Il Santo Natale

Sono in mezzo al giardino ad ammirare i fuochi d'artificio, splendono alti nel cielo, in mezzo ai fiocchi di neve. Questo è un vero miracolo, finalmente ho il mio erede, un maschio, uno Jarjayes.
Booouuummm
Booouuummmmm
Brillano alti nel cielo, tengo lo sguardo alto, sono felice, la mia stirpe andrà avanti. All'improvviso sento uno scoppio qui vicino, poi un bruciore in mezzo ai miei pantaloni.
"AAAARRGGGGGG! Brucio!" inizio a saltellare disperato, cerco di spegnere le fiamme con le mani ma niente. Poi vedo la neve e decido di buttarmi a sedere a terra, sui fiocchi che sono già caduti a terra, creando una soffice coltre. Possibile che alcune scintille siano finite proprio in mezzo alle mie gambe?

"Uff ... possibile che debbano accadere tutte a me?! ... Anche oggi che è un giorno molto importante!"
"AHHH ... Generà , la mia giacchetta, la giacchetta de lu Re ha preso fuoco! AHHHH ..." mi dimeno, tento di spegnere lu fuoco con le mani.

"Maestà, gettatevi nella neve! Come ho fatto io."

Mi agito, corro poi rifletto: "Avite ragione!" mi lancio nella neve e finisco in malo modo addosso al Generale. "ARG ..."

"Povero me! Maestà, fate attenzione! Ohi ohi ... povero me ...che dolore! Ma perchè? Perchè?!"

Mi sollevo da terra, mi libero i vestiti dalla neve e ribatto: "Mettetela a cussj, avite avuto l'onore di essere sciacciato da lu Re delle due Sicilie! Ih ih ..." tiro su lo sguardo al cielo. "Quanto so belli chisti fuochi! Li voglio uguali per la nascita del mio prossimo erede. Festeggerò l'alleanza con chille scurnacchiato de lu tedesco!"

"Maestà ... spero che Voi siate più fortunato di me ... un petardo proprio sul cavallo dei pantaloni! Accidenti!" mi sistemo assicurandomi che nulla bruci, tolgo la neve appicciata ai miei abiti ed osservo i pantaloni, bruciacchiati proprio all'altezza del cavallo. Osservo meglio e mi accorgo che si è formato un buco nel tessuto.

"Ohhhh brutta cosa! Avite finito di funzionare ah ah ah ... Ehm ... scusate ma non ho resistito ..."

"Eh no, Maestà! Questo proprio no!" borbotto mentre mi alzo e passo le mani sulle mie parti basse. "Per fortuna si sono bruciati solo i pantaloni!"

"Meglio accussj ah ah ah ..." osservo i cani e continuo divertito: "Generà, guardate li cani! Anche loro stanno festeggiando il vostro erede! Si stanno accoppiando come forsennati! Ah ah ... "

"No! Ci manca solo che si moltiplichino ancora! Questa casa diventerà un canile! Povero me ..." Poi mi volto verso il re ed aggiungo: "Magari ... ne potreste portare qualcuno con Voi nel Vostro Regno?!"

"Ah ah ah ah ... Si, certo, mi porterò tutti i maschi e le femmine le lascerò accà! Ah ah ah ... Però che razza di cani sono!? Questi invece di scappare via per la paura dei fuochi si sono dati alla pazza gioia! Ah ah ... Uè Generà ma da quanto tempo ste povere bestie nu fanno niente di niente? Ah ah ..."

"Eh ... sono cuccioli ... insomma ... non avrebbero ancora dovuto ... fare certe cose!" rispondo brontolando, questi cani sono tutti uguali a Beau!

"Ah ah ah ... credo che saranno un centinaio e tra una quarantina di giorni diventeranno cinquecento ah ah ah ..."

"Non fatemici pensare ... Maestà, credo che sia ora di ritirarci per la notte! E domani ... altra festa! … Però prima dobbiamo impedire che portino a termine l'accoppiamento! ... MICHELE! NIPOTIIIIIII ..."
Corriamo tutti in aiuto di nostro nonno cappeggiati da Michele. "Nonno, cosa succede?"
"DISPERDETE IMMEDIATAMENTE I CANI! IMPEDITE LORO DI FINIRE IL FUNZIONAMENTO! SUBITOOOO!"

"Funzionamento Nonno? Ma ... cosa sarebbe? E poi ... sembrano i mostri che ci sono negli armadi!"

Sento la voce della mia nipotina Marguerite, sbraito: "VIA! VIA TU! VAI DENTRO! SUBITOOO ..."

"Ma nonnino ... ci avete chiamati tutti ... e noi siamo corsi qui! Tutti i vostri cari nipotini!" rispondo decisa. "Però ... cosa stanno facendo i cagnolini?!"

"IL MIO RICHIAMO NON ERA PER VOI MA PER I VECCHI, I MIEI NIPOTI VECCHI, NON VOI! ... E tu Carlo vai a pregare con tuo padre! VIAAAA ..."

"Ma zio Generale ... mio padre non sta pregando ... è con la mia mamma ... ma credo che anche nella loro stanza ci siano i mostri, sapete?"

"CHE?! COSA?"
Il Re sghignazza e lisciandosi il baffo dice: "Generà, la malattia dei cani ha contagiato lu spretato ah ah ah ..."
George e Antony si guardano attorno, vedono i cani darsi un gran da fare mentre la servitù tenta di disperderli.
"Antony porta via i bambini, io darò una mano ai servitori!"

"George ... prima o poi dovranno capire come va il mondo ... non credi?!"

"Si, ma non in questo modo! Portali via!"

"Come vuoi ... forza bambini, tornate dentro che fa freddo!" cerco di radunare i miei cuginetti per riportarli nel castello.

Osservo dell'alto della scalinata la servitù che inizia a rincorrere i quadrupedi, le bestie corrono da una parte all'altra, saltano, e si nascondono. Alcuni sono accucciati uno sull'altro, intenti ad attività ludico-produttive.
"MICHELE! MUOVITI! RADUNALI TUTTI!"

"Padrun, stiamo facendo del nostro meglio ma alcuni hanno già concluso! ... Credo che ci saranno dei nascituri per carnevale, Padrun!"

"NOOOOO! Dividi quelli! Veloce Michele! Lì a destra! Afferrali!"

Il Re da una pacca sulla spalla del Generale e con tono canzonatorio dice: "Agostino calmateVi! Mettetela accusj, stanno festeggiando la nascita di Franceschiello! Ah ah ah ..."

"Dannati quadrupedi! Qui devo festeggiare io! Non loro!" sgrunt, borbotto ormai fuori di me.

BOOOOOOO
Guardo il cielo, ennesimo squarcio illumina il palazzo e dintorni. Il Re sorride, sussurra: "Mai visto nu festeggiamento simile. Generà siete nu grande!"

"Grazie Maestà ... però in effetti ... devo andare a festeggiare anche io. Con permesso, Maestà, vado dalla mia Marguerite!"

Entro nel castello, passo davanti ad alcune stanze. Raggiungo la stanza di mia figlia, Oscar. Chissà se sta bene, magari mi fermo un attimo a controllare. "Ma si ... non faccio nulla di male" borbotto davanti alla porta. "Io busso ... piano ma busso"
TOC TOC

Sono assopito accanto a mia moglie quando improvvisamente sento bussare. Chi sarà?! ... Mi alzo piano dal letto per non svegliare Oscar e in punta di piedi vado verso la porta e l'apro. "Siete Voi Generale!? E' successo qualcosa?" Osservo mio suocero, ha qualcosa di strano, molto strano.

