Pericolo scampato

"Uè Uè Ferdinà ma che ti prende, perché urli in questo modo?!"
"PERCHE?! PERCHE? Perché accà ce stanno li ricchioni!"

"Li ricchioni?! Ah ah ah ah! Ma Ferdinà ... cosa dici?"

"Ha capito buono! ... Poco fa nu ... ricchione mi ha guardato come io guardi li femm ... come guardo a te e mi ha pure mandando un bacio. Dico, a me!? A Ferdinando lu sciupafemmine! Ma dove so finito?! Tutto questo perché?"
"Perché?"
"Perché a lu palazzo dei Jarjgette c'è stanno le zocculelle..." mi accascio sul sofà!" Carulì io tengo paura pure per andare a fare na pisciata ... potrei essere accoppato dai soldati fru fru …"
"FERDINANDO! MA CHE MODI SONO QUESTI?! Ricordati che hai di fronte Maria Carolina D'Asburgo quindi modera il tuo linguaggio!"
Mi passo la mano sulla fronte e ribatto: "Carulì ma va a ..."
"ZITTO FERDINA?!"
"Si, meglio ca sto zitto! ... Carulì, c'è stanno le sfogliatelle, ho una voglia!"
"Guarda ca son ghjo chilla ca tiene a panza!" "(sono io quella incinta)

"Eh ... ma qualcuno ti ha pure ingravidata!"

"Nu me facenne pensà! Statte ciette!"(non farmi pensare)

"Carulì ... le sfogliatelle ... te prego! Almeno fammi consolare con quelle!"

"Stanno sopra la tavola. Va e cammina!"
TOC TOC

"Avanti!"

Charles ed io entriamo timidamente nell'alloggio del Re, sussurro: "Possiamo?"

"Eccerto! (certo) Magari mi porterete un po' di gioia! Almeno sono certo che voi due siate ommini! (uomini) Veri intendo, nun femminielle!"(non donne)

"Ecco ... è proprio di questo che vogliamo parlarVi ..." guardo la Regina. "Maestà, posso parlare liberamente?"
"Ma certo Massimo, parlate liberamente, mia moglie non si scandalizza di niente, è abituata a tutto. Vero Carulina?"

"Eh .. con un marito come attè! Su su ... Maxime e Charles, parlate!"

"Ecco ... Maestà ..." guardo mio cognato Charles. "Noi abbiamo il Vostro stesso problema, che imbarazzo ..."

"Anche voi ... siete oggetto di desiderio delle femminelle?!"

"Esatto! Ci sono due soldati che ... ci perseguitano."
Charles continua: "Vedete, i lavori per la fogna sono cominciati e siamo continuamente osservati e noi ... abbiamo un certo timore ..."
Maxim prosegue: "Maestà, Voi non avete paura di aggirarVi per la caserma tutto solo?"

"Paura? Io? IO SONO IL RE!"
"Si, certo, siete il Re ma ... con tutto il rispetto certe cose accadono anche ai Re e noi sinceramente abbiamo un certo timore ..."
"Faciteme capì, Vuje avite (fatemi capire, voi) paura che Vi possano prendere alla sprovvista e accopparVi?"(assalire)

"E ... esatto! Loro sono dei soldati ... noi ... non siamo uomini d'arme. E poi, questi soldati sono stati addestrati da nostra cognata! Non avremmo speranze contro di loro."

Addento una sfogliatella e tra un boccone e l'altro ribatto: ""Uè ma dico, la Generalessa non ha mai capito ca tra i suoi soldati ce stavano le femminelle?"

"E chi lo sa ... nostra cognata è così ... così ... particolare, ecco."
"Esatto, a lei certe cose ... non interessano!" aggiungo tutto fiero. "Oscar è una donna fuori dal comune, ragiona come un uomo ma è rigida, ha dei valori che … che ha solo lei!"

"Ehhh tanto lei mica è mascula!"(maschio)

"Maestà, Voi forse non ci crederete ... ma quando l'ho conosciuta, quando corteggiavo mia moglie intendo, ecco, Oscar credeva davvero di essere un maschio! … Ih ih ih mi viene quasi da ridere al ricordo di come fosse convinta, Oscar, di essere un maschio, un maschio vero."

Le parole del Marchese mi fa andare il boccone di traverso, quasi mi strozzo. "COFF COFF ..."
La Regina lo soccorre. "FERDINA' Nu te strozà!"
"COFF COFF ... Carulì ... coff coff ... ma hai sentito?! La stangona credeva di essere masculo! (maschio) Quindi di cosa ci meravigliamo? Se lu Comandante di una caserma crede di essere masculo i suoi soldati si sentono femmine e nuje, IO sono in pericolo! AHHHH ..."

"Anche noi, Maestà, anche noi! Aiutateci!"

"OHHHH Guagliò, acca i lavori hanno finì! Io voglio tornare a lu palazzo!"

"Eh, ci vorrà ancora un mese, almeno. Forse due. Speriamo di rientrare per Natale"

"NOOOO Oh San Gennà, aiutateci Vuje!"

"Ora avete inteso la nostra preoccupazione, Maestà?"
Vedo Carulina ridacchiare, sobbalzo dalla sedia e dico: "Uè Carulì, ce sta poco da ridere hai capito?!"
"Ih ih ... Si, si ... Ferdinà ..."
"E Vuje Massimo e Vuje Carletto adesso ditemi cosa possiamo fare? Come possiamo difenderci da queste sottospecie di soldati?"

"Ma veramente ... noi siamo venuti a chiederlo a Voi, Maestà!"

"Uhm ... sentite Guagliò! Propongo di unire le nostre forze, adesso per esempio voglio andare a cavallo ed io da solo nu ce voglio andare e Voi due mi accompagnerete nelle scuderie!" butto giù l'ultimo boccone e con tono perentorio ordino: "Venite cum mme e guardatemi le spalle!"

"Noi ... guardarvi le spalle? Ma ... Charles ... io mi reggo a malapena in sella ... tu ... pensi di farcela?!"
"Beh ... io in sella ci so stare ... ma non so di certo usare la spada!"

"Oh ma da quanto ne so, lu Generale, Vi ha addestrati! E poi mi dovete solo scortare nelle scuderie mica dobbiamo andare chissà dove!"

"Uhm ... e va bene ... ma ricordatevi che noi non siamo soldati, anzi!"

"Ehhh ma quante storie! Andiamo!"
"Uè Ferdinà ststte attiente, nu vurria ca cambiassero i tuoi gusti! Ah ah ah ..." (stai attento, non vorrei che )

"Io amo solo le femmine, quelle vere, come a te!"

"Appunto! Non a me ma a quelle a cumme me! Va va e statte attiente! Ah ah ah ..."(quelle come me . stai attento)

Seguiamo il Re, usciamo dalla caserma, attraversiamo il cortile e ci dirigiamo verso le scuderie, quelle in cui sono accuditi i cavalli di famiglia, compresi quelli del Generale, di Oscar e di Andrè. Cavalli veri, enormi, cavalli da guerra. Focosi, vivaci, inadatti a noi, come direbbe il generale nostro suocero.

