Capitolo 302

Un matrimonio a Capodanno

"Marguerite! Vieni, andiamo a vedere i miei nuovi nipotini ... prima andremo da Augustin ... devo assicurarmi che Joséphine lo battezzi con il MIO nome, dopo passerò da François. Devo controllare che stia bene, sai lui è il nostro futuro ... ed è nato in anticipo ... è così piccolo! Ma lo hai visto? Sta nel palmo della mia mano!"

"Anche se piccolo diventerà forte e coraggioso come sua madre e suo padre."

"E suo nonno! Anzi ... soprattutto come suo nonno! Sgrunt!" aggiungo deciso.

"Beh cosa ti prende? Perché hai quella espressione?"

"Marguerite, sono quasi offeso dalle tue parole. Il piccolo François è il MIO nipotino, il futuro del casato!

"Ah si, quasi ti dimenticavo! ... Su andiamo, chiacchierone!"

"Chiacchierone? Io? Dico ... Marguerite .. ma stai bene? O essere ancora nonna ti ha fatta invecchiare?!" domando sarcastico mentre la osservo, si sistema una ciocca di capelli ed apre decisa la porta della stanza. "Che bella nonna che sei!"

Sono in compagnia di Charles, contempla il nostro ultimo genito, improvvisamente vedo i miei genitori entrare in camera mia, ascolto le parole di mio padre e dal letto con il piccolo in braccio rispondo: "Grazie Padre! Ma in questo momento mi sento madre!"

"Ah si si ... Buongiorno Joséphine! Charles ... buongiorno anche a te! Come sta il mio nipotino?!" mi avvicino rapido a mia figlia, superando con una falcata lunga mia moglie.
"Augustin, ma che modi sono questi? Lascia che sia io a osservare per prima il mio nipotino! Un poco di cavalleria!"

Sento la voce squillante di mia moglie, un piccolo rimprovero il suo, ormai qui tutti vogliono avere l'ultima parola.

"Suvvia Marguerite, ormai siamo sposati da ... quaranta?! Quarantuno? ... Non ricordo! ... Jo quanti anni hai?"

"Quasi quaranta due, Padre! Possibile che non lo ricordiate? E Voi, quanti anni avete?"

"Ma cosa mi importa della mia età se ho avuto BEN due nipoti maschi?! A proposito ... ovviamente IO sarò il padrino di battesimo!"

"VOI? E perchè mai? Piuttosto ... il matrimonio di mia cognata?" aggiungo sospettosa.

Di mio padre non bisogna mai fidarsi! È uno stratega nato, devo stare molto attenta.

"Io perché il piccolo ha il MIO nome e riguardo il matrimonio, beh ... pensiamo prima al Battesimo."

"Ah no ... niente matrimonio ... niente Augustin! Che Vi sia ben chiaro!" rispondo decisa. "Io di Voi non mi fido affatto!"

"Vorresti dire che ... TU non ti fidi di me!? ... Ma è assurdo! ... Marguerite ma l'hai sentita?" mi volto verso mia moglie e la osservo stupito.

"Certo che l'ho sentita, Augustin! E onestamente ..."

"Marguerite, anche tu?! No, non può essere! ... Charles dì qualcosa! Difendi tuo suocero!"

"Dopo che mi avete tagliato il codino? MAI! Sgrunt!" incrocio le braccia al petto e mi siedo comodo, accavallando anche le gambe, in un vero e proprio gesto di sfida.

"Ehhhh ma i capelli crescono ma l'onore di ereditare un nome tanto illustro, come il mio, non è da tutti i giorni!"

"E allora fate celebrare il matrimonio di mia sorella! E' facile! Un matrimonio per un nome ... pensate che sia troppo?!"

"Tu ... tu ... mi stai ricattando?! E poi ... Jo da quando in qua le creature vengono battezzati dopo una settimana dalla loro nascita?!"

"Da quando il loro nome dipende dal matrimonio di mia cognata!" rispondo con sufficienza mentre accarezzo il mio piccolo Augustin. "Certo che questo 1789 mi ha portato ben due creature! Incredibile!"

"Ricattatrice! ... E tu, Charles esprimiti!"

"Nonostante le ultime discussioni e gli ultimi sgarbi che mi ha fatto mia moglie ... in questo caso la appoggio!"

"Ahhh Charles mi meraviglio di te! ... Non sei in lotta con tua moglie?! ... Negli ultimi tempi non fai che contraddirla, perché non lo fai anche adesso?"

"Perchè adesso è molto più ... più ... uhm ... soddisfacente contraddire Voi! Ladro di codini! Vi siete divertito ad umiliarmi, vero? Beh ... questa è la MIA rivincita, suocero!"

"Ohhhh ma ..." mi sistemo la giacca e replico: "E sia! ... Prima il matrimonio e poi il battesimo! …Ma badate, IO sarò il suo padrino! Mi sono spiegato?"

"Certo, potreste anche essere il testimone di nozze di mia sorella, se lo desiderate! Ma all'altare la accompagnerò io, che sia ben chiaro!"

"E sia!" guardo mia moglie. "Marguerite, sfoggia il miglior abito che possiedi!"

"Certo, stai tranquillo. Mi sto già adoperando per organizzare un rapido matrimonio! Ci saranno purtroppo pochi invitati ... sai con un preavviso così scarso. Ma per fortuna siamo una famiglia molto numerosa! Il 31 dicembre si celebreranno queste nozze ... ed il battesimo del piccolo Augustin!"

"Perfetto Marguerite! Finiremo l'anno in bellezza e inizieremo quello nuovo con molti nuovi arrivi! Cosa posso volere di più?!"

"Io so cosa vorrei: pace, serenità e un marito meno vendicativo!"

Sento la voce squillante di mia moglie mentre mi osserva allegra.