"Andrè ... dimmi, come sta mia figlia?" domando a bassa voce mentre cerco di sbirciare dentro.

"Sta bene, Signore. Adesso sta riposando, era tanto stanca."

"E il mio nipotino? È nato in anticipo ... sta bene?"

"Sta bene. Ha succhiato dal petto di sua madre, adesso dorme."

"Sei sicuro ... che stiano bene intendo. Non vuoi che butti giù dal letto Lassonne? O magari ... potrei vederli?!"

"Volete vedere Oscar e il piccolo?!"

"Si ... posso?!"

"Ma certo che potete! ... Prego entrate."

Vedo mio genero spostarsi un poco, entro a passo leggero, mi avvicino al letto e li osservo: mia figlia dorme con il piccolo François stretto al petto, appoggiato a pancia in giù, coperto appena. Sophie è nel letto, al fianco di mia figlia, con la manina stringe una ciocca dei capelli di sua madre. E poi c'è il quadrupede, nel letto. "Andrè ... la belva non dovrebbe stare sul letto."

Osservo mio suocero, ha qualcosa di strano nei pantaloni. "Signore ... cosa Vi è successo?"

Poso le mani sugli indumenti bruciati. "Oh ... beh ... un incidente ma nulla di grave. Andrè mia figlia è così provata da riuscire a dormire con tutto il frastuono dei festeggiamenti? ... Uhm ..."

"Eh si Signore, è molto stanca. Ma Voi ... siete sicuro che non sia successo nulla di grave? I pantaloni sembrano ... bruciati…"

Sento un sussurro chiaro e deciso, è mia figlia: "Sono sicura che mio padre ha avuto un piccolo incidente con i fuochi d'artificio! Vero Padre?"
"Oscar, ma tu non dormivi? Non sei stanca dopo le fatiche del parto?"
"Certo che sono stanca ma dimenticate che nonostante la mia condizione resto un soldato e i soldati sono sempre vigili al minimo rumore!"
"Mia cara figliola ... sono così felice ..." osservo la mia discendenza, sono quasi commosso. Mia figlia, così forte e fiera, decisa, mi osserva con al petto il piccolo François e al suo fianco la mia nipotina, Sophie. "Sniff ... ecco, spero che la piccola festa non ti abbia arrecato troppo disturbo, mia cara figliola."

"Piccola?! Ma se manca poco che il palazzo vada a fuoco! ... Padre, è da più di mezz'ora che il cielo è illuminato dai fuochi e riguardo al campanile non mi meraviglierei che le campane si staccassero! ... Mi chiedo cosa penseranno gli abitanti del villaggio!? State procurando un frastuono indicibile!"

"Oh beh ... gli abitanti stanno festeggiando la nascita del mio nipotino ... quindi sono felici! Ho fatto predisporre un bel rinfresco ... tutto in onore del nuovo arrivato." mi avvicino a mia figlia, mi piego un poco e osservo meglio il piccolo. "Uhm ... credo che ti assomigli, sai!?"

Accarezzo la nuca del piccolo e sussurro: "L'importante è che stia bene ..."

"Uhm ... dorme ... è così piccolo ... dimmi, tu stai bene?"

"Sto bene, grazie."

"Padre Giacinto mi ha detto che sarò il Padrino ... grazie Oscar, sono molto felice!"

"Beh ... mi sembra doveroso dopo averlo atteso per più di quarant'anni."

"Grazie Oscar ... non vedo l'ora che sia domani ... e dimmi ... non mi farai scherzi vero ... lui è François Augustin Reynier de Jarjayes Grandièr ... vero?"

Sospiro, tiro su gli occhi e ribatto: "Siiiii ... altrimenti mi tormenterete per il resto della mia vita ed io voglio vivere serena."

Nel vicino villaggio di Grugliasco

Tutti gli abitanti vengono svegliati dai fuochi d'artificio e dallo scalpitio delle campane, ben presto gli uomini si riversano in strada e uno dopo l'altro dicono: "Ma cosa sta succedendo al palazzo del Signore della Contea!?"
"Sembra che stiano festeggiando qualcosa!"
"Si, l'ho pensato anch'io ma lo scampanellio delle campane mi preoccupa non poco!"
"Che siano tornati gli spagnoli per invaderci?"
"Magari i tedeschi!"
"Oh gli austriaci!"
"Sentite, suggerisco di andare a vedere ma dobbiamo armarci!"
"Vuoi che andiamo al palazzo de lu padrun?"
"Certo! E se avessero bisogno di aiuto?! Magari sono in difficoltà ..."
"Ma hanno un esercito a loro disposizione!"
"E se non bastasse oppure per qualche ragione non ci fosse?"
"Hai ragione! AMICI, ARMIAMOCI E ANDIAMO A SALVARE LU PADRUN DAL NEMICO ALTRIMENTI RISCHIAMO TUTTI DI ESSERE CACCIATI DALLE NOSTRE TERRE!"
"PRESTO, ANDIAMO!"

Al palazzo, nella stanza di Oscar

Continuo ad osservare il mio erede, sento gli occhi brillare ma la mia commozione si interrompe quando entra di corsa nella stanza mio fratello Armand, è agito, spaventato.
"Augustin! Augustin!"

"Zio Armand! Non urlate!" sbotto un poco scocciata, ho sonno, sono stanca e sembra che tutta la famiglia si voglia riversare qui.

"Hai ragione Oscar ma ..." guardo dritto negli occhi mio fratello. "Siamo stati assaliti! Dov'è il nostro esercito?"

"Assaliti! Non è possibile! Non ora che è nato il futuro del casato!" poi mi volto verso Andrè ed aggiungo: "Tu, resta qui e proteggi la mia progenie! Armati, pistole, fucili, spade ... ma proteggili, a qualsiasi costo! Chiaro Capitano Grandièr?!" ordino deciso mentre guardo mio genero dritto negli occhi.

"Ma ..." Sento la voce di mia moglie ...
"André, io non riesco ancora ad alzarmi dal letto, fa come mio padre ti ha detto ma porta le mie armi qui, sul comodino accanto al mio letto ma i bambini mettili nelle culle!"

"Si, certo Oscar. Ti porto subito le armi ma preferisco che i nostri piccoli restino al tuo fianco!"

"E lo saranno! Presto!"

"Si si ... subito!" Mi aggiro per la stanza, raduno le armi e le porto da Oscar mentre vedo il generale andare verso la porta del balcone. "Signore ... fate attenzione!"
"Andrè, devo capire cosa sta succedendo per decidere come organizzare la difesa del castello!"

"Padre fate attenzione, potreste essere colpito!"

Apro piano la porta, con attenzione. Mi avvicino quatto quatto alla balaustra e osservo il giardino: oltre agli abitanti del borgo vedo altre persone, armate di bastoni, forconi o altri attrezzi nel cortile. "Sembrano dei contadini ..."

Armand ed io ci avviciniamo al Generale e replico: "Contadini?! Non capisco ... cosa vorranno?"
Armand ribatte, "cosa potrebbero farci dei poveri contadini!? Vado di sotto a vedere!"

