Assedio al castello

Dopo un piccolo viaggio siamo finalmente giunti a Collegno, la carrozza percorre il viale che unisce lo stradone di Francia al borgo, lungo il quale sorge il nostro castello. Passiamo davanti all'ingresso della Certosa e poi, sulla sinistra, troviamo il cancello di accesso al cortile d'onore aperto. Alain ferma all'improvviso la carrozza, lo scossone sveglia la mia piccola Sophie che inizia ad urlare spaesata. La cullo un poco e poi mi affaccio dal finestrino della vettura. "ALAIN! Ma è il modo? Cosa diavolo stai facendo?!" urlo furiosa.

"Eh, Comandante ... guardate un po' il Vostro spasimante ..." Sento la voce di Alain mentre mi volto di lato e vedo Maribeau a terra, davanti all'ingresso, mezzo nudo, spettinato, con il suo cavallo che lo osserva penosamente. "Ma cosa ..."

Alain continua: "Di sicuro si sarà recato in qualche bordello e non avrà ricompensato la donna di turno ih ih ih ..."

"Alain, scendi e spostalo, così la carrozza non può passare!" Ordino decisa, ci manca solo quel debosciato tra i piedi.

"Sarà fatto! ... Gerard vado giù e tu pensa a guidare la carrozza fino al porticato."

"Si certo, Alain. Anche se ... non trovi stano che Maribeau giaccia proprio davanti al cancello? Possibile che nessuno lo abbia visto?"

"Uhm ... in effetti hai ragione ..."

"Certo che Gerard ha ragione! Alain ... ma che soldato sei? Qui c'è qualcosa che non va ..." poi rientro in carrozza ed osservo Andrè "Non mi piace tutto ciò!"

"Anch'io lo trovo strano." guardo mio suocero. "Generale cosa pensate?"

"Penso che non mi piace affatto. Marguerite, tu non uscire dalla carrozza fino a quando non saremo certi che sia tutto in ordine. E ... tieni questo" aggiungo mentre porgo uno stiletto a mia moglie.

"Padre pensate che potrebbe essere accaduto qualcosa?"

"Figliola, abbiamo subito ben due aggressioni, a questo punto non mi meraviglierei se anche qui ... ma no, sarebbe assurdo! Abbiamo D'Agout con i soldati!"

"Appunto. Ed i miei soldati sono ben addestrati! Non certo come il Vostro ex-tenente ... che giace a terra vegliato dal suo povero cavallo! Meglio andare a controllare, comunque!" rispondo decisa, la guarnigione che è con noi è composta da miei soldati, li ho addestrati personalmente!

Sento la mano di mio marito stringermi il braccio, con sguardo tagliente e tono perentorio domando: "Cosa c'è?"

"Sai bene cosa voglio dirti."

Sento la voce dolce e tranquilla di Andrè, quasi una supplica la sua. "Se pensi che io rimanga qui in carrozza mentre voi ..."

Mia sorella ribatte decisa: "Dimentichi che sei incinta?! Ma dico sei davvero fuori di testa?!"

Charles continua: "Joséphine ha ragione! Tu resta qui ..." afferro la spada e la pistola che sono posti di fianco al sedile. "Saremo noi a perlustrare il viale che porta a palazzo!" con un balzo deciso esco fuori dalla vettura. "Andrè, Generale, Armand e Voi Padre Giacinto visto che Vi siete dimostrato un uomo valoroso, possiamo andare!"

"Ah no! Io non resto di certo qui!" Afferro la mia spada con la mano destra mentre porgo la mia piccola Sophie a mia madre. "Badate a lei, Madre!" poi salto veloce dalla carrozza e mi avvio per il viale di ingresso.

Joséphine urla: "ANCHE IL SALTO?! OSCAR SE DOVESSE ACCADERE QUALCOSA AL TUO BAMBINO SARA' SOLTANTO COLPA TUA!"

"Stai tranquilla Jo! É il figlio di due soldati ... non sarà un poco di movimento a spaventarlo!"

"Ahhh sei davvero irrecuperabile!" guardo mia madre. "E Voi possibile che non diciate mai nulla?"

"Joséphine, tua sorella è fatta così ... ormai non la possiamo di certo cambiare! Ed è tutta colpa di Augustin! Lui e la sua fissa per l'erede!"

"Ma cosa c'entra l'erede con il preservare la gravidanza?! Oscar è una sprovveduta!"

"Ed è solo colpa di Augustin! Joséphine ... tu sei stata cresciuta per essere madre ... ma Oscar ... povera figlia mia, per lei è diverso. Capisco che non comprenda come comportarsi"

Afferro un pugnale, guardo dritto negli occhi mia madre e ribatto: "Bene, se mia sorella può mettere a repentaglio la vita di suo figlio, andrò in loro aiuto!"

"Joséphine no! Da sola non posso proteggere Sophie!"

"Grunt ... avete ragione! ... Che rabbia!"

"Ma no cara ... restiamo qui ed aspettiamo!" Rispondo mentre stringo la piccola Sophie. Poi vedi il cagnolino osservarci indeciso tra seguire Oscar o restare qui con noi. "E tu Beau, cosa vorresti fare?"

BAU BAU BAU

"É meglio se resti qui ... in fondo sei un ottimo cane da difesa!" aggiungo sorridendo mentre mi affaccio dalla carrozza. "Però a me sembra tutto tranquillo ... che strano"

A passo deciso raggiungo Andrè, lo affianco mentre con una mano mi tengo la pancia. Non capisco perchè sia così pesante, accidenti. "Anf ... Andrè … c'è troppo silenzio, non trovi? Anf ..."

"Sei affannata. Stai poco bene?"

"Sto benissimo ... anf ... solo ... trovo che la pancia sia ... enorme! Eppure sono solo all'inizio della gravidanza!"

"Come hanno detto le tue sorelle, è normale! Sei alla seconda gravidanza."

"Beh ... Anf ... non sono affatto convinta." mi fermo un attimo a rifiatare. Afferro una mano di Andrè ed aggiungo: "Ma dove sono tutti?"

"Possibile che non ci siamo nessuno!?"

"Appunto. è impossibile! Vieni, passiamo dalle cucine ... "

"Armand, ho un brutto presentimento, stai in guardia!"

"Augustin, anch'io temo il peggio ..."

"Dove hai lasciato tuo figlio? Non lo vedo ... quel ragazzino manca di disciplina, Armand!" sentenzio deciso mentre leggo un grande stupore sul volto di mio fratello. Come padre è un vero disastro.

Sento balzare il cuore, lo cerco con lo sguardo, non lo vedo. "Dov'è? Era con me poco fa!"

"Corri! Controlla se è sulla vettura!"

A passo veloce raggiungo la carrozza, spalanco lo sportello, con le mie parenti c'è anche Carlo, ansimando sussurro: "Sei qui ... puff puff ... meno male ..."

"Padre avete l'affanno, con quanti uomini Vi siete battuto?"

"Eh? Con ... con nessuno ..." aggiungo tentennando mentre sposto gli occhi da Carlo a mia cognata a mia nipote, poi di nuovo Carlo ed infine sento un liquido caldo sulle mie calze. Abbasso lo sguardo e vedo Baeu scambiarmi per una pianta ... "Accidenti!"

Carlo scoppia in una sonora risata. "Ah ah ah ... io davvero non capisco, Beau vede alberi ovunque ah ah ah ..."

"Ovunque non direi ... solo su me e Augustin! Anzi .. più Augustin. Comunque, Carlo tu resta qui. Marguerite ti prego, prenditi cura di lui!" aggiungo mentre mi scrollo un poco la gamba. "Dove poi la tenevi tutta questa pipì ... lo sai solo tu!" borbotto mentre mi giro.

