LE PAGINE DI UN LIBRO
l'Enterprise navigava senza alcuna meta stabilita, il Capitano Picard disse "alla via così" gli ufficiali in plancia governavano la nave dalle console alle postazioni assegnate. Non c'era alcun motivo di pericolo si svolgeva tutto alla perfezione una crociera tranquilla e per di più era il compleanno del capitano non si sarebbe aspettato grandi festeggiamenti ma una semplice riunione con i propri ufficiali.
In sala tattica consultava i rapporti sul computer totalmente assorto dalla lettura
"Capitano è permesso?"
"Ma certo entri pure" Riker era del tutto rilassato con un sorriso luminoso in volto, scavalcò la lo schienale della sedia per sedersi "Buon compleanno Capitano" alzò un occhio verso il suo comandante "Grazie William" vedeva che era ancora li "C'è altro comandante?" Riker sorpreso smorzò il sorriso "Al bar di prora ci sarà una piccola festa per lei vuole venire? E in più è arrivata questa per lei." Picard levò l'attenzione dal monitor afferrando il biglietto "Sicuro?' non c'è scritto nessun nome" Riker fece spallucce.
Il biglietto nella busta non aveva nulla intestazione ma all'interno c'era solo scritto "Accetti il mio regalo?" Poco più in basso un Si o no "Legga non le pare strano?" Il suo primo ufficiale lo lesse "È anonimo ... Sarà uno scherzo"
"E se dicessi di si che succede?" Con una penna cerchiò il "si" sul biglietto poi seguì il primo ufficiale al bar di prora.
La festa di compleanno se l'ha immaginò esattamente così: torta e regali.
Q apparve dal nulla "Tanti auguri Jean Luc" indossava abiti eccentrici con colori contrastanti fra loro e in testa un cerchietto con attaccata una torta di compleanno
Il gruppo di ufficiali fissarono l'entità confusi per lo stile fuori luogo "Perché sei qui?"
"Mi annoiavo." Picard lo guardò con aria distorta speranzoso si vederlo svanire al più presto "Il biglietto l'ho scritto di mio pugno per te Jean Luc" intonò soddisfatto Q porgendolo al capitano "Se non erro hai cerchiato tu il si" a Picard uscivano i fumi dalle orecchie "Sentiamo cosa c'è sotto"
"Nulla amico mio voglio solo che accetti il mio regalo" replicò divertito "Se dico di si smetterai di darmi il tormento?"
"Ti fidi di me?''
"No" lo schernì
"Non mi offendo sai?!" Le rughe sulla fronte di Picard si marcarono delineando la pazienza giunta al limite "Buon divertimento Jean Luc" Q lasciò sfuggire un ghigno divertito poi schioccò le dita dando via al gioco.
La squadra si ritrovò nel pieno deserto, il clima arido e caldo quasi soffocante, il vento caldo soffiava da est, si riusciva a scorgere i granelli di sappia sollevarsi dalle dune. Picard controllò la salute dei propri uomini "Solo sabbia. Che razza di pianeta è?" Riker si levò la sabbia dal folto ciuffo caduto sulla fronte "Non lo so ancora numero uno, e al solo pensiero di essere finito qui non mi piace affatto." Pigiò diverse volte l'interfono sul petto ma l'Enterprise non rispose affatto. Il tricorder non rilevava nessun segno anormale, camminarono tra le dune di sabbia per raggiungere il crinale roccioso "Io continuo a pensare che presto succederà qualcosa. Q ne avrà inventata una delle sue per farci restare più a lungo del previsto" Picard annuì "Appena lo vedo lo strozzo" intonò infastidito.