"Si, bravo Armand. Tu sei il secondogenito ... puoi essere sacrificato per il bene del casato"

Oscar ribatte: "Padre ma cosa dite?!"
"Oscar, nipote, non badare alle sue parole, ormai mio fratello è avanti con gli anni e, ahimè, sta lentamente perdendo il senno!" lascio la stanza e corro in tutta fretta al piano inferiore.

"Bah ... secondo me ... non è nulla di grave. Si sono gettati tutti sul rinfresco, abbandonando i forconi. Ihih ... forse la notizia della nascita dell'erede è già giunta in tutta la contea e oltre!" poi rientro, mi volto verso Oscar ed aggiungo: "Dimenticavo ... anche Sua Maestà ha mandato i suoi soldati ..."

"Padre, tutto ciò è assurdo! ... "

"Ma no figliola, questa notte tutti devono essere felici, così come lo sono io!"

Prima di riversarmi in giardino incontro la cara Nanny, è agitata, corre da una parte all'altra, brontola fuori di sè: "Che notte! Che incubo! Non si capisce più nulla! ... "
"Ma Nanny cosa sta succedendo là fuori?"
"Armand, succede che Giovanna ha completamente ragione quando dice che tuo fratello Augustin è folle! ..."

"Ah beh Nanny ... questo lo sappiamo ormai da tanti anni. Uno che cresce una femmina come fosse un maschio ... può essere solo un folle!"

Alle spalle sento la risata di mio zio Claude: "Ah ah ah ... noi Jarjayes ci distinguiamo in tutto! Forse non abbiamo un medico donna in famiglia oltre a una soldatessa? E che dire delle nostre care nipotine, una più strana dell'altra. E TU, tu caro Armand, non sei forse un ex cardinale che per inseguire le gonnelle ha lasciato la sua sedia papale? Ed io?! Io amo fiori freschi, giovani e profumati. Come vedi, siamo tutti molto particolari! Ah ah ah ..."
Il Re aggiunge: "Ed io sono felice di aver stretto un legame di amicizia con gente simpatica assaje! Carulina ha fatto bene a promettere il nostro Gennarino alla piccirella di quella monaca mancata della Contessa Luisa! Ih ih ih ..."

"Maestà, io ora sono un uomo sposato e fedele! E in quanto a Voi, Zio ... in famiglia siete l'unico fedifrago. Noi altri siamo tutti onesti e fedeli."

"Ah ah ah ... Nessuno può rimproverarmi nulla! Sono un uomo libero, non ho moglie quindi ho tutta la libertà di divertirmi come voglio, non come voi altri! Ah ah ah ..."

"Certo certo ... ma Voi, Zio, insidiate le donne sposate! Le aiutate a commettere adulterio! Non siete un buon esempio ... e non siete un buon cristiano!"

"Ehhh Caro Armand, lasciami dire che questi sono solo dettagli e tu sei un prete mancato! Ih ih ..."

"Semmai sono un cardinale scardinato! Ah ah ah!" rido da solo alla mia battuta.

E' mattina, la mattina di Natale. Dalle imposte passa un poco di luce, apro gli occhi e vedo al mio fianco la mia Marguerite. Ah che notte, che notte! "Marguerite ... Marguerite svegliati! È ora di alzarci, oggi è un gran giorno!" scuoto un poco mia moglie, oggi sono davvero entusiasta, felice!

Con la voce impastata dal sonno sussurro appena: "Che notte?! Ma se non hai fatto chiudere occhio a nessuno per tutta la notte! ... Uhm ... Augustin, lasciami dormire ... ho tanto sonno ..."

"Marguerite ... capisco di averti stancata ... lo so che sono ancora piuttosto ... focoso ... ma non puoi essere così tanto stanca! Su su ... è il giorno di Natale! Abbiamo tanto da fare!"

Tiro su la testa dal cuscino, lo guardo severamente. "Ecco ... se ti senti tanto energico, pensa tu al da farsi! ... Io dormo!" Affondo la testa nel cuscino e tiro su le coperte.

"Non vorrai abbandonarmi! Abbiamo una Santa Messa a cui partecipare, un nipotino da tenere a battesimo, una figlia da convincere affinchè resti a letto ... e un castello pieno zeppo! Forza Marguerite, alzati!"

" Ah già ... il battesimo!" tiro su la testa dal cuscino. "E' improbabile che oscar rimanga a letto. Sono sicura che presenzierà alla cerimonia.!

"Ma non può! Una donna che ha appena partorito deve restare a letto per almeno tre giorni! Lo sanno tutti! Marguerite ... forza alziamoci e andiamo da lei!"

"Stiamo parlando di Oscar non di altre donne!"

"E' una donna anche lei. E non guardarmi così! E' nata femmina ... ho cercato di ... come dire ... piegare la realtà ma ... è donna!" borbotto mentre sposto le coperte e scendo dal letto.

"Sarà anche una femmina ma rimarrà per sempre un soldato!" Ribatto mentre lascio il letto e infilo le ciabatte e la vestaglia da camera.

"Beh ... l'ho cresciuta proprio bene! Io ne sono molto fiero!" borbotto mentre mi piego davanti al camino per ravvivare un poco il fuoco. "Certo che fa freschetto qui ... magari starà ancora nevicando, Marguerite!"

Mi guardo allo specchio. "Che brutto aspetto che mi ritrovo! ... Ho tutti i segni della stanchezza sul viso ..."

"Ma no Marguerite ... tu sei sempre bella ... la più bella!" Mi avvicino a mia moglie e la abbraccio da dietro.

"Sei felice, vero? Hai una faccia!"

"Certo! Ho un piccolo Jarjayes in casa! Cosa potrei volere di più? Ih ih ... lo sapevo che Oscar non mi avrebbe deluso ... e chissà ... magari potrebbe produrne ancora! In fondo ha solo trentatrè anni ... "

"Se ci tieni alla vita meglio che non ti faccia sentire da tua figlia!"

"Uff ... quei due ... non credo proprio che si asterranno da certe pratiche ... quindi ... vedrai, avrò il mio esercito! Ma ora muoviamoci, andiamo a vedere se stanno bene, sai il mio François è nato in anticipo!"

"Ma ... Augustin, sono in vestaglia e tu in camicia! Ah ah ah ... Su vestiamoci ah ah ah ..."

"Si si ... certo, vestiamoci ... qui davanti al camino però. Marguerite ... ti aiuto io con l'abito ... ma facciamo in fretta!"

"Ah ah ... ma quanta fretta! Ih ih ih ..."

Afferro le sottane di mia moglie e gliele passo, una ad una. "Vuoi il vestito rosso?"

"No, preferisco indossare quello turchese."

"Come desideri" rispondo mentre afferro il vestito turchese e lo porgo alla mia amata. "Su su ... veloce Marguerite! Possibile che voi donne siate così lente? Hai messo le calze? Quelle di lana?"

"Non ancora! Ma se non mi dai tempo!"

Afferro i iei abiti, infilo veloce i pantaloni, poi sfilo la mia lunga camicia da notte, prendo il resto dei vestiti e rapido li infilo. "Ecco fatto! Non sono forse perfetto?"
"Si certo ... ma magari ... togli la berretta da notte dalla testa, caro!"