Joséphine continua: "Su, zio Armand raggiungete i nostri uomini! Non vorrete lasciarli da soli!?"

Carlo interviene: "E se ci fossero dei briganti, batteteli tutti! Non dimenticateVi che siete uno Jarjayes, figlio, fratello e zio di Generali!"

"Certo che lo ricordo, Carlo. Ma tu ricorda anche che sono stato un Cardinale, sono e resto un uomo pio e devoto che rifugge la violenza se essa non è necessaria" Rispondo con tono quasi didascalico, come quando dal pulpito facevo le mie prediche.

Joséphine si unisce alle cantilena poi continua sarcastica: "E muoveteVi!"

"Si si ... vado vado ..." cerco di allontanarmi a passo veloce, quasi di corsa, per raggiungere mio fratello. Qualcosa ami dice che avrà da ridire anche questa volta.

Raggiungo Augustin, sento il suo sguardo addosso, poi la sua voce, tuona minacciosa. "Ma si può sapere cosa hai fatto? Forse per la paura ti sei ... svuotato la vescica? Ma che fratello che ho! Povero me!"

Con una mano sul ventre e la spada sguainata nell'altra arrivo, seguita da Andrè, davanti all'ingresso delle cucine. "Entriamo, forza!"

"Vado avanti io, Oscar. Almeno questo concedimelo!" rispondo mentre apro la porta con circospezione. Entro, seguito da Oscar. Pochi passi e vedo la mia cara nonnina legata ad una sedia, imbavagliata, mentre cerca di saltellare. A poca distanza si trovano anche Giovanna e Michele. Mi precipito subito da lei, a passo deciso.

Sento la voce di Oscar: "Ma cosa succede?! Chi vi ha fatto questo?"

"UUUHHHMMMM"

Mi avvicino alla nonna e con pochi gesti decisi la libero.

"BAMBINI MIEI! STATE BENE VOI?!"

Sento la voce della mia cara nonnina, preoccupata per me e Oscar. Come sempre si preoccupa per noi, la mia nonnina.

Mentre slego Giovanna rispondo: "Nonna dicci cosa è successo!"

Giovanna ribatte: "Oh Madame le Conte, il palazzo è invaso dai banditi! Non solo ci hanno legati ma derubati anzi almeno qui in cucina hanno saccheggiato la dispensa, portandoci via tutto e quando dico tutto, è tutto! ... Anche i sacchi di grano che erano dietro al camino."

"Ma in quanti erano? E quando è accaduto?"

"Qui in cucina erano in tre ma di sopra ce ne sono altri!"

André slega Michele e dice: "Avranno riservato lo stesso trattamento anche agli altri!"

"Muoviamoci Andrè, di sopra ci sono le mie sorelle ed i miei nipoti! Voglio assicurarmi che stiano tutti bene!"

"Si, ma il Colonnello D'Agout dov'è finito?!"

"D'Agout? Andrè, Oscar ... vedete ... il colonnello è stato chiamato a corte dal Duca di Savoia ... siamo rimasti soli ..."

"Nonna, non muovetevi dalla cucina!"

"Oscar, bambina mia, resta qui anche tu! Nelle tue condizioni non devi fare cose avventate!"

"Stai tranquilla. Andiamo di sopra Andrè!"

"Si, ma tu stammi dietro, per favore! E non essere avventata, tu!"

Sento la voce di mio marito mentre cerco di precederlo, il più rapidamente possibile. "Andrè, guarda che disordine!"

Sento la voce perentoria di mio padre: "Hanno portato via l'argenteria ..." tendo l'orecchio, odo delle voci. "Sono di là! ... Presto andiamo!"

"Oscar ... ti prego, fai attenzione!" Richiamo la mia dolce sposa con voce tranquilla e tono dolce. Oggi mi sembra che la sua pancia sia cresciuta improvvisamente, non voglio che faccia cose avventate.

Corriamo verso le stanze, udiamo la voce della regina: "Uè finalmente siete arrivati! Nel palazzo ce stanno i mariuoli! (ladri)"

Entro decisa nella stanza della Regina, la vedo legata ad una sedia mentre il marito giace sul letto, immobilizzato da diverse corde. Tutta la stanza è a soqquadro, i mobili sono stati spostati e le suppellettili gettate a terra. "Maestà, Vi libero subito!"

"Grunt ... a lu Re ... a lu Re!" borbotto mentre mi slegano. "A lu Re delle due Sicilie ... tzè ... a me appartiene mezzo suolo italico e questi guappi da quattro soldi si sono permessi di legare lu Re!"

"Maestà, state fermo o rischio di tagliarVi con il pugnale!"

"Giuvinotto ... cosa volete taglià ... là ... è tutto a riposo!"

"Le corde che Vi stringono i polsi, Maestà."

"Uè Ferdinà ma è mai possibile ca tu pensi sempre là!"

Il Generale ribatte: "Armand, dobbiamo controllare le altre stanze!"

"Padre, aspettate. Vengo con Voi. Qui basta una persona per liberarli!"

"Oscar, tu mi farai morire di crepacuore!"

"Ma no Padre, perchè dite così! Io ci tengo alla Vostra salute, lo dovreste sapere bene!"

Sento la voce allegra di mia figlia, vedo le sue labbra dispiegarsi in un sorriso. Non cambierà mai, che sia figlio, figlia, moglie o madre, lei resterà sempre fedele a se stessa. Ed io … ne sono felice.

"Armand libera gli altri e in quanto a te, André, occhio! La nostra priorità in questo momento è proteggere Oscar!"

"Certo Signore!"

Sento la voce di Andrè, mi volto decisa ed aggiungo: "Io non ho bisogno di essere protetta! Non sono una damigella in difficoltà, io!"

"Una damigella in difficoltà no, ma una donna incinta si! ... Presto ... entriamo nella stanza delle tue sorelle!"

"Uff ... siete noioso Padre! La gravidanza NON è una malattia ma solo una condizione transitoria e normale per una donna ... della mia età! E se non mi credete chiedete lumi a vostra sorella!"

"Mia sorella! Adelaide! Dov'è?! O Signore fate che non l'abbiamo fatto del male! Armand, vado da Adelaide!"

Sento le mani di questa donna sul mio capo, mi lamento per il dolore e protesto: "Prima mi hai spaccato una bottiglia in testa e poi vuoi salvarmi dalla tua furia cieca?! Sei una maledetta strega!"

Premo più forte la garza per tamponare la ferita ...

"AHIA! Vi state vendicando!"

"Innanzitutto portatemi rispetto, poi non mi chiamo strega ma Adelaide, mi sono spiegata? Comunque se non volete farvi curare, liberissimo di farlo, per me potete morire dissanguato!"

"Avreste il coraggio di farlo! Per poco non mi ammazzavi!"

"Voi siete entrato in camera mia per portare via i miei averi, siete un maledetto delinquente! E poi portatemi il dovuto rispetto, datemi del VOI non del TU!"

"Siete pure permalosa! AHIIIII ..."

"Ma che razza di ladro siete?! Vi lamentate per una ferita!"

"Vorrei vedere te al mio posto!"

"VOI, VOI! Avete capito?"

"GRUNT ... Ma guarda cosa doveva succedermi!? Io sopraffatto da una donna!"

"RiteneteVi fortunato che mi avete trovata sola, se ci fosse stato mio padre o mio fratello adesso sareste sotto terra!"