Un membro della sicurezza si sporse in avanti coricato prono sulla nuda roccia senza staccare le lenti del binocolo dal viso "capitano ho visto avvicinarsi qualcosa la tra le dune" Picard gli prese il binocolo provando a guardarci dentro, si intravedeva appena ma tra la sabbia c'era sicuramente qualcuno "Phaser su stordimento per precauzione, non voglio gesti eroici da parte vostra." Gli uomini annuirono all'unisono; Un gruppo di fremen si avvicinarono a gattoni sulle dune di sabbia fino ad arrivare al crinale roccioso veloci in arrampicata circondarono la squadra di sbarco. Picard mostrò i palmi bianchi in segno di resa "Voi siete fremen?!" Uno di esso teneva il capo coperto dal foulard marrone con scoperti solo gli occhi blu compì due passi in avanti verso il capitano "Li portiamo con noi" la voce la classificava come una femmina senza però stabilire. l'età esatta.
Come carcerati vennero portati nel sietch più vicino in fila Indiana in attesa della passaggio della tormenta di sabbia.
Il rifugio era immenso e pieno di fremen che al passaggio degli sbarcati si zittirono "Sedete dove volete ripartiremo appena passata la tormenta." La fremen ordinò che venisse offerto cibo agli sconosciuti "Qual è il tuo nome?" Essa si girò "Mi chiamo Chani" Picard la fissò poi sviò l'attenzione su Riker.
Chani distaccata dal gruppo discuteva con fremen più anziani ma dalla distanza che c'era fra loro Picard non riuscì a sentire ciò che si dicevano "Numero uno credo proprio che siamo finiti dentro al libro di Dune." Riker si accigliò "In quale volume?"
"Sono sei in totale ma non penso che Q segua la storia esatta." Poco dopo Chani tornò con in braccio le tute distallanti "Mettete queste non durerete molto nel deserto senza." Spesse e robuste e ingombranti, scostarono le ciotole di cibo di spezia per fare spazio alle tute da esaminare "Dove siamo diretti?" Chiese Riker "In un altro sietch a pochi miglia da qui, la troverete Stilgar lui saprà cosa farne di voi''
La tempesta cessò. I fremen uscirono dal sietch camminando verso sud in pieno deserto "Per quanto ancora resteremo in questo posto capitano?" Domandò un membro della squadra "Q non si è ancora manifestato."
"Non lo so ancora tenente ma lui si starà divertendo molto alle nostre spalle".
Chani arrivò loro alle spalle "Stiamo entrando nel territorio del verme, non è difficile fate come faccio io..." Chani mostrò agli sbarcati i movimenti da eseguire per la danza della sabbia.
Un fremen si accostò a Chani con una paracompass "lo avverti anche tu?" Disse in lingua fremen "qualcuno ha attivato un tamburo'' Chani corse in cima alla duna di sabbia e coricata su essa individuò il tamburo per richiamare il verme, non potevano essere i fremen di Stilgar dovevano essere Sardaukar "Che succede?'' Picard le porse il suo binocolo "Sardaukar'' mormorò mordendosi il labbro "dobbiamo muoverci" impartì ordini ai fremen; i Sardaukar avevano impiantato nella sabbia i tamburi per chiamare in superficie il verme come esca da usare sui fremen.
Il verme si avvicinava rapido a filo della sabbia, sollevando polvere mista alla spezia. I fremen di ripararono dietro le dune più massicce; le placche dure sulla schiena del verme spuntavano fuori dalle dune. La bestia enorme emerse del tutto con i denti affilati "I Sardaukar ci sparano addosso capitano armiamo i phaser." Picard si coprì gli occhi dalla polvere sollevata dal verme "va bene comandante. Ma niente gesti eroici" Riker emise un sorriso ma ascoltò il proprio capitano.
La bestia si tuffò di testa nella sabbia come un delfino muovendosi velocemente sotto la sabbia. I Sardaukar attaccarono il gruppo di fremen. Riker rimase di stucco nel vederli combattere come guerrieri per difendere la loro casa oppressa dai loro invasori, conoscevano il deserto in ogni sua sfumatura "Gli Harkonnen non si prenderanno anche questa parte di deserto" ringhiò Chani spronando i suoi uomini a resistere all'attacco.