"Vorresti forse un altro marito?" domando sarcastico, "Che poi, IO non sono affatto vendicativo!"

"Tagli solo codini di qua e di là! ... E se qualcuno lo facesse a te?!"

"E secondo te chi potrebbe mai riuscirci? Ih ih" sorrido soddisfatto mentre ammiro la nuova acconciatura di Charles.

"Non lo so ma ... qualcuno a cui hai fatto dispetti! ... Beh muoviti! Abbiamo tante cose da fare."

"Si si ... devo andare a controllare che il piccolo François stia bene ... e per inciso che anche sua madre stia bene! Ricordati che io sono un buon padre!"

Tiro su lo sguardo e rispondo sarcastica: "Nessuno lo mette in dubbio."

"E allora muoviti, andiamo!" afferro la mano di mia moglie e la trascino letteralmente con me. "Su su Marguerite, muoviamoci! Abbiamo tante cose da fare!" borbotto mentre a passo spedito raggiungiamo la stanza di François. Sento il fruscio delle gonne della mia dolce sposa mentre la tengo stretta per mano, obbligandola quasi a correre per tenere il mio passo.

Busso deciso ed attendo un attimo, non vorrei che entrando senza aspettare il permesso mia figlia mi lanciasse contro uno stiletto. Oscar non è Joséphine ... è molto ma molto più pericolosa!
TOC TOC

Ascolto il tocco alla porta, lo riconosco. Beau abbia, lo guardo. "Scccc basta! Sta buono! Sveglierai i bimbi!" poi guardo André. "Per favore apri a mio padre."

"Certo Oscar! Ormai il suo tocco è riconoscibile!" raggiungo la porta e spalanco deciso. "Signore, bussate piano o sveglierete i nostri bimbi!" aggiungo quasi sottovoce, per non disturbare il sonno dei nostri figli.

"Veramente dall'altra parte sentivo l'abbaio della bestiaccia! ... Posso entrare oppure Oscar sta all'allattando?"

"Prego entrate. Come dicevo dormono tutti e due! Ovviamente Beau li stava sorvegliando, sapete quanto lui sia geloso ..." non faccio in tempo a finire la frase che Beau si avvicina e mostra i denti al generale.

Osservo in malo modo il quadrupede e digrigno: "Cosa vuoi bestiaccia? Spostati!"

"Signore ... non trattatelo male! E' solo un cucciolo ..." poi osservo Beau che si avvicina a Madame, la annusa un poco, afferra un lembo del suo vestito e la trascina verso Oscar. "Vedete Signore ... è affezionato anche a Madame!"

"A tutti tranne che a me!" rispondo mentre lo osservo, con mia moglie è un cane delizioso, affettuoso e a modo.

"Ma no Signore ... magari se provaste a conquistarlo ..."

"Impossibile, mi odia! Beh sono qua per i miei nipoti non per la bestiaccia ..." l'osservo, ho l'impressione che mi sorrida ... forse mi sbaglio, mi sta prendendo in giro. Bah ...

"OH beh, loro dormono, finalmente aggiungerei. François si sveglia davvero sovente ..."

Osservo i miei nipoti, sorrido. "Quanto sono belli! ..."

"Shhh ... parlate piano ..."

"Si, si! ... Comunque dovete sapere che tra qualche giorno ci sarà il matrimonio di Madame Jolande e ... il suo amante. Eh si si ... parlo piano ... così va bene?" sussurro con voce bassa mentre i miei piccoli, adorati nipotini che riposano sereni, Sophie nel suo lettino con le sbarre e François nella sua piccola culla, finalmente azzurra, una culla azzurra nella mia casa. "Che bello che sei, mio piccolo erede, futuro del casato. Conte Jarjayes!"

"Dunque avete detto che la sorella di Charles si sposa?! Era ora che Vi decideste ad acconsentire!"

"Si si ... si sposa domani ... faremo un matrimonio a capodanno! Ovviamente parteciperà tutta la famiglia ... sempre se François è d'accordo! Se invece vuole sua madre tutta per se ... capiremo le sue ... uhm ... necessità!"

"State scherzando?! E' ora che Jolande e Robert si sposino. Hanno aspettato abbastanza!"

"Ma si Andrè. Calmati. Non vorrai dare fastidio ai futuro del casato? E comunque ... complimenti ragazzo. Devo proprio dirtelo! François è un vero Jarjayes!"

Incrocio le braccia e ribatto divertito: "Beh ... François non mi somiglia affatto ... quindi è tutto merito di Oscar."

"Esatto. E tu sei stato bravo! Hai prodotto un maschio tutto uguale a me, al nonno Augustin! Bene ... ora fammi parlare un poco con mia figlia. Sai, voglio assicurarmi che stia bene!" rispondo mentre sorrido osservando il mio piccolo nipotino che muove appena le manine mentre dorme sereno. Sposto un poco lo sguardo e vedo Sophie, messa su un fianco, con le manine sotto alla guancia. Anche Oscar dormiva nella stessa posizione.

Poi raggiungo il salottino dove trovo mia figlia seduta su una comoda poltrona, in compagnia di mia moglie e della bestiaccia molesta.
"Oscar, figliola, dimmi un po' come ti senti? Intendo ... stai bene? È tutto ... tutto ... come deve essere?" poi mi siedo proprio di fronte a lei con la bestiaccia che inizia a ringhiare.

"Sto bene, grazie! ..."

"Bene ... bene? Intendo ... proprio bene"

"Benissimo! Anzi stasera sarò presente per la cena di fine anno."

"Ottimo, ne sono davvero soddisfatto! Quindi ... ti sei ripresa completamente dalle fatiche del ... parto!"

"Completamente ..."