"ADELAIDE!" urlo mentre spalanco la porta con fare deciso, entrando nella stanza di mia sorella, seguito da mia figlia Oscar. La scena che ho davanti potrebbe essere comica, se non fossimo stati attaccati: mia sorella è inginocchiata a terra, intenta a medicare un individuo con una enorme ferita sulla testa. A terra si trovano diverse suppellettili tra cui una bottiglia di profumo frantumata.

Mi volto al rumore della porta spalancata, è mio fratello seguito dal resto della mia famiglia. "Augustin, dei malviventi hanno assalito il palazzo, uno di loro è tra le mie mani! A proposito quanti ne avete catturati?"

"Catturati? Nessuno ... per ora ho solo trovati i nostri legati ed imbavagliati! Adelaide, alzati subito da terra! Sei una contessa, nubile per giunta! Allontanati da questo disgraziato!" aggiungo mentre Oscar si avvicina a mia sorella ed osserva la scena.

"Zia siete una donna incredibile! ... "

"Grazie Oscar! Anche Voi siete eccezionale! E poi ... non potremmo darci del tu? Alla fine ho la stessa età di Joséphine!"

"Va bene ..."

Armand ribatte: "Dobbiamo fare irruzione nelle altre stanze, ci sono le donne e bambini, chissà Girodelle dove sarà finito!?"

"Girodelle? Ih ih ... l'ultima volta che l'ho visto si stava lavando di dosso il rigurgito della sua prole! Ma siete sicuri che sia un uomo?!"

"Adelaide! Ma cosa dici! E poi ... Armand, cerca subito Lassonne! Che si occupi lui di questo ferito, nostra sorella è una fanciulla innocente!"

"Augustin, basta con questi pregiudizi! Eppure sei un uomo moderno!"

Il malvivente ribatte: "Ma quale innocente?! Questa donna è un diavolo! E' mancato poco che mi ammazzasse!"

"E avrebbe fatto bene! Avete assalito la nostra famiglia! Perchè?!" Domando decisa mentre punto la spada al collo del malcapitato.

"Ma cosa fate?! Adesso mi puntate anche la lama?! Cosa potrei fare con una testa rotta?"

"Non lo so ... ma so cosa potrei fare IO se non mi risponderete subito!"

Oscar fa un passo in avanti e con tono perentorio domanda: "In quanti siete?"

"In ... quanti? Eravamo in cinquanta! Ma per favore ... togliete questa lama dalla mia gola ..."

"Una cinquantina!? Se ci fosse stato D'Agout tutto ciò non sarebbe accaduto! ... Dove sono i tuoi complici?"

"Spero per loro che siano fuggiti ... se siete tutti così ... avremmo dovuto essere almeno il triplo per avere la meglio!"

"Siamo una famiglia di soldati, noi!" rispondo decisa, mentre accarezzo un poco il mio ventre. Adelaide finisce di medicare il malcapitato e lo aiuta a mettersi seduto. "Tu resti qui, sarai nostro prigioniero!"

"S..si ... ma ... Voi ... siete un uomo o una donna?!" domando perplesso, una famiglia di soldati ... ma questo di soldato è proprio strano!

"Tacete! ... Spero che almeno Girodelle abbia catturato almeno un paio di malviventi!"

"Si si ... taccio ... però davvero ... per essere un uomo ... siete davvero strano, sapete?!"

Armand continua: "Nel palazzo ci sono le donne ... ANNA! DOV'E' ANNA?!" corro per i corridoi come un disperato per recarmi nella mia camera alla ricerca di mia moglie. Possibile che non ci sia nessuno?! Dove sono finiti gli assalitori!? Sono davanti alla mia camera, spalanco la porta, vedo una scena deplorevole, mia moglie ha addosso gli abiti strappati mentre un malvivente tenta di abbracciarla.

Anna urla: "LASCIATEMI! ... NON OSATE TOCCARMI ... AHHHH ..."

L'uomo con tono lussurioso ribatte: "Non sono mai stato con una vera Signora e Voi sarete mia!"

Tento di divincolarmi, urlo disperata: "PIUTTOSTO LA MORTE ..."

"Morirete con me ma di piacere ..."

Le ultime parole dell'aggressore di mia moglie mi mandano fuori testa, mi avvento sull'uomo e l'aggredisco senza dargli la possibilità di reagire ...

Sento delle urla provenire dal corridoio, guardo mio padre e corro fuori il più veloce possibile. Raggiungo la stanza dello zio Armand e di Anna, vedo la povera donna con i vestiti strappati, rannicchiata in un angolo, mentre lo zio prende a calci e pugni un uomo. Mi avvicino ad Anna, le porgo la mano, "Anna, cosa è successo? Stai bene?"

"Si ... si ... Oscar ..." Rispondo tremante mentre odo le grida del mio assalitore ormai alla mercè di mio marito. Poi vedo arrivare mio figlio Carlo, mi si getta tra le braccia.

"Madre state bene?" poi osservo mio padre massacrare di botte l'aggressore, sono stupito, non credevo che il mio genitore fosse così forte...

"Zio ... ZIO ARMAND! Basta, fermateVi! Così lo uccidete!"

Un pugno dopo l'altro, l'uomo è sotto di me, urla, chiede pietà ma non mi fermo, continuo a colpirlo...

Vedo entrare mio padre, lo osservo. "Padre, dobbiamo fermare lo zio!"

Guardo Anna, capisco cosa è successo poi mi rivolgo a mio genero: "André aiutami a bloccare Armand! Ormai è fuori controllo."

"Si, subito Generale"

"PADRE! Devi chiamarmi padre! Accidenti!" borbotto mentre ci avviciniamo ad Armand. "Tu Oscar occupati di Anna ..."

"Anna! ... Anna calmateVi ..." mia madre fa irruzione nella stanza e abbraccia Anna.

"Anna! Piccola cerca di calmarti, la creatura dentro di te potrebbe risentire... su è tutto passato." accarezzo la sua chioma mentre la sento tremare tra le mie braccia.

"Madre ... dov'è Sophie?!" domando preoccupata, l'avevo affidata a lei poco fa.

"Sta tranquilla è con Nanny." poi osservo André e mio marito che tentano di bloccare Armand. "Non ho mai visto Armand agire in questo modo, è ... irriconoscibile!"

Carlo ribatte: "Mio padre ha dimostrato di essere un vero Jarjayes!"

Con estrema fatica, Augustin e Andrè riescono a fermare Armand. L'assalitore giace a terra, raggomitolato su se stesso. "Armand, calmati! Accidenti, in due riusciamo a malapena a trattenerti!"

Con affanno sussurro: "Maledetto! Ha osato sfiorare mia moglie!" mi raddrizzo e corro da mia moglie, la stringo a me, la sento tremare e singhiozzare. "Calmati amore mio... è tutto finito."

"Oh Armand ... quell'uomo ... ha tentato ... voleva ...ohh..." scoppio a piangere disperata tra le braccia del mio Armand.

Accarezzo il suo capo, le mie mani scendono sul viso, poso un piccolo bacio sulla nuca, sussurro: "Calmati, ora sei qui con me." Sento la voce di mio figlio.

"Padre siete un grande!"

"Carlo ... darei la vita per proteggere te e tua madre, ricordalo sempre!"

"Sono orgoglioso di Voi!" Mi unisco all'abbraccio dei mie genitori.

Osservo la scena, mio fratello ha davvero una bella famiglia.

"Andrè, aiutami a fare rialzare questo individuo e legarlo. Poi chiederemo a Lassonne di occuparsi di lui"

"Generale ma se non sappiamo nemmeno dove sia finito il dottore!"

