Gli affanni del Generale

Sono nella camera di mio fratello Victor, vedo la servitù preparare il bagaglio, sono agitate, spaventate a causa della presenza dei ratti.

Osservo le mie nipotine affidate alle cure di due nutrici mentre Elena prepara la sua borsa personale e con tono pacato sussurra: "Spero di non aver dimenticato nulla! ... Victor, prima di lasciare il palazzo passerò da Madame Oscar e suo padre per ringraziarli ancora una volta ..."
"Ma certo mia cara! ... Sono tutti di sotto per trasferirsi in caserma ..."
Monique incrocia le braccia e protesta: "Io non capisco perché non ci andiamo anche noi!"
"Sorella, noi dobbiamo occupare il posto che ci spetta, cioè il castello di mia moglie e TU verrai con noi che ti piaccia o no!"
"Certo che non mi piace! Io ... ecco ... preferirei rimanere ospite dei Jarjayes ..."
"Per tentare di infilarti nuovamente nel letto di André?" domando sarcastico, adesso è davvero troppo.
" E anche se fosse?! Non è affar tuo!"
Afferro per un braccio mia sorella, la guardo dritto negli occhi e con tono minaccioso digrigno: "Certo che è affar mio! Hai disonorato il buon nome dei Girodelle! Ti rammento che Andrè è il marito di Oscar e tu devi smetterla di umiliare te stessa e macchiare il nostro buon nome! Hai capito!? E adesso devi uscire senza protestare se non vuoi che ti rispedisca in Francia!"

"E io invece voglio rimanere qui!" Rispondo decisa incrociando le braccia al petto.

"Ancora una parola e ti ammanetto e ti rispedisco a Parigi! Sai le ultime notizie dicono che i nobili non si stanno annoiando affatto!"

"E pensi che io farei ritorno in Francia? Scordatelo! Sono una donna adulta, io! Ho diritto alla mia libertà!"

Frugo tra i miei oggetti personali ... "Ma dove le ho messe?! ... Ah eccole!" tiro fuori un paio di manette e con atteggiamento severo afferro i polsi di mia sorella e l'ammanetto.
Monique si dimena e fuori di sè dice: "Ma come osi?! LIBERAMI!"
"Niente affatto! Dimentichi che sono un militare per precisione un ufficiale e tu sei meno di un mio soldato! ... Quindi sei in arresto fin tanto non deciderò cosa fare di te. Sinceramente ormai sei diventato un fardello di cui liberarmi!"
"Grunt ... VICTOR LIBERAMIIII ..."
Osservo mio marito, sorrido compiaciuta e con disinvoltura lego i nastri del mio cappello intorno al mento e dico allegra: "Scusami Victor ma non vorrei che Madame Oscar partisse prima che lasci il palazzo, vado a salutare!"

"Ma certo Elena! Vai tranquilla! Io arrivo tra poco, devo anche prendere accordi con il Generale per sapere quando dovrò rientrare in servizio!"

Monique ribatte: "Ehi Voi due non vorrete ignorami in questo modo!" vedo un topo scorrazzare per la stanza, sale su un piede. "AHHHHH che orrore! AHHHHH ..."

Osservo mia sorella, sorrido divertito. "Ah ah ... su smettila! Un topino bianco non ha mai fatto del male a nessuno! Ma non lo vedi che ha più paura lui di te?!"

"VICTORRRRRR ..."

"Dimmi ..." Rispondo sarcastico.

"LIBERAMI! TE LO ORDINO!"

"Tu, a me, non ordini proprio niente! E adesso andiamo, ti carico in carrozza e vado a salutare!"

Carico mia sorella a spalle, la sistemo quasi fosse un sacco. Lei si dimena. brontola, strepita. Ma io non mollo la presa e la trasporto fin nel cortile, dove si trova la nostra carrozza.

"Sei, sei …. Un bruto!"

"E tu invece cosa saresti?!"

"Una vittima delle circostanze. Libera le mie mani!"

"Ma non ci penso proprio! Tu, vittima? Ah ah ah ah!" scoppio a ridere mentre raggiungo la carrozza, scarico mia sorella, la lancio quasi sul sedile e chiudo lo sportello da fuori, in modo che lei non possa uscire. "Ed ora aspetta lì, buona buona!"

"Grunt ... Victor sei prepotente!"

"Sono solo tuo fratello, ricordalo!" rispondo mentre mi allontano per salutare i Jarjayes.

" GRUNT ... APRIMI! FAMMI USCIRE!"

Mi allontano deciso ignorando le urla di mia sorella, raggiungo il generale, mi avvicino deciso. "Generale!"

"Victor Clemente de Girolle! ... Sappiate che sono desolato della situazione che è venuta a crearsi ..."

"Signore, se Vi riferite ai topi, non dovete preoccuparvi. Siete stato gentilissimo ad ospitarci finora e la Vostra famiglia si è presa cura di Elena come fosse una parente stretta. Grazie, davvero, Signore."

"Mi ... riferivo a Vostra sorella. Avete tutto il mio rispetto, ma ... non posso permettere che venga minata la tranquillità di mia figlia." tendo la mano, Girodelle la stringe. "Vi auguro buona fortuna."

"Grazie Signore. Piuttosto ditemi, quando volete che prenda servizio? Sono ancora un ufficiale al Vostro servizio, non dimenticatelo."

"Prendetevi tutto il tempo che Vi serve per sistemarvi nella nuova dimora. Credo che un mese sarà sufficiente."

"Grazie Generale!" Faccio il saluto militare, poi mi volto verso la voglie e faccio un perfetto inchino e baciamo. "Madame Marguerite, Vi ringrazio per la squisita ospitalità. Spero di poter ricambiare la cortesia."

"Con molto piacere ..." mormoro mentre vedo un topo arrampicarsi al pantalone di Victor ..." Oh mio Dio!"

"Marguerite, stai tranquilla!" stringo a me la mia amata nel tentativo di tranquillizzarla.

Sento un peso sulla gamba, il mio sguardo va giù, un topo tenta di risalire, tiro fuori la spada dal fodero e con un gesto deciso lo getto via. Faccio un altro inchino e mi congedo: "Vogliate scusarmi ma è meglio che porti via mia moglie e le mie bambine... la situazione sta degenerando."

"Si ... questo posto non è adatto a delle neonate! A presto Girodelle!"

"A presto Generale!" Mi allontano a passo spedito ...

Osservo Victor allontanarsi, sospiro sollevato. "Marguerite, almeno abbiamo risolto il problema Monique! La quiete matrimoniale della nostra piccola è ora assicurata!"

"Era ora che andasse via!"

"Già ... ora non ci resta che condurre a nozze la sorella di Charles ... e sperare che le nostre nipotine non trovino troppi corteggiatori! Quante ne abbiamo in età da marito?!"

"Sono tre ..."

"Uhm ... speriamo che non ci diano troppi grattacapi! Dovremo farle debuttare nella società sabauda ... ah Marguerite, è sempre tutto sulle nostre spalle!"

Vedo i topi scorrazzare per il giardino, mi porto la mano sulla bocca e con disgusto sussurro: "Non è il momento. Spero che siano tutti pronti per la partenza."

"Si si .. certo mia amata. Su, andiamo alla cascina/caserma. Vedrai, ci troveremo bene, almeno per il tempo necessario per ripristinare l'igiene nel castello!" Stringo ancora la mia amata e insieme ci allontaniamo in direzione della nostra nuova, temporanea, residenza.

Siamo tutti radunati nel cortile, pronti per traferirci nella caserma. Il povero colonnello D'Agout ha dovuto fare predisporre degli alloggi per tutti noi ... e siamo davvero tanti. Pare che i piccoli di casa staranno in una bella camerata. Pare che anche alcuni di noi dovranno adattarsi a dividere gli alloggi ... Mi guardo attorno mentre stringo Sophie, Andrè è al mio fianco con alcuni dei nostri bagagli, i servitori stanno già trasferendo tutto il resto con l'aiuto dei soldati. Certo che è proprio una situazione imbarazzante!
Il nostro nuovo padre spirituale si è recato nella cappella, accompagnato dallo zio Armand, temo che in qualche modo rimarrà sempre un sacerdote. Vediamo arrivare alcuni soldati con una barella su cui giace il Re Ferdinando, seguito da vicino dallo zio Claud.

Affianco la barella del mio amico Re, poveretto che pena, è dolorante e i servi che la sollevano di tanto in tanto lo fanno sobbalzare ...
"Ahhhh per tutti i diavoli! Fate piano! ... Mi fa male tutto! AHHHHHH ..."

"Maestà ... portate pazienza, ci vorranno solo pochi minuti per raggiungere la nostra nuova sistemazione ... certo che non ho mai visto tanti topi tutti assieme in vita mia!"

Non posso fare a meno di osservare il mio povero amico, anzi lo compatisco persino, poveretto. Viene sballottato da una parte all'altra mentre la parte a lui più cara è in evidente sofferenza.

"Ahhhh ma che sciofega! (schifezza) Mai, dico MAi è successo una porcheria simile nel mio palazzo! ... Vero Carulì?"
"Verissimo Ferdinà! IO, sottolineo, IO, ho fatto installare i servizi igienici con tanto di rete fognante! IO! Non tu, ricordatelo bene, Ferdimà!"

"Ehhhh ... Carulì quando si scucciande! (scocciante) Io, tu, nuje siamo na coppia e tutto ciò che faccio di bene, l'onore va pure a te ... e viceversa."

