- Pronto? –

- A dire la verità, no. –

Severus era nervoso: parlare con Silente era una priorità, ma non riusciva ad evitare la tensione da "possibile cattura da parte degli Auror".

Durante la notte, la sua mente aveva deciso di immaginarsi ogni possibile scenario. Non era stata granché d'aiuto.

- Sta tranquillo, ci sarò io. Se avrà da ridire, non avrò problemi a zittirlo –

- Non vuoi farlo davvero, Lily –

- Certo che lo farò! –

- È il più grande mago del nostro secolo! E il più forte. E, inoltre, è stato anche il nostro Preside, non molto tempo fa. –

- Da quando ti interessano gli status quo, Severus? – chiese Lily, sfidando l'ex mangiamorte a rispondere diversamente.

L'uomo corvino ribatté con un'occhiataccia.

- Mi interessa dal momento che so che stai per commettere una grande cazzata. –

- Uh uuh, Severus Piton che si presta a sproloqui! –

- Non sviare la conversazione! –

- Non la sto sviando, sto solo sottolineando un dato di fatto –

- Sei davvero antipatica quando fai così... -

- Antipatica o meno, vuoi il mio aiuto, Severus? Perché posso benissimo ritirare l'offerta e andarmene –

- NO! –

- No? – Lily domandò sarcastica, alzando un sopracciglio come presa in giro dell'uomo al suo fianco.

- No... preferirei rimanessi... io non voglio... -

- Risparmia il fiato! Non sprecarlo visto che te ne servirà molto tra ben... - guardò l'orologio – due minuti! –

Detto ciò, la ragazza sorpassò l'eterno indeciso e si fece strada fino al gargoyle in pietra, che la scrutò con sguardo malvagio, forse fiutando l'ignoranza rispetto alla password.

- Ho bisogno di parlare con Silente. -

La statua non fece alcun movimento.

- Era questo il tuo piano? –

La voce di Severus aveva, forse, allarmato qualcuno ai piani alti, perché il gargoyle balzò da parte, liberando l'ingresso di una scala a chiocciola che conduceva all'ufficio del Preside.

I due intrusi avanzarono, dopo essersi scambiati un'occhiata. Non fu difficile raggiungere la porta in legno, stranamente spalancata.

Silente sedeva alla scrivania. I suoi occhi erano rivolti nella direzione dei maghi in entrata.

- Qual sorpresa! Lily Evans e Severus Piton, due tra i miei ex migliori studenti di Hogwarts. Entrate, entrate! Non vi lascerò rimanere lì sulla porta. –

L'ex mangiamorte fece incedere Lily per prima.

- Potresti gentilmente chiudere la porta, signor Piton? Presumo che questa non sia una visita di cortesia e che vogliate discutere di argomenti di non poca importanza –

- Esattamente, Preside – rispose la giovane, mentre si accomodava senza alcun espresso invito. Severus la affiancò subito dopo.

Silente intrecciò le dita e osservò i due attraverso le lenti degli occhiali a mezzaluna. Le vesti frusciarono quando allungò, d'improvviso, una ciotola di caramelle verso i suoi ospiti, facendo gli onori di casa.

- Sorbetto al limone? –

- No, la ringrazio – ribatté Lily.

Severus era rimasto in silenzio per tutto il tempo, preferendo scrutare il vecchio mago. Non si aspettava, di certo, tale accoglienza: aveva immaginato di trovarlo con la bacchetta tra le mani, puntata contro la propria gola; invece, si era comportato come un adorabile nonnino visitato dai suoi nipoti.

"Forse la presenza di Lily lo ha tranquillizzato" pensò.

- Allora... cosa vi ha spinto a incontrare questo vecchio Preside? –

"O forse no"

L'ex mangiamorte si schiarì la gola, attirando l'attenzione su di sé. Non sapeva bene come iniziare. Si era preparato un discorso ma sembrava essersi smaterializzato dal suo cervello. Non c'era altra scelta da compiere se non quella dell'impatto diretto.

- Sono venuto qui per costituirmi –

Silente cercò un migliore posizione di seduta e si poggiò allo schienale della sedia. Fece cenno all'uomo dai capelli corvini di proseguire.

- Ho commesso l'errore più grande della mia vita unendomi a Tu-Sai-Chi e ne ho preso coscienza, anche se so che avrei dovuto farlo prima... –

- E dimmi, signor Piton, perché mai dovrei crederti? -

Il pomo d'Adamo di Severus oscillò: non poteva andare tutto a rotoli così. Lo aveva saputo sin dall'inizio che non sarebbe stata una buona idea parlargli. "Non avrei dovuto ascoltarla...".

