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15. INDAGINE IN CORSO...

I giorni continuavano a trascorrere ma nell'aria la tensione era rimasta comunque palpabile.
Haibara non si era ancora psicologicamente ripresa e Conan, tranquillizzato dalla presenza di Goku in casa del Dottore, trovò così la forza e il coraggio di mettersi in moto e di iniziare a fare ciò che era in suo potere allo stato attuale delle cose e cioè di indagare sull'omicidio del suo amico Genta.
Egli aveva con sé un indizio da seguire e chissà che esso non avrebbe potuto portare a qualche rivelazione importante:

- Non preoccuparti per me, Goku. È meglio se rimani qui dal Dottore a proteggere lui e Haibara. So badare a me stesso e sarei meno tranquillo se venissi con me.

Il Sayan comprese perfettamente la scelta di Conan e si limitò dunque a rammentargli di stare molto attento e di chiamarlo se ci fosse stata una qualunque emergenza di ogni tipo.
Il piccolo detective perciò uscì di casa guardandosi prima intorno affinché nessuno di sospetto fosse nei paraggi, per poi dirigersi spedito al negozio di Rolex in modo da verificare ciò che aveva scoperto sulla scena del crimine.
Dunque egli salì sopra un autobus e durante il tragitto notò che la popolazione era decisamente più tesa della norma, in quanto non si stava parlando d'altro che di questo omicidio deplorevole fatto ai danni di un povero bambino e con esso iniziarono anche delle lamentele in cui le persone contestavano il bambino dai capelli biondi per non essere intervenuto tempestivamente.
Qualcuno aveva cominciato addirittura a sospettare che egli fosse buono soltanto per i crimini di più piccola fattura e che quando le cose iniziavano a farsi più serie se la facesse bella che sotto, per cui tutto sommato all'udire di quelle stupide chiacchiere Conan fu persino contento di non aver portato con sé Goku, in quanto non pensava che sarebbe stato indispensabile che il suo amico venisse direttamente a sentire certe cattiverie così ingiuste sul suo conto.
L'investigatore sapeva inoltre molto bene che tutto ciò faceva parte di un gioco molto subdolo, dove il bene che viene fatto è apprezzato solo fino a quando non sarebbe sopraggiunto il primo inciampino fisiologico, ma comunque sufficiente per iniziare a far vacillare la credibilità di un individuo.
Fortuna del protagonista volle che l'autobus giunse finalmente a destinazione, così che Conan potesse scendere e ripulirsi le orecchie da tutta quella spazzatura che gli era toccato udire sul conto del suo nuovo amico.
Perciò egli si ritrovò di fronte a sé un negozio a dir poco elegantissimo con il logo di una corona inciso sopra la porta di ingresso, tanto è vero che per un istante manifestò persino un accenno di soggezione all'idea di avvicinarsi troppo, poiché era come se quel negozio implicitamente comunicasse di starsene alla larga a chiunque non avesse un certo numero di zeri sul proprio conto in banca.
La porta a doppio vetro insonorizzata era chiusa e poteva venire aperta soltanto dall'interno per motivi di sicurezza e, non appena l'addetto alla security si accorse di Conan intento a voler entrare nel negozio, egli si rivolse per cui ai dipendenti i quali si misero a scuotere sarcasticamente le loro teste con una sorta di ridarola da dementi d'accompagnamento.
Per cui l'uomo della sicurezza mostrò un semplice cenno a Conan attraverso il vetro facendogli ben intendere che non avrebbe aperto, condito inoltre da un sorrisetto a dir poco da ebete e che recitava: "Sei nel posto sbagliato, da bravo torna a giocare coi tuoi amichetti, su.😅"

