EPISODIO 4*3
Contrariamente a quanto pensasse Rory, questa volta Lorelai aveva ragione: Emily Gilmore aveva colpito!
Come scoprì qualche giorno dopo essere arrivata al dormitorio, la nonna era entrata aveva preso le misure e arredato completamente, sfarzosamente e costosamente la parte comune.
Divani, tv al plasma, impianto stereo ultimo modello, lettore vhs e DVD. Tutto.
Chiamò la nipote e le disse che doveva tirar fuori gli artigli adesso e far vedere chi comanda.
Presa dalla febbre della ristrutturazione Emily si fece mandare a casa dei campioni di tessuto e colori, Richard la trovò fissandoli quando tornò dal lavoro.
"Emily sono a casa"
"È da tanto che vorrei rinnovare il salotto ma santo cielo tutti questi colori mi fanno venire il mal di testa. Che te ne pare di questo?"
"Carino" rispose risenta interesse dirigendosi al bar.
"Come al solito il tuo entusiasmo è di grandissimo aiuto"
"Eamily tu hai un gusto eccellente. Sono sicuro che la tua scelta sarà perfetta"
"Vuoi del ghiaccio?" chiese avvicinandosi.
Qualcosa lo preoccupava.
"No un bicchiere più alto"
"Sembri stanco"
"È stata una giornata faticosa"
"Alcuni vanno in pensione lo sai"
"Sì e alcuni si fanno tatuare il nome della madre sui bicipiti"
"Non trovo relazione fra le due cose"
"Sto bene Emily devo bere un drink, cenare e starò meglio" disse allontanandosi.
"Ti ha chiamato Jason Styles oggi"
"Cosa voleva?"
"Parlare con te"
"Io non ho niente da dirgli"
"Ma lui potrebbe dirti qualcosa di interessante"
"Cosa? Che la mia vecchia società voltagabbana mi toglierà la pensione? Che le azioni che ho ricevuto quando mi hanno estromesso senza tante cerimonie sono a zero?"
Lo disse senza pensare e non era pronto alla reazione tranquilla della moglie.
"Sì... o come va?" disse imitando la voce del ragazzo.
"L'avrà mandato suo padre a fare il lavoro sporco, vengono a seccarmi anche quando me ne sono andato via"
"Pensavo che ti piacesse"
"Sì mi piaceva quando mi portava il caffè, quando mi portava il blocco per gli appunti, ma ora non mi piace visto che è il degno erede di suo padre mandato a seccarmi... e non capisco perché lo difendi"
"Non lo difendo assolutamente. Se proprio non vuoi richiamarlo allora non farlo"
"Grazie"
"Tanto l'ho invitato qui domani così scoprirai cosa vuole"
"Cosa hai fatto?"
"Ha insistito così tanto per parlarti"
"Ma perché l'hai fatto?"
"Sarebbe stato scortese non farlo. Se non vuoi che avvenga ho il suo numero cosí puoi chiamarlo e disdire, decidi tu"
"Bene. Che venga allora ma non si fermerà per un drink. Che entri dica quello che deve dire e se ne vada"
"Come vuoi"
"Nient'altro. Niente drink e saluti, niente"
"Per non farli venire strane idee nasconderò le bottiglie" disse facendolo ridere.
"È confortante avere l'appoggio di una moglie in momenti come questi"
"Sono qui per te"
Sembravano sarcastici ma era il loro modo.
L'uomo uscì e la donna sospirò voltandosi nuovamente verso il divano pieno di stoffe.
D'un tratto sentì le braccia di suo marito avvolgerle il busto mentre le baciava il collo.
"Scusa... non ce l'ho con te. Dal momento che sai già tutto non vedo perché dovrei nascondermi nel mio studio per trovare un modo per dirtelo"
"Mi dispiace che sia successo"
"Ti amo Emily"
"Anch'io Richard e voglio che tu sia rilassato"
"Allora perché non dai la serata libera alla cameriera e al cuoco e ce ne andiamo di sopra.
Un bel bagno caldo insieme, un massaggio reciproco, e mentre aspettiamo la cena de 'il MULINO' coccole a volontà"
"Potrebbe essere un'idea"
"Bene, perché arriveranno alle 19,30 con la cena e ho telefonato dall'ufficio per mandare a spasso quei due di là"
Emily si voltò a guardarlo sorridendo.
"Ma come?"
"Speravo avresti accettato di stare con tuo marito nonostante la notizia"
"È una scommessa che sai di vincere...RICHARD!"
Le aveva messo le mani sul sedere dandole una stretta e quando lei urlò il suo nome la bacio appassionatamente.
La loro serata era passata magnificamente e Richard decise di restare a casa il giorno seguente per godere ancora un po il tempo con sua moglie.
"Richard ti prego tra un po arriva"disse Emily seduta sulle sue ginocchia mentre il marito aveva una mano sotto la gonna e con l'altra le accarezzava il petto approfittando della giacca con la zip e le baciava il collo.
"Lo hai invitato tu..."
"Richard... non lasciare segni"
"Guasta feste" mormorò scendendo più in basso baciandole il petto.
Dopo circa 15 minuti di coccole sentirono suonare il campanello.
Emily si alzò, si sistemò la gonna e andò ad aprire.
Richard rimase seduto alla scrivania sperando che la conversazione con Jason gli facesse tornare il cavallo normale.
La conversazione durò circa 5 minuti e non era quella che Richard si aspettava, ma ne fu piacevolmente colpito.
"Emily cara Jason si unisce a noi per un drink" disse uscendo dallo studio.
"Davvero? Bene sono contenta"
Il ragazzo dovette fare una telefonata e li lasciò soli così, a braccetto si diressero verso l'angolo bar confabulando.
"Allora il vostro incontro è andato bene"
"È stato interessante"
"Davvero?"
"Vorrebbe diventare mio socio"
"COSA? e suo padre? E la società?"
"Vuole andarsene per lavorare con il migliore"
"Beh e bravo nanetto"
"Quel ragazzo mi è sempre piaciuto"
"E cosa gli hai detto?"
"Che ci avrei pensato su. Ho bisogno di qualcuno che lavori con me. Gli affari vanno bene ho una solida base di clienti"
"Ma sarebbe meglio se non lavorassi così tanto"
"Il lavoro non mi spaventa Emily"
"Questo lo so ma se non dovessi farlo tutto da solo sarebbe meglio"
"Beh..."
"Jason è proprio un bravo ragazzo"
"Sì è vero, è un gran bravo ragazzo"