Mi guardo allo specchio. "Ohhh per fortuna che ci sei, altrimenti ... su presto, presto! Andiamo!" Afferro la sua mano e quasi la trascino via.

"Augustinnn!" rispondo allegra mentre cerco di sistemarmi i capelli. "Ma quanta irruenza!" Augustin afferra la mia mano e mi trascina letteralmente fuori dal nostro appartamento.

Sono nella mia stanza, sono quasi pronto per prendere parte alla Santa Messa di Natale. Mi guardo allo specchio e tento di sistemarmi la giacca ma vedo il riflesso di mia moglie Lorene, mi si avvicina, mi sistema il colletto. "Ecco, così va bene. Sei perfetto! Possiamo andare!"

"Grazie mia cara!" mi osservo allo specchio soddisfatto "Direi che dimostro molti anni in meno di quelli che ho! Non trovi Lorene?"

"Sei bellissimo come sempre!" gli poso un piccolo bacio sulle labbra.

"Oh Lorene ... se fai così ... faremo tardi ..." lascio la frase sospesa, mia moglie è ancora così piacente ... molto piacente.

"Eeeeee magari!"

"Ah ... se vuoi ... fai di me ciò che ritieni, mia amata!"

"Dici davvero?! Ma come ... forse Lassonne ti ha dato qualche erbetta magica?! Ehm ... scusami, non volevo denigrarti ..."

"Sgrunt ... non ho bisogno di nessuna erbetta, io!" rispondo fiero e deciso.

Con un tocco sensuale passo le mani sul suo petto e sussurro sulle sue labbra: "Attenderò al nostro rientro ... adesso abbiamo la funzione."

"Ah donna ... mi farai impazzire!" afferro la sua mano e la trascino fuori dalla nostra stanza.

"Ah ah ah ..."

Mi appoggio a mia moglie, piano usciamo dalla nostra stanza e raggiungiamo lo scalone. Un passo dopo l'altro, uno scalino alla volta, scendiamo di sotto fino a raggiungere il resto della famiglia, nell'androne principale del palazzo. Alcune cameriere ci porgono mantella e guanti, fuori nevica in questa santa giornata.

Mi stringo al braccio di mio marito e dico: "Sei troppo emozionato Reynier, ti sento tremare. Calmati!"

"Lorene ... abbiamo un erede ... dopo quarant'anni abbiamo un erede. Dobbiamo rendere grazie e Nostro Signore per questo evento!"

"Beh direi molto meno di quarant'anni. Abbiamo Oscar, è lei l'erede dei Jarjayes prima di François!"

"Si si ... quell'inetto di mio figlio Augustin ... ih ih ... ha risolto il problemino a modo suo ... ma a noi serve un maschio vero ... e finalmente lo abbiamo!"

Gerard ed io aiutiamo la servitù a ripulire il giardino dai resti dei fuochi d'artificio, siamo distratti dal passaggio del vecchio Jarjayes, con una gomitata colpisco il fianco del mio amico e sussurro: "Gerard guarda il Vecchio! ... E' talmente felice che ha l'aria da babbeo!"
"L'aria da babbeo ce l'ho io! Sono davvero esausto dal raccogliere tutta questa immondizia! ... A dire il vero più che una festa è sembrata un campo di battaglia!"

"Quando il Generale mi ha nominato suo attendente non immaginavo di certo di ritrovarmi a pulire il suo giardino! Povero me ..."

"Infatti è la prima volta che lo facciamo! E' impazzito da quando il Comandate ha donato un erede al Vecchio pazzo, come tu lo chiami."

"Guarda che il piccolo conte è nato da poche ore! Uhm ... secondo te vedremo il diavolo biondo già in piedi per il pranzo?!"

"Conoscendola, credo proprio di si!"

"Già ... non mi stupirei affatto di vederla persino alla Santa Messa! Ih ih ih ... povero Andrè ... circondato da generali! Ma ci pensi? Moglie, Suocero, Padre del suocero ... a proposito ... come si dice?"

"Si dice cosa?"

"Il padre del suocero ... come viene definito? Doppio suocero? Ih ih ih!"

"Bah ... cosa vuoi che ne sappia!?"

"Beh ... in ogni caso ... il nostro amico è circondato! E aggiungi pure la cara nonnina ...anche lei non scherza affatto! Ih ih ih!"

"Poveretto! Ih ih ..."

"Poveretto chi?!"

Sento dietro le spalle la voce della nonnina di Andrè, "Oh ... Madame ... ecco ..."

Alain interviene forte e deciso. "Povero me! Anzi poveri noi, visto che stiamo ripulendo questo povero giardino!"

"Ragazzo ... non pensare neanche lontanamente di prenderti gioco di me!"

Sento lo sguardo della cara vecchina addosso, questa donna è un vero portento, è lei il vero generale della casa!

"Io?! No, no! Non mi permetterei mai!"

"Come se non ti fossi già permesso ... allora, vedi di essere sincero o ti assicuro che passerai un brutto quarto d'ora!"

"Ma no, Madame! Non pensate male!"

Mi sistemo un poco gli occhiali, lo osservo per bene ed aggiungo: "Mio nipote non può accompagnarmi alla Santa Messa, deve restare con la mia bambina e i loro figli. Dunque ... sarai tu ad accompagnarmi!"

"Io, Madame?! ... Oh beh per me sarà un onore! Ma ..." osservo i miei abiti. "Però dovrei darmi prima una ripulita."

"Non credo che a Nostro Signore interessi come sei vestito. Su, dammi il braccio ... con tutta questa neve non vorrei scivolare!"

"Agli ordini Generalessa!" Mi metto sugli attenti.

"Uhm ... ecco bravo, porta rispetto, ragazzo!" Prendo il braccio di Alain e mi faccio accompagnare verso la Chiesa Parrocchiale.

"Marguerite ... questo sarà un Natale speciale! Vieni ... dobbiamo andare a ringraziare Nostro Signore per il dono che mi ha fatto ... un erede ... un maschio!"

Osservo mio marito, è talmente entusiasta per la nascita di questo nipotino che non riesce a restare tranquillo.

"Si certo, caro ..."

"Meglio prendere la carrozza, non vorrei che ti inzaccherassi i vestiti con tutta questa neve! E poi ... voglio dire qualche parola ai nostri sudditi!"

"Dire cosa?"

"Ho dato disposizione di predisporre un banchetto anche per oggi, in onore del mio .. ehm ... nostro, erede, François!"

"Ottima idea, mia cara!"

Entro nella chiesa parrocchiale con mia moglie al braccio, mi rammarica che il nostro erede non sia qui, ma Oscar deve riposare, sono certo che Nostro Signore comprenderà la situazione. Mi reco a passo deciso verso il banco comitale, quello riservato alla mia famiglia. Il banco è stato allestito con cura e attenzione, alcuni drappi di velluto ornano il banco, cuscini rossi sono collocati sull'inginocchiatoio ed altri sulla panca in legno. Lascio entrare mia moglie e poi mi sistemo al suo fianco. Al nostro fianco si sistema Armand, con Anna e Carlo. Mio fratello è visibilmente emozionato, per un Natale non è lui a celebrare la funzione. E' comunque vestito con un abito scuro, non sono ancora riuscito a farlo vestire con colori più allegri. Io indosso la mia uniforme rossa invernale, con tanto di mantella. Marguerite invece ha una mantella rossa, pesante, e un manicotto di pelliccia. Sotto ha uno splendido abito rosso, caldo, sobrio ma elegante, come solo noi Jarjayes sappiamo essere.