- Mamma mia quanto potranno essere insopportabili! Ma chi diamine si credono di essere questi qua?!😠 - esclamò tra sé e sé il detective a dir poco furibondo per essere stato snobbato in un modo così tanto plateale dal negozio; comunque sia si sta parlando sì di un bambino, ma non di un bambino qualunque, giusto?
Si sta infatti parlando del super detective con gli occhiali e figuriamoci se egli non aveva pensato all'eventualità di poter venire respinto.
Aveva infatti appositamente portato con sé un modello vintage di Rolex di proprietà del Dottor Agasa e che prontamente mostrò all'addetto della sicurezza tramite il vetro, finché come per magia la porta a quel punto si aprì.
Fu allora che Conan non poté per cui fare a meno di pensare che:

"Ovvio, bastava soltanto pronunciare, anzi, MOSTRARE la parola d'ordine⌚."

Una volta all'interno della boutique egli si ritrovò d'un tratto circondato da delle vetrine luccicanti colme di bellissimi e costosissimi orologi.
Nonostante lui non apprezzasse troppo questo genere di ambienti, egli non poteva al contempo stesso non riconoscere quanto accattivanti fossero quei segnatempo, ma decise comunque di non perdersi in troppe futilità e si diresse subito al bancone dove un addetto alle vendite era pronto ad assisterlo:

- Benvenuto da Rolex, piccolino. Sei decisamente il cliente più giovane che abbia mai visto entrare da quando lavoro in questo negozio.
Vorrei scusarmi per il disguido avvenuto poco fa e per non averti fatto immediatamente accomodare.
Dimmi allora, che cosa posso fare per te?

- Buongiorno, ho qui con me questo modello di mio zio..⌚- porgendo dunque l'orologio al commesso -..che mi ha chiesto di venire qui a fargli fare un rapido controllo.
Essendo un modello datato
(nel senso che ha pure la data😅) voleva essere sicuro che fosse ancora tutto a posto.

Il commesso rimase a dir poco folgorato dal Rolex che gli era appena capitato tra le mani, in quanto esso si trattava di un modello rarissimo ormai fuori produzione da decenni e che tempestivamente consegnò all'orologiaio per fargli fare i dovuti controlli:

- È un bellissimo segnatempo, le mie congratulazioni.👏 Puoi stare tranquillamente qui ad aspettare considerato che il nostro collega ci impiegherà non più di dieci minuti per verificare che sia tutto funzionante. Ti serve dunque altro?

"Ma tu guarda come sono cambiate le cose.
È bastato un semplice oggetto da polso per avere il rispetto di questa gente, quando fino a pochi istanti fa sono stato trattato come uno stupido che era capitato nel posto sbagliato.
Che posto strano che è il mondo, davvero." -
riflettè il piccolo detective che infine si decise ad esporre all'addetto il reale motivo per cui si era presentato in negozio:

- Pochi giorni fa ho trovato questo Rolex che non è per nulla in buone condizioni ma penso che la persona che l'ha perduto sarebbe felice di sapere che è stato reperito.
Ho qui una foto del retro cassa dov'è ancora visibile il numero di serie. Può per cortesia dirmi a chi appartiene? -
domandò Conan mostrando contemporaneamente l'immagine sul telefono.
Il commesso iniziò a digitare il numero in questione sul computer e, una volta premuto il tasto Invio, immediatamente e più che agevolmente ricavò l'informazione che il protagonista stava ricercando:

- La proprietaria si chiama Hidemi Hondo e dispongo anche del suo indirizzo che per privacy non potrei rivelare, ma visto che mi sembri un bambino sincero ti dirò dove potrai trovarla in modo tale che possa essere tu stesso a riconsegnarglielo con le tue mani.