"Oh beh, da qualche parte ci sarà! Non vorrai che se ne occupi una donna, spero!"

Odo dei passi, è mia sorella Adelaide: "Ancora con questi pregiudizi?! Quindi se dovessi averne bisogno non dovrei farmi difendermi da Oscar?!" mi avvicino al mal capitato, mi piego sulle ginocchia per prestargli soccorso. "Uhm ... Non pensavo che un uomo timorato di Dio riducesse un uomo in questo modo! Comunque hai fatto bene Armand! Hai fatto la tua parte adesso tocca a me!"

"Ma cosa dici! Oscar non vede di certo degli uomini ignudi! Lei li comanda! Ma dico Adelaide ... sei forse impazzita?!"

Adesso inizio davvero ad essere scandalizzato. In certi momenti emerge il sangue dei De Laborde, donne fiere e decise ma troppo avventate!

"Uff! Lassonne non è qui, chissà che fine avrà fatto!? Perché non andate a cercarlo? Magari ha bisogno di essere aiutato!"

"Edmond ... hai ragione ... ma non posso di certo lasciarti da sola con quest'uomo! E poi ... tu sei ancora una giovane fanciulla, devo preservare la tua innocenza Adelaide! Sei mia sorella!" rispondo fiero e preoccupato.

"Smettila!"

"E invece non la smetto affatto! Uhm ... Oscar, resta con Lei, almeno tu sei una donna sposata ... certe cose ... come dire ... le sai, ecco!" rispondo deciso, alla fine non c'è nulla che lei non abbia già visto!

Sospiro profondamente e annuisco. Vedo mio padre allontanarsi in tutta fretta, sussurro a mio marito: "Non può aggirarsi per il palazzo da solo, non sappiamo se ci sono ancora i malviventi. Andrè, va con lui!"

"Si certo, ma tu fai attenzione. Non vorrei che ci fosse ancora qualcuno qui in giro e vi attaccasse! Tu ... devi pensare alla nostra nuova creatura, ricordalo!"

"C'è mio zio, quindi sono al sicuro. " Rispondo con un mezzo sorrido.

"Semmai è il contrario ..." rispondo mentre penso che Armand sarà anche uno Jarjayes ma Oscar è tutta un'altra cosa.

Giro per tutto il castello, seguito da Andrè. Apriamo tutte le stanze e liberiamo tutti gli occupanti. Figlie, generi, nipoti ... tutti legati. Accidenti. E poi qui è tutto a soqquadro, un vero disastro. Nel frattempo Giovanna e Michele staranno senza dubbio liberando tutti i domestici.

"Andrè ... un vero disastro! Ma dove sono finiti i soldati?"

"Beh non penso che siano stati assaliti e imbavagliati! ... Secondo me non ci sono altrimenti non si spiegherebbe tutto questo."

"Si, hai ragione. Ora cerchiamo di capire come sistemarci per la sera e la notte, il castello è stato messo a soqquadro ed io non voglio che la nostra famiglia debba dormire all'addiaccio! Anche se ... uhm ... a qualcuno dei miei generi farebbe solo bene, passare la notte in tenda!"

Mi guardo intorno. "Possibile che non ce ne siano altri?!"

"Altri? In .. in che senso, Andrè?!"

"Mi riferisco agli aggressori, Signore."

"Vorresti forse incontrarne altri? Ma dico io ... se hai voglia di batterti prendi la spada e allenati con Alain, con Gerard o con Victor! Non mi pare il caso di essere assaliti solo perchè tu hai certe necessità!"

"Avete frainteso. Mi chiedo se davvero siano tutti scappati!?"

"Beh, non porti domande inutili e torna da mia figlia! Portala in un luogo pulito, lei, la mia nipotina, il tuo prossimo figlio e ... insomma hai capito, devi proteggere la mia progenie!"

"Sissignore!" mi concedo e mi aggiro per i corridoi. Passo davanti alla porta di Girodelle, sento mugugnare. Spinto dalla curiosità faccio capolino nella porta socchiusa. Con lo sguardo rovisto la stanza, è tutto a soqquadro poi vedo il Maggiore imbavagliato e legato ad una sedia. Lo soccorro e lo libero dal bavaglio. "Girodelle, dove sono Vostra moglie e Vostra figlia?" Domando mentre lo slego.

"Chiuse nella toilette, Andrè! Presto, liberale! Pensa prima a loro!"

"Cosa?! Oh ma ..." mi precipito da Elena.

Sento qualcuno armeggiare vicino alla porta, mi assicuro che la mia piccola sia ben sistemata in un angolo e poi decisa domando: "Andate via o sparo!" prendo la pistola che mi ha lasciato madame Oscar e la punto verso la porta.

"No,no ,no! FermateVi! Sono io, André!"

"Andrè ... Sia ringraziato il cielo!" poso la pistola a terra, mi avvicino alla porta e giro la chiave. "Sono andati via?!"

"Non c'è nessuno ... beh a parte il malcapitato che è finito tra le mani di Armand."

"Bene ..." poi mi volto, prendo la mia piccola creatura tra le braccia ed esco dalla toilette. Mi volto appena e vedo Victor ancora legato alla sedia. "Oh Victor! Ti hanno fatto del male?!" mi avvicino a lui decisa. "Povero caro ..."

"Io sto bene ma tu e nostra figlia?"

"Stiamo bene. Andrè, potreste aiutarmi a liberare mio marito?"

Mi avvicino a Girodelle, estraggo uno stiletto e taglio le corde che lo tenevano legato. Si alza veloce ed abbraccia Elena. "Oh Elena ... mi dispiace tanto ... io ho cercato di proteggerti ... ma erano in tanti ... troppi per un uomo solo!"

"Non pensarci più. L'importante è che ... stiamo bene."

"Si, hai ragione ..." mi guardo attorno ed aggiungo: "E Monique? Dov'è? Andrè ... tu forse l'hai vista?"

"No. Non so dove sia ..."

"Andrè ... dobbiamo trovarla! Non vorrei mai che le avessero fatto del male ... è mia sorella!"

"Si certo ... ma magari l'ha già liberata qualcun altro, state tranquillo!" rispondo mentre esco dalla loro stanza. Vago per il castello aprendo diverse porte finché raggiungo un piccolo sgabuzzino, trovo legata ed imbavagliata, mezza scarmigliata, la sorella di Victor.

Il mio sogno si avvera, il mio oggetto del desiderio si avvicina, mi libera la bocca e dalle corde, sorrido ma poi fingo di avere un malore e cado tra le sue braccia mentre sussurro: "Oh André, mi avete salvata!"

"Eh .. Madame ... su su ... non è accaduto nulla ... riprendetevi!" sento Madame Monique lasciarsi cadere tra le mie braccia, la tengo con un braccio mentre con la mano libera la schiaffeggio appena, nel tentativo di rianimarla.

Ecco ... adesso o mai più! ... Fingo di rinvenire. "Oh André! Andrè!" mi sollevo e mi avvento sulla sua bocca e gli rubo un bacio ...

Sento le braccia di madame Monique stringersi attorno al mio collo, poi le sue labbra si incollano alle mie mentre la sua lingua cerca di violare la mia bocca. Cerco di allontanarmi senza riuscirci quando alle mie spalle odo una dolcissima voce: "TU ... SGUALDRINA! LASCIA SUBITO IL MIO ANDRE' O PER TE SARANNO GUAI!" è Oscar, furiosa come non lo era da tempo.

Spingo via questa pazza, avvinghiata al collo del mio Andrè. "LASCIALO! SUBITO!"

