco dei Mutanti sono stati riconosciuti gli Avengers e i Fantastici Quattro, i quali hanno combattuto al fianco di Xavier e Lehnsherr.
Gli scontri di questa notte sono la conclusione di mesi di tensione in cui la popolazione si è divisa tra i sostenitori dei mutanti e coloro che invece chiedevano un intervento violento nei loro confronti. C'è chi si chiede a cosa porteranno gli avvenimenti della scorsa notte ma tutto forse potrebbe essere deciso da un video che, girato in diretta da alcuni ragazzi presenti sul luogo, è diventato virale nel giro di pochissime ore."
La giornalista sparì dallo schermo e al suo posto Charles vide le immagini tremolanti e incerte registrate dai ragazzi con il cellulare.
"FORZA ROBOTTONI! FORZA! UCCIDETELI TUTTI! NON LASCIATENE NEMMENO UNO! DEVONO MORIRE TUTTI!"
I ragazzi saltavano, erano eccitati e certamente ubriachi, nel video ne apparivano tre e di tanto in tanto il quarto che girava il cellulare verso se stesso per essere incluso nell'inquadratura.
"GUARDATE! GUARDATE! GLI STANNO FACENDO IL CULO! CIAO CIAO MUTANTI! TORNATEVENE A MUTANTALANDIA!"
Il video continuava, il ragazzo tornò a riprendere la battaglia, Charles notò che era strano e particolare osservarsi dall'esterno, su un video, si vide lontano, ma non erano passati che pochi minuti quando un'ombra passò accanto al ragazzo.
"OH, CAZZO!" gridò "STA CROLLANDO TUTTO!"
Charles si vide voltarsi verso i ragazzi, si vide usare i poteri per rallentare la loro caduta e proteggerli con il pezzo di tetto, poi l'attacco da parte della Sentinella, le lame che lo trafiggevano da parte a parte, vide Tony raggiungerlo insieme a Hulk per coprire Raven che nel frattempo lo aveva trascinato al sicuro. Si voltò verso Raven ma lei era seria, i suoi occhi erano freddi come il ghiaccio. Nel frattempo le riprese erano cambiate, dalla posizione in cui si trovavano i ragazzi non si poteva vedere molto ma uno di loro fu abbastanza coraggioso da farsi avanti e, sempre in una posizione riparata, riprese la lotta tra Logan e Erik e poi il suo intervento. Fu terrificante osservarsi, Onslaught era spaventoso ma Charles sapeva di averlo tenuto sotto controllo, la battaglia finì in pochi minuti ma i ragazzi non l'avevano ripresa tutta, nel frattempo avevano deciso di scappare finalmente, e di mettersi al riparo lontano dalla fonderia.
Il video svanì e tornò la giornalista.
"I ragazzi, identificati e interrogati dalla polizia, hanno testimoniato su ciò che hanno visto, hanno inoltre pubblicato un secondo video in cui commentano l' giornalista svanì e comparvero i ragazzi, erano seduti su una panchina e uno di loro parlò a nome di tutti.
"È stato spaventoso ma anche esaltante! Noi tifavamo per le Sentinelle, ovviamente, ma quando abbiamo visto quel mutante abbiamo cambiato idea. Voglio dire, avrà avuto la nostra età credo e stava lottando per salvare la sua specie! Avrebbe dovuto odiarci per ciò che dicevamo e invece ci ha protetti e quella Sentinella lo ha infilzato come uno spiedino! Voglio dire, avrebbe potuto fregarsene di noi, quattro umani idioti in meno, invece ha messo a rischio la sua vita per noi! Tutti credono che i mutanti siano malvagi ma io credo che vogliano solo essere lasciati in pace."
Un altro ragazzo parlò.
"Hai visto quando si è messo l'armatura? È stato fenomenale!"
Riapparve di nuovo la giornalista.
"Anche questo secondo video è stato visto e condiviso da milioni di persone in poche ore e i social sono esplosi, i commenti sembrano per la maggior parte dalla parte dei mutanti.
Per quanto riguarda la Securtech, l'azienda ormai nota per la produzione dei sensori anti mutanti, già a seguito dell'abbandono di Tony Stark aveva perso molti punti in borsa, ora molti pensano che si stia avvicinando rapidamente alla Bancarotta. Cosa significa tutto questo per i Mutanti? Forse c'è speranza per una possibile convivenza pacifica?"
Hank spense il video, Charles lo guardò felice ma lui non ricambiò lo sguardo, spegnendo il suo sorriso.
"È positivo, no?" disse, guardandolo preoccupato "La Securtech può anche andare a cagare con Nathaniel Essex, ormai non credo che i sensori verranno più usati né che trovino chi voglia finanziare la costruzione di nuove Sentinelle. Ciò che abbiamo fatto ha avuto un effetto positivo sulla popolazione! Certo, ci sarà sempre chi ci odierà, ma purtroppo è qualcosa con cui non possiamo far altro che convivere e …"
Hank alzò la mano, Charles si zittì all'istante.
"Non era quello che volevamo farti vedere, Charles." disse Hank "Ti sei visto?"
Charles guardò lo schermo ormai nero, poi loro, uno per uno.