"Maestà ora possiamo andare?"

"Uè Carletto sii proprio nu screanzato! Vorresti lasciare andare lu Re da solo?"

"Maxim continua: "Ma perché non chiedete di farVi scortare dallo zio Claud?"

"Lu Cumpar nu c'è stà, è andato in paese. Oh ma dico volete fare scontento a lu Re?"

In coro rispondono: "NOOOO …"

"E allora sellateVi li cavalli e facimmece (facciamo) sta cavalcata!"

Guardo mio cognato, faccio spallucce, sussurro: "Maxim aiutami!"

"Sono nelle scuderie, che ne direste se andiamo a scambiare due parole!? Magari si accorgono di aver fatto breccia nel nostro cuore."

"Maurizio sei troppo ottimista, il bassotto …"

"Ferdinando, si chiama Ferdinando!"

"Ma dico, tra tanti uomini proprio del Re dovevi innamorarti?"

"E Voi?! Voi forse non avete perso la testa per due uomini sposati?"

"Ma non sono dei Re!"

"Sentite, il mio motto è : Audax fortuna juve! Io entro!"

"Pasquale hai ragione, entro anch'io!"

Maxim ed io ci accingiamo a sellare i cavalli ma una voce irrompe nelle scuderie: "Vi possiamo aiutare?"

Sussultiamo, ci voltiamo, sono le tre femminelle, aiutoooo ….

Maurizio guarda negli occhi Ferdinando e con voce forte e decisa dice: "Possiamo aiutarVI?"

Il Re risponde animatamente: "Jatevenne! (andatevene)

"Ma perché ci trattate in questo modo!? Vogliamo esserVi amici …"

"Ma quali amici?! Io ce l'ho già l'amico, è il mio Cumpare!"

"Volete dire che Voi ..."

"Uè uè uèèèè io che?! Che hai capito?! Io so n'ommo, mi piacciono le femmine e …" punto il dito contro lu soldato. "Soprattutto che si sappia che ho la nomina dello sciupa femmine!"

"Maxim dobbiamo uscire di qui …"

"Charles, ha tutta l'aria di essere un imboscata in piena regola …"

"Appunto, fuggiamo! Non intendo di certo farmi ... farmi ... beh, hai capito, spero!"

Osservo il mio Re, è salito sul cavallo pronto per partire, sfodero il miglior sorrido e dico: "Maestà potrei salire sul Vostro cavallo?"

Fuori di me ribatto: "Uè scostumato! Goppe a lu mio cavallo ci sto io soltanto! Ancora na parola e ti faccio impiccare!"

"Maestà con tutto il rispetto ma qui non siamo nel Regno di Sicilia ma ..."

"Embbè?! Siamo Nel Regno Sabaudo e allora?! IO so e rimango lu Re e Vuje nu suldato (soldato) che di maschio non ha nulla! E adesso togliete da miezze e famme passà!"(togliti di mezzo)

Mi avvicino al cavallo che si spaventa, si imbizzarrisce e scaraventa il Re a terra.
"Maxim, il Re è caduto!"

"Forza Charles, aiutiamolo!"
Il Re urla: "Dannata femmina travestito da soldato!"

Il soldato lo soccorre.

"Nu me tuccà! AHHHH ... CARLETTO MASSIMINO AIUTATE IL RE!"

"Si si Maestà ... "
"Subito Maestà!" poi guardo mio cognato ed aggiungo: "Facciamo attenzione, loro sono ben tre soldati ben addestrati ... potrebbero ... obbligarci a ... a ... Charles ... passi che mia moglie mi lasci a stecchetto ... ma non intendo di certo consolarmi con ... con ..."

"Si si Maestà ... "

"Subito Maestà!" poi guardo mio cognato ed aggiungo: "Facciamo attenzione, loro sono ben tre soldati ben addestrati ... potrebbero ... obbligarci a ... a ... Charles ... passi che mia moglie mi lasci a stecchetto ... ma non intendo di certo consolarmi con ... con ..."

non oso neppure andare oltre, il solo pensiero mi terrorizza.

Osservo i fondoschiena dei due nobili, sussurro a Pasquale: "Ma hai visto? Sono così attraenti!"

"Ah ... guarda il didietro del marchese ... capisco perchè la moglie lo desideri così tanto ... è ... perfetto! Tondo, sodo ..." allungo la mano verso il suo didietro, cerco di afferrarlo.

Sobbalzo in avanti, urlo: "AHHHHH AHHHHH AIUTOOOOOO ..."

Le grida di mio cognato mi rendono ansioso, ho paura, urlo anch'io: "AHHHHH ... SIAMO CIRCONDATI DA FINTI UOMINIIII AIUTATECIIII ..."

Il Re fuori di sè ribatte: "Uè ma che razza di uomini siete? Allora lu Generale tiene raggione, (ragione) vuje site degli inetti! E pensare che Vi ho portati con me per proteggermi!"

"Ah ... guarda il didietro del marchese ... capisco perchè la moglie lo desideri così tanto ... è ... perfetto! Tondo, sodo ..." allungo la mano verso il suo didietro, cerco di afferrarlo.

Maurizio continua: "Ehh ma quante storie non vogliamo mica abusare di voi!"

"E ci mancherebbe! Però avite toccato lu sedere de lu marchese ma se solo vi avvicinate al Re delle due Sicilie vi infilzo con il mio stiletto!" lo tiro fuori dallo stivaletto e lo mostro.

Maurizio avanza. "Suvvia non direte sul serio!?"

"Ah ma davvero?! Provate ad avvicinarvi!" aggiunto fiero.

non saranno due mariuoli (ladri) femminelle a mettermi paura.

Con aria di sfida avanzo, il Re lancia lo stiletto e colpisce il fondoschiena del terzo soldato. "AHHHHHH AHHHHH IL RE MI HA COLPITO AHHHHH ... IO NON C'ENTRO CON VOI, A ME PIACE IL CONTE AHHHHHH…"

"Maxime ... a lui piaci tu ... ma ha toccato il sedere a me! Poveri noi, ma possibile che Oscar abbia addestrato dei soldati così ... così ... particolari?!"

non posso credere davvero che Oscar non si sia accorta di nulla.

"UE' CARLETTO TIRA FUORI LA TUA ARMA E COLPISCI ALMENO UNO DI QUESTI RICCHIONI!"

"Ma ... Ma ... Maestà" balbetto terrorizzato, inizio a sudare, quasi a battere i denti per la paura. "Io ... sono disarmato, Maestà!"

"COSAAAAAA ... AHHHHH AHHHH ... GENERA' ADDO' STATE?"

Maurizio continua: "Ma perché volete fare scoppiare uno scandalo? Noi volevamo sono invitarVi a bere qualcosa e poi se andava, andava ..."