Afferro Monique per il collo e la allontano di peso da Andrè. Poi mi volto verso mio marito e lo osservo, ha le labbra rosse con i segni dei denti di quella sgualdrina. "Questo è davvero troppo!"

"VOI SIETE UNA PAZZA! ... Puff puff ... Nessuno è proprietà di un'altra persona!"

"Lui è MIO marito! MIO!" sbotto scocciata mentre porto una mano sull'elsa della spada.

"Oscar ... calmati, ti prego" sussurro piano mentre mi pulisco le labbra con il dorso di una mano. Che brutta sensazione ...

"Ti prego COSA?! Sono stanca di questa pazza!"

"Anche io ... ma non puoi passarla a fil di spada ... Oscar ... lo sai che io amo solo te ..." sussurro piano mentre avvicino le mie labbra al suo orecchio, nel tentativo di calmarla, lei deve restare serena, mentre attende nostro figlio.

Lo guardo severa, afferro la sua mano e digrigno: "Lo so! E adesso andiamo via!"

"NO! NON POTETE LASCIARMI COSI'! IO ... IO SONO STATA AGGREDITA DA QUEI BANDITI! AAAAHHHH SIGH ... SOB ... ANDRE'! AIUTAMI!" sento le urla di quella pazza, inizia persino a piangere. Assurdo! "Andrè, non farti impietosire!"

"Vi ho liberata, potete tornare in camera Vostra!"

"AAAAHHH! AIUTATEMI! MI HANNO AGGREDITA! AAAAHHHHH!"

Rispondo stizzita: "Chiamate il Vostro uomo di turno!"

"ANDRE'! è LUI CHE MI HA LIBERATA! ANDRE'! NON PUOI LASCIARMI COSI'!"

"Adesso vedremo!" stringo più forte la mano di mio marito e lo trascino via.

"Oscar ma ... cosa ..."

"Seguimi!"

"Mi pare che non abbia altra scelta o sbaglio!?" rispondo con tono allegro nel tentativo di alleggerire questa situazione assurda.

"Infatti!" continuo a percorrere i corridoi. "Quei maledetti assalitori hanno lasciato il palazzo, meglio per loro!" arriviamo davanti alla porta di Girodelle, faccio irruzione con Andrè.

Sono davanti alla specchiera e pettino ciò che resta della chioma. Vedo il riflesso di Oscar e Andrè, mi giro di scatto, l'espressione di entrambi non è per nulla buona. "Cosa succede?"

Oscar ribatte decisa: "Succede che oggi stesso Vostra sorella deve lasciare immediatamente casa mia!"

"Cosa ha fatto questa volta?" domando preoccupato, non ne posso più di Monique!

"Cosa ha fatto!? Ovviamente ha assalito mio marito e ... l'ha baciato! VIA! Deve andare via da qui!"

"Capisco ..." mi volto verso Elena ed aggiungo: "Avrei preferito attendere il rientro dei tuoi genitori prima di trasferirci ... ma data la situazione, credo che dovremmo anticipare il tutto. Andremo nel castello dei Costigliole ... non vedo altra soluzione. Ovviamente mia sorella è sotto la mia tutela, verrà con noi"

"Madame Oscar ha ragione! ... E poi abbiamo approfittato già tanto della loro ospitalità, è tempo di lasciare il palazzo dei Jarjayes." mi avvicino ad Oscar, prendo le sue mani. "Grazie per tutto ciò che avete fatto per la mia famiglia."

"Elena ... tu sarai sempre la benvenuta nella nostra casa ... ricordalo!" rispondo mentre la osservo. E' cresciuta molto la giovane Elena, ora è una madre, è più forte e decisa.

Girodelle avanza e continua: "Oscar, sono desolato. Vi prego di scusarmi, è a causa mia se avete avuto tanti problemi con mia sorella, mi dispiace ..."

"Victor, Voi non dovete scusarvi. So bene che siete una persona ben diversa da Vostra sorella ... ma davvero questa volta ha superato il limite! Credetemi ... non ne posso davvero più e non vorrei commettere qualcosa di cui potrei avere dei rimorsi di coscienza."

"Vi comprendo. Domani mattina lasceremo il palazzo. Adesso scusatemi, vado da Monique!"

"Girodelle ... Grazie" sento la voce di Andrè, un poco bassa e contrita.

"Non dovete ringraziarmi anzi ... mi scuso ancora ..."

Osserviamo Victor lasciare la sua stanza a passo deciso. "Grazie ancora Elena." afferro la mano di Andrè e, con gesto imperioso, lo trascino con me.

Sento lo scalpitio dei cavalli, mi affaccio alla finestra, vedo il Colonello D'Agout e i suoi uomini. "Eccoli! Sono tornati! Se solo fossero stati a palazzo tutto questo non sarebbe accaduto!" mi guardo intorno. "Elena, dirò alla servitù di sistemare le camere ..." vedo poltroncine ribaltate, i cassetti svuotati e le ante degli armadi spalancate e i pochi abiti rimasti giacciono sul pavimento." Tutto questo è assurdo! Abbiamo lasciato la Francia sperando che avremmo avuto una vita più tranquilla invece ..."

"Invece anche qui è pieno di briganti ... ma almeno nessuno ha assalito una prigione, nessuno detesta i nobili come in Francia. Vedrai Oscar, sono ancora certo che questa sia la soluzione migliore per noi e per i nostri figli!"

" ... La vita non è facile per nessuno, nemmeno qui."

"Oscar ... non possiamo cambiare il mondo ... su forza, andiamo di sotto a vedere perchè D'Agout non era qui"

"Scusateci Elena!"

"Prego Madame Oscar!"

Lasciamo in tutta fretta la stanza di Girodelle per scendere di sotto quando all'improvviso udiamo le urla dei servitori: "AHHHHH AHHHHHH ..."

"SIAMO INFESTATI DAI RATTI! AHHHHH ..."

"André hai sentito?"

"Si ma ... non è possibile! Io non voglio che tu e Sophie dobbiate vivere in una casa piena di ratti! è assurdo! Due giorni fa era tutto in ordine! … Ci mancavano solo i ratti, non bastavano gli assalitori, no."

Alain ci corre incontro e con tono alterato dice: "Comandante! Comandante Oscar, i giardini e il palazzo è infestato dalle pantegane! ... Comandante, cosa dobbiamo fare?"

"Dov'è mio padre?"

"Il Generale ha dato ordine di appiccare il fuoco alle torce mentre la maggior parte delle donne di palazzo sono svenute ..."

"Ma ... mio padre intende forse bruciare l'intero castello? Mi pare una soluzione eccessiva. Piuttosto ... cerchiamo dei gatti ..."

"Oscar, è quasi sera, non possiamo passare la notte qui, temo"

"André non preoccuparti! Dobbiamo liberare il castello dai ratti!"

"Certo che mi preoccupo! I ratti sono portatori di malattie! Tu e Sophie dovete allontanarvi da qui! Vi voglio al sicuro!"

"Ma dove dovrei andare?!"

"In una locanda ... oppure dai Certosini ... o nell'ala della cascina che usciamo come caserma, sempre che lì non ci siano topi!"

"No, no, per carità! Una locanda proprio no. Non vorrei che ci fossero dei frequentatori loschi preferisco la cascina."

"Come desideri ... ma adesso raggiungiamo tuo padre e cerchiamo di organizzarci al meglio!" aggiungo mentre ci avviamo verso il generale, affiancato dalla mia cara nonnina e da madame Marguerite.

"Padre!"

"Oscar! Guarda che disastro! Possibile che capitino tutto a noi?!"