Bingo! Conan aveva appena ottenuto persino più di quello che sperava di scoprire.
Oltretutto questo nome non gli suonava per nulla nuovo, bensì lo aveva già bello che sentito e, facendo bene mente locale, si ricordò di quel caso in cui Hidemi, sotto le spoglie della giornalista Rena Mizunashi, tentò di assassinare quel politico seppur poi fallendo e venendo infine catturata dall'FBI.
Nel frattempo l'orologio del Dottor Agasa terminò di essere revisionato e venne per cui riconsegnato al piccolo detective, dopo avergli comunicato che era ancora perfettamente funzionante e ringraziandolo per aver portato in negozio un modello così raro e pregiato.
Quindi Conan ringraziò a sua volta il dipendente il quale si augurò che il detective potesse presto ritornare in boutique, finché a quel punto lui non poté proprio fare a meno di rispondere che:

- Volentieri. Assicurandomi prima però di avere con me un Rolex da mostrare all'addetto della security onde evitare di fare un viaggio a vuoto.😉 - facendo ben intendere al commesso che quest'ultimo non aveva esattamente parlato con uno scemo e che egli aveva ben capito il motivo per cui inizialmente era stato respinto.
Fu così che non appena però Conan mise piede fuori dal negozio, egli fu improvvisamente vittima di un pesante sussulto:

BLINK!

"Ma che diamine succede?😳😳"- si agitò tutto a un tratto il protagonista incominciando a guardarsi intorno con la netta sensazione di essere osservato da qualcuno.
Allo stato attuale delle cose, data la condizione di erta massima in cui lui si ritrovava, la linea che separava la certezza di essere spiato e la paranoia che qualcuno potesse farlo era molto ma molto sottile.
Egli cercò per cui di rimanere il più lucido e vigile possibile proseguendo in direzione dell'indirizzo che aveva appena ricavato e con i suoi ricordi che, nel mentre che stava camminando verso l'abitazione di Hidemi, andarono subito al giorno in cui ella venne inviata dall'FBI per fare da spia all'interno dell'Organizzazione dopo aver fallito l'assassinio del politico.
Conan non si era mai realmente fidato di lei, con tutte le ragioni del caso soprattutto ora che il killer del suo amico Genta aveva finalmente un nome e che portava il suo.
Arrivò dunque davanti all'abitazione indipendente di Kir e che era ovviamente chiusa, impossibilitandone così l'accesso se non rompendo il vetro di una delle finestre.
Inizialmente egli ebbe pure l'istinto di agire proprio in quel modo, tuttavia infine la sua deformazione professionale e la sua indole gli impedirono di calarsi nelle vesti di un ladro.
Optò quindi per servirsi del proprio formidabile cervello in modo da trovare la maniera di venirne a capo e, sforzandosi, gli venne allora in mente un dettaglio fondamentale:

"Ma certo! Hidemi Hondo! Era la sorella di Eisuke! Il compagno di classe di Ran!
Mi basterà parlare con lui di questa storia e sono certo che verrà subito ad aprire la casa di sua sorella."

BLINK!

Nuovamente quel sussulto! Egli ebbe di nuovo la fortissima percezione di essere spiato e perciò fu così che iniziò a guardarsi un'altra volta intorno come a cercare di scorgere qualcuno ma, esattamente come in precedenza, anche in questa circostanza non notò nessuno di sospetto.
Prese quindi un bel respiro profondo cercando di non perdere il suo formidabile sangue freddo e dando così al contempo stesso la giusta importanza a questa sensazione, ricordandosi inoltre che si stava trovando in missione per un motivo molto importante.
Dunque Conan sbloccò il proprio smartphone e fece subito una ricerca sull'elenco telefonico sperando di essere così fortunato da riuscire a ricavare l'indirizzo di Eisuke, con la Dea Bendata che proprio oggi aveva a quanto pare deciso di scoprirsi gli occhi e di tenerli puntati sul giovane detective.
Eisuke non abitava per nulla lontano dalla casa della sua ormai defunta sorella e di fatti il protagonista ci impiegò a malapena una decina di minuti per raggiungere la sua dimora, con l'orario che era inoltre appena risultato ottimale dal momento che le lezioni erano finite da circa un'oretta e che le probabilità che egli fosse in casa erano quindi molto alte.
Come detto poc'anzi la Dea Bendata quest'oggi si era proprio decisa a fare un'eccezione, scoprendosi gli occhi e mantenendo lo sguardo fisso su di Conan, il quale infatti non a caso era infine riuscito a trovare il liceale in casa.
Dopo aver dunque suonato un paio di volte il campanello Eisuke arrivò finalmente ad aprire la porta:

- Piccolo Conan😳, ma che sorpresa, non ti aspettavo proprio. A che cosa devo la tua visita?