"Tu pensi a una cosa solamente ... IO governo, tu invece ti sollazzi. Se non fosse per me ... TU vivresti in mezzo ai ratti! Ed alla cacca, ovviamente!"

"Ehhhh ma pè San Gennaà! Possibile ca si accusj pesante?" borbotto mentre un servitore inciampa e si rialza immediatamente mentre io prendo uno scossone e sento un forte dolore alla parte bassa. "AHIA! MA SII NU CIUCCIO! E STATE ATTIENTI CA SULLA BARELLA TRASPORTATE LU RE CHE GOVERNA MEZZO SUOLO ITALIANO!"

"S... si ... certo Maestà!"
Sento il servitore rispondere terrorizzato dal tono di Ferdinà. "Ahò! Ferdinà! Si un gran maleducato!" Non faccio in tempo a finire la frase che vedo un enorme ratto saltare sulla barella e sistemarsi sulle parti basse di Ferdinà, proprio dove è più dolorante.

"AHHHHHH AHHHHHHHHH NA ZOCCOLA! E CHE ZOCCOLA ENORME! TOGLIETEMELA DI DOSSO!"

"Ohè Ferdinà! Ma te, le zoccolelle piacciono assaje! Su su ..." rispondo allegra. "Questa scena è davvero molto comica!"

"Carulì si vendicativa e pure cattiva!

"Io sarei cattiva solo perché ti piacciono le zoccolelle?! Ferdinà si fuori cervello! A te le zoccole so sempre piaciute, negalo se puoi!"

"Le zoccole si ma le zoccolelle no! Grunt …"

Afferro un cuscino e glielo lancio sulla parte bassa. "Ecco … tieni!"

"Arg … ma si pazza!?"

"E' questo il tuo ringraziamento? Ti ho liberato dalle zoccolelle!"

"Carulì si na carogna!"

"E tu nu puorc!"

Assisto da lontano alla scena, non resisto: "Andrè, devo ammettere che certe volte esiste una giustizia divina! Guarda il Re! Ih ih" scoppio a ridere alla vista della scena, con il re che cerca di allontanare un enorme topo dalle sue parti basse.
"Oscar ... ah ah ... sei davvero tremenda!"

"Io tremenda?! Ma guarda cosa sta succedendo!? Ah ah ah ..."

"TU stai ridendo delle disgrazie altrui ... non si fa ... " aggiungo mentre trattengo a stento una risata.

"Ma no, io non rido sulle disgrazie del Re ma del topo che gli è sobbalzato addosso!"

"Il topo gli è saltato proprio lì ... e TU, mia cara" sottolineo le ultime parola puntandole l'indice, "Stai ridendo delle disgrazie altrui! Sei dispettosa ... c'è poco da fare!"

La mia Oscar è ritornata ad essere dispettosa come quando era una bimbetta ed io non posso che adorarla!

Mi avvicino al lobo di mio marito e sussurro: "Beh ... se mai ti passasse l''idea di essermi infedele, non mi accontenterei di vedere il tuo petit prima ustionato poi a fare da cuscino da un topo ... ecco ... desidererei vederlo rosicchiato da una enorme pantegana ah ah ah ..."

Sussulto alle parole di mia moglie, ho sempre saputo che fosse possessiva ma davvero mi fa paura. "Ma ... Oscar ... come puoi pensare che io possa esserti infedele!"

"Oh beh ... diciamo che la mia è semplicemente una fantasia ah ah ah ..."

"Beh ... non avere certe fantasie ... non mi piacciono per nulla!" Abbraccio un poco mia moglie e poso le labbra tra i suoi capelli. Profumano di noi, di casa.

BAUUUUU AAAAUUUUUU

"Bau che ti prende?!" Vedo Beau rincorrere alcuni topi mentre Sophie si dimena tra le mie braccia, sembra quasi divertita dallo spettacolo che il quadrupede sta offrendo.

"Credo proprio che Beau sia un ottimo cacciatore! Sta facendo scappare tutti i topi dal nostro cammino! In quanto a Sophie ... degna figlia di sua madre! Ah ah ah"

"Ben detto Andrè! La mia nipotina è uguale a Oscar! Coraggiosa già in fasce!" sento la voce decisa di mio suocero giungere alle mie spalle, come sempre ci spia … poveri noi!

"Generale! ... Ormai il palazzo e i giardini sono in subbuglio!"

"Si ... meglio allontanarsi da qui"
Vedo le mie figlie avviarsi avvinghiate ai loro mariti, tra urla acute e gridolini disperati. I miei nipoti più piccoli invece sembrano divertirsi a rincorrere i topi!

"Puff .. puff ... questa pancia! ... Puff puff ..."
"Jo ma cosa ti succede?! ... Sei diventata pesante, stai ingrassando."

"Me ne sono accorta anche io, Charles! E non sei affatto gentile a farmelo notare! Temo che sia la menopausa ... in fondo ho già quarant'anni!"

"Dovresti mangiare meno ..."

"Ma come ti permetti! Io mangio solo il giusto! Probabilmente dovrei muovermi di più ... se solo tu la smettessi di fare l'offeso potremmo fare molta più attività fisica! Eh ... ma mio marito è offeso ... ha chiesto aiuto persino ai frati! Credi forse che non lo sappia?!"

"Non ricominciare ..." protesto mentre vedo un ratto infilarsi tra le gonne di mia moglie. "Sta ferma! Non ti muovere!"

"Certo che mi muovo! Questa bestia sta cercando di arrampicarsi tra le mie gambe! FA QUALCOSA CHARLES!" urlo spaventata mentre sento le zampette della bestiaccia attaccarsi alle mie gambe e salire …

"Non agitarti altrimenti non riesco ..." tento in tutti i modi di frugare tra le gonne mentre mia moglie strepita ..."
"AHHHH AHHHH ... sento il topo salireeeee ahhhhh ..." saltello disperata nel tentativo di allontanare la bestia.

Osservo a distanza ciò che sta accadendo, borbotto: "Anvedi ohhh ... quel capoccione non ha capito che così non risolverà nulla! Povera donna, le stanno uscendo gli occhi di fuori!"
Le grida di Jo attirano l'attenzione di tutti, le sorelle urlano disperate mentre i più piccoli sono divertiti. Antony e George corrono verso la madre ...

"PADRE COSA STA SUCCEDENDO?"
Charles continua a frugare tra le gonne di sua moglie, non risponde. Jo ribatte spaventata: "UN TOPO MI CAMMINA ADDOSSO AHHHHH ..."
"Cosa?! Oh ... Madre ..."
Anche il Generale corre in aiuto di sua figlia ma il frate avanza velocemente per primo e con la sua voce possente rimbomba nel cuore della notte: "LEVATEVI DI MEZZO! Alla Marchesa ci penso io!" tiro fuori lo stiletto dalla saccoccia. "MARCHESE SE NON VOLETE FARE UNA BRUTTA FINE, USCITE DI Lì!"

Odo la voce di Padre Romano, con la testa faccio capolino. Vedo il frate impugnare uno stiletto. "Cosa avete intenzione di fare?"
"Aiutare Vostra moglie! SpostateVI!"
"A Jo ci penso io!"
Sento le grida disperate di mia moglie: "AHHHHH VIA VIA CHARLES! LASCIA FARE A PADRE ROMANOOO AHHH ..."
"Ma ..."
Marguerite interviene: "Charles spostati!"
Il Generale continua: "Padre cosa intendete fare?"
"Marchese allontanateVI!"
Mi allontano appena, Padre Romano si avventa sulle gonne di mia moglie e comincia a tagliarle fin tanto che il ratto mi salta addosso e corre verso la campagna.
Con tono soddisfatto Padre Romano dice: "Ecco fatto! Marchesa come state?"
"Che spavento …"

Il Generale osserva le nudità della figlia, si libera immediatamente della sua giacca, la copre e con tono imperioso ordina stizzito: "UOMINI VI ORDINO DI NON GUARDARE MIA FIGLIA!"
Siamo tutti scioccati da ciò che sta accadendo, i presenti obbediscono al generale mentre padre Romano ribatte sarcastico: "Anvedi oh che scena teatrale! Ah Generà Nostro Signore ci ha fatto a Sua immagina e somiglianza e nel paradiso terrestre Adamo ed Eva erano nudi!"
"COSA?! TACETE! VOI NON SIETE UN SERVITORE DI DIO!"
"Siete nu capoccione! Voi avreste preferito che il topo facesse la tana tra le gonne di Vostra figlia?!"
"SIETE UNO SFRONTATO!"

Sento la voce del Re quasi sussurrare: "Cumpà però che belle cosce che tiene donna Giuseppina!"

"Come tutte le mie nipoti, Maestà! Sono delle Jarjayes ... e si sa, noi Jarjayes siamo bellissimi!" aggiungo tutto soddisfatto gonfiando il petto come un tacchino.

Stringo le labbra in un gesto lussurioso e ribatto: "Vedo, vedo! Che femmina! Che gambe!"
Ascolto la conversazione del Re e fuori di me, dico a mia moglie: "Scusami Lorene ma devo fare una cosa!"
Osservo l'espressione di Reynier, non mi piace affatto: "Cosa intendi fare ..." sussurro preoccupata, con l'età è diventato ancora più geloso di quanto non fosse in gioventù … o a mezza età, quando l'ho conosciuto!
Appoggiato al mio bastone, allungo il passo, fingo di cadere sulla barella del Re e la faccio ribaltare. Ecco giustizia è fatta!
"AHHHHH AHHHHH ... CUMPA' MA CHE RAZZA DI SERVITU' TENGONO I JAJRYETTE?! AHHHH"
"Questa non è la servitù ... questo è opera di mio fratello Reynier! Ha quasi novant'anni ma è ancora dispettoso e prepotente!"
"Claud! Novant'anni li avrai tu!" con tutto il mio vigore lo colpisco con il mio bastone.