Il Re si raddrizza su tutta la sua statura e ribatte: "ANDAVA COSA? A ME PIACCIONO SOLE LE FEMMINE. IO SONO NU SCIUPAFEMMINE, QUELLE VERE NON QUELLE CUMME' A TE. E ADESSO SPOSTATEVI, DEVO USCIRE DI QUA!"

"Maestà, scusate se oso ma tanto siamo solo noi, non ci sono testimoni e ..."

"E CON QUESTO?"

"Se volete uscire di qui, datemi un bacio!"

"CHE? COSA? GENERALESSA! STANGONA BIONDAAAA A DO' SIETE? VENITE A PRENDERVI STA SPECIE DI FEMMINE IN CALORE!"

"Pasquale, qui si mette male, meglio andare via."

"Si, hai ragione …"

Sento delle urla provenire dalle scuderie mentre passeggio per il cortile, lanciando un bastone di legno al mio amico peloso. "Bravo Beau!" mi piego appena e poso una carezza sulla sua testolina. "Chissà cosa sono questi rumori che provengono dalle scuderie, non vorrei che César si agitasse. Vieni, andiamo a vedere, Beau!"

"Uè piccirrè ma cosa sono queste grida?"

Faccio in piccolo inchino con la testa e rispondo: "Non saprei, Maestà. Ho sentito delle voci provenire dalle scuderie ..."

Tendo l'orecchio, sussurro: "Avite raggione! Mi è sembrato di sentire la voce di Ferdinando ... che qualcuno stia attendando alla sua incolumità?!"

"Maestà, scusatemi ma vado a vedere ..." Concludo camminando a passo marziale.

"Aspettate, vengo anch'io!"

Spingo la porta della scuderia, entro decisa e mi accorgo che alcuni dei miei soldati sono in compagnia di Charles, Maxime e del Re. "Posso sapere cosa sta accadendo, qui?!" domando mentre Beau entra deciso e annusa in giro, tutto allegro e felice.

"O ... Oscar! Per fortuna che sei arrivata! Noi ... aiutaci tu!" corro dietro a mia cognata e quasi mi nascondo, in compagnia di Maxime.

"Siamo salvi!" Sussurra Maxim.

Mi rendo conto che i miei cognati sono corsi dietro alla mia schiena, come a volersi fare proteggere da me. Certo che sono davvero strani!

Il Re ribatte: "Che vergogna! Essere salvati da una donna, dico, da una donna vera!" poi vedo un'ombra avanzare, pian piano avanza fino a riconoscerla, è mia moglie." Oh no! Carulina, tu qui?! Oh povero me!"
Pasquale e i suoi compagni si agitano, balbettano: "Ge .. Generale O ... Oscar, non è ciò che sembra ..."

"Ah, e ... cosa sembra, secondo voi?!" domando decisa, fiera, guardando i miei soldati dritto negli occhi. "Perchè a me sembra un atto di intimidazione, questo. Oserei dire quasi nonnismo!"

Il Re ribatte: "Altro che intimidazione o nonnismo! Questi volevano abusare di noi!"

Maurizio risponde spaventato: "COSA?! NOOOO non è vero! ... Generale, noi ... noi volevamo solo bere qualcosa in compagnia ..."

"Allora andate e lasciate tranquilli i miei cognati, chiaro?!" aggiungo fiera e decisa, mentre i miei cognati continuano a nascondersi dietro di me.

"Generale, Voi non crederete a ciò che Vi ha detto ..."

"LU RE! E LA PAROLA DE LU RE VOLE PIU' DI TRE RICCHIONI!" guardo mia moglie, il suo sguardo è strano, sorride. "Carulì perché mi guardi in questo modo?"

"Ferdinà, da te tutto mi sarei aspettato ma non che ti piacessero gli uomini!"

"CHE? COSA? AHHHH MALEDETTI PORCI, MI AVETE ROVINATO LA REPUTAZIONE!"

Il soldato ferito si dimena, si sfila lo stiletto dal fondoschiena. "Generale altro che nonnismo, il Re mi ha accoltellato!"

"Soldato come ti chiami?"

"Michele …"

"Vai subito in infermeria e fatti medicare ... ma non cercare il dottor Lasonne, lui non c'è."

"Se non c'è Lassonne preferisco morire dissanguato, io non mi faccio toccare da una donna!"

"Potresti chiedere aiuto a Alain, sono certa che ti medicherà! Ed ora vai, forza"

Mi trascino verso l'uscita, borbotto: "Ma cosa c'entravo io?! ... Vai a capire!"

"C'entravi eccome! Tu si ricchione come i tuoi compagni! ... E tu Carulì, non guardarmi in questo modo, io non sono ricchione! Sei incinta o no?!"

"E allora? A te piacciono tutti, femmine e ... femminelle. Talvolta credo che ti piacciano anche le pecorelle ... Ferdinà! Ah aha ha h!"

"AHHHHH MA CHE DICI?!" guardo le due femminelle. "E voi due se solo vi vedrò sul suolo della mia terra, giuro su San Gennaro ca vi faccio penzolare sulla forca!"

"Maestà, ora state esagerando!" rispondo fiera mentre sento i miei cognati stare sempre dietro alle mie spalle. Mi volto di scatto, li osservo mentre cercano di nascondersi. "E voi due, cosa avete da dire?!" Osservo i miei cognati, sembrano spaventati.

"O ... Oscar ... non ... non fare così ... tu ... tu ci sembri il ... il generale nostro suocero"

"Non sai dire altro, Maxim?"

"Se ... se mi guardi co ... così ... no, Oscar."

Tremo alla vista di mia cognata, è uguale a suo padre, ho paura di lei! Come fa Andrè a non essere terrorizzato dal suo sguardo?

"E come ti guarderei?" domando decisa, possibile che siano così codardi?

"Come ... come tuo padre ..."

Il Re si dà una spolverata ai vestiti, interviene: "Massimino ha ragione, Vuje site tale e quale a Vostro padre."

"Lo considero un complimento, sappiatelo!" rispondo fiera e decisa quando sento una voce alle mie spalle. "Certo che lo è, figliola!"

"Ecco, ci mancava pure lu vecchio generale! Spero che non scoppi uno scandalo, io ho una reputazione da difendere!"

"Una reputazione? Cosa sta accadendo qui?" mi rendo conto che Maxime e Charles cercano di nascondersi dietro a Oscar, spostandosi piano, quasi scorrendo, con le mani sistemate dietro, come e volersi proteggere il didietro.

"Come?! Forse non l'avite (l'avete)ancora capito?! I Vostri soldati so delle femminelle che hanno attentato alla MIA virtù e quella dei Vostri generi!"

"I miei soldati, Maestà? Impossibile! Mia figlia li ha addestrati personalmente, li ha anche selezionati per questo incarico. Sono tutti uomini, fedeli e affidabili!"