- Perché stava per consegnarsi agli Auror, Preside! -

Silente fissò la nuova interlocutrice, la quale si drizzò, sfidandolo a contraddirla.

- L'ho costretto io a venire qui. Era ed è pronto ad andare ad Azkaban, ma non gli permetterò di farlo senza prima aver avuto una sana discussione con te, Albus! -

Il Preside aprì la bocca per ribattere, ma fu battuto sul tempo dalla giovane.

- No! Non mi dirai di silenziarmi per evitare di compromettere l'Ordine! -

- Quale Ordine? - domandò il maestro di pozioni, con fronte corrucciata. Fu fermato dal blaterare ancora dal palmo aperto di Lily che fu

piantato vicino alla sua faccia.

- Lasciami finire - ordinò la donna a Severus. - Conosco Severus meglio di te, Albus, molto meglio di chiunque altro. E posso assicurarti che le sue intenzioni sono reali; inoltre, le sue qualità potrebbero farci comodo: Tu-Sai-Chi non sa ancora del cambio di lato. Severus potrebbe spiare per noi. -

- Lily, ti esorto a ragionare! -

- L'ho già fatto, Albus! Ho parlato con Severus, l'ho già testato a sufficienza. -

- Mi hai testato?! - sbottò incredulo l'ex mangiamorte.

- Shh! Non ho ancora finito! -

- Va bene, calmi tutti ora. - intervenne Silente, zittendo i due ospiti attraverso il potere emanato dalla sua voce. Inchiodò lo sguardo di Severus.

- Prenderò in considerazione le parole della signorina Evans solo perché so di potermi fidare ciecamente di lei. Ora, però, signor Piton, ho bisogno che tu me ne dia conferma e ciò non può che avvenire se non per mezzo di un Voto Infrangibile. -

La voce del vecchio si era fatta seria. Il giovane pentito annuì.

- Sono pronto, signor Preside - affermò, senza alcun accenno a esitazione.

- Ti ricordo che il mancato rispetto del Voto conduce inesorabilmente alla morte -

Quello fu un ennesimo tentativo per sondare il terreno. Ma Severus non mostrò incertezza: porse la mano al Preside, che quest'ultimo strinse in una presa decisa, non distogliendo le iridi azzurrine da quelle scure del contraente.

- La signorina Evans farà da Suggello -

- Certo, Albus - rispose lei, brandendo la bacchetta di Salice contro le mani giunte dei due contraenti.

- Solo un'informazione - li interruppe Severus, guadagnandosi le occhiate curiosa di Lily e cauta di Silente. - Qualcuno sarebbe così gentile da spiegarmi cosa sia l'Ordine? -

- A questo ci penseremo dopo -. Il vecchio mago bloccò qualsiasi conversazione sarebbe seguita: Severus avrebbe potuto fingere di voler compiere il Voto Infrangibile per ottenere informazioni da consegnare a Voldemort. Si erano già esposti troppo: non potevano rischiare ulteriormente.

- Severus Piton, vuoi tu abbandonare le fila del Signore Oscuro? - cantò il Preside di Hogwarts.

- Lo voglio -

- Vuoi tu unirti all'Ordine della Fenice? -

- Lo voglio -

- Vuoi tu essere spia per l'Ordine della Fenice e consegnare quanto vivrai come finto mangiamorte ai membri della congrega d'appartenenza? -

- Lo voglio -

Ad ogni invocazione, una fune di fiamma brillante lasciò la bacchetta del Suggello per legare le mani dei due contraenti.

Silente posò una mano sulla spalla di Severus.

- Ben ritornato, ragazzo mio -

Era nervosa. Si torse le mani in un gioco vorticoso che le interessava. Come poteva dirgli del bambino? Quello non poteva che essere uno scherzo del destino.

Era troppo giovane per avere un figlio!

E se lui non l'avesse voluto?

- Porca puttana! – esclamò, sedendosi repentinamente sul divano del salotto della casa di Severus. Si prese la testa tra le mani, mentre la gamba cominciava a sobbalzarle in un tic nervoso.

Non era tanto lei stessa il problema: la strega lo avrebbe persino tenuto. Amava Severus e metter su famiglia con lui sarebbe stato un sogno, ma non poteva farlo in quelle condizioni.

"Mi lascerà!"

- Ti prego, sta zitta. Non è il momento di parlare! –. Mise a tacere la sua coscienza o, meglio, le paure che affioravano per mezzo della coscienza.