Nel mentre il verme incominciò la risalita in superficie, la sabbia sotto i piedi tremò Riker si resse a Picard "Numero uno aiuta i nostri uomini io mi occupo dei Sardaukar." Puntò il phaser al petto, armi come quelle degli stranieri non s'erano mai viste Chani sta giù!" Picard colpì altri due Sardaukar intenti ad aggredirla "Se ti dico stai giù devi stare giù." rinfoderò il phaser alla cintola cercando di comprendere lo stato d'animo di Chani attualmente nervosa "Io non prendo ordini da nessuno." Non ammise di essergli in debito per averla salvata, i Sardaukar non gli aveva visti arrivare era troppo impegnata a proteggere la sua gente. Il verme circolava in zona e i Sardaukar s'erano acquattati per non essere divorati "Capitano credo che ce ne siano altri da qualche parte." Una seconda scossa tremò sotto i piedi "Dobbiamo muoverci." Si allontanarono assieme al gruppo di fremen però durante la fuga un Sardaukar intercettò Riker afferrandolo per le caviglie "Jean Luc!'' intonò lottarono tra la sabbia che tremava. L'avversario estrae un coltello dritto verso la gola di Riker: il primo ufficiale però lasciò scorrere le dita della mano sul phaser legato alla ciotola e prima di vedere il coltello infilzato nella sua carne attivò l'arma impostata per uccidere il colore arancione del raggio dell'arma avvolse il corpo del nemico uccidendolo.
Riker rimase sdraiato a terra sollevato d'essere ancora vivo, dalla barba spuntò un sorriso e poi una risata "Numero uno sta bene?"
"Sollevato d'essere vivo capitano"
"Per questo sta ridendo?"
"Certamente capitano. Per un momento ho visto tutta la mia vita passarmi davanti agli occhi." Lo tirò su con forza; però, il verme era ancora in giro, il palmo di Riker nella mano scivolò via, ruzzolò giù per il pendio Sabbioso "Numero uno!" Gridò Picard cercando di scendere a recuperarlo ma Chani assieme ad un fremen lo afferrò per le caviglie "Dobbiamo andare non abbiamo tempo. I Sardaukar sono ancora in giro". Picard soffocò il grido tra le mani "Mi spiace".
Il comandante Riker quando si risvegliò era solo, riuscì a scampare il verme. Risalì la cima della duna ma non riuscì a vedere niente. La nave non rispondeva e Q non apparve per recargli il minimo aiuto. Seguì le orme lasciate dei fremen, il sole stava calando e presto il buio sarebbe sceso perdendo le traccie. Bevette qualche sorso d'acqua riciclata dalla cannula della tuta, riprese fiato e poi riprese a passo svelto la traccia lasciata sulla sabbia. Assottigliò la vista credendo di intravedere una figura avvicinarsi ma credendo che fosse un miraggio proseguì; poteva vedere chiaramente il canyon roccioso dritto davanti a lui. Sentì chiaramente i sassi sbriciolarsi sotto gli stivali e voltatosi venne attaccato da un fremen "Fermo!" ordinò Stilgar "Tu non sei uno di noi"
"No infatti, sto cercando di raggiungere un gruppo di fremen guidato da Chani." Stilgar si grattò il mento "Sei uno degli sbarcati?" annuì mettendosi seduto su una sporgenza rocciosa "Chani ci stava conducendo da te." ci fu un breve silenzio "Hai un nome?"
"Comandante William Riker" intercettò gli occhi blu di Stilgar studiando l'uomo "Stilgar. Non manca molto al sietch ma se vuoi riposare non abbiamo nessuna fretta" Riker ringraziò ma declinò l'offerta per ricongiungersi al più presto dalla sua squadra.
Intanto Picard con il resto dei suoi uomini sedevano in disparte all'interno del sietch condotti da Chani cercando qualsiasi soluzione per recuperare Riker e tornare a bordo della nave, si incolpava per non aver salvato Riker per di più Chani non aveva fatto nulla per salvarlo, ma ormai poco importava, sospirò a fondo rassegnato "Perchè Q ha permesso tutto questo? Perchè non ha mosso un dito per aiutarlo?"