"Ehm ... pertanto ... ecco ... pensi di ... insomma ... non subito magari ... tra qualche mese ... tu e lo stallone potreste ... ripetere l'esperienza!" pronuncio le ultime parole un poco preoccupato, quasi guardingo.

A trattare certi argomenti con mia figlia c'è sempre da rischiare la pelle. Mi guardo un poco attorno, per fortuna non vedo armi, ma so per certo che in qualche tasca ha il suo stiletto.

Mi guardo intorno, accanto a me sul comodino c'è una spazzola, deliberatamente la lancio verso il camino scoppiettante, finisce tra i legni e digrigno: "Uscite immediatamente dalla mia stanza se non volete che Vi sfidi a duello!"
Marguerite ribatte: "Augustin ma hai perso il senno?! Come ti salta in mente di dire una cosa simile?"
Osservo la spazzola bruciare tra i legni e borbotto: "Era d'argento e soprattutto un caro ricordo. L'avevo comprata durante una missione in gioventù."

"Un ricordo avete detto?"
"Si."
"Beh non mi irritate altrimenti mi alzo e Vi sfido a duello!"
"Un duello? Be figliola ... se te la senti di prendere in mano la spada io sono più che disponibile, lo sai. Però non comprendo tutta questa tuta rabbia ... cosa ti ho mai detto di male?"
Marguerite prende il braccio di suo marito e con tono perentorio dice: "Lasciamo riposare tua figlia! C'è un matrimonio da preparare ed io devo aiutare Jolande per la scelta del vestito. Avrebbe dovuto occuparsene Jo ma non è in condizioni di poterlo fare!"
"Si, si ... ma intanto non capisco tutta questa rabbia da parte di Oscar!"
Fuori di me ribatto: "Padre, devo allattare quindi seguite mia madre!"
"Allattare? Ma no ... François dorme come un angioletto. Oscar ... non fare così. Piuttosto ... uhm ... cosa indosserai questa sera?"

Tiro su gli occhi e rispondo sarcastica: "Un abito ricco di nastri!"

"Davvero?!" rispondo sorpreso mentre sorrido entusiasta.

Con un mezzo sorriso continuo: "Dimenticavo, indosserò le scarpine con i fiocchi e un filo di perle tra i capelli!"

"Tu tu tu ... davvero?! Ti vestirai come si conviene ad una dama del tuo rango? Oh ... Marguerite ... questo è un vero miracolo. Forse la nascita di François l'ha fatta ... come dire? Uhm ... diventare perfetta!"

"Augustin ... ma lo vuoi capire che ti sta prendendo in giro?!" rispondo alzando gli occhi al cielo, povera me!

"In giro?! No, no, Oscar è sempre così seria, non scherza mai!"
TOC TOC

"Oh povera me ... Augustin, se ti va bene si presenterà in divisa! Credimi!"

TOC TOC

"E chi è che disturba adesso? Andrè! E vai a fare tacere questo bussare prima che i miei nipotini si sveglino!"

Apro la porta, è Giovanna. "Scusate se disturbo ma devo assolutamente parlare con lu Padrun. So che è qui."

"Certo Giovanna. Prego entrate pure ..." poi abbasso un poco la voce ed aggiungo: "Portatelo via da qui, ve ne prego"

"Padrun, il Re! ... Sempre lui!"

Mi volto verso Giovanna, la osservo. "Il re ... cosa? Parla Giovanna!"

"Il Re ha fatto richieste assurde riguardo alla cena di stasera!"

"Che genere di richieste, Giovanna. Su avanti parla!"

Vedo un'ombra diventare figura alle spalle di Giovanna, è il Re.
"Agostino, Donna Marguerite meglio parlare fuori, meglio non disturbare la puerpera."

"Si certo ... " Mi volto verso mia moglie ed aggiungo: "Vieni ... sentiamo cosa sta accadendo questa volta!" Esco al braccio di mio marito, tiro la porta alle spalle e domando: "Maestà cosa succede?"
"Succede che ho chiesto alla qui presente Giuanna di preparare per la cena di stasera delle pietanze a base di pesce. E' tanto chiedere delle cozze, nu capitone qualche polpo o delle seppie?!"

"Certo che è tanto! Qui non le abbiamo! Non di questa stagione! Qui siamo ai piedi delle Alpi, non in riva al mare! Contessa ... diteglielo anche Voi ..."

Marguerite ribatte: "Maestà, Giovanna ha ragione, non abbiamo queste specialità."

"Ma come?! Nemmeno nu pesce?!"

"Eh no, niente pesce di mare. Potrei vedere di trovare del pesce di acqua dolce ... ma con così poco preavviso dubito che in paese ce ne sia per allestire una cena. Però abbiamo un bel cinghiale arrosto! E delle tagliatelle con dei magnifici funghi ... e volendo anche del tartufo. Ah, e poi i formaggi! Abbiamo dei formaggi deliziosi!"

"E vabbò ... Mi accontenterò. Ma nu bel piatto di spaghetti alla pummarolo (pomodoro) non deve mancare! ... Generale, il mese prossimo tornerò nella mia bella Napoli ... vorrei che Vuje e Vostra moglie veniste cummè. Sarete miei ospiti!"

"Maestà ecco ... io Vi ringrazio profondamente per la Vostra generosa offerta ma ... il mio nipotino è appena nato e ... voglio vederlo crescere ... magari ... ecco ... più in là sarà per me un vero onore raggiungervi, vero mia cara Marguerite?"

"Vi capisco. Ma desidero averVi come ospiti e Vi farò assaggiare le nostre specialità! ... bene adesso andrò ad omaggiare donna Giuseppina e il suo simpatico Carletto."

"Ma certo Maestà ... prego. Eh .. spero vorrete partecipare alla festa per le nozze della sorella di Charles!"

