Capitolo 48
Normalità non voleva dire tranquillità per Downton Abbey.
Il signor Gordon se ne era andato, con sollievo per la famiglia ma lasciando Lady Edith in uno stato di disperazione.
Lady Mary era sempre più nelle spire del signor Carlisle, mentre Lady Sybil pensava sempre di più a Tom Branson, ricambiata.
Il signor Crawley non aveva reagito bene al ritorno di Lavinia, ma sotto sotto ne era felice.
Lord Grantham si sentiva sempre più lontano dalla moglie e vicino alla cameriera Jane, con disappunto della governante e del maggiordomo che si erano accorti che qualcosa non quadrava.
Come se non bastasse Bates, la mattina successiva alla fine della guerra, ricevette notizie per posta che sua moglie Vera era stata trovata morta.
La signora Hughes era andata a trovare Ethel per vedere come stava e a portarle alcune coperte, la casa era fredda e non voleva che il bimbo si ammalasse, lasciando il posto a tavola all'impertinente Thomas, e poi andare dalla signora Crawley.
"Signora Hughes che piacere. Molsley portate del the"
"Grazie signora Crawley"
Appena rimasero sole, il tono cambiò.
"Sono felice che sei passata a trovarmi Elsie"
"Sono felice di averne avuto il tempo, anzi scusa se non sono venuta prima"
"Figurati. So quanto sei impegnata a Downton. Anzi... volevo ringraziarti"
"Per cosa?"
"Per cosa? Mi hai tenuto informata su Matthew più di quanto abbia fatto la famiglia.
Le tue lettere sono state un balsamo per la mia anima"
"Però quando eri a Downton non ero così premurosa" disse timidamente la governante.
"Stavi lavorando e lì si suppone che non possiamo essere amiche. Ma ho apprezzato davvero Elsie"
"Sono felice di esserti stata d'aiuto"
"Come sono andate le cose in quel periodo?"
"Un delirio"
"Racconta"
"Ti dirò la più eclatante"
"Del signor Gordon lo so già"
"Oh quello è niente. Si tratta di una delle cameriere, Ethel"
"Ethel... non la ricordo"
"Non ti perdi nulla"
"Aspetta ... è quella che venne in salotto pensando che Cora volesse congratularsi con lei?"
"Si esatto" disse mordendosi il labbro.
"Il viso di Carson era impagabile quella sera. Povera ragazza. Ora che ci penso ho notato che non l'ho più vista"
"È stata licenziata"
Per un attimo ricordò quando il maggiordomo le raccontò la scena e sorrise.
[INIZIO FLASHBACK ... se vuoi leggere la conversazione capitolo 19.18]
"C'è dell'altro però vero?" chiese la governante.
Era la sera prima della cena con Sir Robert Stratt e stavano parlando di Branson e della sua offerta di servire a tavola.
"Si"
"Volete condividere?"
"Pensavo a Ethel"
"Oh..."
Che gli piacesse la ragazza?
"Mi ricorda Daisy" disse il maggiordomo.
"In che modo?"
"Una sciocca che vede rose e fiori"
"Non credo di capire"
"La signorina O'Brian la prende in giro signora Hughes. Le ha fatto pulire le prese della corrente"
"Ho sentito questa storia" disse mordendosi il labbro.
Da quando era arrivata la ragazza vantava di essere stata capocameriera in una casa, possibile non sapesse che le prese della corrente non andavano spolverate di notte?
"C'è stata un'altra occasione"
"Quale?"
"La signorina O'Brian la mandò in biblioteca dopo una cena"
"Che cosa?"
"Le disse che volevano congratularsi con lei"
"Oh cielo. Di questa non sapevo nulla"
"No? Strano. Avrei pensato che avrebbe detto a destra e a manca l'accaduto"
"Se lo ha fatto nessuno me lo ha riferito"
[FINE FLASHBACK]
"Capisco che tu ti sia sentita in obbligo di licenziarla" disse la signora Crawley appena finì il racconto.
"Davvero? Perché mi chiedo se avrei dovuto agire diversamente"
"Non lo condivido ma lo capisco. Il personale femminile dipende da te e segui le regole che ti sono state date. Le fai ubbidire. Come un poliziotto. Se fosse stata presa con la forza sarebbe stato diverso ma era più che consenziente da quanto ho capito quindi..."
"Già... grazie Isobel mi rincuora sentirlo"
"Il signor Carson che ne pensa?"
"Oh beh ... ha detto la sua in proposito"
"Lo avevi avvisato? In tempo intendo"
"Non e stato possibile.. sai con la guerra, William partito, il signor Lang ..."
"Giusto, il signor Lang. Avete notizie di lui?"
"No, ma mi è parso di intravedere qualche lettera della Signorina O'Brian"
"Uuuu algida venere"
Le donne scoppiarono a ridere.
"Comunque, come pensi di aiutare Ethel?"
"Francamente non lo so"
"Beh ti do un consiglio se posso"
"Certamente"
"Fa quello che puoi, e quello che ti senti"