Udiamo dei passi, è l'imperatrice Carolina. "Generà, mi pare ovvio ca lu castello sia infestato dalle zoccolelle! (pantegane) Accà nu c'è stanno i servizi igienici che tengo alla mia Reggia!"

"Maestà ... ma cosa dite?!" domando perplesso, ci mancano solo le follie della regina adesso.

"Dico che lu palazzo è pieno di gente e nu c'è stanno i servizi! Accà servono le tazze, l'acqua corrente e lu bidè! ... Generà con tutto il rispetto ma alla mia Reggia nu ne mai succiesso na cosa simile!"

"Neanche nella mia casa è mai accaduto un fatto simile. GIOVANNA! MICHELE! QUI, SUBITO!"

Corriamo a perdifiato fino al cospetto del generale. "Oh Signurrrr Oh Signurrr che disgrazia!"

"Come giustificate tutto ciò?!"

"Ma non saprei ... non è mai successo nulla di simile! ... E poi ... ecco ... ma cosa volete che ne sappia!?"

"Siete voi due i responsabili della tenuta! Esigo delle spiegazioni immediate!" sentenzio deciso mentre li osservo, sembra persino che tremino un po' al mio cospetto. Bene, incuto ancora del sano terrore, come ogni buon generale!

"Oh madame le Conte, cosa volete che ne sappia!? Ho controllato la servitù durante le pulizie e non posso rimproverare nulla!"

"Ohhh Piccirelà vulitecapì ca avite (volete capire che dovete) fa costruire na rete fognaria? Altrimenti lu palazzo sarà sempre infestato dalle zoccole!"

"Una rete fognaria? Ma a palazzo Jarjayes non c'era ... e non abbiamo mai avuto tali problemi!"

"Beh evidentemente acca ne avite bisogno! Questo è un altro territorio! Se Vi può consolare, al mio palazzo non solo abbiamo i servizi igienici più moderni ma ho fatto installare in tutti i bagni lu bidet!"

"Servizi igienici ... siate più chiara Maestà. Come sono fatti?!" Domando curiosa, a parte questo bidet, di cui fanno uso le donne dei bordelli, il concetto di bagno potrebbe essere interessante.

"Ohhhh ma Uè Generalessa, io lo tengo lu bidet e non sono certo na battona!"

"Eh? Ma ... adesso leggete anche il pensiero, Maestà?!" domando preoccupata. "Io ... non intendevo di certo offendervi, Maestà. perdonatemi"

"Lu saccio, lu saccio! (lo so, lo so) E riguardo all'utilizzo una rete fognaria, Vi assicuro che sarebbe un'ottima soluzione! Ma non Vi siete resa conto che zozzeria è diventata la Reggia di Versailles!? Se solo Antonietta pensasse a modernizzare il suo palazzo, tutta quella puzza non ci sarebbe!"

"Su Versailles avete ragione, ma il nostro palazzo era sempre pulito e profumato. Comunque, spiegate meglio cosa avete in mente Maestà"

"Madame Oscar, dovreste dotare le toilette del vostro castello di acqua corrente e di tubature per espellere l'acqua sporca e i vostri bisogni fisiologici, credo che mi abbiate compresa. Queste tubature dovrebbero poi venire interrate e convogliate in un pozzo, in un fiume o da qualche parte, lontano dall'abitato. Ecco, così ho fatto nel mio palazzo e così Vi consiglio di fare!"

"Cosa?! ... Veramente ..." osservo mio marito e poi mio padre. "Trovo che sia geniale!"

Osservo mia figlia e poi la regina. "Si, devo ammettere che potrebbe essere una buona soluzione. Ma richiede tempo e noi dobbiamo debellare queste bestie ora. E trovare una sistemazione per la notte, preparare i pasti e tutti il resto."

"Generale, dovremmo sistemarci tutti nella caserma, dai certosini e se necessario nella locanda del paese. Siamo in tanti ed il castello è inutilizzabile. Ma da domani potremmo occuparci della fognatura. Sarei ben felice di occuparmene, assieme a Oscar, ovviamente!"

"Non vedo altra soluzione."

La Regina domanda: "E Ferdinando?! Come farà a muoversi nelle sue condizioni!? Significa che insieme al suo cumpare farà compagnia alle zoccole ah ah ah ... credo che ne sarà molto contento ah ah ah ..."

"Ma no Maestà. Lo faremo trasportare ... uhm ... se siete d'accordo credo che il monastero sia un luogo adatto al vostro sposo: solo uomini, timorati di Dio, pii e devoti."

"Ah ah ah ... Facite( fate) di Ferdinà ciò che vulite! (volete) ah ah ah ..."

"Bene, allora è deciso! Ora Andrè, Oscar, aiutatemi a organizzare le disposizioni per le prossime notti! Siete dei soldati, non dimenticatelo!" sento la voce di mio padre decisa, il tono del generale, pronto al comando.

Vedo venirci incontro il Colonello D'Agout ed i suoi uomini. "Eccovi finalmente!"

"Ma ... cosa è accaduto, Signore?"

Vedo il colonnello scendere dal cavallo ed osservarci tutti. Dietro di lui arriva una carrozza con lo stemma di famiglia, si ferma e scendono nonno Reynier, Lorene, Lasonne e la moglie. Si avvicinano con sospetto e osservano il cortile del castello, invaso dai ratti.

Il Colonello domanda: "Signore ma cosa sta succedendo?! Appena abbiamo varcato il cancello, un servitore ci ha informato che il palazzo è stato assaltato da un numero imprecisato di briganti e in cucina addirittura ce n'è uno legato e poi i ratti!"

"Già ... siamo appena rientrati anche noi, con il nostro nuovo Padre Spirituale, ed abbiamo trovato questo scempio. I briganti hanno fatto razzia e tutti i ratti del paese si sono dati appuntamento qui. Adesso ho mandato a cercare dei gatti ... senza dubbio ci aiuteranno. Ma in attesa che la situazione si normalizzi saremo tutti alloggiati nella vostra caserma" rispondo fiero mentr evedo Nanny arrivare trafelata e porgere la piccola Sophie a Oscar, seguita da vicino da Beau che tiene a distanza tutti i ratti.

"Siamo in stato di emergenza. Signore, darò disposizioni affinchè possiate alloggiare in caserma!" mi volto verso i miei uomini. "Soldati avete il compito di disporre l'alloggio al meglio!"

"SISSIGNORE!" Rispondono in coro.

Osservo i miei uomini rispondere decisi al colonnello D'Agout. Non posso che essere fiera di loro. Poi sento la voce decisa di mio padre: "Padre Giacinto! Venite qui! Voglio presentarvi mio padre!"

Guardo l'anziano uomo e con un cenno rispettoso piego il capo. "Signor Conte ..."

"PADRE! VENITE QUI ANCHE VOI!" ordino deciso rivolto a mio padre. Lo vedo avvicinarsi a passo lento, appoggiando a terra il suo basto, passo dopo passo, seguito da Lorene.

Borbotto mentre mi avvicino al nuovo arrivato: "Spero che questa volta, tu abbia trovato un frate vero! ... Questa famiglia ha bisogno un po' di disciplina religiosa!"

Il frate ribatte: "Cosa intendete per frate vero?!"

"Intendo dire caro Signore che con tutti i religiosi con cui ho avuto a che fare erano tutti particolari ..." alzo la testa vedo venirci incontro padre Romano. "Ecco! Lui è uno di quelli!"

"Ah no Padre. Vedete, padre Giacinto è un uomo a modo, pio e devoto. Un vero uomo di fede! Vedrete, ci troveremo bene con lui!" rispondo deciso.

"Lo spero!"