"Ma quei tre so ricchioni! Lo volete capire? Io non li voglio in giro, potrebbero accopparmi ancora!" guardo i generi de lu generale. "Massimino e Vuje Carletto nu tenete paura?"

"Ma ... Maestà ..." sussurro piano mentre continuo a ripararmi dietro la schiena di mia cognata, con le mani ben messe dietro al mio fondoschiena. "Se ... se c'è Oscar, va tutto bene. Tutto bene"

"Maxim possibile che tu abbia paura?! Sei un uomo, marito e padre!"

"Ecco ... io ... Signore ..." sento mia cognata muoversi, la seguo cercando di restare sempre ben nascosto dietro di lei. "Gen .. Generale ... io ..." balbetto, mi muovo sulle gambe fino a quando Oscar di gira di scatto e mi guarda dritto negli occhi e ordina decisa: "Maxime! Smettila subito!"

"Ma io ..."

Il Generale continua: "Siete peggio dei conigli! Ma che razza di generi mi ritrovo!?"

Il Re continua: "Ehhh facile parlare così, non siete Vuje ad essere molestato. Ditemi, Generà siete mai stato corteggiato da n'ommo?"(un uomo)

"Eh? Maestà ma ..."

"Maestà, sappiate che mio padre ha un corteggiatore tra il personale di palazzo!" rispondo immischiandomi nella conversazione, ho una gran voglia di ridere un poco.

"OSCAR! TACI!"

Il Re sorride e con aria divertita continua: "No, no ... il discorso si fa davvero interessante! Su, Generalessa raccontate! Ih ih ih ... Quindi nel Vostro palazzo è scoppiata un'epidemia!? ... Gulp ... tra il personale?! Ora che ci penso ... uè accà (qua) non posso stare tranquillo in nessun posto!? AHHHHH Voglio sapere immediatamente chi è l'altro ricchione!"

Sorrido, non so perché ma ho un'idea dispettosa nella testa. "Maestà .. se il generale Jarjayes ordina di tacere ... io taccio ... ih ih"

"NO NO E NO! Vuje avite parlà! ( voi dovete parlare) ADESSO!"

"Non posso Maestà. Sarebbe un atto di insubordinazione, il mio. Un soldato non può macchiarsi di una cosa simile!"

"OHHHH UE' nu scherzate! Vuje avita parla'!"(dove parlare)

"No no ... ora, se volete scusarci Maestà, mio padre ed io dobbiamo andare ..." poi sorrido a mio padre e gli indico l'uscita.

"OE' Ma state pazzianne?!(scherzando) Vuje avita a parlà!"(voi dovete parlare)

Charles continua: "Maestà è tutto inutile. Oscar non parlerà mai!"

"Ma vuje ... vuje, Carletto, Vuje lo sapete e dovete parlare!"

"I ...Io? No no ... io non so niente! Anzi Maestà, io devo andare ... ho bisogno di parlare con mio suocero ... anche tu Maxime! Vieni veloce!"

"Impossibile! Vuje lo sapete ..."

Afferro Maxime e lo trascino via con me, quasi correndo veloci. "Oscar! Oscar aspettaci!" poi mi volto verso Maxime ed aggiungo: "Accidenti, ma come fa ad essere così veloce con quella pancia?!"

"Forse non la conosci?! ..." in lontananza sentiamo urlare il Re.
"SAN GENNA' MA DOVE SO CAPITATO? FACITEME GUARIRE IN FRETTA COSI' POTRO' PARTIRE E ALLONTANANRMI DA QUESTO COVO DI FEMMINE TRAVESTITI DA UOMINI!"

Un mese dopo

"Marguerite! Margueritee! Non trovo la mia parrucca preferita! Ma dove è finita? Non l'avrà presa di nuovo la bestia pelosa?!" continuo a cercare nei cassetti, nell'armadio, sotto al letto. Ma niente, la mia adorata parrucca preferita non si trova!

"L'ultima volta era sulla sedia…"

"E adesso non c'è! Accidenti! Dobbiamo sbrigarci o saremo in ritardo per l'inaugurazione della fognatura! Dove sarà finita questa parrucca?!" continuo a rovistare per tutta la stanza, ma niente. La mia parrucca non si trova!

"Scegline un'altra..."

"Per forza! Ah ... ma la troverò ... e se sarà colpa della bestia pelosa ... questa volta non la passerà liscia!"

"Augustin sei ossessionato da Beau!"

"NO! Lui è ossessionato da me! Ma lo vedi, Marguerite? Si prende tutte le mie cose! Le ciabatte, le calze, la parrucca ... e nasconde tutto! Accidenti!"

"E basta! Sbrighiamoci altrimenti i meriti andranno tutti all'Imperatrice! Ih ih ih ..."

"Adesso ti ci metti anche tu! Sgrunt! Metterò questa ... anche se è un po' logora!" Afferro la parrucca e la sistemo in testa, poi mi osservo allo specchio ed aggiungo: "Dannata bestia pelosa ..." Apro la porta ed esco a passo deciso, mentre sento la mia Marguerite ridacchiare appena.

"Ah ah ah ... Augustin ... sei impossibile!" Scoppio a ridere mentre lo raggiungo. "Andiamo a chiamare Oscar? Deve essere presente a questa festa!"

"Hai proprio uno spirito contestatore, Marguerite! E sia, andiamo di sotto!" raggiungiamo lo scalone del castello, porgo il braccio a mia moglie e scendiamo di sotto.

Appoggio la mano sul braccio di Augustin, con l'altra sollevo appena il vestito e scendiamo veloci di sotto, nell'atrio del castello. Ad aspettarci, coma previsto, ci sono già Oscar e Andrè, entrambi con indosso due completi maschili, caldi, adatti a questo tardo autunno del 1789. Alcune cameriere ci vengono in contro e ci porgono guanti e mantelle.

"Bene, se siamo tutti pronti possiamo andare"

"AUGUSTIN! Dove credi di andare senza di me?!"

"Padre!" mi accorgo che anche il mi augusto genitore ci ha raggiunti, alla sua veneranda età non intende dietreggiare, anzi.

"Vorresti forse andare senza di me?!"

"Certo che no. Vi stavo aspettando!"

"Meglio ..." vedo arrivare una cameriera che porge il mantello a mia moglie ed uno a me. Batto a terra il bastone e sentenzio decino, "Ora possiamo andare!"

"Prego ..."

"No dico ... e forse vorreste lasciarmi qui?!" sento la voce di Armand, mio fratello Armand, con Anna e Carlo al seguito.

"Perché dovrei?! Armand, siete in ritardo! ... Forza, dobbiamo raggiungere la piazza del villaggio."

"Si si ... ma guarda che ci vogliono pochi minuti a piedi! Stai tranquillo Augustin!"

"E allora andiamo!" porgo il braccio alla mia Marguerite ed usciamo, seguiti da mia figlia e mio genero, mio fratello con Anna e ovviamente mio padre con la cara Lorene. Appena scendiamo le scale che portano al giardino vedo correre nella nostra direzione la belva pelosa.
BAU BAU BAU AUUUUUUUU

André si piega sulle gambe, tende la mano e chiama il suo quadrupede: "Vieni qui Beau!"