"AHIAAAA Non bastavano i topi adesso ci mancavano anche le bastonate?!"

"Ecco così impari a mancare di rispetto il capostipite della famiglia!"

"TU non sei il capostipide! TU sei solo quel prepotente che ho per fratello maggiore! SE ci fosse qui nostro padre ... ti sistemerebbe lui!"

Lo colpisco ancora ma stavolta alle gambe ...
"AHIIIII ..." mi accascio al suolo mentre alcuni ratti mi salgono sopra. "AHHHHH PADRE ROMANOOOO SALVATE ANCHE MEEEEE AHHHHH UN RATTO E' ENTRATO NELLA GAMBA DEI PANTALONIIII ..."

"E basta Claud! Hai le culottes ... i ratti non possono entrare!" rispondo deciso mentre mi allontano. "L'onore di mia nipote è salvo!" borbotto mentre raggiungo la mia Lorene e sorrido soddisfatto.

Padre Romano si avventa sugli abiti di Claude e taglia gli indumenti lasciandolo con le culottes. "Ecco fatto! Siete in salvo ..."
"Gra ... grazie Padre ..."
"Non dovete ringraziarmi, la mia è semplicemente carità cristiana!"
Osservo ogni singolo movimento sussurro a mia moglie: "Marguerite, adesso sappiamo che Padre Romano oltre ad essere un ladro ha anche la mania di tagliare gli abiti alla gente! Che sia questo il vero motivo della sua quasi scomunica?"

"È possibile Augustin. Potrebbe essere un maniaco! Hai visto con quanta lussuria si è gettato tra le gonne di Joséphine?!"

"Troppa, Augustin. Decisamente troppa. A me questo monaco non piace affatto!"

" ... Uhm ... è un monaco molto particolare."

"E' un maniaco, ecco cos'è! Forza, andiamo!"

Annuisco e seguo mia moglie.

Raggiungiamo, dopo pochi minuti, la nostra temporanea residenza. Entro decisa, seguita da Andrè e dal nostro cagnolino. Osservo i soldati fare il saluto militare al nostro passaggio, mentre mi osservano curiosi.

Abbiamo a disposizione uno spazio da utilizzare come salotto o studio, una piccola camera da letto ed una toilette, in quello che è, a tutti gli effetti, l'ufficio del comandante della guarnigione. Osservo Andrè, sospiro. "In un modo o nell'atro sembra che la vita militare faccia per noi, non trovi?!"

"Con te andrei ovunque! ... Hai forse dimenticato che mi sono arruolato solo per te? Senza contare che i soldati della Guardia sono i peggiori tra tutti i corpi militari!"
"Ehi amico, bada a non offendere! Dimentichi che per noi non è stato facile accettare che un colonello in gonnella ci desse ordini!" stringo tra le braccia il mio piccolo Augustin e con tono baldanzoso continuo: "Devi sapere figlio mio che tuo padre ha dato filo da torcere al Diavolo biondo ah ah ah ...

Osservo Alain ed aggiungo: "E sono certa che il piccolo Augustin darà molto filo da torcere a suo padre! SE è vero che il nome forgia il carattere ... ti vedo male, Alain, molto ma molto male! Ah ah ah ah!" scoppio a ridere alla vista dell'espressione di Alain, se davvero il carattere dipendesse dal nome, il piccolo Augustin lo metterebbe subito in riga!

"No, no! Eh!" sento mia moglie avvicinarsi e prendere il braccio, mi sorride. "Cosa c'è?! Hai un'espressione strana!"
"Uhm ... per un attimo ho ripensato che qualche tempo fa IO ti ho dato filo da torcere!"

"Oh povero me!" borbotto mentre osservo mia moglie. "Noi dove ci sistemiamo? Spero non a fianco del vecchio paz...ehm..." sento lo sguardo del nostro comandante addosso, "Volevo dire ... del signor Generale Augustin ..."

"Invece alloggerai proprio accanto a mio padre!"

"Oh povero me! Ma cosa ho fatto di male?! Non potrei sistemarmi ... che so ... accanto a voi due?!"

Il Generale continua: "Ma come non lo sai?! Mia figlia è un tantino dispettosa ih ih ih ... forza Alain, sistema tua moglie e tuo figlio!"

"Sissignore, ai Vostri ordini Signore!" sbatto i tacchi e mi metto sugli attenti. Ma perché non ho avuto la fortuna di Gerard? Lui è l'attendente di Andrè ... uhm ... però mia moglie è la cameriera personale del comandante ... forse potrei insistere ...

"Oh Marianne che posto lugubre!" mi guardo intorno. "Ho l'angoscia. Saremo qui chissà per quanti giorni!?"

"Giorni? Io credo che ci vorrà ben di più di qualche giorno per sistemare il castello!"

"Oh no, no! Spero di no!"

"Beh, però se nostra sorella si è abituata a tutto ciò ... possiamo farcela anche noi! Forza!"

" ... Oh ... beh ... se la metti così!" continuo a guardarmi intorno. "E' tutto sporco e ... l'intonaco cade a pezzi ..." sento la voce di mio padre giungere imperiosa alle nostre spalle: "Hai ragione Silvie! ... Non appena rientreremo al castello, farò ripristinare questo posto!"
Luisa ribatte stizzita: "Ed io e la mia bambina dovremmo dormire su questi materassi?! Potrebbero annidarsi le pulci!"

"Non esagerate ... le pulci sono state già debellate. Assieme agli scarafaggi, ai topi, alle cimici e tutto il resto!" rispondo tranquillo. "Forza truppa, prendete posto nelle vostre camerate!"

George porge la mano sulla spalla di sua zia mentre con l'altro braccio sorregge sua figlia e dice: "Sentito zia?! Possiamo stare tranquilli!" poi guarda sua madre. "Vi sentite bene? Siete pallida."

"Benissimo George ... benissimo. Ho solo ... ecco ... credo di avere mangiato qualcosa di ... indigesto!" rispondo mentre sento un conato di vomito salire.

"Se lo dite voi! ... A me non sembra."

"Si si ..." non resisto oltre, mi volto, vedo un secchio e ci infilo la testa, svuotando tutto il contenuto del mio stomaco. "Povera me ..."

Luisa ribatte: "Visto padre? E' tutta colpa di questo posto squallido!"
Antoinette ribatte: "Vorresti tornare a palazzo?! Prego, va pure!"

"In mezzo ai topi? Certo che no! Ma magari, in questo paese, si potrebbe trovare una locanda o ... ma si! Potremmo andare al convento delle Carmelitane, dalla zia Marie Clotilde!"

"COSA?!" rispondiamo in coro. "E tu preferisci un convento alla tua famiglia?!"

"Ecco ... ma che male ci sarebbe!?"

"Nulla nulla ... vai pure, Luisa. Ma noi ..." indico le mie sorelle, "preferiamo la caserma!"

"Grunt ..."
Maxim sussurra: "Suvvia Luisa, se tua madre e perfino la Regina e il Re hanno preso posto puoi farlo anche tu ..."

"Non mi piace! E poi ... è pieno di uomini, qui! Uomini rozzi, indisciplinati e ... potrebbero attentare alla nostra virtù!"

Il Generale fuori di sè ribatte: "Ora basta Luisa! Comportati come si conviene a una Jarjayes e non come una donnetta qualsiasi!"
Da lontano la Regina continua: "E jamme Signò! Dimenticate che forse un giorno diventerete la suocera del principe Gennarino?! Faciteve curaggio e rimante!" (fatevi coraggio)

Faccio un sospiro, alzo la testa, mento alto, sguardo dritto. "E sia, noi Jarjayes non arretriamo mai!"

Mio marito, il Re, borbotta:"Carulì ma che razza di consuocera ti sei appioppata? Più che na nobildonna, na contessa mi sembra un oca, una papera, na gallina da cortile! ... Povero Gennarino mio chi ti toccherà come suocera! ... E' pensare ca potevi sposare ne principessa! Ahhh Carulì quant'brugje ca cumbini! (quanti imbrogli che fai) ... Ahia che male!" dico toccandomi appena la parte bassa. "Che situazione incresciosa, e pensare a che potevo essere in viaggio verso il mio Regno!"

"Mio caro ... per me puoi partire anche subito ... se poi rimani menomato ... ih ih ih!"

"Ti piacerebbe nun è overo? (non è vero) ... MAI! Dovrò ristabilirmi perfettamente anzi ... prima di partire dovrò mettermi alla prova se funziona o meno. Quindi Carulì tieniti pronta!"

"Nun ci pensà nemmeno! Va' pure co le zoccolelle!"

"Ma quale zoccolelle?! Acca le uniche zoccole stanno a lu palazzo del Generale!"

"Intendo quelle dei bordelli! Sempre zoccolelle sono! Su su ... Ferdinà ..aggiò da fa, io!"

"Se, se! Va va e statte zitta ca è meglio! Ohi che dolore!"

Vedo i miei nipoti scorrazzare per la caserma, con loro c'è Beau che si diverte a saltellare ovunque. Sento le loro voci una dopo l'altra...
"Beau fermati! Voglio accarezzarti!"
"Odette lascialo stare, se gli tiri la coda potrebbe morderti ..."
"Carlo ma cosa dici?! Io non voglio tirargli la coda, voglio solo prenderlo in braccio ..."
"Ma non vuole! ... Guarda come scappa!"
"E mentre fugge, ci guarda, sembra che ci sorrida quasi a prenderci in giro ..."
"Vieni qui Beau!"
"Giocare?" domando decisa mentre li osservo. "Siete sicuri? O forse volete fargli dei dispetti?"