Padre Romano avanza e con tono deciso domanda: "Anvedi ohh e questo chi sarebbe? L'hanno forse mandato da Roma per farmi rapporto?"

Osservo quest'uomo che mi guarda con indifferenza, è in mutande e scandalizzato dico: "Chi è costui?! Come osa aggirarsi nudo per il palazzo?!"

"Oh Oh ... e calmateVi! Io so frate come Voi e se mi vedete in mutande e perché sono stato costretto a combattere con i malintenzionati e destreggiarsi con quelle vesti non è affatto facile ..." finisco appena di difendermi ed ecco un topo passare sui i miei piedi. "A li mortacci tua!"

"Un frate, Voi? Un frate non si esprime con tali termini. Io sono un uomo d'armi, ma non per questo utilizzo parole che potrebbero indispettire Nostro Signore." rispondo fiero e deciso, questo frate non mi piace per nulla.

Reynier ribatte: "Adesso capite cosa intendevo dire?"

"Capisco, Conte. Siete circondato da individui ambigui. Ma con la fede e la preghiera sono certo che allontaneremo questi soggetti e i loro fausti effluvi. Anzi ... tra poco sarà ora delle preghiere serali ... spero che la Cappella sia utilizzabile!"

"Padre ma cosa dite?! Siamo invasi dai ratti e Voi pensate a pregare? Ma dico, Vi sentite bene o cosa?"

"Certo, come avete detto sono un uomo di Chiesa e non intendo venire meno ai miei obblighi. Ma vedrete, non ci metterò molto. Allora, posso vedere la cappella?!"

Lorene aggiunge: "Mio marito ha ragione..." vedo correre le pantegane, mi stringo al suo braccio e guardo con ribrezzo. "Oh mio Dio che impressione! ... Ancora un poco e svengo ..."

"Ma no Lorene, stai tranquilla! Vedi, ora Padre ... Padre ... insomma, il nostro nuovo sacerdote di famiglia, darà la sua benedizione e le pantegane fuggiranno!" aggiungo sarcastico. "Invece di pensare a pregare, pensiamo a trovare una soluzione per liberarci da queste bestiacce! Mia nipote è incinta e non vorrei che contragga una malattia mortale!"

"Anvedi ohhh finalmente sento qualcosa di sensato! E poi quello strano sarei io?!"

"ORA BASTA! La mia piccola Sophie necessita di un luogo pulito, e così anche le mie nipotine! Vi ricordo che anche Marianne e Joséphine hanno due piccole creature di cui occuparsi. Muoviamoci, andiamo a vedere se almeno la caserma è stata risparmiata da questo disastro!"

Il nonno con entrambe le mani si appoggia al bastone e continua: "Calmati! Potrebbe nuocere all'erede! Tzè stessa tempra dei Jarjayes! Nulla da ridire che fossi nata maschio ma essendo che il buon Dio ha voluto che fossi femmina e incinta per giunta, vedi di calmarti e non guardarmi in quel modo! Ricordati che IO sono al disopra di tutti! IO sono il capostipite di questa famiglia!"

"E con questo, cosa vorreste dire? Dovrei forse vivere sotto una campana di vetro? Beh Nonno, non sarà così! Io sono cresciuta come erede dei Jarjayes, sono un soldato prima di tutto. E come dicono tutti ... sono uguale a mio padre ... che è uguale a Voi, Nonno!"

"Ahhh basta con questi discorsi sterili! Non stavi per andare in caserma?! Cosa aspetti!" ribatto mentre vedo scorrazzare da una parte all'altra i topi. Osservo lo sguardo di ribrezzo di Nanny.

Stringo a me la mia nipotina e sussurro disgustata. Ho paura ... potrebbero arrampicarsi alle mie vesti e ..." non termino le parole che un topo si aggrappa alle gonne mie e di Lorene, in coro urliamo: "AHHHH ... AHHHHH ..."

Padre Romano con il suo stiletto trancia prima le gonne di Nanny poi quelle di Lorene e infine del frate. "Ecco fatto! Per fortuna che sono in mutande!"

"Oh, questo è troppo! Nanny, dammi la mia piccola! Io non mi faccio di certo intimorire da quattro roditori!" afferro Sophie, la stringo a me e con un paio di calci allontano le bestie. "Ed ora andiamo! Andrè, Nanny, Lorene e anche Voi Madre, venite con me! Voglio portare Sophie in un luogo salubre!" Aggiungo mentre mi rendo conto che mia figlia si sta divertendo in tutto questo trambusto.

Mio padre aggiunge: "Andate ... anche se vedo che Sophie è proprio una Jarjayes! Guardate come sorride!" Aggiungo tutto fiero, la mia nipotina è davvero magnifica!

Udiamo le grida da varie stanze, anche quella del Re. L'imperatrice si affaccia dal balcone e ula: "GENERA' DOVETE BONIFICARE QUESTA ZOZZERIA! SERVE UNA RETE FOGNIARIA E VISTO CHE CI SIETE, ANCHE I BIDE'! … CHISTO PALAZZO JE NA LATRINA!"

"La fognatura si, i bidet no!"

"Sarà di certo colpa di tutti questi cani! Uhm ... e se li liberassimo? Magari danno la caccia ai topi. Mi pare che Beau stia facendo un buon lavoro!"

Padre Giacinto sgrana gli occhi e con tono imperioso ribatte: "Cosa ha detto quella donna?! Bidé?! Ha nominato cosa?! Ma questo palazzo è infestato dal diavolo non dai topi!"

Padre Romano continua: "L'imperatrice ha ragione! Questo palazzo ha bisogno di essere disinfestato ... beh ... riguardo al bidè ... anvedi oh ... la regina di Napoli è una femmina avanti rispetto a tutti noi messi insieme! Ih ih ih ..."

"Basta, Andrè vieni, andiamo." afferro la mano di mio marito e con tono imperioso lo trascino verso la caserma, seguite dal nostro Beau, da mia madre e da Nanny. Mia madre aggiunge: "Zia Lorene, venite con noi!"

" ... Sssiii voglio andare via da qui! ... Sono così spaventata che temo che sognerò ratti per tutta la notte."

"Ci sono io con te, Lorene! Non permetterò a nessun topo di attentare a mia moglie!" Rispondo tutto fiero.

Osservo mio padre, tutto impettito, neanche se un topo potesse attentare alla virtù di sua moglie!

Padre Giacinto si fa il segno di Croce e rimbotta: "Oh ma che razza di gente siete! Voi parlate in un modo ..."

Padre Romano ribatte: "Anvedi ohhh ... e mo vuoi vedere che l'unico normale siete Voi! A Padre Cinto, mi sa che siete finito nel posto sbagliato! Ah ah ah ..."

"Sono nel posto giusto! Queste anime hanno bisogno del mio intervento! Che poi ... anche i topi sono creature di Nostro Signore, vedete di ricordarlo!"

"Ehhhh ... seeee seee ... e la peste?! Pure quella è una creatura di Nostro Signore!"

Vediamo l'imperatrice avanzare a passo spedito. "Uè Generà le zoccole sono entrare anche nella stanza di Ferdinando e chillo sta gridando per paura che venga assalito! Ih ih ih ... e pensare ca Ferdinando è accussj amante delle zoccole! Ah ah ah ..."

"Maestà ... sarà necessario trasportarlo altrove, se il dottor Lassonne darà il suo benestare, ovviamente!"

Osservo Padre Giacinto è scandalizzato per le parole della Regina, stringe il cordone con la sinistra e con la destra continua a fare il segno della Croce. "Andevi questo! ... Padre Cinto meglio che Ve ne facciate na ragione, qui semo (siamo) tutti peccatori! Ah ah ..."