Mi fermo di scatto, mi volto e con sguardo deciso osservo Andrè: "Non vorrai portarlo con noi, spero!"

"Non sono io a portarlo, è lui che viene con noi."

"Povero me! Vedrai che farà i suoi bisogni in giro per tutta la piazza! Sarà lui a inaugurare la fognatura!"

"Ah ah ah ... Generale scusatemi ma lasciatemi dire che mi avete strappato una risata."

"Almeno tu ridi ... mi fa piacere! Ma ora andiamo, truppa! Veloci!" Poi mi incammino a passo veloce, ho fretta di raggiungere la piazza del paese.

"AUGUSTIN! RALLENTA! Se non vuoi farlo per me, che sono il tuo anziano genitore, fallo per il futuro del casato! Tua figlia non può correre! O forse non ci tieni ad avere il nostro François?!"

"Ehm ... scusatemi ma non me ne sono accorto." Mi fermo di scatto, salvaguardare il futuro del casato è assolutamente prioritario.

"Se è per me non fatevi problemi! Sto benissimo, io!"

Afferro la mano di mia moglie e sussurro: "Oscar, stamattina hai una strana luce negli occhi ... Forse sarà la gravidanza ma la pancia che è venuta fuori ti dona moltissimo."

"La pancia non mi dona affatto! Non vedo l'ora di partorire! E poi ... Grandièr, bada bene ... due figli in meno di un anno ... non intendo attenderne altri! Sono stata chiara?!"

"Chiarissima! Ma adesso non agitarti."

"Io non mi agito! Affatto! Ed ora muoviti, mio padre sta quasi correndo!"

Arrivo in piazza con al mio braccio mia moglie Marguerite; alla mia sinistra c'è mio padre in compagnia della cara Lorene. Ecco ci siamo tutti, veniamo accolti da un lungo applauso da parte degli abitanti del villaggio, uno dopo l'altro e poi in coro inneggiano ...

"Evviva il Padrun!"

"Lunga vita al Padrun!"

"Oh Signur, era il Padrun che volevamo!"

"Coff coff ... Marguerite ... mi adorano" sussurro piano alla mia amata, sono così fiero di me stesso.

Osservo mio marito, fiero ed impettito, sorride soddisfatto degli applausi della folla. In fondo è un brav'uomo, nobile di nascita ma anche di animo. Un po' strano certo, ma da quando Oscar e Andrè si sono sposati sembra anche lui ringiovanito.

"Non hai pensato solo a te, hai agito per il bene comune e la gente ti è riconoscente."

"Già ... sono felice di quanto realizzato. Su vieni, questo è un gran giorno per la contea!" Mi avvicino al piccolo palco, salgo piano gli scalini, affiancato da mia moglie. E' bellissima, con il suo abito elegante, sui toni del blu, la cappa a ripararla dal freddo, i capelli in parte raccolti. Bella e regale, mia moglie. Subito dietro di noi salgono Oscar, accompagnata da Andrè e mio padre, con la cara Lorene.

"PADRUN, FATECI SENTIRE IL DISCORSO!"

"Marguerite ... tocca a me!" Prendo il foglio dalla tasca della giacca, lo dispiego e inizio a leggere: "Mie cari sudditi, in questo giorno sono lieto di trasportare la nostra cittadina nel futuro, dandole una moderna, utile e funzionate rete fognante!" poi prendo le forbici, taglio il nastro che tiene bloccata la chiusa e giro la manovella. "Ecco, ora la fognatura è attiva!"

Lo scroscio di mani dei miei concittadini mi inorgoglisce. Mi guardo attorno, c'è la mia famiglia al completo, è orgogliosa di me. Poi sento dei passi dietro di me, è l'imperatrice. Mi si avvicina, mormora sotto voce: "Generà non dimenticateVi che l'idea è stata mia! Sinceramente mi aspettavo un minimo di considerazione! Comunque sappiate che mi accontenterò di una semplice targa all'ingresso del giardino de lu Vostro palazzo!"

Mi guardo attorno ed aggiungo: "Tutto ciò non sarebbe stato realizzato senza ... i consigli della nostra amata Regina Maria Carolina d'Asburgo, che regna nel sud Italia!"

Sorrido soddisfatta. La gente mi guarda stupita, qualcuno dice: "Tra noi abbiamo una Regina?! Oh Signur che onore!"

"Già ... e niente poco di meno la sorella della Regina di Francia!? Oh Signur! Oh Signur!"

"Ma non è la Regina che avrebbe affamato i francesi?"

" E ma a quanto pare l'imperatrice Carolina è tutt'altra cosa ..."

"E già! ... E' l'Imperatrice della fognatura!"

"E' vero! .. EVVIVA L'IMPERATRICE DELLA FOGNATURA!"

In coro: "EVVIVA L'IMPERATRICE DELLA FOGNATURA! EVVIVA!"

"EVVIVA IL GENERALE! EVVIVA L'IMPERATRICE!"

"Andrè, guarda mio padre come è felice! E' più impettito del solito!" sussurro piano piegandomi appena verso mio marito.

"Si, Si ... ih ih ih ... però a dire il vero non mi piacerebbe essere al posto dell'Imperatrice ih ih ih ..."

"In effetti ... la regina della fognatura ... non è proprio un bel complimento!"

"Già ... Ih ih ih ... però guarda la sua faccia! ... Non capisco se è felice dell'appellativo che le hanno dato!"

"Uhm ... non credo ..."
"ATTENZIONE! Non ho ancora finito. Se tutto ciò è stato realizzato in così poco tempo è senza dubbio merito del mio erede, il conte Oscar Françoise de Jarjayes, mia figlia, che ha sovrainteso a tutti i lavori, coordinando le varie attività con perizia e maestria! Oscar, vieni qui, al mio fianco!"

Gli abitanti del villaggio osservano Oscar e uno dopo l'altro dicono: "Figlia?! Forse il Padrun si sarà sbagliato, ha detto figlia non figlio!"
"Credo che tu abbia ragione, si sarà sbagliato!"
Un terzo osserva attentamente Oscar e sussurra: "Strano questo erede ... ha un viso femminile ma è vestito da uomo!"
Una donna dice: "Il nostro futuro Padrun aspetta un bambino! Guardate il suo ventre!"
Un uomo domanda a gran voce: "PADRUN, PERCHE' VOSTRA FIGLIA VESTE COME UN UOMO?"

"Ma che domande fate? Oscar è il mio erede e tanto basta!"

"Scusate Padrun ... avete ragione ma noi vogliamo sapere chi prenderà le redini in mano quando sarete passato a miglior vita, una Padruna o un Padrun?"

"Il mio erede, mia figlia Oscar! Sarà lei, il più tardi possibile, a prendere il mio posto"

Dalla folla si solleva un boato: "OHHHH ..."