"Ma certo, non mancherò! ... uhm ... Roberto è un uomo fortunato, sposa una gran bella femmina."

"Maestà!" dico con voce squillante, con tono di rimprovero. "La sorella di Charles NON è disponibile! E non pensate di poter fare delle avance anche a lei, sono stata chiara?!"

"Ma no! Cosa avite capito?! Ho solo fatto un apprezzamento."

"Meglio così. Ed ora scusatemi, devo finire di organizzare questo matrimonio. Mancano poche ore ormai!"

"Madamina! MADAMINA!" urlo alla ricerca disperata di mia sorella Giovanna, mentre tengo tra le braccia un enorme mazzo di fiori.

"Michele cosa succede?! Perché urli in questo modo?"

"Madamina! Guarda!" dico mentre cerco di tenere tra le braccia questo enorme mazzo di fiori.

"Oh Signur! Ma chi ha mandato questo enorme mazzo di fiori?!"

"Fosse solo questo, Madamina! Sotto è pieno di mazzi di fiori! E guarda la carta ... c'è lo stemma di sua Maestà il Re di Sardegna, Duca di Savoia Vittorio Amedeo III! E sono ... sono per madame le Comte! Capisci?"

Augustin ed io ci guardiamo stupiti mentre il Re ribatte: "Uè a me più che un omaggio mi pare nu corteggiamento!"

"Appunto! Ed io ... io non ho il coraggio di andare da Madame le Comte .. ehm .. con tutto il rispetto ovviamente ..."

Il Generale con tono perentorio ribatte: "Su su Michele, l'omaggio è per mia figlia ed è giusto che venga messa a conoscenza. Riguardo all'eccessiva dimostrazione di rispetto ... beh ... basterà che Oscar mantenga le dovute distanze. Andrè è un ottimo stallone e nella mia famiglia ci sono solo donne oneste!"

"Si si ... certo Generale ma ... Voi ricordate che non è la prima volta che Madame le Comte riceve dei fiori da parte di Sua Maestà Vittorio Amedeo, vero?!"

"Lo so bene ..."

Il Re continua ridacchiando: "Dunque tengo ragione!? Savoia si è incapricciato della Generalessa!"

"Ma no ... Maestà. Non è possibile. Mia figlia è stata molto chiara ... e poi ... lui ha circa la mia età ... su su ..."

"Ehhhh mio caro Agostino! Forse non sapete ca il maschio più diventa vecchio più divento porco?! ... " Sento alle spalle la voce di mia moglie.
"Pourc! A Napoli dicimme (diciamo) POURC!"

"Si si ... puorc ... come vuoi tu, mia amata Carulì! E poi ... il mio pari è vedovo! Non ci sarebbe nulla di male se cercasse una ... favorita!"

Sento il tono alterato di mio marito: "COSA?! Maestà cosa dite? L'unico uomo di mia figlia è stato e sarà UNICAMENTE André! Se sarà necessario io stesso mi recherò dal Savoia per metterlo al suo posto!"

"Oh ... fate come volete ... ma ricordate che la prossima Regina Sabauda sarà la sorella del Vostro Re Luigi, di mio cognato!"

"E questa è un'ottima cosa! Una bella regina francese di nascita, cultura ed estrazione. Sarà una grande sovrana, vedrete! Ih ih ... MICHELE! Porta i fiori da mia figlia e dille che al biglietto di ringraziamento per Sua Maestà ci penso io!"

"Agli ordini Padrun!" Corro in tutta fretta verso gli appartamenti della Contessa, spero che non le dia fastidio l'omaggio floreale del Savoia e non me lo lanci dietro! ... Madamina ha ragione, qui sun tutti foll! ... Anche se riconosco che il Savoia è il più folle di tutti perché non sa chi sta sfidando: la prima lama di Francia! ... Almeno così mi è sembrato di capire.
Sono dietro la porta. Busso.
Toc toc

"Andrè ... vai tu ad aprire, pare che oggi non si possa riposare un pochino!" sbuffo un poco scocciata mentre sistemo meglio una bella copertina sulla nostra Sophie, si è mossa parecchio nel suo lettino e non vorrei che prendesse freddo. François invece dorme come un angioletto, il mio angioletto.

A passo lento e felpato raggiungo la porta, apro. Vedo un enorme cesto di fiori, è talmente enorme che non vedo la persona che c'è dietro.

"Perdonate ... posso posare questo omaggio nella stanza?" domando titubante alla vista della porta che si apre.

"Michele, sei tu? ... Non ti vedo ..."

"Eh si, Signor Conte. Non riesco neppure a vedere dove mettere i piedi."

"Ma per chi sono?"

"Per Madame le Comte, Monsieur. Posso entrare e posare questo enorme cesto? Così vado a prendere anche gli altri ... o magari mi faccio aiutare da qualche cameriera!"

"Gli altri?! No, no! ... Tutti questi fiori potrebbero danneggiare i bambini. E poi chi li manda?" inizio ad essere curioso e preoccupato, soprattutto preoccupato.

"Sua Maestà il Re, in persona! Vedete ... c'è anche un biglietto con lo stemma! Monsieur ... dovete assolutamente aprire il biglietto ... e comunque ... cosa dovrei fare con gli altri cento cesti di fiori?"

"Cento?! Ma ... no, no, che rimangano nel salone!" poi mi volto verso mia moglie. "Cosa significa?!"

"Andrè ... come vuoi che lo sappia io? Sono giorni che non ho neppure il tempo per una passeggiata in giardino ... secondo te come faccio a sapere perché sono arrivati questi fiori!" sbotto un poco scocciata mentre mi avvicino a Michele, osservo i fiori e afferro il biglietto. "Uhm ... magari qui c'è la risposta a tutte le tue domande, mio caro marito." Sorrido mentre ruoto il biglietto tra le dita, ottima carta, stemma reale, profumo di rose.