Come primissima cosa il detective occhialuto gli domandò se cortesemente potesse accomodarsi in casa in modo da potergli spiegare al meglio ogni singolo dettaglio.
Perciò Eisuke lo fece entrare e accomodare sul divano del salotto e successivamente si diresse in cucina a preparare un thè per lui e il suo ospite.
Comunicando attraverso la parete che divideva la cucina dal salotto, senza perdere ulteriore tempo Conan iniziò subito a spiegargli il motivo della sua visita facendogli immediatamente le sue più sentite condoglianze per via della perdita di sua sorella, ma che al tempo stesso non poteva proprio chiudere gli occhi davanti a ciò che lei aveva commesso la mattina di qualche giorno in precedenza.
Ci fu quindi un momento di silenzio durato circa una ventina di secondi finché Eisuke si decise a rispondere in questo modo:

- Quindi mia sorella sarebbe la persona deceduta l'altra mattina e sarebbe anche la killer di quel bambino? Stai facendo accuse molto pesanti Conan, lo sai non è vero? - si poté udire il liceale dalla cucina affermare testuali parole nel tanto che stava terminando di preparare il thè.
Dunque il detective gli parlò dell'orologio ritrovato sul cadavere di Hidemi e anche del suo passato all'interno dell'Organizzazione; egli sapeva molto bene che non sarebbe stato facile da digerire per il fratello ma la verità a volte porta un prezzo molto salato da pagare:

- Avrei per cui bisogno di poter entrare in casa di tua sorella per proseguire le indagini e per vedere se riesco a trovare qualcosa di utile al caso. Ti dispiacerebbe dunque accompagnarmi e aprire l'abitazione?

A quel punto Eisuke si sedette pensieroso sul divano, sorseggiando il suo thè nel mentre che rifletteva a fondo sulla richiesta del suo ospite:

- È che suona tutto così molto retorico.
Immagino che se mi rifiutassi verrei per forza di cose accusato per intralcio alle indagini e di non avere perciò molte possibilità di scelta, non è così?
Ti ha mandato il detective Mouri immagino, dico bene?🍵

In tutta risposta Conan si limitò ad annuire nel mentre che stava sorseggiando la sua tazza di thè, per poi quindi domandare ad Eisuke come mai egli fosse così tanto titubante ad esaudire la sua richiesta, con lui che gli rispose che:

- Non è facile da accettare che la propria sorella sia la responsabile dell'omicidio di un bambino.
Immagino che quando ciò si verrà a scoprire anche la mia reputazione sarà del tutto compromessa soltanto per essere stato imparentato con lei.
Ciò che mi fa riflettere sono le inevitabili conseguenze sociali che si ripercuoteranno su di me; non posso ignorarle ma d'altra parte non posso nemmeno essere d'intralcio alle autorità e non credo di avere quindi molta scelta.

- Vorrei davvero poterti venire incontro su questa faccenda chiedendo a Kogoro di non rivelare troppi dettagli alla stampa in cambio della tua collaborazione, anche se non ti nascondo che non sarebbe per nulla semplice.
Prova però a pensare che aiutandomi nelle indagini daresti voce al nome di un killer che tutta la nazione non vede l'ora di venire a scoprire.
Ti potrebbe anche essere riconoscente se la vedi sotto questo aspetto e potrebbe in parte ignorare che tu ne fossi imparentato. Comunque sia..-
sorseggiando l'ultimo sorso del suo thè -..è molto particolare questo thè, di che tipo è?🍵

- Si tratta di un thè italiano, sono contento che ti sia piaciuto.
Per quanto riguarda la faccenda di mia sorella mi va bene e sono disposto ad aiutarti.
Vado a prendere il secondo mazzo di chiavi che tengo con me, intanto tu aspettami fuori.
Ci andremo in macchina in modo tale da velocizzare al massimo le operazioni.

