Non voleva andare ma doveva.
La ragazza era stata informata della lettera, era giusto che ora fosse informata anche del resto.
Inoltre il viaggio in paese le avrebbe dato ulteriore modo di allontanarsi per un po dal signor Carson.
Da una parte avrebbe voluto che qualcuno, chiunque, li rinchiudesse in una stanza per costringerli a parlare, dall'altra non riusciva a sopportare il pensiero di trovarsi faccia a faccia con lui.
Da che le aveva dato la notizia, per un motivo o per l'altro non mangiava nella sala della servitù, e le mancava.
Mentre raggiungeva la casa della ragazza decise che quella sera avrebbe fatto buon viso a cattiva sorte. Se se ne fosse andato sul serio era meglio, per quanto straziante, costruire nuovi ricordi insieme invece di prolungare la separazione.
"Signora Hughes che ci fate qui?"
"Posso entrare?"
"Certo"
Per la prima volta da quando era nato, riuscì a tenere in braccio il bambino, e non perché la madre glielo offrisse.
Si stava lamentando per i denti e lei raccolse il giocattolo e il bimbo contemporaneamente.
"Ci sono novità?"
"La famiglia del maggiore, i suoi genitori per esser precisi, hanno risposto a Lord Grantham.
È morto qualche settimana fa"
"Morto?! Ma...Ma se i genitori hanno letto la lettera forse lo sanno?"
"Sua Signoria lo aveva invitato solo per farci visita. Pensava fosse meglio parlare del bambino faccia a faccia"
"Potrei scrivere io a loro"
"Si potresti tentare ma con quali argomenti? Ora che è morto non hai la minima prova"
"Sono rovinata!"
"Tu eri già rovinata ragazza mia quindi cerchiamo di non esagerare"
Poteva sembrare dura ma non aveva mai incontrato tanta caparbietà ed egoismo in una persona e dover ancora reggerle il moccolo le stava dando particolarmente fastidio.
Per non parlare del fatto che, egoisticamente, aveva i suoi problemi a cui pensare.
"Come sta andando la nuova cameriera? La vedova con il bambino?"
"Molto bene perché?"
"Pensavo... Tutti vogliono darle una mano, si preoccupano per lei perché il padre di suo figlio morto in guerra. È morto in guerra anche il padre del mio, dove sta la differenza?"
"La differenza sta nel fatto che Jane è una rispettabile donna sposata che un uomo ha scelto come moglie"
"E questo è sufficiente?"
"Sì nel mondo reale lo è!"
'La ragazza è più stupida di quanto pensassi'
"Ascolta, mi dispiace per la tua situazione ma non so cos'altro fare per aiutarti. Inoltre devo andare, ho delle commissioni da sbrigare"
"Certo. Grazie mille"
Quando tornò a casa il suo status le imponeva di passare dalla porta della servitù, quindi fortunatamente non sentì la conversazione al piano superiore su Haxby tra Richard Carlisle, Lady Mary e il signor Carson mentre questi suonava il gong.
Andò a cambiarsi e poi si rinchiuse nel suo salotto in attesa della cena.
Guardò il calendario, segnava il 9 novembre 1918.
Avevano lavorato insieme per 23 anni e qualche mese.
Chissà quando sarebbe partito. Entro l'anno o più avanti?
Sentì l'inconfondibile bussare della signora Patmore e quello era il suo segnale di andare a tavola quando lavorava troppo.
Erano già tutti pronti, lei sorrise e si sedette.
Fortunatamente il signor Branson iniziò come al solito a parlare di politica e due cose insolite accaddero: il signor Carson espresse per la prima volta le sue opinioni, e lo fece in modo tranquillo.
"La Germania una repubblica? No io non ci credo Branson. Il Kaiser se ne andrà te lo concedo magari anche il principe ereditario ma ci sarà sempre una reggenza, ricorda queste mie parole. La monarchia è la linfa vitale dell'Europa"
D'un tratto Lord Grantham entrò nella stanza con un sorriso e, mentre tutti balzavano in piedi, disse:
"Mi rincresce davvero disturbarvi, ma ho appena ricevuto una notizia dal Ministero della Guerra e ho ritenuto giusto informarvi...che la guerra è finita!"
