Cominciò come una semplice conversazione. Vik era in piedi vicino alla fontana del cortile, chiacchierando casualmente con qualcuno di nuovo. Un ragazzo. Un ragazzo con i capelli ricci arancioni e gli occhi blu navy. Lo stomaco di Craig si contorse. La sua presa sul drink si fece più stretta. Quello era Harry. Il nuovo ragazzo. Ricco, famoso, affascinante. E negli ultimi giorni, Craig aveva notato che Vik e Harry parlavano. Molto.

All'inizio, non ci fece caso. Vik stava solo essendo educato. Ma ora? Non gli piaceva. Per niente. La mascella di Craig si irrigidì mentre li osservava da lontano. Harry si stava sporgendo leggermente in avanti, sorridendo, dicendo qualcosa che fece ridacchiare Vik. Il battito cardiaco di Craig accelerò. I suoi pensieri vorticarono.

"E se Harry stesse cercando di rubarlo da me?"

"E se a Vic piacesse?"

"E se, un giorno, fossero soli... in una camera da letto...?"

Craig strinse i pugni. E proprio così, la sua mente lo tradì. Un'immagine gli balenò nella testa. Vik, sotto Harry. La sua camicia semiaperta, le labbra dischiuse, senza fiato. Harry, che gli volteggiava sopra, lo premeva contro il materasso, lo toccava come solo Craig avrebbe dovuto fare. Il suono immaginario di Vik che gemeva il nome di Harry. Craig quasi si strozzò con il suo drink.

"NOPE", borbottò, scuotendo la testa in modo aggressivo.

Sbatté il suo drink sul tavolo e si alzò. Non c'era modo all'inferno che lasciasse andare avanti. Vik era suo. E se Harry pensava di poter cambiare le cose? Aveva un'altra cosa in arrivo.

Craig ne aveva abbastanza. Attraversò il cortile, il polso che gli martellava, i pugni serrati. Vik e Harry stavano ancora parlando, ridendo, troppo vicini per i gusti di Craig. E Craig? Craig stava vedendo rosso. Non ci pensò nemmeno prima di parlare, la sua voce acuta, forte, interrompeva la conversazione.

"Ehi, Harry."

Sia Vik che Harry si voltarono, sorpresi.

Vik sbatté le palpebre. "Craig?" Harry, d'altra parte, sorrise compiaciuto, per nulla impressionato. "Oh, il fidanzato." Craig strinse i denti. "Certo, il fidanzato." Si avvicinò, mettendosi tra loro, impedendo a Harry di vedere Vik.

"Dimmi una cosa," disse Craig, con un tono pericolosamente calmo. "Hai l'abitudine di parlare con i fidanzati degli altri, o è solo il tuo modo di fare amicizia?" Vik sospirò, strofinandosi le tempie. "Craig, non..."

Ma Harry? Harry ridacchiò e incrociò le braccia.

"Beh, Vik è una buona compagnia," disse con voce dolce. "E a differenza di alcune persone, intrattiene delle conversazioni interessanti." L'occhio di Craig si contrasse.

"Oh, ho un sacco di cose da dire," ribatté. "Per esempio, cosa diavolo vuoi dal mio fidanzato?" Harry sollevò un sopracciglio, con un'espressione di finta innocenza. "Cosa, non posso parlargli?" Craig sbuffò. "Parlare? Giusto. Conosco il tuo tipo." Vik, ormai completamente seccato, si frappose tra loro, premendo una mano sul petto di Craig.

"Craig. Calmati. Giù." Craig sbuffò, la mascella serrata.

Vik si voltò verso Harry. "E tu lo stai prendendo in giro di proposito?" Harry ridacchiò, gli occhi scintillanti. "Forse." Craig si lanciò immediatamente, ma Vik lo trattenne. "LO SAPEVO!" Vik gemette, passandosi una mano sul viso.

Harry sorrise e basta. "Rilassati, amante. Ti stavo solo mettendo alla prova." Craig socchiuse gli occhi. "Mi stai mettendo alla prova?" Harry inclinò la testa, sorridendo. "Per vedere quanto tieni davvero a lui." Craig lo fulminò con lo sguardo. "Mi prendi in giro?" Harry rise e fece un passo indietro. "Beh, ho la mia risposta."

Poi, con un'occhiata a Vik, aggiunse: "Mi piacerebbe restare a chiacchierare, ma preferirei non essere preso a pugni oggi."

E con questo, se ne andò, chiaramente divertito. Craig, ancora teso, furioso, si voltò verso Vik.

"Che diavolo era?"

Vik sospirò e incrociò le braccia. "Quello era Harry che si comportava da idiota."

Craig espirò bruscamente, passandosi una mano tra i capelli.

"Beh, è meglio che si faccia da parte." I suoi occhi castani si fissarono su quelli di Vik. "Perché sei mio."

Vik, nonostante la sua irritazione, sorrise leggermente.

"Oh? Siamo possessivi, vero?"

Craig si sporse in avanti, a voce bassa.

"Non ne hai idea."

E Vik? Vik non poteva nemmeno discutere su questo.