"Sì, mi sono visto. So benissimo cosa ho fatto, sono rimasto lucido tutto il tempo e mi sembra di aver dato un apporto positivo alla battaglia."
Ororo scosse la testa con energia.
"No, Charles. Eri terrificante. Eri fuori controllo."
Charles rise.
"Non credo proprio. Ripeto, ero lucido, sapevo cosa stavo facendo e …"
"Forse" disse Hank "Forse lo eri, ma è stata fortuna? È stato qualcosa che si ripeterà o la prossima volta ci ucciderai tutti?"
Charles impallidì, tutti lo stavano guardando con aperta ostilità.
"Moira ci ha raccontato di Onslaught, di quello che è, di ciò che potrebbe fare."
Guardò Moira, sembrava dispiaciuta o forse solo spaventata.
"Non possiamo rischiare, Charles" disse Hank "Ciò che abbiamo costruito è troppo prezioso per essere perduto solo per colpa tua."
"No, aspettate, non capisco … cosa … cosa volete dire con questo?"
"Siamo tutti d'accordo, Charles" disse Raven "Qui ci sono studenti, mutanti più e meno giovani e umani, non puoi restare, li metteresti in pericolo."
Gli occhi di Charles si spalancarono per la paura, le sue pupille si dilatarono in un'espressione di terrore e panico, lui si fece pallido e iniziò a tremare, tutto ciò che stava vivendo non aveva senso, non aveva il minimo senso! Aveva appena sperimentato un attimo di pace e questo gli stava venendo portato via dalle persone di cui avrebbe dovuto fidarsi di più!
"Non … non capisco … è andato tutto bene, no?"
"Questa volta" disse Erik "Ma la prossima?
L'espressione di paura di Charles si tramutò in un istante in rabbia e disperazione.
"State scherzando?" chiese "Ditemi che state scherzando perché non posso credere che siate seri!"
"Siamo serissimi." rispose Ororo pacata "Te ne devi andare, Charles, non sei più il benvenuto."
"No" disse lui, ansimando "Non lo accetto! Avete visto cosa stava facendo lui?" chiese, indicando Erik "Stava per uccidere degli umani! Li stava per stritolare tra le lamiere! E non si sarebbe fermato lì! Avrebbe continuato a seminare morte e distruzione! Stava per mandare a puttane tutto il nostro lavoro per il suo egoismo! Sia chiaro" aggiunse, guardandolo "Apprezzo che lo facessi per vendicarmi, ma cazzo! Dopo tutto quello che abbiamo detto! Dopo tutta la fiducia che io ti ho dato!"
Hank alzò la mano per fermarlo.
"No, Charles, non cambiare discorso, non stiamo parlando di Erik, stiamo parlando di te."
Charles divenne rosso per la rabbia.
"Di cosa dobbiamo parlare allora? Di come mi state voltando le spalle? Dopo tutto ciò che ho fatto?"
Nessuno reagì, tutti sembravano coesi, calmi e uniti nella loro decisione.
"Siamo tutti d'accordo, Charles" disse Raven, la sua voce pacata lo ferì nel profondo, ma ancor di più soffrì per ciò che disse dopo "Te ne devi andare."
Il suo viso restò rosso, stavolta per l'imbarazzo, gli occhi si fecero lucidi, di fronte a lui c'era un muro e lui era solo. La verità lo travolse come una frana, rocce massicce lo colpirono nell'anima, urtandolo, ferendolo, facendogli perdere il senso del tempo e dello spazio, sentì la testa girare ma riuscì miracolosamente a mantenere l'equilibrio.
"Siete … siete tutti d'accordo?" chiese, la sua voce era rotta da un pianto che non voleva uscire.
"Sì." fu la lapidaria risposta di Hank.
Charles si sentì come una bestia in gabbia, si guardò attorno, ormai era consapevole di non avere scampo, ma tentò il tutto per tutto.
"Non siete tutti. Dov'è Jean? Dov'è mio figlio? Credo che anche loro abbiano il diritto di …"
"Sarebbero comunque in minoranza." spiegò Raven.
Charles la guardò negli occhi, non vide nulla, non c'era rabbia, non c'erano disgusto o paura ma il nulla, il nulla freddo come un ghiacciaio. Avrebbe voluto chiederle di seguirlo, di andare via con lui, ma non voleva fare come Erik, non voleva metterla con le spalle al muro, avrebbe accettato la sua decisione anche a costo di soffrire, come aveva sempre fatto e come avrebbe continuato a fare.
"Ti abbiamo preparato una piccola valigia" disse Hank "Giusto qualche ricambio d'abiti. Dentro ci sono anche un cellulare e un po' di soldi così potrai chiamare un taxi."
Grosse lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi azzurri mentre incontrava lo sguardo freddo e distaccato di Hank.
"Hank …" sussurrò tra i singhiozzi "Non puoi cacciarmi … ti prego … ti supplico … non puoi, non … questa …. questa è casa mia …"
Il silenzio di Hank rispose per lui, Charles sentì il suo cuore spezzarsi.
"Ti prego … non puoi cacciarmi … non di nuovo …"