Mi avvicino appena a mia moglie e sussurro: "Sei bellissima mia cara ... essere nonna ti rende ancora più bella!"

"Agustin sei un adulatore ..."

"Sono sincero mia amata ..." mi avvicino al suo orecchio e sussurro piano, quando sento il suono dell'organo alle mie spalle. La Santa Messa ha inizio con la processione. Il nostro padre spirituale, Padre Giacinto, si fa carico di celebrare la funzione coadiuvato dal parroco e dai monaci della Certosa. "Marguerite ... ci sono anche quei monaci ladri ... è una vergogna!"

"Ladri o no, comunque indossano l'abito talare. Avrebbero dato più scandalo se non avessero preso parte alla messa di Natale. Non trovi? E poi ... adesso hanno la loro acqua quindi non sono più dei ladri!"

Osservo Padre Romano e sussurro divertita: "Pensa che il migliore di essi potrebbe diventare nostro cognato... Ovviamente se a tua sorella andrà bene!"

"Non le andrà affatto bene e poi IO non lo permetterò! Sgrunt! Ma ora è meglio ascoltare la funzione ... o Padre Giacinto ci rovinerà la giornata!"

Dall'alto del mio banco osservo la Contessa Adelaide, che bella femmina! ... Per lei cambierei vita, sarei disposto ad abbandonare il saio e poi una donna così intelligente e intraprendente non l'ho mai incontrata.

Osservo suo fratello, il generale, mi guarda in un modo! Se potesse, mi ammazzerebbe soltanto con lo sguardo, meglio guardare sua sorella! ... Ma quanto è bella!"

Sono seduta nel banco di fronte ai frati, tra loro c'è quel buffone di padre Romano, non fa che guardarmi! ... Meglio per lui che si tenga alla larga! ... Non sopporto nemmeno il suo sguardo!

"Figliola ... cos'hai. Sembri agitata ..." osservo mia figlia Adelaide che si muove da un piede all'altro, sembra nervosa.

"Io?! Nulla, Padre."

"E allora stai ferma! Una nobildonna del tuo rango deve sapersi comportare!"

"Sgrunt!" rispondo mentre la funzione prosegue, lenta. Si susseguono alcuni canti, il sermone e poi, finalmente, arriviamo alla fine. "Beata Oscar che ha evitato tutto ciò!"

"Coff ... coff ... Padre ... vorrei fare un annuncio!" tossisco appena per richiamare l'attenzione di Padre Giacinto, ho un discorso da fare ai miei sudditi!

"Immagino che riguardi il nostro erede!?"

"Esatto Marguerite! Voglio dare il lieto annuncio ... sempre se quel Padre Giacinto si degna di collaborare!"

"Non vedo perché non dovrebbe?!"

"Per farmi un dispetto?!"

"Non ti capisco ..."

"Capisco io ... PADRE!" Alzo un poco la voce, quel frate non può di certo ignorare il signore della contea!

"Signor Conte ... forse avete bisogno di qualcosa ... qualcosa di talmente urgente da interrompere la funzione?!"

"Ovvio Padre! Ho un annuncio da fare, quindi, se non Vi dispiace ... tanto la funzione è terminata! Dovete solo dare la benedizione e dire la frase di rito ... Ita, Missa est! Su su ... fatemi parlare!" Esco dal banco, mi sistemo sugli scalini dell'altare, mi volto ed osservo gli abitanti della mia contea, alcuni nobili del luogo, compreso Victor e la famiglia di Elena, il colonnello D'Agout con la moglie e tutti gli altri. "E' con immensa gioia che annuncio a tutti Voi la nascita di quello che un giorno, molto lontano si intende, sarà il conte Jarjayes: mio nipote François Augustin Reynier, figlio del mio erede, il conte Oscar François de Jarjayes!" sento alcuni applausi che si espandono per tutta la chiesa. "Grazie ... a tale proposito ... ho predisposto un rinfresco nel cortile del castello, aperto a tutti voi! Tutti dovete festeggiare l'arrivo del mio erede!"

Un coro di grazie si alza per tutta la navata, incrocio lo sguardo felice di Marguerite, poi quello di Nanny. Persino mio padre sorride ... solo Armand è un poco strano, non vorrei che gli mancasse la sua veste talare!
Bene, Padre. Ora potete procedere con la benedizione ... e Vi ricordo che nel pomeriggio dovrete provvedere al battesimo del mio nipotino ... nel salone principale del castello!

Giungo le mani e sussurro: "E' sempre una gioia per me impartire il sacramento del Santo Battesimo a una nuova creatura che Nostro Signore ci ha donato."

"Padre! Perdonate ma mio figlio si è sbagliato riguardo al nome!" avanzo deciso facendomi strada.

"Niente affatto! MIO nipote si chiamerà come IO ho annunciato!"

"NO! François Reynier Augustin! Questo sarà il suo nome!"

Ribatto soddisfatto: "Mi dispiace deluderVi ma Oscar ha deciso così."

"Le farò cambiare idea! PADRE GIACINTO! Voi farete come io desidero, chiaro?!"

Osservo la scena dal banco, sospiro, mi volto verso la zia Lorene e sussurro "Sarà bene intervenire o quei due non la smetteranno!"

"Già ... altrimenti la cappella diventerà un'osteria."

"Bene zia, allora tocca a noi!" esco dal banco, mi avvicino ai due contendenti, prendo mio marito sottobraccio e sussurro: "Augustin, non è il momento. Lasciamo che Padre Giacinto dia la benedizione e torniamo al castello! Voglio andare ad ammirare il mio nipotino!"

"Marguerite, meglio che metta in chiaro la questione con mio padre! MIO nipote, il MIO erede avrà il MIO nome, anche perché MIA figlia ha deciso così!"

"Si si Augustin ... ma non è il momento! Tanto lo sai che Oscar ha già deciso! Su vieni, torniamo al nostro banco!"

"Si, meglio tornare al nostro posto!" Ribatto con tono minaccioso contro mio padre.

"Sgrunt ... Augustin ... non l'avrai vinta!" borbotto mentre sento la mano di mia moglie afferrare la mia e trascinarmi con lei.

"L'ho già avuta vinta!"

"Finchè non ci sarà il battesimo ... non sarà così!" rispondo fiero ed impettito, appoggiandomi alla mia amata Lorene. Torniamo ai nostri banchi e finalmente la funzione ha termine.
"Che Nostro Signore porti la sua benedizione su tutti voi e, in questa giornata particolare, benedica anche la giovane contessa Oscar Françoise e il piccolo nato questa notte. ITE, MISSA EST!"

"OH, finalmente possiamo andare! Neppure Armand ha mai fatto una predica tanto lunga! Su Marguerite, andiamo. Ho fretta di tornare dal nostro nipotino!"

Prendo il braccio di mio marito e borbotto: "Che Dio ce la mandi buona!"

"E perchè mai, Marguerite? Sarà come io ho deciso, come sempre! Su, andiamo!" porgo il braccio alla mia amata che, con la sua innata leggerezza e grazia, si appoggia e a passo deciso usciamo dalla chiesa, attraversando tutta la navata principale.