"No, no! Niente dispetti..."
"Vogliamo solo giocare con lui. Perchè si nasconde?"
"Non vogliamo fargli del male!"

"Immagino che lui non abbia voglia di giocare ... o che non gli piacciano i vostri giochi!"

Faccio spallucce, sbuffo e dico: "E va bene! ..."

"Bene, ora sistematevi nelle vostre camerate. Maschi da una parte e femmine dall'altra, ovviamente!"

I ragazzini scherzosamente si mettono sugli attenti e dicono in coro: "AGLI ORDINI!" scappano via.

"Ah ah ah ah ah!" scoppio a ridere, i miei nipotini sono delle vere pesti! "Su Beau, vieni e sistemiamoci anche noi!" poso una carezza sulla sua testolina, mi osserva tutto felice per averlo salvato da quei piccoli adorabili terremoti.

Vedo l'imperatrice a passo spiegato venire verso di noi, avanza, mia moglie sussurra: "Augustin ... cosa sarà successo?! ... L'imperatrice mi pare piuttosto agitata ..."

"Non ne ho idea ... non ne ho proprio idea!"

Cammino tenendomi la pancia, oh ma possibile che sia già cresciuta in questo modo?! ... L'accarezzo e continuo a camminare fino a fronteggiare i conti Jarjayes. "Generà, spero ca in questa caserma ci siano dei rinali adeguati e poi io voglio lu rinale (vaso) tutto per me! ... A Ferdinando non mi interessa, può anche usare quello pubblico ma IO, IO esigo lu rinale personale!"
La guardo sconcertata e sussurro: "Rinalo?! E cosa sarebbe?"
"Donna Marguerite, a Napoli lu rinalo è il vaso da notte! Mi sono spiegata adesso?"

"Ah, ma si certo. Avrete il meglio che possiamo fornirVi .. e se me lo consentite, il peggio lo riserveremo al marito fedifrago, seppure coronato" aggiungo con ironia e un pizzico di solidarietà femminile. In un mondo fatto da uomini per altri uomini noi donne dobbiamo allearci per farci rispettare.

"Generà, facite quello ca vulite! (fate quello che volete) Ma ricordatevi ca avite fa costruire na rete fognaria altrimenti sarete assalite sempre dalle zoccolelle!"
" ... Uhm ... una rete fognaria ..."
Sento alle mie spalle la voce di Padre Romano: "Anvedi oh! Generà avete trovato pane per i Vostri denti! Ih ih ih ... se io ho potuto scavare pozzi, Voi potrete scavare le fogne! Ah ah ..."

"Ma io non scavo, Padre. Io ordino ad altri di scavare, ovviamente. E altrettanto ovviamente le persone che lavorano per me verranno retribuite. Sono certo che buona parte degli abitanti del borgo mi aiuteranno. Uhm ... monaci compresi, ovviamente" aggiungo sarcastico.

"Ehh ... allora siete davvero un capoccione! Ah ah ah ... comunque Vi aiuteremo ah ah ah ..."

"Ottimo! Una dozzina di braccia in più faranno comodo. Ora se volete scusarci, noi dobbiamo sistemarci nei nostri nuovi alloggi ... temporanei!"

"Prego ..." vedo venirmi incontro il fratello del Generale e Padre Giacinto, li raggiungo e dico con tono scherzoso: "A quanto pare i topi Vi hanno dato il benvenuto!"

"Padre Romano, siamo nelle mani di Nostro Signore."
"Che sempre sia lodato" rispondo meccanicamente, anche se ormai non sono più un prelato.
"Amen ... coff ... questi topi sono creature di Nostro Signore, e se Egli, l'Altissimo, li ha mandati sulla nostra strada ... un motivo ci deve essere!"

Padre Romano ribatte: "Si, per dare il cibo ai gatti!"

"O forse per modernizzare il borgo tramite la costruzione di una rete fognaria"

"Sta rete fognaria! ... Bah ... quante stranezze moderne! ... Però credo che l'idea della Regina sia buona! Se funzionerà, la farò fare anche al convento."

"Basta che non vi colleghiate alla nostra! Già ci avete rubato l'acqua ... ma la fognatura no! Quando è troppo ... è troppo!" sbotto deciso.

La mia pazienza è già stata messa a dura prova con l'acqua, non osino questi monaci approfittare oltre della mia pazienza e tolleranza!

"Anvedi oh! Ma voltate pagina! Forse Vostro fratello non vi ha insegnato nulla?! Dimenticate e andate oltre! Beh ... Vi aiutato a dare uno sguardo alla Vostra carovana, adesso torno in convento!"

"Ecco ... andate e pregate! E magari preparate qualche infuso ..." urlo mentre vedo il monaco, nel suo saio bianco, con il cappuccio in testa, allontanarsi.

La Domenica successiva

"Marguerite! Muoviti, possibile che tu non sia ancora pronta?!"
"Augustin ... un attimo! Ma perchè hai tutta questa fretta di partecipare alla funzione domenicale?!" sono seduta davanti alla specchiera, mi osservo un attimo, sistemo una ciocca di capelli che non vuole stare al suo posto e sorrido ai borbottii di mio marito.
"Perchè voglio l'aiuto del parroco per convincere tutta la popolazione a collaborare per la costruzione della nuova fognatura! Possibile che tu non capisca quanto sia importante tutto ciò?"

"Augustin ... stai esagerando, sappilo. IO devo finire di prepararmi, non vorrai che la contessa Jarjayes si rechi alla Santa Messa in disordine?" rispondo con tono allegro e leggero.

"Sei una donna curata, perfetta, bellissima! ... Mi piaci tanto anche spettinata."

"Adulatore ..." aggiungo mentre lo osservo riflesso nello specchio. "Ma questo non cambia nulla, finisco di acconciarmi e andiamo alla Messa. Uhm ... mancano ancora ben quindici minuti ... abbiamo il nostro banco riservato ... non c'è nessuna fretta!"

"Invece ho fretta, dobbiamo essere puntuali."

"Oh, ecco. Ho fatto. Verrà anche Oscar?!" sistemo l'ultima forcina e mi alzo sorridendo.

"Deve! E' l'erede della famiglia! ..."

"Povera cara ... nelle sue condizioni la obblighi a sopportare le tue follie! Su forza, andiamo Augustin!" mi avvio alla porta apro decisa ed esco. Poi mi volto, mi accorgo che Augustin è ancora della stanza. "Allora? Avevi tanta fretta, e adesso?"
"MARGUERITE! NON VORRAI USCIRE COSI'!"
"Ah ah ah ... così ... come, Augustin?!"
"Il tuo vestito ... è ... è ... indecente! Si vede ... si vedono tutte le spalle e .. e ... COPRITI!"
"Fa caldo, Augustin ... non intendo di certo mettere il fichu!"

"Ma devi entrare in chiesa!"

"Ma fa caldo! Troppo caldo! Allora, ti muovi? Andiamo?!" sento gli occhi di Augustin addosso, ho come la sensazione che mi stia scrutando, come quando era solo un giovane capitano ... questo abito decisamente stuzzica la sua fantasia!

"Esci pure così ma prima di entrare in chiesa dovrai coprirti! Marguerite, dobbiamo essere un esempio per la nostra comunità!"

"Quindi, secondo te, IO non sarei un buon esempio?! AUGUSTIN! Ma come ti permetti!" sbotto scocciata.

"Marguerite, mi preoccupi! Sei stanca o cosa?! Io mi riferisco in chiesa, in chiesa! Hai capito?"

"Oh ... finalmente!" rispondo soddisfatta mentre mi rendo conto che mio marito ha afferrato uno scialle prima di uscire dalla nostra stanza.

Seguo la mia Marguerite, passiamo davanti alla stanza di Oscar e Andrè. "Aspetta, meglio chiamarli Marguerite!" busso deciso.

TOC TOC TOC

In risposta sento un abbaiare deciso, appena dietro alla porta. "Marguerite, quel cane è troppo rumoroso!"

"Ma no caro. Quel cagnolino è un vero tesoro!"

"Si, certo ... peccato che ce l'abbia sempre con me!"

Sento alle spalle la voce di mio padre,. Mi giro, è al braccio di sua moglie.
"Augustin noi ti precediamo!"

"Si si ... andate pure. Io voglio assicurarmi che i miei eredi siano pronti!"

BAU BAU BAAAAAAUUUUU

"Uhm ... ma come è possibile! Il cagnaccio ha sentito e loro no?!"

"Eh Augustin ... saranno nella toilette ... o staranno vestendo Sophie ... o ... non lo so. Forse sanno che sei tu e non vogliono aprirti!"

"Ma per favore!" busso più forte. "ANDRE', OSCAR, SONO IO, VOSTRO PADRE. APRITE!"

Sento un bussare deciso, Andrè ed io stiamo finendo di sistemare la nostra piccola Sophie. O meglio, Andrè le sta pulendo il sederino mentre io lo osservo a debita distanza, mentre prendo il cambio pulito dalla cassettiera.
"Ecco, come sempre mio padre strepita! Andrè, dammi la cacca di Sophie, così la porto nelle mani di mio padre!"

"Cosa?! Ih ih ih ... spero che tu stia scherzando!"