"Voi più di tutti, questo è certo!"

"Io so frate come Voi! E adesso scusatemi, meglio che torni al convento magari non ci sono topi o ..." guardo la regina domando: "Come li chiamate a Napoli?"

"Zoccole!"

"Zoccole! ... Beh ho imparato una nuova parola! Con permesso!"

Vedo Padre Romano allontanarsi, con passo deciso, le gambe pelose, tornite, bene in mostra. Ora che ci peso ... la mia Marguerite ha visto le gambe di uomo ... che non sono io! Accidenti! "No no no noooo!" borbotto ad alta voce, che brutta situazione.

Reynier ribatte: "Beh e adesso cosa ti prende?"

"Padre ... mi prende che MIA moglie ha visto le gambe di quel frate! è assurdo! IO non voglio!"

Batto a terra il mio bastone e continuo: "Hai ragione!" poi guardo le gambe del nuovo frate. "Anche Voi avete le gambe in bella vista! Le nostre donne hanno guardato non solo due gambe ma quattro!"

Padre Giacinto si difende. "E' vero, le Vostre mogli hanno visto anche le mie gambe e tutto ciò è scandaloso ma non è stata colpa mia ma di quel frate travestito! ... Esigo che domani TUTTE le donne presenti si confessino e mostrino vero pentimento per aver osservato le gambe di ben due uomini!"

"Uè fratello ma che stai a dicere?! (dire) vuje nu siete n'ommo ma nu prevete quindi non è peccato!"(ma che dite! Voi non siete un uomo ma un prete)

"Maestà anche Voi dovrete confessarVi! Adesso! Subito!"

"Oh Fratello, ma va fancull!" Rispondo gesticolando mentre mi allontano.

Siparietto

Elektra: "Generale, un viaggio tranquillo proprio non vi piace "

Generale: "Tigre ma che discorsi fate!? Io sono stufo delle idee delle Arpie e Voi lo sapete!"

Elektra: "Io non so nulla ma vi capita sempre qualcosa. "

Generale: "Da quando le Arpie hanno fatto il sodalizio, tutto è diventato un incubo! Adesso abbiamo perfino i topi a palazzo! Grunt …"

Elektra: "Topi?! Avete detto topi?"

Generale: "Ahhh dunque non sapete nulla!? Leggete! Leggete!"

Elektra: "Dopo, adesso devo scambiare due parole con Oscar."

Oscar: "Dite!"

Elektra: "Oscar, ti diverti molto se puoi usare la spada, anche se dovresti stare tranquilla in carrozza, dato che sei incinta."

Oscar: "Tigre, non sono malata e mi comporto di conseguenza. E poi … come potrei stare a guardare mentre siamo sotto attacco?"

Elektra: "Effettivamente hai ragione! … Generale, attirate tutti i malviventi. 2 attacchi nello stesso momento "

Generale: "Ehhh ridete, ridete! Tanto voi siete al sicuro nei Vostri appartamenti, noi Jarjayes invece … anche i ratti ci mancavano!"

Genny Fam: "Come dare torto al nostro Generale, non hanno più un momento di pace i nostri eroi!"

Generale: "Fa sempre piacere ricevere una parola di comprensione. Grazie Madame! … Se solo arrivasse François!"

Diana: "Mio caro generale non disperate arriverà il vostro nipotino (spero), però non vi state annoiando. Non sapete cosa vi sta aspettando a casa!"

Generale: "Lo so, Madame, lo so! Ahhh dannate Arpie!"

Aizram: "Ehhh io non c'entro! E' un'idea di Terry!"

Terry: "Terry, Terry, Terry! Ma possibile che la colpa è solo mia?"

Aizram: "L'idea è stata tua o sbaglio?"

Terry: "Ma tu eri entusiasta del tiro mancino che abbiamo fatto ai Jarjayes!"

Aizram: "Si, però … l'idea è stata tua! Ah ah ah …"

Generale: "Marguerite, quelle due Arpie si prendono gioco di me!"

Marguerite: "Direi di noi!"

Generale: "Di noi, si, si!"

Emilia: "Ohhh finalmente Generale JARJAYES!"

Generale: "Madame!"

Emilia: "Ma che fine avevate fatto? In questi giorni pesavo proprio a voi chiedendomi quando sareste ritornato dalle vostre fan ( perché noi siamo vostre fan l'ho sapete vero?)"

Generale: "Lo so, e Vi ringrazio."

Emilia: "Queste Arpie sono proprio delle scansafatiche 😂😂😂😂 ma che volete farci sarà il caldo di questi giorni che le fa rallentare."

Generale: "Dovete essere a conoscenza della situazione, madame arpia mentre scriveva, si addormentava sulla tastiera lasciandoci in balia dei nostri assalitori!

Ma si può? Io chiedevo aiuto a gran voce e lei dormiva! Grunt..."

Emilia: "Poverina !

Avrà mangiato pesante 😂😂😂😂😂"

Generale: "Nooooo l'arpia è stata sopraffatta dal caldo... infatti tra caldo e afa il sud ha sfiorato i 50 gradi ecco perché madame con tutta l'aria condizionata si addormenta mentre io venivo assalito."

Emilia: "Comunque l'importante è che siate ritornato adesso vi saluto e scappo a leggere il capitolo...👋👋👋👋 "

Generale: "Correte correte ma Vi consiglio di non farVi impressionare troppo."

Emilia: "Impressionare?"

Generale: "Lo capirete leggendo."

Lupen: "Eccomi! Scusate il ritardo! … Generale , siete quasi arrivati, ma non sapete cosa vi aspetta ancora! Purtroppo dovete ancora combattere con dei briganti che vi hanno assaltato il castello, scommetto che Oscar sarà una delle prime a difenderlo, sapete che lei non ascolta nessuno nonostante le sue condizioni "

Generale: "Ridete pure! … Siete Voi a non sapere ancora che oltre ai briganti, il palazzo è stato attaccato dai ratti!"

Lupen: "COSA?! Avete detto ratti?!"

Generale: "Avete udito bene, ho detto ratti!"

Lupen: "Eh ma quanti guai Vi attendono! Ah ah ah …"

Generale: "Ma cosa c'è tanto di divertente da ridere!"

Lupen: "Nulla! Penso al seguito del capitolo ih ih ih …"

Rotelle: "Hanno deciso di attaccarvi su più fronti mio caro Generale, ma come avete sconfitto chi vi ha attaccato in carrozza, sono sicura che arriverete in tempo per salvare il resto della vostra famiglia e la vostra casa."

Generale: "Già fatto! I banditi sono scappati dopo aver saccheggiato il mio palazzo, è rimasto solo uno ma ciò che mi preoccupa sono i ratti. Povero me!"

Rotelle: "Su coraggio Generale! … Generale posso dirVi una cosa?"

Generale: "Ma certo!"

Rotelle: "Frate Romano e' troppo divertente. Eh quel frate ha scandalizzato anche il nuovo prelato che ho portato a palazzo.! Nanny con il suo mestolo è mitica!"

Nanny:"Guai a toccare la mia cucina!"

Generale: "Hai fatto benissimo! Bene e adesso …. ARPIEEEEE …"

Arpie: "GENERALEEEEEEE …"

Generale: "Presto! Vi ordino di scrivere il prossimo capitolo e … DATEMI FRANCOISSSSS …"

Arpie: "AGLI ORDINI!"

AlexandarAna: "Congratulazioni a Marco!"

Terry: "Grazie! E adesso corri a leggere il nuovo capitolo!"

AlexandarAna: "Corrooooo …"