Michele continua: "Madame le Conte, lu Padrun mi ha detto di riferirVi che penserà lui a rispondere al Re."

"Ah ... adesso mio padre vuole immischiarsi anche in questo? E senza neppure avere letto il biglietto?" sbuffo un poco scocciata. "Però devo dire che questi fiori sono magnifici, non trovi Andrè? Tutti fiori di serra ..."

"Vedo ... Oscar, ho l'impressione che il Re si sia fatto delle strane idee sul tuo conto."

"Davvero? Tu credi che ... dopo quanto accaduto nello scorso viaggio, il Re sia ancora ... come dire ..."

"Invaghito di te." Rispondo deciso, un poco geloso e scocciato da tutta questa situazione.

"Andrè! Dai, non è possibile." rispondo decisa.

"Leggi il biglietto!"

"Uhm ... sei curioso, vero?!" domando mentre sorrido un poco maliziosa, mi piace quando Andrè è un pochino geloso.

"Si, lo sono."

Mi allontano di un passo, rompo il sigillo e leggo il biglietto, cercando di impedire ad Andrè di sbirciare. "Ah ..."

"Cosa è scritto? ..."

"Ci sono gli auguri per la nascita di François ... auguri a me ... a te ed anche a Sophie, che ora è diventata una sorella maggiore! Un bel pensiero, non trovi?" sorrido mentre lo osservo, quanto è bello il mio Andrè!

"Un pensiero fin troppo bello, visto che di sotto ci sono altri cento mazzi di fiori!"

"Beh ... vorrà dire che li useremo per addobbare il castello! Oggi si celebra il matrimonio di Jolande e Robert ... e noi qui non abbiamo altri fiori! Un regalo che arriva al momento giusto, non trovi?"

"Uhm ... ottima idea!" fronteggio Michele e dico: "Sentito?! Dai ordine che i fiori vengano usati per i futuri sposi!"
"Si, ai Vostri ordini Conte!"
"Aspetta! Porta via anche questi! ... Portali alla Marchesa Jolande, dille che è un omaggio da parte mia e di Oscar."

"Si, subito Monsieur!" sollevo con fatica questo enorme cesto e, traballando, esco dalla stanza. "Michele vai di qua, Michele vai di la ... e certo, tanto sono io a dover sfacchinare con questo cesto in braccio!"

Osservo André, è alquanto stizzito, mi avvicino, domando maliziosa: "Possibile che un omaggio floreale possa turbarti così tanto?"

"Ma senti un po' chi parla ... forse tu non sei leggermente gelosa?!" domando mentre mi avvicino a mia moglie sorridendo. "Forse non hai sparato ad una mela ... e anche ad una cameriera?!"

"Chi? Io?! ... Non ricordo ..." rispondo con aria innocente, mentre ripenso a quanto ho fatto in passato.

"No e? Quindi ... se questa sera venisse qui Madame Giovanna Battista con la sua fidata cameriera ... tu ne saresti entusiasta, vero?!"

"CHE? COSA? Non scherzare!"

Sento la voce decisa di Oscar, sussulta appena e risponde rapida, guardandomi dritto negli occhi.

"Lo vedi che sei gelosa? Anzi ... gelosissima! Ah ah ah ah!"

"Forse tu no?!" avanzo, lo fronteggio. "Vuoi che porga i miei ringraziamenti al Re?! Magari lo invito a cena!?"

"E magari vorresti anche concedergli un ballo? Con un vestito da sera, lungo e largo? Assolutamente no!"

"Suvvia non essere geloso! Sai bene che non mi interessa nessuno che non sia tu!" Sfioro le sue labbra.

"Lo so ... ma mi piace sentirtelo dire" sussurro sulle sue labbra, poso un leggero bacio, la stringo un poco a me, fino a quando arriva Beau, afferra i miei pantaloni e tira.

"Ehi ma cosa vuoi?"

"AUUUUUUUUU"
"Beau ... fa silenzio!"
"UUUUUUUEEEEEEEEEE!"
"Ecco, bravo. Lo hai svegliato!"

Avvolgo i fianchi di mia moglie. "Su andiamo, la patria ci chiama! Ah ah ah ..."

"La patria, eh?" alzo gli occhi al soffitto mentre mi avvicino alla culla di François. Sento un odore non proprio piacevole. "NO no no ... questa volta è tutto tuo, Andrè!" indietreggio di un paio di passi. "Forse Beau voleva avvisarci della puzza?"

"Chissà perché non avevo dubbi! ... Su François a noi due!"

"Ecco bravo ... lo voglio pulito e profumato!" poi mi avvicino a Sophie, la vedo storcere un poco il nasino e svegliarsi. "Piccola mia ... se assomigli a me ... vieni, meglio se ci allontaniamo da qui!"

Con il mio cestino di fiori in mano cerco la stanza di Madame Jolande. "Uff ... povero me ... sto girando tutto il castello con questi fiori!", poi busso deciso.
TOC TOC TOC

Sono nella mia stanza, indosso solo una vestaglia in lana e seta in attesa di infilare il mio abito da sposa. Certo non è nulla di ricercato ma io sono felice così. Nel mio primo matrimonio avevo uno stuolo di damigelle, cameriere e un abito ricco. Ma è stato tutto un disastro. Sposata ad un vecchio. Ora invece, entro sera sarò una sposa felice, con il mio Robert. Mi ammiro davanti allo specchio, passo una mano sul tessuto liscio e morbido. Peccato solo che Joséphine, a cui devo tutto ciò, sia ancora allettata a causa delle fatiche del parto. Il parto ... chissà se avrò la fortuna di avere dei figli, me ne basterebbe anche solo uno ...alla fine non sono proprio giovane. Sorrido ... giovane ... ih ih ... ho la stessa età di Joséphine!