Siamo rientrati a palazzo, Madame Dalmasso ha organizzato tutto in modo impeccabile. Il castello è addobbato a festa, la tavola è imbandita e siamo quasi tutti pronti. "Marguerite, voglio andare a vedere il mio nipotino!"

"Aspetta, vengo con te! Oh che bello diventare nonni! Spero che a palazzo ne arrivino tanti altri!"
Odette, Carlo e tutti i nipotini del Generale giocano a nascondino nei corridoi.
"Marguerite, ti ho vista! Esci fuori da sotto il tavolino!"
"Oh no! Mi hai scoperta, uffa!"
"Adesso andrò alla ricerca di Carlo!"
"Loulou aspetta! Vengo con te!"
"Ma no! Io devo cercare Carlo, è l'unico rimasto!"
"Ma io vengo con te!"
Sono nascosto dietro la colonna, non mi farò trovare. Devo vincere assolutamente, parola di Carlo! Ascolto dei passi, che stano, non sembrano quelli di Loulou. Devo allontanarmi da qui e di corsa!

Cammino tranquillamente per i corridoi con il vassoio, sto portando due tazze di cioccolata calda a Madame le Conte quando all'improvviso vedo venirmi addosso Carlo. Il bimbetto viene a sbattere contro le mie gambe, cerco di reggermi in piedi ma sono ormai sbilanciata e il pavimento tirato a lucido è così scivoloso che non riesco a reggermi in equilibrio, d'istinti lascio andare il vassoio ma nulla, cado rovinosamente a terra assieme a tutta la cioccolata calda. Un'intera cioccolatiera rovesciata sul pavimento.

Sento dei rumori provenire dal piano di sopra, salgo rapido le scale, svolto l'angolo per raggiungere l'appartamento di mia figlia Oscar, le urla si fanno sempre più forti, giro l'angolo e sento qualcosa di viscido sotto i piedi, cerco di reggermi in piedi ma inizio a scivolare fino a imbattermi in madame Dalmasso a terra, mezza ricoperta di cioccolata. "Nooooooo! Spostatevi!" urlo disperato mentre mi scontro con la nostra governante, rovinando a terra in un mare di cioccolata calda.

Sento il calore del liquido marrone e mi ritrovo lu Padrun addosso, urlo: "AHHHHH NON OSATE TOCCARMI! TOGLIETEVI DI DOSSO! MAI NESSUN UOMO HA OSATO SALIRMI SOPRA! AHHHHH ..."

"E basta Giovanna! Cos'è questo disastro?! CHI E' IL COLPEVOLE?!" sbotto furioso e deciso. "In questa casa regna il caos! È inammissibile nella casa di un generale!"

Osservo la scena, mio marito è sopra la nostra governante che urla come un'ossessa, trattengo la risata, mi ricompongo, faccio un bel respiro e tendo la mano a mio marito: "Forza, ti aiuto ad alzarti!"
Giovanna continua a urlare: "FATE PRESTO! LU PADRUN DEVE ALZARSI! AHHHH ..."

Cerco di tirarmi su ma continuo a scivolare, trascinando con me la mia Marguerite. "Accidenti! Marguerite ... guarda che disastro! Per fortuna sei caduta addosso a me!"

Giovanna continua: "Padrun, la Padrun sarà anche caduta sopra di Voi ma io ... IO STO SOTTO! MI STATE AMMAZZANDO! AIUTOOOOO ..."

Sono sul sofà, sto allattando il piccolo François mentre Andrè gioca con Beau e Sophie.
"Andrè ... cosa sono questi rumori? Sembrano urla!"

"Si, li ho uditi anch'io. Vado a vedere!"

"Grazie Andrè!" rispondo mentre vedo il mio Andrè alzarsi da terra, raggiungere la porta ed uscire nel corridoio.
Faccio pochi passi e vedo Madame Marguerite riversa a terra, sopra al generale, che a sua volta è sopra Giovanna. Dietro una colonna intravedo Carlo, la peste di casa. Mi avvicino guardingo, il pavimento è viscido a causa del cioccolato sparso a terra. "Madame, venite, Vi aiuto a rialzarvi"

" ... Oh grazie ..." tiro su le mani sono sporche di cioccolata. "Ecco io ... meglio che faccia da sola ..."

"Ma no Madame, datemi la mano, così sarete più sicura" rispondo tranquillo mentre afferro la mano di madame e la aiuto a rialzarsi. La osservo, ha l'abito sporco di cioccolata. "Temo che dovrete cambiarvi" finisco la frase quando sento alle mie spalle un abbaiare gioioso, poi Beau sfreccia al mio fianco e si getta sulla cioccolata, iniziando a leccare il generale.

Sento la lingua della bestiaccia dappertutto. "AHHHH ANDRE' TOGLIMI IL QUADRUPEDE DA QUIIII ..."
Giovanna protesta: "E Voi, Padrun, toglietevi di dosso!" lo spingo con tutte le mie forze e me lo ritrovo di fianco. "Ecco ... finalmente!"

"Beau! Vieni qui, subito!" ordino deciso. Beau si volta, mi osserva.
BAUUUUU AAAAUUUUU
Poi abbaia, ulula e ricomincia a leccare il generale. "Signore ... mi dispiace ... ma credo che voglia aiutarvi!"

Con un gesto deciso allontano la bestiaccia e ribatto: "Aiutarmi?! André sei fuori luogo! La verità è che possiedi un cane non solo degenerato ma anche indisciplinato!"

"Signore ... vuole solo ripulirvi!" allungo la mano e cerco di aiutare mio suocero a rimettersi in piedi. "Forza Signore ..."

Afferro con forza la mano di mio genero ma ecco che succede qualcosa di imprevedibile: la bestiaccia si sente male e comincia a rigurgitare sulle mie scarpe. "AHHHHH NOOOO PURE QUESTA!" si dimena, sta male e per finire ha un attacco di dissenteria, tutti i suoi liquidi sono disseminati per il corridoio. Vedo Giovanna mettersi le mani nei capelli, urla più di prima.
"AHHHH OH SIGNURRRRR CHIAMATE L'ESORCISTAAA AHHHHH ..."

"Beau! Forse hai mangiato troppo cioccolato? Signore ... se permettete vorrei che Lassonne lo visitasse ..."

"COSA?! André, è normale che si senta male! I cani non possono mangiare il cioccolato. Dovresti saperlo!"

"A maggior ragione ... devo chiamare Lassonne!"

"André pensa a noi! Guarda come siamo conciati!"

Giovanna si allontana correndo e urlando: "MICHELE! MICHELE! PRESTO ... RADUNA LA SERVITU'! MICHELEEEE ..."

"Si ... andate a cambiarvi, vado io a cercare Lassonne. Non preoccupatevi." poi prendo tra le braccia il mio amico quadrupede, è stanco, spossato. "Povero cucciolo ... vieni, adesso cerchiamo Lassonne!"

Vedo mio genero allontanarsi con la bestiaccia e borbotto: "Marguerite, Andrè invece di preoccuparsi di noi, si preoccupa di quel proiettile vagante! grunt ..."

"Caro ... quell'animaletto è di Oscar, non dimenticarlo! Andrè deve prendersi cura di lui, lo sai anche tu. Su, ora andiamo a cambiarci e poi passiamo dal nostro nipotino! Dai, vieni!"