Perciò Conan uscì dall'abitazione aspettando che dal garage giungesse a sua volta Eisuke a bordo della sua auto e così, nel mentre che egli lo stava attendendo:

BLINK!

Ancora quel dannato sussulto! Di nuovo e per la terza volta!
A casa del giovane detective tre indizi facevano una prova, anche se purtroppo in questo caso non si trattava di veri e propri indizi, quanto piuttosto di semplici seppur chiare e forti suggestioni.
Egli non poteva dunque provare nulla ma oramai il pensiero di essere seguito da qualcuno stava diventando sempre di più una certezza, per cui decise di tenere lo stato di erta ai massimi livelli pronto ad un'azione di emergenza se la situazione lo avesse richiesto.
Finalmente giunse Eisuke alla guida della sua prima e nuova auto in quanto neopatentato da pochissimo tempo, con Conan che salì a bordo non prima però di avere dato un'ultima occhiata nei dintorni per scoprire se e chi fosse questa presenza che lo stava spiando, ma, come nelle situazioni precedenti, anche nella seguente non si accorse di nessuno di sospetto.
Come da previsioni essi ci impiegarono una misera manciata di minuti per giungere alla loro destinazione.
Eisuke a quel punto inserì la chiave nella serratura e aprì la porta d'ingresso così che essi potessero finalmente entrare nella casa del killer di Genta.
Il detective si fece subito condurre nella camera di Hidemi dove iniziò immediatamente a curiosare in cerca d'indizi importanti e, dopo circa una quindicina di minuti di ricerca approfondita e di assoluta quiete, Eisuke domandò allora a Conan se egli avesse per caso trovato qualcosa di interessante, con il piccolo detective che rispose di aver bisogno di ulteriore tempo e che come se non bastasse stava iniziando a sentirsi male per via di alcune fitte allo stomaco particolarmente dolorose.
Fu così che proprio in quel momento sul volto di Eisuke comparve un'espressione a dir poco maligna, nel tanto che da dentro i pantaloni aveva inaspettatamente appena estratto una pistola che puntò immediatamente dritto verso Conan:

- Eisuke...che cosa significa tutto ciò?😳
UGH, che dolore maledizione!😖 -
protestò il protagonista nel tanto che si era portato una mano sullo stomaco dove le fitte stavano iniziando a farsi man mano più insopportabili.

- Noto con piacere che il veleno sta incominciando a fare effetto allora, eheh.😼 - disse Eisuke nel mentre che manteneva la pistola puntata contro Conan.

- I..il..il veleno hai detto?😱 - in quel preciso istante il protagonista ripensò al thè che aveva bevuto poc'anzi e capì che fu proprio quello il momento in cui disgraziatamente lo aveva ingerito - Ecco perché quel thè aveva un gusto così tanto particolare.
UGH! Che malee!😫

- In realtà quello era un semplice thè ma fatto con un'acqua particolare di nome Acqua Tofana. Uno del tuo..- mettendosi a quel punto ad osservare la pistola -..CALIBRO, perdona il doppio senso, immagino che sappia di che cosa sto parlando, non è così?