"No, certo che no! Ma sarà un bello scherzetto per lui!" Poi poso il cambio pulito, afferro le pezze con la cacca, strizzo un poco il naso e mi allontano decisa. "Certo che puzza ... povera me!" sento Beau abbaiare davanti alla porta, apro decisa e vedo mio padre pronto a bussare ancora. Allungo le pezze nelle sue mani e sentenzio decisa: "Grazie Padre, scenderemo tra poco!" poi mi allontano di qualche passo da questo odore terribile.

Sento un forte odore di puzza, storco il naso. Vedo mia figlia tenere in mano le fasce sporche di mia nipote e dico con tono sarcastico: "Mi fa piacere vedere un Generale dell'esercito alle prese con gli escrementi della propria prole! ... Quindi ti stai preparando all'arrivo del prossimo figlio! Sai, con due fasce sporche dovrai fare una certa resistenza olfattiva!"

"Ah, ma ora le pezze sono nelle Vostre mani. In quanto alla resistenza olfattiva ... alle puzze penserà Andrè, come fa già ora!"

"Povero figlio mio!"
Marguerite ribatte felice mentre avanza versa la piccola. La guarda, batte le mani, esclama: "Ma quanto sei bella!"

"Madame ... se volete prenderla in braccio, è tutta pulita e profumata. Se poi Vostro marito fosse così gentile da portare fuori le pezze sporche ..." lascio la frase sospesa mentre Oscar si avvicina e mi prende per il braccio. "Bene Andrè, possiamo Andare!"

Usciamo dalla nostra stanza, abbracciati, mentre sorridiamo felici. Ci segue da vicino mia madre con in braccio Sophie, tallonata dal nostro caro Beau.
"No ma ... lasciate proprio a me le pezze sporche?! Dico io, ma che modi sono?!"

Vedo passare il mio valletto, adesso lo sistemo io ih ih le getto a terra e a gran voce dico: "Alain, pensaci tu!"

"Io? Ma ... perchè? Chiedete aiuto a Jean!"

"Jean?!" mi guardo intorno. "Si, hai ragione! Lui è più portato per queste cose! ... JEAN! JEAN dove sei?"

Sento la voce del mio generale, accorro saltellando felice di essere oggetto delle sue richieste. "Eccomi Generale! Sono a Vostra disposizione!" Aggiungo felice, il mio generale necessita ancora dei miei servigi!

"Prima che arrivino i topi anche qui, raccogli le fasce di Sophie."

"I...io Signore? Ma ... c'è qui Alain! Non può occuparsene lui?!"

"Credevo che non ti infastidissero certe mansioni..."

"No no ... però ... ecco, vedo che c'è già qui Alain ..."

"Ora basta! Noi andiamo in chiesa, sbrigatevela voi!"

Sento il tono deciso del mio Generale, lo osservo allontanarsi rapido, con la sua sposa. "Ah ... che uomo ..." sospiro trasognato.

"Bene Jean ... io vado ... sai, Sabrina vuole andare alla Santa Messa ... ti occupi tu della santa cacca!"

"Ma Alain perché io?! Non è giusto, il Generale l'aveva detto a te!"

"Ma tu vuoi rientrare nelle sue grazie ... inizia ad occuparti della santa cacca! Ah ah ah!"

"Grunt ..."

Raggiungiamo a piedi la chiesa del Paese, in effetti è piuttosto vicina, pochi passi in direzione dello stradone di Francia, prima dell'ingresso della Certosa. Il campanaro sta iniziando a suonare le campane, per richiamare i paesani alla messa domenicale. Entriamo decisi, sento la mia spada tintinnare su fianco. Sorrido mentre osservo Andrè, nonostante io indossi abiti maschili lui non rinuncia a porgermi il braccio. Sento lo sguardo addosso dei fedeli mentre percorriamo la navata per raggiungere il nostro banco.

"Ci osservano tutti Andrè!"

"Mi sembra ovvio! E' la prima volta che prendiamo parte alla funzione ..."

"Si, in effetti non siamo dei frequentatori. Ma oggi ci sarà anche il nostro Padre Spirituale ad affiancare il Parroco ... comunque non mi piace come ci osservano ..."

Raggiungiamo il nostro banco, ci sistemiamo ed attendiamo l'inizio della funzione. Piano piano arrivano anche le mie sorelle, con le loro famiglie, e la nostra Nanny. La funzione inizia, la ascoltiamo con pazienza, mentre osservo distratta gli affreschi del soffitto, gli archi, la volta ... fino al momento della Comunione. Il nostro padre spirituale ci osserva, ci invita con lo sguardo ad avvicinarsi al sacramento. "Andrè ... io non ho nulla di cui vergognarmi ... cosa dici, andiamo?"

"Nemmeno io. Andiamo!"

Ci avviciniamo a Padre Giacinto, come ci muoviamo anche mio padre fa altrettanto. "Marguerite, se vanno loro ... andiamo anche noi!"

"Ovviamente … caro …"

"Sono felice che vi accostiate a Nostro Signore", sento padre Giacinto sottovoce, mentre ci osserva. Prima mio padre, poi noi, seguiti dallo zio Armand, dal nonno e da tutta la famiglia.

La funzione prosegue senza troppi intoppi, il nostro Beau si è sistemato a terra, ai nostri piedi. Ci osserva in silenzio, come se avesse capito che deve tacere. Giungiamo quasi al termine quando mio padre tossisce, per attirare l'attenzione di Padre Giacinto.
"COFF COFF"

"Tutto bene, Generale?"

"Si certo. Ma avrei qualcosa di dire alla popolazione!"
sento la voce del generale, deciso, mentre mi osserva con uno sguardo tagliente.

"Bene, Vi cedo il mio posto!"

"No, preferisco salire sul pulpito! Da lassù tutti potranno sentire ciò che ho da comunicare loro!"

"Oh ... beh ... se proprio volete, prego!"

"Voglio, voglio" rispondo deciso mentre salgo sul pulpito, spostando il parroco al mio passaggio. Salgo di sopra, osservo tutta la chiesa. è colma come non mai, forse si è sparsa la voce che la famiglia partecipa alla funzione. "Collegnesi, abitanti nella mia contea, come Vostro Signore ho delle comunicazioni per voi tutti!" faccio una breve pausa, mentre di sotto regna il silenzio assoluto. Li osservo, sguardo sgomenti, altri curiosi, dei miei vassalli. "Ho deciso di dotare il borgo di una fognatura."

Alle parole del generale, i fedeli pispigliano tra di loro.
"Ma cosa dice?!"
"Non saprei, non ho mai sentito nulla del genere."

"Nemmeno io!"
"Secondo me il padrone è tutto matto!"
"E poi dicono che i nobili siano più intelligenti dei poveracci! Bah … cose dell'altro mondo …"

"Sarà una Grande opera che necessita della collaborazione di tutti voi! Pertanto vi aspetto tutti nel cortile del castello alle cinque di oggi pomeriggio."

"Si certo, però se paga ... un po' di soldi in più farebbero comodo a tutti!"

"Pagare cosa?"

"Ma il nostro lavoro! Mia moglie vorrebbe tanto avere qualche risparmio da parte ..."

"Siiii... magari ci darà una miseria! Tzè tutti sfruttatori questi nobili!"

"Beh ... potremmo andare al castello e vedere a quanto ammonta!"

"Uhm ... tanto non ci costa nulla! Adesso basta parlare, voglio ascoltare cosa dice quel nobilastro imbellettato."

"Il castello è stato invaso dai topi, immagino quindi che il problema riguardi tutti il borgo. Pertanto, a partire da domani, tutti voi dovrete collaborare per la riuscita dell'operazione! La rete fognaria servirà tutte le case e porterà i nostri ... bisogni fisiologici ... lontani dall'abitato! Con la collaborazione di tutti il lavoro avrà una durata minima. Ovviamente sarete tutti ricompensati per i servigi che presterete al Vostro Signore! … Vi attendo tutti nel cortile del castello nel pomeriggio ..."
"COFF COFF ... GENERALE! LA DOMENICA E' DEDICATA A NOSTRO SIGNORE ED AL RIPOSO!"
Sento la voce di Padre Giacinto, così aggiungo: "Beh, oggi ci organizzeremo ma da domani avranno inizio gli scavi! Questo è quanto, vi attendo alle ore cinque di oggi pomeriggio!", poi mi volto e scendo dal pulpito.

Sussurro all'orecchio di mia moglie: "Lorene, ci mancava soltanto la Regina Carolina per far ammattire mio figlio!"

"Reynier ... non credi che l'igiene sia fondamentale? Io trovo che l'idea sia molto interessante."

"Diavolerie moderne ... come quel ... bidè!"

"Ottimo strumento di igiene anche quello. Ovviamente ne esigo uno nella mia toilette, caro"

"Cosa?!" la guardo negli occhi. "Non osare nemmeno dire certo cose! Quello è uno strumento del diavolo! Lorene, siamo in chiesa, taci!"

"Mi dispiace per te ... ma ne ho richiesto uno anche per la nostra sistemazione temporanea! Sono certa che Oscar abbia già dato ordine ai soldati di provvedere in merito" rispondo fiera e decisa.

"Non credo ..."

"Vedremo! Sgrunt!" incrocio le braccia al petto e osservo indispettita mio marito.,

Usciamo dalla chiesa sotto lo sguardo dei fedeli, Collegnesi sudditi della nostra famiglia riuniti per la santa messa, con indosso i loro abiti migliori. Ci osservano passare, mio padre in testa a tutti, poi io con Andrè e la nostra piccola creatura. Indosso ancora abiti maschili, anche se la mia pancia è lievitata di molto in pochi giorni. Sembra che mi stiano osservando, accidenti. Le campane suonano per la fine della funzione, sfiliamo tra i banchi ed usciamo sul sagrato. Rapido ci raggiunge padre Giacinto.