Michele borbotta fuori dalla porta con il cesto di fiori in mano. "Oh Signur quanto pesa! ... Madame sarà nella toilette, provo a bussare ancora."
TOC TOC

"E adesso chi è che bussa? Uff ..." mi avvicino a passo spedito verso la porta della mia stanza e la apro decisa. Davanti a me vedo un enorme cesto pieno di fiori. "Oh ma ... ma ..." resto senza parole davanti a questo omaggio così inaspettato.

"Marchesa, Vi porgo un omaggio da parte di Madame le Conte e consorte."

"Oh ... Michele ... vieni entra ... è ... enorme! Ma ... come hanno fatto? Loro ... sono davvero persone speciali!"

"... Si, molto speciali..." Sussurro mentre poso l'enorme cesto in un angolo della stanza.

"Eh .. Michele dimmi ... Robert ... è ... insomma ..."

"Ditemi Madame ..."
"Insomma ... Robert è pronto? Emozionato? Sai ... mio fratello è superstizioso e non vuole che lo veda prima della cerimonia!"

"Se lo desiderate vado a vedere!?"

"Si, grazie mille Michele. E poi vieni a riferirmi ... e portagli i miei saluti. Oh ... sono così emozionata!"

"Ai Vostri ordini Marchesa!"

Vedo Michele fare un piccolo inchino ed uscire spedito. Chissà cosa starà facendo ora il mio Robert.

Appena vedo andare via Michele, vedo fare irruzione Josephine, sorrido, l'abbraccio. "Mia adorata sorella, che bello vederti in un momento tanto importante per me!"
"Mia cara Jolande, non potevo lasciarti senza la mia presenza in questo giorno tanto importante per te!?"
La guardo, la scruto con attenzione. "Sono stupita, stai bene? Sei sicura di farcela?"

"Ma certo, mia cara! Ho partorito ormai otto volte ... vedrai quando proverai anche tu!" poi mi volto un attimo e la osservo per bene, "Perché tu mi renderai ancora zia, vero?"

"Oh lo spero! Sai desidero tanto avere un figlio da Robert!" prendo le sue mani, la porto verso l'armadio dove è posto l'abito da sposa posto sul manichino. "Guarda com'è bello?! E' un regato di tua madre. Madame Marguerite è così buona!"

"Si, devo dire che mia madre è una donna eccezionale ... certo per riuscire a sopportare le stranezze di mio padre ... una vera santa, credimi Jolande!" alzo gli occhi al cielo, molto più che santa, devo dire.

"E i fiori!? Guarda che magnifico omaggio da parte di tua sorella Oscar!"

Osservo i fiori, mi avvicino. "Davvero magnifici! Ma dove li avrà trovati?"

"Non saprei ... ma è il pensiero che conta." sento bussare accompagnato da una voce familiare. "E' tua madre!"
"Jolande, posso entrare?"

"Certo Madame! Prego, venite!" rispondo felice, questa famiglia è davvero splendida.

"Jo sei qui?! Come ti senti figliola?"

"Molto bene, Madre. Grazie. Augustin è un neonato davvero carino! Pensate che non disturba affatto, dorme mangia e fa la cacca. E soprattutto ... adora stare in braccio a Charles! Ah ah ah!"

"Mi fa piacere! ... Jolande, mia cara, sei pronta per il grande evento?"

"Oh si, devo ancora vestirmi ma ... sono davvero felice ed emozionata. Oh Madame, non so davvero come ringraziarvi! È tutto magnifico! Il vestito, i fiori, il castello! Senza di Voi ... sarei ancora legata a quel pazzo."

"Povera figliola! ... Beh adesso non pensarci più, stai per sposare l'uomo che ami. E' questo ciò che conta! ... Dimmi, riguardo all'acconciatura per i capelli hai deciso cosa mettere?"

"Vorrei una cosa semplice. Secondo Voi è possibile?"

"Dimmi, cara, cosa posso fare per te?"

"Avete già fatto così tanto! Non smetterò mai di ringraziarvi. Voi, le Vostre figlie e persino Vostro marito ... anche se devo ammettere che è un poco ... antico!" abbasso un poco lo sguardo, imbarazzata, alla fine il generale è un brav'uomo. Strano ma bravo.

"Solo quando vuole! Ih ih ih ... sembra un duro ma in realtà non lo è."

"Beh ... scusatemi ma ... ha preteso astinenza per me e Robert! Sono mesi che noi ... oh, non fraintendetemi, gli sono grata per tutto questo ... ma in certi momenti è un vero cerbero, un tiranno!"

Jo ribatte: "Hai ragione Jolande, mio padre è un tiranno! Pensa che prima che ci sposassimo, tuo fratello ed io ci siamo nascosti ovunque pur di farlo e ti dirò di più, a mio padre glielo abbiamo fatto sotto il naso, perfino sul suo letto!"
Marguerite ribatte: "Jo, ma ti sembra il caso di scendere in simili dettagli?"
"Sto solo raccontando la verità!"
"Eh, sarà anche la verità ... ma ti ricordo che sono sempre tua madre! Anche se hai superato i quaranta ormai!"

"Ohhh quante storie! Eppure l'avete fatto prima di me!" poi guardo Jolande. "Su devi vestirti! Dovrai essere perfetta!"

"Si ... sarà una serata magnifica! L'ultima notte di questo 1789 sposerò il mio Robert!"

Sono nel mio studio, chissà se Charles si è occupato del discorsino pre-matrimoniale con il futuro marito di sua sorella? Uhm ... ne dubito. Meglio che me ne sinceri personalmente! Tiro la cordicella e suono il campanello, e speriamo che arrivi qualcuno in fretta!