Mi guardo intorno, "Che disastro e che puzza! ... E pensare che a breve dovremo sederci a tavola! ... Come si fa!? Poveri noi!"

"Vedrai che le cameriere puliranno tutto in un attimo, su su caro ... andiamo!"

"Cos'altro potrà accadere! ... Grunt ... Andiamo!"

Cammino veloce fino a raggiungere la stanza del dottore. Busso deciso, mentre tengo Beau in braccio.
TOC TOC TOC
"Dottore, dottore!"

Sono assorto dalla lettura quando un tocco distoglie la mia attenzione. Tiro su gli occhiali sul naso. "AVANTI!"

Apro la porta ed entro deciso.
"Dottore, dovete aiutarmi."

E' Andrè, stringe a sè il suo cane, domando: "Cosa succede? Forse sta male?"

"Si dottore. Beau ha mangiato troppa cioccolata ... sa ... era tutta a terra e addosso al generale ... poi ha iniziato a vomitare e ... fare altro, addosso al generale ovviamente."

"La cioccolata per i cani è veleno! ... Comunque sta tranquillo, si riprenderà anche se soffrirà di coliche per alcune ore, magari emetterà altre scariche."

"Siete sicuro? Forse ... potreste visitarlo? Oscar di sicuro si preoccuperà molto e ... insomma ... deve restare tranquilla, non credete?"

"Ah beh ... se è per fare stare tranquilla Madame ... però ricordati che io sono un medico ... non un veterinario!"

"Grazie Dottore."

Prendo il quadrupede dalle braccia di Andrè e lo appoggio sul tavolo. "Dunque Beau ... vedi di non mordermi, io non sono Augustin, chiaro?!" poso una carezza sulla sua testolina, poi cerco di visitarlo. Come tocco il suo pancino lo sento protestare. "Uhm ... forse ci vorrebbe una tisana ... povero cucciolo ..."

"Una tisana? Uhm ... come potrei fargliela bere?"

"Magari nella ciotola ... non saprei. Comunque non è nulla di grave ... una giornata di riposo e vedrai che domani salterà felice!"

"Sempre se Beau stia davvero a riposo."

"Beh ... i cani sono animali ... se stanno bene si muovono. Non preoccuparti ma ... tienilo a dieta! E magari lontano da Augustin"

"A dieta?! Secondo Voi è grasso?"

"No, certo che no. Ma se vuoi che si rimetta in fretta non fargli mangiare altre cose inadatte! Quindi niente pane, grissini, biscotti ... meglio se mangia carne. E deve bere la tisana ... e acqua che non sia fredda! Pensi di riuscirci?"

"Ci proverò! ... Vedete, quando Oscar ed io siamo a tavola, lui ci guarda con quelli occhietti compassionevoli che non riusciamo a negargli nulla! ... ma per la sua salute desisteremo."

"Ecco meglio. Piuttosto ... Andrè, tua moglie rimarrà tranquilla a letto, vero?!" domando sospettoso, dubito che resisterà!

"Ma certo! Dove volete che vada!?"

"A pranzo nel salone, ad esempio. O che partecipi al battesimo ... Andrè, sii sincero ... secondo te davvero resisterà?"

"No! Non credo che resisterà." Rispondo sorridendo, il mio diavoletto biondo non si fa fermare da nulla.

"Ecco ... lo sapevo, io!" poi afferro il piccolo cucciolo e lo rendo ad Andrè. "Bene, puoi portarlo nella sua cuccia ... ah, tienilo al caldo!"

"Grazie Dottore!"

Osservo Andrè mentre lascia la stanza tenendo il cucciolo stretto in braccio. Certo che sono davvero una gran bella famiglia.

A passo deciso, tenendo il piccolo Beau in braccio, raggiungo la nostra stanza. Apro la porta ed entro deciso. Mi fermo un attimo sorpreso, Oscar è in piedi, ben vestita, mentre Sophie sta giocando sul tappeto e François dorme nella culla. "Oscar ... ma cosa ..."

"Cosa c'è Andrè? Perché ti meravigli nel vedermi vestita e ordinata?" mi volto verso mio marito e lo osservo.

"Perchè ... hai partorito da poche ore ... non sarebbe meglio se restassi a letto ... a riposarti?!" domando un poco preoccupato.

"Beh si, a letto ci resterò ma voglio essere presentabile, lo sai, non mi piace restare in camicia da notte."

"Ah ..." tiro un sospiro di sollievo, "Quindi ... non intendi stancarti ... intendo ... scendere di sotto per il pranzo ... partecipare al battesimo ..."

"Pranzerò qui ma per nulla al mondo rinuncerò al Battesimo di nostro figlio!"

"Chissà perchè ... lo avrei immaginato! Ora però mettiti seduta, mentre io sistemo Beau nella sua cuccia ... sperando che Sophie non lo disturbi ... poverino."

"Non mi hai detto cosa è successo, perché quelle urla e soprattutto ..." osservo Beau, lo indico. "Perché ha un'aria affranta?!"

"Perchè tuo padre è scivolato addosso a Giovanna, che a sua volta ha rovesciato della cioccolata calda a terra. Beau ha visto la cioccolata ... e l'ha mangiata tutta. Ora non sta molto bene ... ho chiesto aiuto a Lassonne ... dice che un poco di riposo, una tisana e un po' di caldo gli faranno solo bene."

"Cosa?! Ma ... come ha fatto mio padre a scivolare addosso a Miss Oh Signur?! Ah ah ah ..."

"E' scivolato sulla cioccolata ... mentre cercava di venire da te, immagino."

"Ih ih ... povero mio Padre! Ih ih ih ..." faccio una smorfia di dolore, mi porto la mano al ventre. "Meglio che mi sieda un poco."

"Oscar .. devi riposare! Questo è un Natale magnifico ... ed io voglio che tu stia bene, a riposo, tranquilla. E poi ... ma come hai fatto a rientrare già nei tuoi vestiti?!" domando un poco sorpreso.

"André. ho indossato i pantaloni con i laccetti!"

"Ah ... credevo fossero i tuoi di sempre" poso una carezza sulla testa del cucciolo mentre lo sistemo per bene, davanti al caminetto. "Uhm .. Lassonne ha detto di tenerti al caldo ... " poi prendo una copertina e lo copro un poco.
Auuuuu
"Sh ... va tutto bene, adesso chiamo qualcuno per la tisana!"

Osservo il mio pelosetto e sussurro: "Povero Bau! ... "

"Già ... è un vero ingordo!"
TOC TOC TOC

"Avanti!"

Sento la voce di mia figlia, forte e decisa come sempre. Apro la porta ed entro.
"Oscar … figliola! Cosa ci fai in piedi? Tu ... tu devi riposare!" mi avvicino a passo deciso, mia figlia è davvero intrepida. Nulla la ferma!

"Sto discretamente. Voi piuttosto, cosa Vi è successo?"

"Oh nulla ... un piccolo incidente ..." rispondo mentre mi massaggio un poco la schiena, un incidente molto doloroso. "Posso vedere il mio nipotino?!"

"Certo! E' nella culla, sta dormendo."

Mi avvicino alla culla, osservo il mio nipotino. E' così piccolo, carino, indifeso ... con i pugnetti chiusi, le guanciotte ... "Mio piccolo François ... sei così bello ... uguale al tuo nonnino!"