Di fatti Conan lo sapeva: l'Acqua Tofana è un tipo di veleno che venne particolarmente adoperato in Italia nell'antichità e tramite il quale vennero commessi diversi omicidi.
Ecco spiegato perché Eisuke gli aveva detto che si trattava di un thè italiano, con quest'ultimo che fu proprio lui a proseguire il discorso mentre continuava a dilettarsi alla vista delle convulsioni di Conan che iniziavano a farsi sempre più intense e preoccupanti:

- Eppure è il detto più famoso del mondo che viene ripetuto ai bambini: mai accettare le caramelle da un estraneo anche se queste dovessero essere delle bevande.
L'ultima parte l'ho ovviamente inventata io adesso ma si tratta comunque di un che di sottinteso, però forse tu te ne sei dimenticato dal momento che NON SEI propriamente un bambino, dico bene SHINICHI KUDO?😼

Sul volto di Conan comparve di colpo la tipica espressione di chi era appena caduto dalle nuvole, sentendosi a quel punto in obbligo di chiedere ad Eisuke come facesse egli a sapere della sua vera identità e che cosa lo stesse mai spingendo ad agire in quel modo così sconsiderato:

- Ne ero già al corrente che è stata mia sorella ad assassinare quel bambino l'altra mattina.
Indovina? L'Organizzazione mi ha contattato poco dopo il fatto minacciando di uccidere anche me se non avessi eseguito i loro ordini.
Mi hanno comunicato che presto un bambino con gli occhiali la cui vera identità è in realtà quella di Shinichi Kudo mi avrebbe fatto visita, dandomi il preciso ordine di eliminarlo.

Fu proprio allora che Conan realizzò di essere appena caduto in pieno nella trappola degli Uomini in Nero, nel mentre che le forze stavano disgraziatamente venendo sempre più a mancargli, tanto da non essere più nemmeno in grado di rispondere al fratello della killer che di conseguenza riprese la parola così da proseguire nel suo discorso:

- Shinichi Kudo, la brillante e ahimè allo stesso tempo arrogante promessa detective con la presunzione di saperne sempre una in più degli altri (solo una?) e ora invece guarda un po'? Alla fine è stata proprio questa tua presunzione a tradirti.
Eri così convinto di avere trovato una pista attendibile con l'orologio di mia sorella, quando in realtà l'Organizzazione sapeva già da principio che saresti arrivato a seguire quella traccia.
Loro sono perfettamente al corrente delle discutibili capacità investigative della polizia di Tokyo, ma sanno pure che uno come Shinichi Kudo non avrebbe di per certo non fatto caso all'orologio e di fatti così è stato.
Peccato solo per te che la tua presunzione ti abbia appena condotto alla tua fine, AHAHAH.

Conan, mosso a quel punto da una reazione di puro orgoglio prendere vita al proprio interno, riuscì perciò a trovare delle forze totalmente insperate in sé stesso per rispondere ad Eisuke che:

- Quindi ora anche tu sei uno di loro, maledetto infame.

- Non è così semplice rinnegare le proprie origini quando sia mia sorella che mio padre avevano, chi in modo più rilevante e chi meno, ma comunque entrambi fatto parte della medesima Organizzazione, per cui rimane il fatto che anche nel mio sangue rosso si trovino tracce e macchie di nero che non posso proprio più ignorare.
Tra poco tu morirai e così io potrò entrare di fiducia nell'Organizzazione, potendo quindi rivelare alla tua adorata Ran di quanto tu l'abbia presa in giro per tutto questo tempo e lasciando che perciò si renda finalmente conto di che razza di falso sia sempre stato in realtà Shinichi Kudo, così da dimenticarti una volta per tutte.

- Ahahah, Eisuke.😂 Ti ringrazio molto per quello che hai appena detto, in quanto sei riuscito a farmi trovare delle forze del tutto insperate soltanto per rivelarti che anche se Ran dovesse in futuro dimenticarsi di me, ti posso comunque assicurare che non arriverebbe mai a mettersi assieme ad un babbeo come te, questo è poco ma sicuro.
Di certo Ran ha una personalità sufficientemente forte per non accettare di dover frequentare uno sfigato del tuo..-
interrompendosi di colpo così da mettersi per un istante a guardare la pistola del suo nemico -..CALIBRO, perdonami per il tuo stesso discutibile doppio senso.😅
Lo vuoi un consiglio spassionato prima che io me ne vada per sempre? Invece che ambire ad un livello come quello a cui si trova Ran, impara prima magari a salutare una vecchietta per la strada senza metterti a fare una sauna di sudore e senza farti prendere dalle agitazioni e dalle crisi di panico come se fossi un bimbo problematico, brutto rincoglionito!