"Conte! Conte!"

"Cosa succede?"

"Conte, davvero realizzerete una rete fognaria a servizio di tutto il borgo?!"

"Si, certo! Forse non approvate?"

"Certo che approvo! E' un'opera degna di lode. Sono certo che Nostro Signore apprezzerà la Vostra intraprendenza. Siete un buon Signore per queste genti!"

"Vi ringrazio ma il merito va all'imperatrice. E' stata sua l'idea!"

"Si, certo. Ma Voi avete deciso di allargare l'intervento a tutto il borgo. E vedrete che i Collegnesi di daranno aiuto! Ed io sarò ben lieto di benedire questa opera."

"Ne sono lieta. Grazie!"

"Ho notato che Vi siate avvicinati alla Comunione ... ma se posso permettermi ... a quando risale la vostra ultima confessione?"

"Ecco ... io ..." lo guardo intensamente e con un mezzo sorriso continuo: "Io mi confesso tutti i giorni!"

"Tutti i giorni? Davvero? Uhm ... e chi è che raccoglie la vostra confessione ... quotidiana?!" domando sospettoso, davvero è impossibile!

"Nostro Signore, ovviamente!"

"COSA?!" domando scandalizzato.

"Cosa c'è?! Forse c'è un miglior confessore di Nostro Signore!?" Continuo a guardarlo con aria di sfida.

"Certo! Parlare con il vostro padre spirituale!"

"Non capisco, spiegateVi!"

"Oggi, dopo pranzo, Vi confesserete con me!"

"Invecchierete per l'attesa! Ah ah ah ..." guardo mio marito e con tono autoritario, concludo: "Andiamo Andrè! Non ho tempo da perdere!"

"Certo Oscar, andiamo. Con permesso, Padre" faccio un saluto al povero frate e seguo Oscar verso la nostra residenza. "Vuoi che tenga io Sophie?!"

La porgo e rispondo: "Si, grazie ... mi fa male la schiena."

"In effetti tu già trasporti il nostro altro figlio ... uno per ciascuno! Mi pare equo, non trovi?!" osservo mia moglie, posa le mani sui fianchi e si massaggia un poco. "Partecipare alla funzione ti ha stancata?"

"No ma ... la mia pancia è lievitata. Ho bisogno dei pantaloni con i laccetti ma li ho lasciati a palazzo. Beh vuol dire che indosserò i tuoi."

"I miei? No no ... provvederò a farteli avere, sono certo che troverò con facilità qualcuno che provveda ... o potrei andare io stesso! Su, adesso vieni ... ah ah ... lo sai che hai sconvolto il povero frate, vero?!"

"Ti ringrazio per i pantaloni e riguardo il frate ... beh ... ancora una sola parola e avrebbe assaggiato la mia lama!"

"Uhm ... si è dimostrato abbastanza abile anche lui, non dimenticarlo!"

"Uhm ... potrei chiedergli un confronto magari sfidarlo se solo prova a impormi la sua volontà."

"Magari dopo la nascita del nostro piccolo ... non trovi? Sarebbe ... rischioso ..." lascio la frase in sospeso mentre entriamo nel cortile del castello.

"Già ... la mia pancia sta diventando ingombrante."

"Hai fame?!"

"Si, tanta."

"Allora cerchiamo di rubare qualcosa dalle cucine! Su, vieni!" Afferro una mano di mia moglie mentre con l'altra tengo stretta la nostra piccola Sophie. "Credo che anche lei abbia fame!"

"Ah ah ah ... ed io che pensavo che fossi la sola ad aver fame! Ah ah ah ..."

"Ah no ... anche Sophie sembra affamata. Di sicuro la nonna avrà preparato qualcosa per lei!"

BAU BAU BAU

"Uh ... si si Beau, hai fame anche tu! Ah ah ah ah! Siamo una famiglia di affamati!"

"Ah ah ah ..."

Raggiungiamo le cucine, entriamo e vedo la mia cara nonnina osservare tutto il lavoro. "Nonna ... noi avremmo appetito ... sono certo che non vorrai affamare le nostre piccole creature, vero?!"

Osservo mio nipote entrare deciso nella cucina, si guarda un po' in giro e poi, con il suo solito sorriso, si avvicina al tavolo.

"Sul tavolo c'è del formaggio e nella cesta il pane appena sfornato."

"E ... credi che andrà bene per Sophie?!"

"Ma no! Cosa dici?! Per la mia nipotina ho preparato ben altro! Ma non vedi che sto mescolando il suo pasto?"

"Scusami nonna ... ma Sophie ha proprio fame."

"ahhhh ... uuuuaaaa ... aaaaaaaa"

"Arrivo! Arrivo!"

Sistemo Sophie sul suo seggiolone, mi siedo accanto a lei mentre vedo Oscar afferrare del pane e mangiarlo con gusto.
Bauuu bauuuuu
"Ah, Nonna, credo che anche lui ... abbia fame!"

"Ho preparato anche per lui!"

BAUUUUUUUUUU
"Senti come abbaia ... ah ah ah!" afferro il cucchiaio, giro un poco il pasto di Sophie e decido di cimentarmi in questa operazione alquanto pericolosa.

Sophie apre la sua boccuccia, infilo il cucchiaio, chiude e prende un poco di pappa. Piano la mangia, ripeto l'operazione qualche volta fino a quando la nostra piccola decide che è stufa e mi sputa in faccia il contenuto del cucchiaio.
"Accidenti! Sophie, non si fa così!" borbotto mentre Oscar scoppia a ridere.

"André! Ah ah ah ..." afferro il tovagliolo che è posto alla destra di mio marito e glielo passo sul viso. "Però sei così buffo ah ah ah ..."

"Ah grazie mille! Vorresti forse provare anche tu a imboccare Sophie? In fondo tocca a te nutrirla ... mentre a me tocca pulirla!"

"Lo farò ma adesso non posso ... ih ih ih ..."

"Non puoi? Perchè? Guarda che sei perfettamente in grado di prendere un cucchiaio e provare a convincere la nostra creatura a mangiare ... ah ah ah ah!" scoppio a ridere alla vista dell'espressione di Oscar.

"Ecco io ... devo occuparmi del ... dei ... nostri abiti, vado a cambiarmi!" mi allontano. "Buon divertimento Andrè! Ah ah ah ..."

"A cambiarti eh? La tua, Comandante, è una ritirata! AH ah ah ah!" scoppio a ridere, davvero non posso farne a meno. Poi sento la voce della mia cara nonnina: "Andrè! Ma è il modo di comportarti con tua moglie?!"

"E come mi comporto?! Sentiamo!"

"Male! Molto male! Non puoi ridere così della mia bambina!"

"Ma nonna! E' lei che si sta burlando di me ah ah ah ... ma lo vedi?! Sta scappando. Fermala! Ah ah ah ..."

"E tu non avresti dovuto chiederle di occuparsi del pasto di Sophie! Non sono cose adatte ad una contessa!"

"E a un Conte?! Ti ricordo che sono stato adottato dal Generale e di fronte hai niente poco di meno il Conte André! Ah ah ah ah ..."

"Oh, tu sei mio nipote, e tanto basta! Ed ora vai a cambiarti, ci penso io alla mia bisnipotina!"

"Dovresti darle una ripulita."

"Certo, me ne occupo io. Tu vai a ripulire te ... e fai in fretta, il pranzo della domenica è quasi in tavola e lo sai quanto il generale ci tenga!"

"Lo so ah ah ah ..."

"E allora corri! Forza!" borbotto mentre vedo mio nipote allontanarsi ridendo.

Dopo esserci cambiati abbiamo raggiunto la sala da pranza improvvisata, dove ci riuniamo con tutta la famiglia. In pratica nostro padre ha fatto trasportare qui alcuni arredi per permettere a tutti noi di riunirci almeno per il pranzo della domenica, un evento per lui quasi sacro. Entriamo e ci guardiamo attorno, la stanza è ampia, con un lato molto lungo, le finestre lasciate chiuse, ormai siamo giunti all'autunno e l'aria si è fatta frizzante.

Siamo gli ultimi ad arrivare, le mie sorelle sono già qui, non i loro figli.
"Oscar, Andrè. Mancavate solo voi!" sento la voce decisa di mio padre. "Ora possiamo accomodarci tutti! … Ho deciso che anche voi, miei cari generi, dovrete collaborare per la buona riuscita di questa impresa. Costruire una fognatura non è una cosa da poco e richiederà la vostra attiva collaborazione. Credete di essere all'altezza?!"

Vedo le facce dei miei generi, sono sorpresi, spaventati direi. "Allora?! Perché tacete?"
Uno dopo l'altro ribatte: "Ecco ... si ... io penso che potrò farcela ..."
"Dovremo scavare?"
"Immagino che ci sporcheremo di terra ..."
"E poi dovremo lavarci dove? Forse nelle tinozze dei soldati?"

"Oh povero me. Certo, vi metterei bene a scavare ... ma credo che con il vostro apporto ... il lavoro rallenterebbe! No no, vorrei che organizzaste il lavoro, controllaste tutto e vi assicuraste che ogni uomo faccia il suo lavoro nel modo corretto! Ne siete capaci?!" scruto ad uno ad uno i miei generi.