"E a sua madre! ... Dimenticate che ci sono anch'io!?"Rispondo divertita.

"Oh ... certo che lo ricordo ... anzi ... a tale proposito ... ricordati che IO non mi accontento di solo due nipotini ... ne voglio altri! Chiaro? Tanti altri ... ecco magari non come tua sorella Joséphine ... ma ancora uno o due potresti tranquillamente farli!"

"Ma come, soltanto qualche ora fa avete detto che André non serve più!"

"Beh no ... non intendevo dire che ... si insomma ... ESIGO ALTRI NIPOTINI! Chiaro?!"

"TranquillizzateVi! Sono sicura che a breve Jo Vi darà un altro nipotino, avete visto com'è gonfio il suo ventre? Secondo me è incinta e nemmeno se ne è accorta."

"Incinta? Joséphine? Alla sua età? Io credevo che ormai non ... non ... e poi, Charles si rifiuta di adempiere ai suoi doveri ... ma no Oscar, non è possibile!"

"Può darsi che mi sbaglio ma Jo è troppo grossa per essere semplicemente ingrassata! ... E adesso scusatemi ma devo stendermi un po'! Ma Voi se volete potete rimanere tutto il tempo che volete."

"Grazie Oscar ... se non ti disturbo resterò un po' qui, a giocare con la mia nipotina e a osservare il mio .. ehm .. il tuo erede, il futuro del casato!" aggiungo le ultime parole mentre sollevo la piccola Sophie da terra, la prendo in braccio e mi accomodo con lei sul divanetto. "Piccolina ... vero che stai bene con il tuo nonnino?!"

"No ... Nonno ..." sento la voce della mia nipotina, pronunciare la parola nonno per la prima volto. Sono così commosso ... sento quasi gli occhi umidi.
"Oh, Sophie ..."

Siparietto

Terry: "Fa troppo ridere."

Aizram: "Ma come ci siamo arrivate?!"

Terry: "Me lo chiedo anch'io!"

Aizram: "Ih ih ih

Generale: "Grazieeee …"

Terry: "Ma figuratevi!"

Generale: "Ora gentilmente mi togliete la cacca del quadrupede di dosso? … Che poi ... a Natale sono tutti più buoni ... tutti tranne Voi!"

Aizram: "Pazienza!"

Generale: "Assurdo! No davvero, esigo delle spiegazioni!"

Terry: "Eeeeeeeeeeeeeee …. sfogo le mie frustrazioni sulla vostra persona."

Generale: "Ah, grazie mille, Madame! Siete proprio carina!"

Aizram: "Anche Voi siete affascinante!"

Terry: "A proposito, Generale, secondo Voi durante il sacramento del battesimo andrà tutto liscio come l'olio?"

Generale: "Devo preoccuparmi?"

Aizram: "Uhm … direi di si!"

Terry: "Dimenticate che Vostro padre aspira ad avere il suo nome prima del Vostro!?"

Generale: "Quindi?"

Aizram: "Quindi … credo che ci sarà qualche tafferuglio magari qualche bastonata alle gambe …"

Generale: "ARPIE! ARPIE! ARPIE!"

Arpie: "GRAZIE! GRAZIE!GRAZIE!"

Elektra: "e Basta vecchio scimunito, non litigate con le Arpie!"

Generale: "TIGRE!"

ELektra: "In persona!... Auguri ai neo genitori, finalmente è arrivato l'erede maschio in casa Grandier/Jarjayes. André 1, - - Generale 0.

André: "Grazie Tigre!"

Oscar: "Grazie!"

Generale: "Vi correggo! L'erede è arrivato in casa JARJAYES / Grandier! … Tzè dispettosa come le Arpie!"
"Elektra: "Generale, perché oltre i fuochi d'artificio non fate sparare anche 21
cannonate?"

Generale: "Forse non avete letto? Vi siete distratta? Certo che ho fatto sparare i cannoni e nel giorno del Battesimo farò nuovamente sparare!"

Arpie: "Megalomane!"

Generale: "E' nato l'erede, il MIO erede!"
Elektra: " Tacete scimunito! Lasciatemi parlare ancora con Oscar e Andrè!"

Generale: "Grunt … Tigre irriverente!"

Elektra: "Auguri doppi per Oscar, per il compleanno e per la nascita di François André, gli altri 2 nomi non contano

Generale: "Grunt … certo che il secondo nome conta!"

Reynier: "E anche il terzo! Ahimè … già so come andrà a finire ma una bella bastonata alle gambe non te la toglierà nessuno!"

Generale: "PADRE!"

Reynier: "Zut buono a nulla!"
Elektra: "Pure il frate a rompere, tra i fuochi d'artificio che svegliano e spaventano tutti. Ma il Generale non capisce niente di quanto fastidio da questi suoi festeggiamenti?"

Generale: "Tigre, ma quale fastidio?! E' festa! A proposito proclamerò BEN tre giorni di festeggiamenti!"

Oscar: "Padre non pensateci!"

Generale: "ZUT! Decido IO! E' chiaro?"

Oscar: "Arg …"

Lupen: "Generale, capisco la vostra grandissima gioia di avere avuto il tanto attesoerede maschio ma non vi pare di aver esageratocon i fuochi, le campane e i cannoni?

Generale: "Assolutamente no! Anzi, mi sono fin troppo contenuto."

ValeAlcazar: "Generale siete totalmente impazzito per la nascita di Francois, gli avete dato l'accoglienza di un re..."

Generale: "Ma Francois è il Re, il mio RE! Ih ih ih …"

Alta marea: "Una bella festa per il piccolo erede evviva!

Tutti felici ️

Generale: "Gentile madame Alta Marea, una bella festa era il minimo per il mio erede!"

Diana: "Generale mio caro non vi siete risparmiato per i festeggiamenti, non voglio immaginare cosa dirà vostra figlia."

Lupen: "Infatti, non penso che ad Oscar piaccia tutto questo trambusto , avete svegliato tutti, già,dimenticavo che nel vostro palazzo non si dorme mai!

Auguri Generalone!"

Oscar: "Cosa dico?! Dico che mio padre esagera sempre! Non ha il senso della misura."

Generale: "Ih ih ih … protesta pure ma io farò ciò che più mi aggrada!"

Diana: "Comunque congratulazioni, mi raccomando non stressate tutti altrimenti vostra figlia vi infilza con la spada."

Generale: "Che nostro Signore me ne guardi, madame

Diana: "Avete paura di vostra figlia! Con la spada in mano sfido a chi non fa paura."

Generale: "Conosco il suo valore, sono stato il suo maestro d'armi come lo sarò di Francois! Oddio Grazie!"

Giovanna: "Oh Signur, è tutt foll!"

Generale: "SIIIII Sun foll di gioia! E' nato François!"

Ferdinando: "Generà, però avite ringrazià San Gennaro per lu miracolo che Vi ha fatto!"

Generale: "Miracolo?"

Ferdinando: "E certo! Dopo na stirpe di femmine è finalmente arrivato il maschio! Forza Generà pregherà con Vuje!"

Generale: "Avete ragione, preghiamo…. In nomine Patris et Fílii et Spíritus Sancti."

Terry: "Aizram, il Generale è pazzo di felicità."

Aizram: "Direi che è semplicemente pazzo e basta! Ah ah ah .."