Davanti a tale insulto e provocazione Eisuke perse totalmente le staffe e decise di sparare subito a Conan senza perciò aspettare che fosse il veleno a finirlo.
Egli era dunque sul punto di aprire il fuoco quando proprio in quel momento la finestra della camera di Hidemi si frantumò in tanti pezzettini 💥CRASH💥 e da essa infine sbucarono due persone ben note, di cui una era una donna bionda con gli occhi azzurri e con degli occhiali da vista indosso, mentre il secondo era un uomo moro che portava in testa un beanie:

- FBI! Getta la pistola e rimani con le mani bene in alto! Ti dichiaro in arresto per il tentato omicidio di questo bambino! ✈️

Ed ecco finalmente svelata la presenza che Conan aveva percepito durante la giornata: si trattava fortunatamente di Jodie e di Akai che avevano deciso di pedinarlo dopo essersi insospettiti per averlo curiosamente visto entrare dentro ad un negozio di orologi di lusso.
Mai scelta si rivelò infine più azzeccata in quanto che essi erano appena riusciti ad intervenire proprio nel momento più opportuno:

- "Tentato omicidio" avete detto? Almeno dite le cose per come stanno: per il "Compiuto Omicidio" del bambino qui presente intenderete, mi auguro!
Oramai il veleno che ha ingerito sarà entrato completamente in circolo ed è solo una questione di pochi istanti prima che ci possa lasciare le penne!
- rispose Eisuke accompagnando al contempo stesso un'espressione decisamente compiaciuta e soddisfatta.
All'udire di quelle parole a dir poco allarmanti, Akai intimò subito Jodie ad attuare un piano di emergenza volto a tentare di salvare la vita a Conan.
La donna dell'FBI prese dunque in braccio il piccolo ormai quasi interamente svenuto, lo portò in bagno e gli cacciò due dita giù per la gola in modo da fargli vomitare tutto il thè possibile che aveva disgraziatamente ingerito; forse ci sarebbe stata ancora qualche speranza di salvarlo.
Akai invece si trovava sul punto di arrestare il liceale ormai già maggiorenne, quando quest'ultimo si era appena inaspettatamente portato di scatto la pistola alla propria tempia:

- Ma che cosa significa?😳 Che cosa diavolo pensi di fare, Eisuke?😨 - gli domandò l'agente dell'FBI a dir poco perplesso e anche in forte apprensione, completamente spiazzato da tale gesto messo in atto da parte del fratello di Hidemi.

- Ormai è finita. Anche se mi arrestaste per me non ci sarebbe più scampo.
Tu lo sai bene che da quelli lì non si può scappare, non è vero? Prima o poi troveranno certamente il modo di eliminarmi e io di vivere con quest'angoscia proprio non me la sento.
È soltanto una questione di tempo e ben presto avrei comunque raggiunto anch'io mia sorella, per cui...

💥BANG!💥

- Maledizione!😨😠 - esclamò Akai iper contrariato per aver appena visto svanire nel nulla la possibilità di potersi avvicinare all'Organizzazione tramite il ragazzo, il quale si era ormai accasciato al suolo già passato a miglior vita e con il suo sangue che aveva iniziato ad espandersi a macchia d'olio lungo il pavimento.


Goku ebbe di colpo un improvviso e forte sussulto di cui il Dottore ben si accorse e di cui prontamente gli domandò la ragione.
Il Sayan fu per cui costretto a rispondergli che:

- Dottor Agasa, l'energia vitale di Conan sta scomparendo!🙀