"Sssi ..." Risponde timido Michel.

"Bene ... uno ha risposto" poi sosto lo sguardo su Josèph "E tu? Cosa mi dici?"

"Come volete Signore ... se proprio devo, sarò al Vostro fianco."

"Se proprio devi? La mia domanda è diversa: ne sarai capace?!" Domando deciso guardandolo dritto negli occhi, fino a quando lui non abbassa lo sguardo. "Allora ... rispondimi Josèph!"

"Non saprei però ci proverò. Prometto che farò del mio meglio."

"Il tuo meglio? Non è abbastanza! TU devi riuscire, chiaro?!" Poi poso lo sguardo su Maxime: "E tu?"

Deglutisco e sussurro: "Farò del mio meglio per non deluderVi."

"Non è abbastanza! Povero me, Marguerite ... li senti? Faranno del loro meglio! Assurdo! CHARLES! E tu ... cosa farai tu che sei il più anziano dei miei generi?!"

"Non mi tiro certo in dietro! Sarò dei Vostri!"

"Oh, ecco. Così va meglio. Louis?!"

"Io ci sono!"

"E riuscirai nell'impresa?!"

"Si!"

"Oh, bene! Così ti voglio. Deciso e convinto." mi volto verso Andrè ed aggiungo: "A te non chiedo, ti ordino di provvedere! Sono certo che non mi deluderai, figliolo!"

"Generale, sono sicuro che tutti faranno del loro meglio."

"Come ben saprai non è sufficiente. Da te comunque mi aspetto la perfezione ... e sono certo che non mi deluderai!"

"Non Vi deluderò."

"Bene, miei cari generi, unici uomini della famiglia, a parte i nipoti ovviamente, nel pomeriggio vi assegnerò le zone di competenza e da domani ... al lavoro!"

Rispondono in coro: "Ai Vostri ordini Signore!"

Osservo Andrè e i miei cognati, pare che mio padre si sia dimenticato di me. "Vorrei partecipare anche io, Padre!"

"Partecipare a cosa?!" domando preoccupato.

Mia figlia Oscar non vuole proprio capire che è una donna, in attesa di una nuova generazione di Jarjayes!

"Ai lavori, ovviamente!"

"Vorresti cosa?! Ma dico, sei forse impazzita?"

"Certo che no! Lo sapete che mi piace essere impegnata, e organizzare mi riesce molto bene!"

"Lo so, ma tu non devi stancarti!"

"Non mi stancherò di certo! Ho gestito uomini per vent'anni ... ci sono abituata!"

Vedo mio suocero fuori di sè, allungo la mano, la poso sulla sua e con tono rassicurante sussurro: "Padre, non credo che sia il caso di discutere, Oscar non può arrabbiarsi, potrebbe far male alla creatura che porta in grembo! E poi sapete com'è fatta, meglio che diriga i lavori piuttosto che discutere violentemente con Voi! Vi prometto che se vedrò segni di cedimento da parte sua, sarò io stesso a riportarla agli alloggi. Parola di Vostro figlio Andrè!"

"Ah ... Andrè, figliolo caro, almeno tu mi comprendi. Chiamami ancora padre ... detto da una voce maschile è così ... emozionante!"

"Come volete ... padre."

CASA DI MADAME TERRY

Entro di soppiatto in casa di casa di Madame Terry. Mi guardo circospetto, mi assicuro che non ci sia nessuno. Perfetto posso impossessarmi del suo pc, voglio scoprire i suoi piani e quelli dell'altra Arpia! … Sono stanco di aspettare, sta passando troppo tempo per l'arrivo del mio erede, magari entrando del dropbox scopro le loro intenzioni!

Eccolo là l'oggetto infernale chiamato pc. Accendo. Siiiii si è aperto il mezzo di comunicazione delle due Arpie, loro lo chiamano Skipe. Uhm …. Comincio a leggere …..

Maledizione! Scrivono di tutto tranne dell'arrivo di François grunt …. Ops … ma cosa è successo?! Il Computer si è spento all'improvviso! …. Ma perché?! Spero non abbia fatto alcun danno!

Sento dei passi, meglio fingere che io non c'entri. Vado a sedermi … ecco … quella dormose è perfetta!

Terry: "Generale cosa ci fate qui?"

Generale: "Ecco io … io … sono venuto a farVi visita. A proposito dov'è la Vostra complice?"

Terry: "A casa sua, ovviamente! Credete forse che viviamo assieme, Generale?!"

Generale: "Credevo che l'avrei trovata qui. Perché non fate in modo di farla venire qui? Magari chiacchieriamo un po'!"

Terry: " Uhm ... cosa avete in mente ... perché VOI ... avete qualcosa in mente! Comunque la chiamo, magari trova un volo per raggiungerci ... sempre se trova il coraggio di volare ..."

Generale: "Cosa aspettate?! Presto! Ho bisogno di parlare con entrambe!"

Terry: " Si si ... la chiamo ... povera me, come se non avessi già troppi problemi ... ora pure il nostro creaturo avanza pretese!"

Generale: "Zut! Chiamatela!"

DRIIIIINNNN DRIIIINNNN
Aizram: "Terry! Mia carissima amica di piuma! Ma che piacere! Dimmi dimmi!"

Terry: "Scusami, Aizram ma la nostra creatura mi ha appena onorato della sua presenza e desidera conversare con le sue Autrici. Cortesemente potresti raggiungerci, qui a casa mia?"

Aizram: "Raggiungerti? Subito? Ma ... sei a oltre 1000 Km di distanza ... devo prendere un aereo ... e poi un taxi immagino ... volare ... povera me! Ma ... e se facessimo una video chiamata?!"

Terry: "Generale va bene lo stesso?"

Generale: "NO! OVVIO CHE NON VA BENE! NO NO NO!" povero me, se madame scopre che ho toccato la sua piuma magica ... meglio se aspetto che arrivi mademoiselle.

Terry: "Sentito Aizram? Ti tocca venire!"

Aizram: "Uff ... e sia, ma questa me la paga, eccome se me la paga! Esigo almeno tre scivoloni e ... la cacca di Sophie addosso al generale!"

Generale: "Dunque, viene o non viene?"

Terry: "Viene ... ma poi non lamentatevi se Vi capiterà qualche incidente ..."

Generale: "Incidente?! Di cosa state parlando?"

Terry: "Beh, ogni cosa ha un prezzo ... volete Aizram qui? Ne pagherete le conseguenze!"

Generale: "Non capisco cosa potrebbe succedere!?"

Terry: "Direi ... nulla a cui non siate già abituato ... uno scivolone qui, una cacca lì ... le solite cose, insomma!"

Generale: "Ma per favore! Forza!"

Terry: " Forza cosa? Siete un uomo impossibile!"

Generale: "Quanto siete polemica!"

Qualche ora dopo

TOC TOC TOC
Aizram: "TERRYYYYY! SEI IN CASA? APRIMI! Uff ... per fortuna che ho trovato un volo ... volo ... bbrrrr ... ho ancora paura!"

Generale: "Finalmente è qui! Forza ... cosa aspettate?! Aprite alla vostra complice!"

Terry: "Andate Voi ad aprire! Io devo finire di stendere i panni! Su su ... vite vite Generale, come dite sempre voi francesi!"

Generale: "Uhm ... ma non poteva occuparsi la Vostra domestica del bucato?"

Terry: " Domestica? Ma mi state prendendo in giro?!"

Generale: "Io in giro?! Niente affatto ... sono serio!"

Aizram: "ALLORA?! MI APRITE?!"

Generale: "Vado io!" spalanco la porta, faccio un inchino. "Avanti! Ma che onore averVi al mio cospetto! Prego madamigella Arpia!"

Aizram: "Grazie ... portate Voi il mio bagaglio, vero?!"

Generale: "Possibile che qui non esista la servitù?!"

Aizram: "Possibilissimo, Generale. Terry ed io non abbiamo di certo le Vostre finanze!"

Generale: "Ops ... bene ... Vi manderò Giovanna per farVi aiutare nelle Vostre faccende domestiche così avrete più tempo per scrivere e accorciare i tempi!"

Aizram: "Povere noi ... Dov'è Terry? TERRYYYYYY!"

Terry: "Aizram sono qui! ... Eccomi! ... Benvenuta amica mia!"

Aizram: "Terry! Grazie mille per l'invito! Anche se lo sai che detesto volare ... mi terrorizza!"

Terry: "Come ti capisco, sorellina! Ma prego accomodati! .. Vedi, il qui presente Generale, desidera conversare con noi. Il suo argomento è sempre lo stesso: François."

Aizram: "Ancora? Oh, povere noi ..."

Generale: "Basta Arpie! Ormai è passato troppo tempo! Adesso avete perfino invaso il mio palazzo con i topi! Ma che storia è questa?! Potevate avere questa diabolica idea DOPO la nascita di François non adesso!"

Aizram: "Ehm ... ecco ... sapete ... ci siamo un po' ... fatte prendere la mano, non avremmo voluto ma ... è successo!"

Generale: "Come sempre! Comunque che ne direste di un BEL salto temporale e far partorire il mio erede?!"

Terry: "E i topi? La fognatura? Non possiamo lasciare tutto così ... sospeso."

Generale: "Certo che no! Ma esigo che tutto si risolva nella prima metà del prossimo capitolo ma poi ESIGO un salto temporale. Mi sono spiegato?"

Aizram: "Sissignore! Vi siete spiegato benissimo!"

Generale: "Perfetto! Adesso pubblicate il capitolo e poi metteteVi immediatamente a lavoro! Presto accendete i Vostri pc!"