Il maestro di pozioni aveva accettato da poco l'incarico di infiltrato. Dirgli di essere incinta avrebbe rovinato tutto: Severus si sarebbe sentito sicuramente in colpa nel dirle che tenere il bambino in quelle condizioni avrebbe significato una separazione tra loro due. E Lily non voleva dargli il dispiacere di non poter fare il padre.

- Mi lascerà... mi lascerà, lo so! –

Alla fine, aveva ceduto alle sue paure e le aveva esternate.

- Chi ti lascerà? – domandò una voce maschile, all'improvviso.

- Severus! –

Lily si alzò dal divano e il mago corrucciò la fronte.

- Severus? Da quando mi chiami Severus? –

- Ecco... -

La giovane riprese a torcersi le mani.

- È successo qualcosa, Lil? –

- No, Sev, non è successo niente, stavo solo parlando tra me e me! –

- Sì, seduta sul divano, nervosa come un calderone sul fuoco. Basta dare un'occhiata alla tua gamba saltellante! –

Severus incrociò le braccia al petto.

- E poi non mi chiami mai Severus. E, inoltre- -

- Okay, ho capito! Non c'è bisogno di farmi l'elenco! –

La strega osservò l'uomo alzare un sopracciglio.

- Sono nervosa, va bene? –

- Ah, e anche ripetitiva! – la schernì il mago.

Lily gli si avvicinò e gli mollò un ceffone sul braccio.

- Ahia, Lily! –

- Così t'impari a deridermi! –

Il maestro di pozioni sbuffò.

- Se vuoi andare avanti a bambinate, fai pure! Ma rimarrò qui fino a quando non sputerai il rospo. –

- Non sono bambinate! – rispose Lily, mettendo su il broncio e incrociando anch'ella le braccia al petto.

- Ricapitolando, sei instabile d'umore e ti comporti come un'infante. Sono, allora, due le cose: o mi- -

- Sono incinta –

Severus si ammutolì, così come la sua amata, la quale continuò a guardarlo di sottecchi, pronta ad essere la testimone di una brutta reazione.

- ...sei incinta...? –

- Sei diventato sordo, per caso? –

- No, ma... cioè, tu... tu aspetti un bambino? Da noi? –

- Sì... ora chi sarebbe il ripetitivo? -

Severus non fece caso a quell'ultima battuta.

- Non... dici nulla? – affermò la strega, mentre il silenzio cominciava ad opprimerle il petto.

L'uomo si avvicinò e le raccolse le mani.

- Severus, tu... stai tremando. –

- Non potevi che rendermi l'uomo più felice del mondo con questa notizia –

Le sorrise, seppur accennando più tristezza che gioia.

- A me non sembra, Sev... -

- No, Lil, lo sono! Lo giuro sul nome di mia madre! –

- Ma? –

Il mago si prese il suo tempo per formulare l'incipit di una frase di senso compiuto.

- Ho sempre desiderato costruire una famiglia con te, Lily. Ho custodito questo sogno gelosamente nel mio cuore, anche quando non eravamo più vicini. Questo bambino... – le posò una mano sul ventre, - ...è solo più di quanto io abbia desiderato per il momento presente. –

- Sapevo che lo avresti detto... -

- Lasciami finire, Lil. –

La giovane donna drizzò il capo. Una leggera pressione formicolò lungo le sue dita. Severus continuò a tenerle le mani e cercò lo sguardo femminile.

- Ti amo. E amo nostro figlio... o figlia. Sai, però, che, ora, la situazione si farà più complicata... Ne parlerò con Silente e troveremo una soluzione. Te lo prometto –

Fece per baciarle la fronte, ma lei si scansò.

- No, Severus. Non ti permetterò di farlo! –

Il maestro di pozioni corrucciò la fronte, confuso. Aprì la bocca per parlare, ma Lily fu più veloce.

- Se pensi che ti permetterò anche solo di pensare all'aborto come soluzione, ti sbagli di grosso! Io lo voglio questo bambino! –

- Lily, calmati... -

- NO. NON MI DIRE DI CALMARMI. –

- Stai fraintendendo tutto! –

- LO SO, SEVERUS, COSA TI FRULLA PER LA TESTA E NON DIRE CHE NON L'HAI MINIMAMENTE PENSATO, PERCHE' NON TI

CREDERO'! –

Il mago, che di natura era un uomo irascibile, non riuscì più a trattener pazienza.

- VAFFANCULO LILY! –

- VAFFANCULO A TE, SEVERUS! –

Tutto tacque. E il maestro di pozioni lasciò la casa, sbattendo la porta dietro di sé, senza accennare a una sillaba.