Una donna sussurra alla sua vicina: "Matilde, non ho mai sentito un'assurdità simile! E' proprio vero che più son ricchi e più son strani!"

"Strani dici?! Secondo me sono ambigui. Sai credo che sia vero ciò che si dice degli aristocratici: sono tutti dei dannati sporcaccioni!"

"Scccc ... concordo con te ma dobbiamo riconoscere che quello sporcaccione là, il Padrun, ci ha reso un gran bel servigio! Quindi che sia benedetto il Padrun!"

"Sarà pure il Padrun, avrà reso un magnifico servigio alla nostra comunità ma ciò non toglie che è matto! Come può un padre sano di mente accettare che sua figlia veste abiti maschili?!"

"Si, hai ragione! Però sarà anche matto ma il Padrun è un uomo molto affascinante! Bello! Ecco un bel maschione!"
Mi sono intrufolato tra la folla per ascoltare i commenti della gente e ciò che dicono queste due donne sul Vecchio Pazzo mi sta facendo andare in visibilio! Ih ih ih ... Ormai anche i suoi concittadini riconoscono che il Generale è un uomo estremamente generoso, pazzo e per le donne anche affascinante! Scoppio in una fragorosa risata: "AH AH AH AH ... Scusate belle donzelle ma non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione ah ah ah ..."

Sento una risata tra la folla, osservo meglio e mi rendo conto che è Alain che sta ridendo come un pazzo. "ALAIN! ANCORA TU?!" Urlo furioso, quel ragazzo è troppo indisciplinato!

Sento il richiamo del Generale, mi metto sugli attenti e dico: "AGLI ORDINI GENERALE!"

"Smetti immediatamente di ridere e va ad occuparti dei cavalli!" ordino arrabbiato.

"SISSIGNORE!" Rispondo correndo via.

"Sgrunt ... Oscar ... davvero, con tutti i soldati a modo ... proprio Alain dovevi assumere?!"

"Alain sarà anche indisciplinato e irrispettoso ma dovete riconoscere che è un uomo leale come ce ne sono pochi."

"Te ne do atto ... ma non può venire qui a ridere di me!"

"Ma cosa dite!? Padre, Alain era tra la folla e per giunta tra due donne. Sono sicura che rideva di qualcuno ma non di Voi. Non lo farebbe mai."

"Chiederò spiegazioni quando saremo a palazzo. Sicuramente tra la folla è accaduto qualcosa ed io voglio sapere!"

Stringo il braccio di mio marito, sorrido e dico: "Ma quanto sei diventato permaloso! Su, torniamo a casa ..."
La folla prima di congedarsi inneggia per l'ennesima volta. "EVVIVA I JARJAYES!"

"GRAZIE PADRUN!"

"Uhm ... Marguerite, certe volte fare del bene fa bene al morale!" sussurro alla mia amata mentre le porgo il braccio. Poi mi volto, osservo Oscar ed aggiungo: "Venite, su. Non voglio di certo che ti stanchi!"

"Padre, ma non volete assistere alla benedizione della fognatura? Il nostro ... padre spirituale credo voglia la Vostra presenza!"

"Vero. L'avevo dimenticato!"

Reynier ribatte scherzoso: "Ahhh figliolo la vecchiaia comincia a farsi sentire! Ih ih ih ..."

"Vecchiaia? Assolutamente no. Solo che in questa famiglia è tutto sulle mie spalle!" borbotto mentre mi volto verso il nostro Padre Giacinto. Lo vedo sorridermi ed osservarmi, con indosso il suo lungo saio ed una cappa di lana per ripararsi da questo freddo autunno.

"Coff coff ... se il nostro amato Signor Conte me lo consente ... vorrei procedere con la benedizione di questa magnifica infrastruttura, dono del Signor Conte, illuminato dalla volontà di Nostro Signore!"

Sento giungere una voce alle mie spalle: "Nunn'è stata la volontà di Nostro Signore ma la mia, l'Imperatrice Carolina D'Asburgo, Regina delle due Sicilie! ... Ma guarda nu poco è proprio il caso di dire che Aprile fa lu fiore e Maggio ha l'onore! ... Uè Generà. la targa!"

"Si si Maestà. Avrete la Vostra targa, ho già dato disposizione affinchè venga predisposta!"

"Ohhh perfetto! ... Monsignore potete procedere!" Ordino soddisfatta.

"Dunque dicevo ... illuminato dalla volontà di Nostro Signore, che ha utilizzato come Suo tramite sua Maestà Maria Carolina d'Asburgo, Regina delle due Sicilie" poi faccio una pausa ed attendo, sperando che nessuno abbia altro da aggiungere, anche se in questa strana famiglia nulla è come sembra.

"Ecco adesso il discorso è completo." Continuo entusiasta. "Generà, e quando c'è vò, c'è vò!"

"Avete ragione, Maestà. Questi uomini di Chiesa sono inconcludenti, mai chiari e completi, purtroppo!" Rispondo mentre vedo Padre Giacinto continuare nel suo piccolo sermone, poi afferra l'aspersorio e procede con la benedizione.

"Che la benedizione di Nostro Signore ricada su tutti noi, illuminando il nostro cammino e soprattutto quello del nostro amato Conte. Che porti la sua grazia sulle nostre amate puerpere" poso lo sguardo su Madame Oscar, erede del casato, "Che tutto vada bene, che siano in salute, loro e i loro figli!"

Fiero e orgoglioso, interrompo il prelato: "E soprattutto che François somigli al suo distinto nonno!" guardo mio genero e continuo sottovoce. "Andrè non offenderti ma tu hai già Sophie che ti somiglia. François deve somigliare ai Jarjayes!"

"Con tutto il rispetto Signore, Sophie ha il carattere di Oscar! Prepotente, dispettosa, intelligente, dittatoriale!"

"Uhm ... tutta sua nonno ma possiede la bellezza e il fascino dei Grandièr e non si può negare."

"Lo prendo per un complimento, Signore" sussurro piano.

"Certo! Se tu non fossi stato bello e gentile non avrei appoggiato la tua candidatura alle nozze con mia figlia!"

"Candidatura, Signore? Io amo Oscar ... e lei ama me. E vorrei che questo Vi fosse molto ben chiaro!"

"Certo, certo! E adesso, se non ti dispiace, ascoltiamo Padre Giacinto!"

"Che la benedizione di Nostro Signore porti fortuna e prosperità alla nostra comunità!" aggiungo e poi benedico la folla, il generale e la fognatura.

Il Generale e l'imperatrice rispondono in coro: "AMEN!"

"Bene, ed ora che anche il nostro Frate ha terminato il suo sermone, possiamo andare! Forza, truppa, torniamo al castello" poi mi volto verso i miei sudditi ed aggiungo: "Nella piazzetta del borgo è stato allestito un rinfresco per tutti voi! Oggi è una giornata di riposo e festa!"