Una cameriera apre la porta, s'inchina e dice: "Avete chiamato Generale?"

"CERTO! Credi forse che il campanello abbia suonato da solo? Uff ... in questa casa non funziona nulla! Voglio che mandi subito qui da me Charles e Robert. Immediatamente, sono stato chiaro?!" tuono deciso mentre vedo la cameriera, povera sventurata, tremare un poco. Ih ih ... bene bene ... incuto ancora un sano terrore.

"Agli ordini Signore!" mi inchino nuovamente e lascio lo studio in tutta fretta, quasi inciampo nelle mie gonne, talmente sono agitata e spaventata da questo uomo.

"Povero me ... però ... ih ih ... guarda come corre via spedita! Bene bene!" sorrido soddisfatto quando vedo passare Nanny.

Entro nello studio. "Augustin hai una faccia strana, va tutto bene?"

"Bah ... potrebbe andare meglio ... se solo in questo castello il personale fosse più efficiente! Nanny ... solo quando sei tu a dirigere la casa va tutto bene!" aggiungo deciso, la cara Nanny è unica nel suo lavoro.

"Augustin devi capire che siamo in troppi, non è facile che tutto vada come tu vorresti! Tanto per dirne una, in questo momento il Re sta discutendo animatamente con Giovanna!"

"E noi li lasciamo discutere! A me adesso servono Charles e Robert! Ma tu piuttosto ... hai visto che bel nipotino che ci hanno dato? Ih ih ih!"

"Eh no! Devi sapere che questa volta sono pienamente d'accordo con Giovanna! Il Re è molto pretenzioso, è in cucina alle prese con le pentole, dice che Giovanna non sa cucinare e sapete cosa succede!? La cucina puzza! Eh si, perché il Re fa uso eccessivo di aglio e cipolla! Io non sopporto quegli odori tanto forti!"

"Aglio e cipolla? Ma ... per il banchetto di questa sera? ASSOLUTAMENTE NO!"

"Puzza così tanto che l'odore stenderebbe perfino un cavallo!"
"Allora fate entrare la bestiaccia di Andrè! Ah ah ah … magari la bestia si calma un poco e capisce che in questa casa comando io!"

"AUGUSTIN! Quel caro cagnolino è un animaletto davvero delizioso! Carino, educato e poi mi vuole bene!"

"Ama te, a me invece urina sulle gambe! Quindi con una scusa portalo in cucina magari farà la fine di un cavallo! Ih ih ih ..."

"Tu ... tu ... sei un mostro, Augustin! Un vero mostro!"

"Sarà ma l'idea mi diverte!"
TOC TOC
"Devono essere loro. AVANTI!" Vedo entrare Charles e Robert.
"Ci avete fatto chiamare Signore?" Domanda Charles.

"Certo, venite. Devo parlare con voi due." Poi osservo nanny ed aggiungo: "Vuoi restare?"

"Sicuramente saranno affari da uomini ed io ... resto!" Mi accomodo sulla poltrona, incrocio le braccia e con tono perentorio dico: "Ti conosco Augustin, sono sicura che vorrai fare un discorsetto prematrimoniale a Robert. Bada a non esagerare!"

"Ih ih .. Nanny ... l'ho fatto a tutti i miei generi ... vuoi che non me ne occupi? Anche perché ..." mi volto verso Charles ed aggiungo: "Immagino che TU non ci abbia neppure pensato!"

"E' così! Non ho nulla da dire a mio cognato, ormai sa già tutto!" rispondo fiero e deciso, non sarò mai come lui, io.

"Beh ... io invece ho molto da dire! Charles, prendi i bicchieri dal mobiletto e metti il brandy, veloce!"

"Sissignore!" Vado verso il mobiletto, giro la chiave, apro la porticina e tiro fuori il vassoio, quattro calici e la bottiglia di Brandy e lo verso.

"Bene ... ed ora veniamo a noi ... Robert." Mi volto ed osservo questo ragazzo dritto negli occhi "Innanzi tutto, sappi che dopo il matrimonio entrerai a fare parte della mia famiglia, ragazzo. E questo significa che dovrai essere un perfetto gentiluomo. Guai ... dico guai, se oserai mancare di rispetto a Madame Jolande"

"Mancare di rispetto a Jolande?! No, no! Cosa dite Signore!? Io amo Jolande, lei è tutta la mia vita."

"Bene ... dovrai esserle fedele, nel corpo ... uhm .. e nello spirito. Mi sono spiegato? Perché se dovessi scoprire che così non è ... dovrai vedertela con ME, visto che tuo cognato con le armi è un poco ... impacciato. Ma ora veniamo alle cose pratiche!" afferro il bicchiere, faccio roteare appena il liquore ambrato e ne bevo un bel sorso, mentre mi accomodo sulla poltrona, proprio a fianco di Nanny. "Su su ... sedetevi anche voi due, non vi mangio mica ... non ancora almeno!"

"Sissignore!" Rispondiamo in coro.

Non so come faccia il marchese a sopravvivere con un suocero così!

Sono seduta comodamente sulla poltrona e ascolto divertita. Certo che Augustin sarà anche folle ma quando vuole sa fare discorsi sensati.

"Come intendi mantenere la tua sposa ... e la tua famiglia?!" domando mentre lo scruto per benino.

"Come ho sempre fatto, lavorando."

"Uhm ... e che lavoro faresti?!" domando sospettoso.

"Quello che ho sempre fatto, lo stalliere."

"Ah ... e per quale nobile famiglia vorresti lavorare?!" domando sorridendo sornione. Questo ragazzo vuole sposare una marchesa e farla vivere come una stalliera! Ma è tutto matto!