Aizram: "Uf ... si si ... Terry ... accendi tu?"

Terry: "Va bene! Agli ordini Generale!" schiaccio il tasto dell'accensione ma nulla. "Ma cosa succede?" riprovo una seconda, terza volta ma nulla, non si accende. "Ma ... non si accende?! Perché?"

Aizram: "Terry ... cosa succede?!"

Terry: "Non lo so ... Aizram, il computer non si accende! ... Oh no! Ci mancava anche questa!"

Aizram: "Ma ... prima funzionava?"

Terry: "Ma certo che si! ... Ieri sera ha funzionato senza problemi e adesso non vuole saperne di accendersi ..."

Aizram: "Uhm ..." mi guardo in giro ..."E dimmi ... quando è arrivato lui?!" indico il generale

Generale: "Un momento! Cosa volete insinuare?"

Aizram: "Nulla ... solo il PC funzionava ... arrivate Voi e non funziona più!"

Generale: "Ehi ... io non so nulla! Non ho nemmeno toccato quel trabiccolo mal funzionante!"

Aizram: "Uhm ... Terry ... controlliamo le impronte sulla tastiera ..."

Oddio! Adesso mi scopriranno ...

Terry: "SI! Ottima idea! Prendiamo la polverina e controlliamo che è stato l'ultimo a toccarlo ... anche se ... forse sarebbe più veloce guardare la videocamera di sorveglianza!"

Generale: Gulp ... povero me! ... "Ma come?! Non potete permetterVi la donna di servizio ma possedete una spia in casa?"

Terry: "Certo! Dunque ... ora apro la app del telefono e guardiamo ... uhm ... mio figlio ... mio marito ... io ... e funziona. Ma ... GENERALE!"

Generale: "Gulp ... presente ... sono qui ..."

Terry: "VOI ... VOI ... VOI AVETE ROTTO IL MIO PC!"

Generale: "No no no ... un momento, io non ho rotto nulla! Credete forse che dopo tanti anni non sappia usare un pc?! Beh sapete come la penso? Il Vostro trabiccolo ormai è vecchio e si è rotto. Io non c'entro!"

Terry: "E invece siete stato Voi! Ed ora lo porterete a riparare ... e pagherete anche tutti i danni! E Vi scuserete con le nostre lettrici! Senza pc non possiamo pubblicare! E poi ... poi vi ricopriremo di cacca di Sophie, e Vi faremo cadere nel letame e Vi faremo scivolare e ... poi ... poi avrete Françoise, con la E!"

Generale: "Basta! Vi manderò Giovanna per aiutarVi nelle faccende di casa! Mi sembra più che sufficiente! E riguardo al trabiccolo beh ... fatelo riparare, pagherò tutte le spese. MuoveteVi!"

"Sgrunt ..."

Due giorni dopo
Terry: "Il tecnico è stato piuttosto veloce. Per fortuna che non era nulla di grave! Bene Aizram possiamo metterci al lavoro e pubblicare ..."
Generale: "Siiiii e nella metà del prossimo capitolo voglio che sia Dicembre!"

Aizram: "Ma che noioso che siete! Vedremo ... vedremo ... forse ... se ... ma ..."

Generale: "Non fate scherzi! Adesso è troppo!"

Terry: "In effetti avete ragione! Generale state tranquillo, il prossimo capitolo avrete il Vostro salto temporale. Parola di Arpie!"

Aizram: "Vedremo ... mi ha obbligata a prendere l'aereo! Capisci?!"

Terry: "Abbiamo trascorso qualche giorno insieme e a me ha fatto immensamente piacere."

Aizram: "Anche a me ... ma avrei potuto venire in treno ... o in macchina ... se il nostro creaturo non mi avesse messo fretta!"

Generale: "E poi il polemico sarei io?! FORZA AL LAVORO!"

Aizram: "Al lavoro ... tiranno!"

Generale: "ARPIA!"

Aizram: "Generale!"

Terry: "Calmiamoci tutti!"

Aizram: "E' trascorso un mese dall'ultima pubblicazione e non possiamo ancora perdere tempo!"

Generale: "Appunto Arpie, MuoveteVi!"

Aizram: "Generale ancora una parola e giuro che …"

Terry: " "Aizram, lascia stare. L'importante è che i lettori sappiano cosa è successo, il motivo del ritardo …"

Generale: "Date la colpa a me!? Comodo! Ma se siete lente!"

Aizram: "Se abbiamo perso ben una settimana è solo colpa Vostra!"

Generale: "Si, certo! E quando avete dato la colpa dei quasi 50 gradi che hanno afflitto il Sud?! Forse Madame non si addormentava sulla tastiera per il troppo caldo? Ih ih ... un'Arpia arrosto come un pollo ih ih ih ... "

Terry: "Quante cattiverie! Io non mangio carne!"

Aizram: "Generale siete assolutamente odioso! Ma sappiate che pagherete tutto ... !"

Dalla porta udiamo un coro, sono le lettrici: "BASTAAAAA! VOGLIAMO CONVERSARE CON IL VECCHIO PAZZO! APRITE!"

Aizram: "Terry, meglio aprire ... alla nostra vendetta penseremo nel prossimo capitolo ... deve pagare per quello che ha detto!"

Terry: "Si, certo! Grunt..." spalanco la porta e con finta calma accolgo i nostri ospiti. "Prego accomodateVi e benvenute!"

Le recensiste: "Grazie Terry! Sei stata gentilissima ad invitarci tutte qui!"

Aizram: "Prego! Il Vecchio pazzo è tutto vostro!"

Generale: "Vecchi pazzo un accidente!"

Le recensiste accerchiano il Generale e una dopo l'altra dice: "RilassateVi adesso siete nostro!"

Lupen: "Generale raccontateci tutto!"

Generale: "Dell'ennesimo assalto? Questa volta le Arpie ci hanno mandato i topi!"

"Michela": è sempre un piacere leggere le vostre disavventure signor generale "

"Generale": "Grazie Madame! Avete detto bene, disavventure! Adesso dobbiamo occuparci anche del topi ! Povero me!"

"Gloria": ""

"Karla": ""

Mariagiovanna: ""

Odette: ""

Jolanda: "Credevo che anche François sarebbe nato come la sorella Sophie ossia sotto attacco….nel mentre la piccola Sophie avrebbe continuato a ridere vedendo i ratti e i gatti giocare nel parco del castello sotto la sorveglianza di Beau…"

Generale: "Iolanda Civitarese sccccc... madame, avete forse letto nella mente delle Arpie? Oddio! Mia nipotina deve stare lontano dai ratti, potrebbe ammalarsi!"

AlexandarAna87: "Vada per i briganti, vada per il frate soldato, ma i topi no? A questo punto aggiungiamo anche le blatte e siamo apposto. Generale vecchio e generale nuovo, vedere le gambe non è peccato,lo sarebbe stato se avessero visto di più "

Generale: "Madame Vi supplico, non mettete strane idee in testa alle due arpie! Ho già guai a sufficienza!"

Jolanda :"Arpie il generale vuole intendere che presto il piccolo François arriverà a breve?"

Generale: "shhhhh ….. con el arpie nelle vicinanze conviene parlare poco!"

Jolanda: "Generale va bene generale sarà tra me e lei nessuno ci ascolterà "

Genny Fam: "Ascoltate la Regina Delle Due Sicilie, costruire le fognature e usate il bidet. Oggi c'è in tutte le case e non ci sono più le malattie del vostro tempo. Oscar ti prego di comportarti di meno come un soldato ora che sei incinta, non sei malata ma devi stare attenta, vogliamo vedere tutti l erede maschio Francois. io odio i ratti"

Oscar: "Madame, lo so che sono in stato interessante … ma non sono affatto malata! Non c'è nulla che io non possa fare!"

Elektra: "Oscar, ricordati che sei incinta. Lo so che non sei malata, ma evita salti del genere. Come vedi la pancia pesa di più, dunque ogni tanto ascolta anche André, che vuole solo proteggerti. Ci mancava pure Monique. Facendo finta di svenire si è permessa di baciare André e ha fatto infuriare Oscar, con ragione"

Oscar: "Lo so … ma NON sono malata! Ma insomma …. Siete tutti contro di me … e contro la mia libertà!"

Michela: "E' sempre un piacere leggere le vostre disavventure signor generale "

Generale: "Grazie Madame! Avete detto bene, disavventure! Adesso dobbiamo occuparci anche del topi ! Povero me!"

Vale alcazar: "Ciao ragazze
Non solo ci sono stati i briganti a saccheggiare Palazzo Jarjayes ci mancava anche l invasione di ratti
Complimenti bravissime"

Terry: "Ciao!
Grazie mille ... i ratti sono stati un colpo di genio ... uscito per caso ...
A presto!"

Lupin: "Generale perdonatemi, ma devo dire che leggendo questo capitolo mi sono divertita tantissimo, non riuscivo a smettere di ridereOltre ai briganti pure i ratti! Dovete subito far benedire il castello! Ha ragione il nuovo Padre Spirituale,dovete pregare tutti
Padre Romano mi fa morire!"

Generale: "Mia gentile Madame Lupin,
in considerazione degli anni di amicizia trascorsi, e senza trascurare la stima reciproca, perdono le Vostre allegre risate. Però Madame ... non potreste intercedere per me presso le arpie? Con tutto quello che mi fanno passare credo di meritare il mio tento sospirato nipotino.
Dunque chiedo aiuto a Voi, mia gentile amica.
Attendo Vostre nuove"