Uno dopo l'altro esclama: "Grazie Padrun!"

Evviva il Padrun!"

"Che il Signore, gli dia vita fino a cent'anni!"

Carolina ribatte: "Uè augurate pure a me di campare fino a cent'anni, visto ca l'idea è stata mia!"

Un uomo tra la folla risponde: "Che l'imperatrice campi fino a cento e un anno e magari uno dei suoi figli sposi una Jarjayes!"

"Questo è certo, noi abbiamo già un accordo matrimoniale!"

"Sentito Generà?! Adesso abbiamo anche la benedizione dei Vostri sudditi!"

"Ottimo! Ottimissimo! Il nostro accordo è stato benedetto anche da Nostro Signore!"

Mormoro a mio marito: "André tutto ciò è assurdo! Tra mio padre, la Regina e la folla tutto è così ridicolo! Meglio tornare a casa!"

"Si, hai ragione. Andiamo ..."

Poi sento dei passetti alle mie spalle, mi volto e vedo il nostro amico peloso, saltellare dietro di noi, corre avanti e indietro, felice e libero. "Amico mio, almeno tu sei spensierato. Andiamo Beau!"

"Andrè ... cos'è che ti impensierisce?" domando preoccupata.

"Nulla! Dai andiamo. E' stata una giornata faticosa soprattutto per te."

"Non sono affatto stanca, puoi stare tranquillo." poi poso la mano sulla mia pancia, la accarezzo appena. "Chissà se sarà un maschio o una femmina?"

"Sarà quello che Dio vorrà. L'importante è che siate sane e salve, il resto non conta."

"Sane e salve ... quindi secondo te sarà femmina. Vuoi proprio male al Generale! Ah ah ah ah!" scoppio a ridere, solo l'idea che mio padre possa essere perseguitato dal suo esercito di femmine, non posso fare a mano di scoppiare a ridere.

"E chi lo sa ..."

"Beh ... la nonna, mia madre, le mie sorelle ... questa volta dicono tutte che sarà un maschio ... dalla forma della pancia! Chissà ..."

Raggiungiamo il cortile del castello, saliamo le scale ed entriamo nell'atrio. Vedo alcune cameriere giungere veloci, porgiamo loro i guanti e le mantelle. Poi guardo una cameriera ed ordino deciso: "Chiama Alain e mandalo nel mio studio."

"Sissignor Generale!" faccio l'inchino e raggiungo Alain nelle scuderie. "Alain, il Generale vuole vederti!"

"Augustin, hai fatto scappare veloce quella povera ragazza. Non potresti essere un poco più gentile?!"

"Ti pare che non lo sia?! Maguerite ma cosa dici?!"

"L'hai fatta scappare! Possibile che alla tua età tu ti diverta ancora a terrorizzare le nostre cameriere?"

"Ma non dire eresie!" vedo in lontananza arrivare Alain, mi raddrizzo su tutta la mia persona, mi metto in poso militare. "Eccoti! Dobbiamo parlare, vieni nel mio studio!"

"Sissignore!" batto i tacchi e faccio il saluto militare, poi faccio un inchino a madame e seguo il generale verso il suo studio.

Seguo il generale, cammina deciso, raggiunge la porta del suo studio ed entra. Lo seguo, chiudo la porta e mi volto. Lo osservo, mentre si affaccia alla finestra ed osserva il parco, con le mani dietro alla schiena, in silenzio. Poi si volta e mi osserva con il suo sguardo di ghiaccio.

"Signore, c'è qualcosa che non va? ... Io non ho fatto nulla."

"Perchè ridevi?"

"Quando?"

"Prima, ovviamente" rispondo deciso, tagliente.

"Ahhhhh si ... ah ah ah ... scusate se rido ancora ma non resisto ... ih ih ih ..."

"Prova a fare ridere anche me, se è così divertente."

"Oh beh ... ecco ... ih ih ..."avanzo verso il Generale e con aria spavalda continuo: "Beh, diciamo che è meglio parlare da uomo a uomo! Ih ih ..."

"Muoviti, ho un pranzo in famiglia che mi attende!"

"Si, certo! Vedete ... mi sono mescolato tra la folla per ascoltare i commenti dei Vostri sudditi e debbo dire che avete ricevuto solo apprezzamenti. Certo qualcuno ha detto che avete una famiglia un poco strana, che siete matto a permettere che una figlia si vesta come un uomo e ..."
"Ed è per questo che ridevi?" Domando fuori di me. "Queste sono bazzecole, inezie. Tutte cose risapute."

"No, no, me ne riguarderei bene! Ma cosa dite?! Io sono abituato alle stranezze dei Jarjayes e ormai non mi meraviglio più di niente ..."

"Stranezze? Noi Jarjayes siamo perfetti, vedi di non dimenticarlo!" batto un pugno sulla scrivania di legno, quella del mio caro nonnino. Tutta la carta che è riposta sopra so solleva e ricade, in un attimo. Un pugno forte, deciso, arrabbiato.

"Volete sapere o no, perchè ridevo?"

"Ovvio, ti ho convocato qui per questo motivo"

Mi infilo il mignolo nell'orecchio e continuo divertito: "Due donne attempate tra la folla hanno detto che ... ih ih ... il Padrun è un vero maschione! Ah ah ah ... scusate se continuo a ridere ma non riesco a trattenermi ah ah ah .."

"Un vero maschione? Io?! Ih ih ..."

"Si, si Voi! Ih ih ... siete un vero maschione! Però nonostante l'età fate ancora colpo sulle donne! Ih ih ..."

"Ovvio ... cosa credi? Sono un uomo affascinante ... affascinante ma fedele, che sia ben chiaro! Non certo come te, che hai saltato di fiore in fiore per anni ... ih ih ih!"

"Ehhhh ma dopo aver trovato quel fiorellino di Sabrina, anch'io sono diventato un uomo fedele! Ho famiglia e non ho alcuna intenzione di perderla e poi ... in tutta onestà sono stufo di saltare di fiore in fiore, voglio solo mia moglie e nessun'altra!"

"Ottimo Alain! Finalmente hai messo la testa a posto!"

"Già! ... Posso andare, Signore?"

"Si, vai pure. Raggiungi gli altri e festeggia per la nuova fognatura!"

"Si ... certo! Mi unirò alla gente magari ascolterò altri commenti sul Vostro conto ih ih ..."

"Ecco ... a tale proposito ... mi aspetto che tu poi venga a riferirmi! Chiaro?!" Osservo Alain dritto negli occhi, deciso affinchè comprenda bene il mio messaggio.

"Potete contarci! Ih ih ih ..." Rispondo mentre lascio lo studio.