I membri della squadra indicarono il comandante Riker dietro a Stilgar "Numero uno sono sbalordito di vederla"
"Avrei pensato di non riuscire a ritrovarla più Capitano ma poi Stilgar ha trovato me ed eccomi qui … quando si torna a bordo dell'Enterprise?" Picard alzò le spalle "Q non si è ancora fatto vedere quindi non so rispondere alla sua domanda."
Q si manifestò vestito con abiti fremen gongolando "Non è il momento Q"
"Davvero? E io che pensavo che vi divertiste" Picard lanciò una rapida occhiata sul primo ufficiale indignato rispondendo a toni pungenti all'entità "Se volete tornare basta solo dire la parola magica" Picard lo fulminò con lo sguardo "E quale sarebbe questa parola?"
"Grazie" Non riuscì a decifrare l'espressione sul volto del capitano, e non aveva ancora ricevuto una risposta continuando a fissarlo con gli occhi sgranati. "Allora te ne vai o no?" Q emise una risata "Non così in fretta Jean Luc" seccato schioccò le dita portando il capitano Picard assieme a lui.
Picard si ritrovò sulla duna con in mano degli arpioni "Vuoi emozioni? ... Le avrai. Se hai letto tutti i libri saprai anche come cavalcare un verme" Picard borbottò qualcosa, si ritrovò nel deserto in cima alla duna con in mano due arpioni per cavalcare i vermi e ai suoi piedi un tamburo delle sabbie suonò per attirare la bestia. I fremen a distanza lo incitavano; Q gli diede una spintarella. Balzò sulla schiena della bestia attaccato alla squama con una mano mentre con quella libera agganciò uno degli arpioni, il verme strisciava sulla sabbia con velocità, il fumo pieno di spezia gli finì nei polmoni tanto da tossire. I granelli di sabbia gli finirono negli occhi "Accidenti Q fammi scendere da qui"
"Non mi dirai che non ti diverti?"
"È così infatti" brontolò "Secondo me non lo vuoi ammettere ma non vedevi l'ora di cavalcarlo" a quel punto agganciò anche il secondo arpione "Ora devi solo alzarti in piedi" commentò Q divertito; lentamente cercando di rimanere in equilibrio si mise in piedi mantenendo ben saldi i piedi e poi una volta trovato la posizione corretta si ritrovò a cavalcare l'enorme verme senza sapere come fermarsi, ma ammise di divertirsi per un momento scordò la nave e il suo equipaggio.
Il comandante Riker riposava nel sietch con in mano il caffè di spezia seduto tra Stilgar e un membro della sua squadra discorrevano sul Jihad Butleriano, ibad e delle profezie Bene Grsserit; in cambio Riker condivise le avventure dell'Enterprise e della federazione.
Vide rientrare Chani. Riker si alzò raggiungendo la fremen all'imbocco dell'entrata del seitch A quel punto Chani indicò a Riker il capitano solo seduto sulla duna "Gli ho offerto di restare qui con noi ma non penso che accetterà. Ho visto come ti guarda, il legame che ha stretto con te è indissolubile, la vostra casa è lo spazio non siete fatti per mettere radici.''
Il primo ufficiale si sedette al fianco del proprio capitano "Intravedo un barlume di felicità sul suo volto" Picard sorrise "Per un momento ho pensato di vivere in questo mondo creato da Q ma poi la razionalità ha preso il sopravvento. Restare in mondo ovattato non è vita ho tutto quello che voglio la fuori"
si mise a sedere eretto "Se devo ammetterlo si William è così" Riker inclinò la testa e lo squadrò "Beh allora penso che dovrebbe dirlo a Q." Il capitano Picard si appoggiò sui gomiti e distese le gambe godendosi il tramonto, "Non prima di vedere finire questo spettacolo" Riker si rilassò sulla sabbia "Concordo con lei capitano."