Dopo oltre un mese dall'inaugurazione della nuova fognatura, siamo finalmente giunti nell'inverno e domani sarà il compleanno della mia Oscar, e ovviamente festeggeremo anche il primo Santo Natale della nostra piccola Sophie, che oramai è vicina a festeggiare il suo primo anno. La nostra Sophie gattona per tutto il castello, facendoci quasi impazzire per starle dietro. Credo che sia tutta colpa di Beau! … Ormai Oscar è vicina al parto …

Siparietto, la protesta del Generale

Generale: "APIE!"
Arpie: "PRESENTE!"
Generale "Credevo che foste Arpie di parola invece ho constatato che così non è!"

Aizram: "Ma no Generale ... vedete ... c'è stato ... c'è stato un ... problema! Ecco si, un problema, vero Terry?"
Terry: "Si si ... verissimo! Un problema immenso"
Generale: "Ma che problema e problema! ARPIE!"

Aizram: "Ehhhh ma Voi lo conoscete il nostro problema!"
Terry: "Ecco ... noi scriviamo e scriviamo e non ci rendiamo conto che siamo già a venti pagine ..."
Aizram: "Però anche se non c'è ancora François, a fine capitolo abbiamo menzionato che Oscar è prossima al parto..."

Generale: "Prossima al parto ... conoscendovi c'è il rischio che partorisca tra altri nove mesi! O forse diciotto! La gravidanza più lunga della storia!"

Aizram: "No, no e NO! Terry ed io giuriamo solennemente sulla VOSTRA vita che François nascerà nel prossimo capitolo!"

Generale: "Tiè! Giurate sulla vita di ... di... Armand! O di mio padre, tanto lui è già parecchio anziano ... o del nonno ... che è ormai già trapassato! Si, sulla vita di nonno Augustin!"

Aizram: "E invece preferisco giurare sulla vita della creatura più famosa di Faceboock Efp, wattpad e Fanfiction. Generale, dobbiamo ammettere che nonostante tutte le previsioni negative, continuano a leggerVi."

Generale: "Modestamente ... ih ih ih ... ma non cercate di distrarmi, sulla mia augusta vita però ... non si giura!"

Aizram: "Ehhhh ma tra di noi! ..."

Generale: "Ecco ... giurate sulla testa della vostra complice, va!"

Aizram: "Eh? No no no no! Niente scherzi, io ci tengo alla pelle! Terry ... ha ragione la nostra creatura, meglio giurare sulla testa di nonno Augustin!"

Terry: "Per me non fa alcuna differenza, se vuoi ..."

Aizram: "Si si ... voglio, vero Generale? VOGLIAMO! Ecco!"

Generale: "Basta! Datemi François! Forza, andate a scrivere!"

Arpie: "AGLI ORDINI, GENERALE! IH IH IH IH!"

Generale: "Ohhhh finalmente!"
Lettrici: "GENERALE, SIAMO QUI!"

Generale: "Eccomi, donzelle ..."

Elektra: "Generale, ma che stupidate dite? Oscar è nata femmina, siete voi che non l'avete accettata, le avete dato 2 nomi da uomo e trasformata in un soldato. Non è diventata femmina da quando era incinta di Sophie. Voi avete il cervello bacato."

Generale: "Tigre … onestamente non capisco più niente! Le Arpie, mi confondono. Ma Vi rendete conto che siamo al 294esimo capitolo e François non c'è?! … Povero me!"

Ferdinando: "Uè Generà, ero presente quando avite detto che Vostra figlia prima era maschio e poi femmina. Non negatelo. Vuje site antico!"

Generale: "IO?!"

Ferdinando: "Si, Vuje!"

Elektra: "Maestà, avete ragione, il Generale è antico mentre voi avete la mentalità moderna e fate bene a far insegnare alle vostre figlie materie come la storia e la geografia, e non solo a ricamare."

Ferdinando: "Vuje, Tigre siete simpatica assaje!"

Elektra: "Grazie Maestà!"

Carlo: "Si, Tigre è così tanto simpatica!"

Ferdinando: "Ehi Tu; Carletto statte (stai) zitto! Per fortuna ca lu cane ha salvato San Gennaro e me …"

Elektra: "Carlo con tutti i cuginetti, siete dei perfetti Jarjayes, dispettosi come lo è stata Oscar da piccola, che insieme fate lo scherzo a lu puorc fingendosi San Genna

Ferdinando: "Uè Tigre non affondate il dito nella piaga! Chiste (questo ragazzino) je nu fetente!"

Generale: "Beau, sarà anche il salvatore di San Gennà ... si si ... ma a me ... chi mi salva, eh?!
ARPIE!"

Aizram: "Vi salviamo noi ... naturalmente "

Generale: "Grunt …"

Lupen: "CarissimoGenerale, avevo previsto guai e Infatti sono arrivati, non vi sto a dire le risate che mi sono fatta con le piccole pesti che si sono burlati del re e poi hanno fatto cadere il povero padreGiacinto .Aspettatevi anche il corteggiamento di padre Romano a vostra sorella, quello non molla!"

Generale: "Quindi avete ispirato le Arpie?! Ahhhh ora capisco il cambio di programma delle STREGHE! IO VOGLIO FRANCOIS!"

Terry: "Lo avrete, nel prossimo capitolo … almeno credo …"

Generale: "COSA?!"

Lupen: "Sccc … non urlate e occupateVi di Padre Romano che si è messo in testa di corteggiare Vostra sorella."

Generale: "MAI! Uhm … Nel prossimo capitolo penserò io a lui!"

ValeAlcazar: "Un altro capitolo movimentato..."

Generale: "Assaje! Nun fatemo (non ricordatemelo)ricordare!"

ValeAlcazar: "Ih ih … Generale avete messo tutti all'opera ...
Complimenti a entrambe."

Generale: "Come sarebbe?! Complimenti a chi?! IO sono la mente, loro sono i dispetti sottoforma di donzelle!"

Aizram … "Ih ih ih … Siete sempre il solito!"

AlexandarAna: "Ora anche i soldati, non bastava Jean, no, aggiungiamo i soldati con l' interesse particolare, Jo fai attenzione che il mon petit di Charles, potrebbe fare amicizia con un' altro mon petitDovete scrivere la nascita del piccolo Francois. Dovete trovare marito a Monique.

Dovete fare sposare Jolande, e dovete portare armonia a palazzo.

Ma soprattutto dovete dare l'estrema unzione al generale, che avanti di questo passo ci lascia le penne.

Aizram: "Ehhh calma, calma ih ih … di questo passo serviranno altri 1000 capitoli."

Generale: "Ahhhh BASTA! Datemi Francois!"

Terry: "Basta lo diciamo noi! E calamteVI!"

Generale: "Ma come faccio?! Qui tutti ridono tranne me."

Aizram: "Vi assicuro che rideremo … cioè volevo dire riderete tanto quando Oscar partorirà!"

Generale: "Uhm … e adesso cos'altro state tramando?"

Arpie: "Ah ah ah …"

Generale: "Comincio a preoccuparmi …."

Susannina: "Adoro

Generale: "Me, Madame?!"

Susannina: " No, la storia!"

Generale: "Ma cosa ci troverà tanto di divertente?! Grunt … povero me!"