"Ecco ... potrei lavorare per Voi ma se non mi volete, potrei andare a chiedere alla corte Sabauda ..."
Charles interviene e con tono deciso ribatte: "Tu non andrai a lavorare da nessuna parte, lavorerai con me! Sposerai mia sorella e comprenderai che non potrà MAI diventare la moglie di uno stalliere! Mi affiancherai nei miei affari e ..."
Nanny esulta: "Bravo ragazzo! ... Augustin immaginavi di avere un genero tanto equilibrato e generoso?"

"Nanny …" spalanco le braccia in un gesto ambiguo. "E dimmi Charles … hai provveduto anche alla dote?"

"Sissignore! A mia sorella non mancherà nulla."

"Una dote cospicua, spero. E spero anche che tu abbia provveduto al suo corredo!"

"Ovviamente! E' una Liancurd, dovrà avere tutto ciò che le necessità."

"Uhm ... una Liancourt ... che vive nella mia casa ... come te, non dimenticarlo! A tale proposito, Nanny ha preparato una bella stanza, dotata di tutti i comfort, in cui farvi trascorrere la vostra prima notte di nozze ... ed anche la luna di miele!" e qui inizio davvero a sorridere, voglio proprio vedere cosa accadrà!

"Grazie Signore ..." Sussurra Robert.

"Ovviamente mi aspetto che tu ti prenda cura di Jolande ... alla fine la considero un po' figlia mia. E io, per le mie figlie, voglio solo il meglio!"

"Signore, amo Jolande, per lei darei la mia vita."

"Non è questo che intendo ... ma andrà bene, almeno per ora. Adesso vai a farti un bel bagno, indossa il vestito per il matrimonio e fatti trovare pronto. Ah ... e questa notte ... mi raccomando, rendila felice!"

Annuisco. Le parole del Generale mi mettono in imbarazzo, ma che razza di discorsi fa?!

"Robert! Non fare quella faccia! Non sai che le donne vanno trattate bene? Vezzeggiate? Assecondate! Vanno rese felici" poi mi volto verso Charles ed aggiungo: "Vero Charles? Tu non fai forse così con mia figlia?"

"Signore, come tutti sapete, sono il suddito della bella ed esuberante Joséphine."

"Ecco, vedi Robert, così deve essere! E tu sarai lo schiavo di Jolande! Sono stato chiaro?" Poi mi avvicino di un passo, lo guardo dritto negli occhi ed aggiungo: "E se non la renderai felice dovrai vedertela con me!"

Sorrido appena, sussurro: "Sono già il suo schiavo ..."

"Uh ... in questi mesi TU devi averla solo corteggiata ... vero Robert?" lo osservo per bene, dall'alto della mia statura, dritto, fiero e possente. Gli incuto anche un sano terrore, esattamente come deve essere.

" ... Si ... certo che si, Signore."

"Bene ... è tutto ... puoi andare ... ma ricorda che io ti controllo!"

"Ecco ... lo so, me l'hanno detto che Voi sorvegliate tutti."

"Appunto! Stai in guardia! Non fallire! Non deludermi!"

Charles posa una mano sulla spalla di Robert e dice: "Andiamo! ... Ci attende una lunga giornata!"

"E soprattutto una lunga notte!" Poi scoppio a ridere soddisfatto. Osservo Nanny, mi sembra contrariata. "Cosa c'è adesso? Non sono forse un buon padre?"

"Sei uno sfacciato!"

"E perché mai?" domando mentre mi riaccomodo sulla mia poltrona.

"Parlare in questo modo e di certe cose davanti a me che ti ho allattato. Vergogna!"

"Beh ... non capisco perché mai dovrei vergognarmi! Ho fatto solo quello che andava fatto, come ho fatto con tutti i miei generi"

"Basta! Meglio che vada in cucina. Dovrò far aerare l'ambiente, visto che il Re ha tritato una montagna di aglio! ... Non voglio che nel salone arrivi quell'odore sgradevole in un giorno tanto importante per gli sposi!"

"Con tutti i fiori che ha ricevuto Oscar ... questo castello sembra una serra!"

"Nemmeno il profumo di tutti quei fiori riuscirebbero a coprire la puzza di aglio."

"Beh, allora va ... voglio che il castello sia tutto ben profumato!"

"Vado ... Generale!" Concludo sarcastica.

"Vai vai ... generalessa! Con te questo castello viaggia ordinato e preciso!"

Osservo mia moglie mentre afferra un completo dall'armadio, un completo maschile ovviamente. Uno dei suoi soliti, di quelli che indossava prima delle gravidanze. "Oscar ... vuoi indossare quello? Intendo ... per il matrimonio e la festa?"

"Forse ... non va bene?" domando mentre osservo il completo. È uno di quelli che ho sempre messo per le grandi occasioni, elegante ma sobrio, composto, adatto a noi Jarjayes.

"Si ... cioè ... lo sai che a me va bene qualsiasi cosa che ti renda felice ma ... sei sicura che ti vada bene?" domando un poco titubante, non vorrei che si arrabbiasse per la domanda.

"Dimmi la verità, vorresti che indossassi un abito femminile, vero?"

"Se posso essere sincero ... si. Vorrei vederti con un bell'abito, vorrei ballare anche. Ma lo sai che io ti amo comunque ..."

"Uhm ... si, hai ragione, sarebbe strano ballare con un altro uomo! Ah ah ah ..." osservo l'espressione preoccupato di mio marito. "E va bene, indosserò un abito da donna. Adesso non mi resta che sceglierne uno ... vediamo! ... Forse questo bordeaux ... o forse quello turchese ... oppure ... su Andrè dammi qualche suggerimento! ... Quale ti piace di più?"

"Davvero? Tu ... Oh Oscar!" mi sento un poco commosso, mi avvicino a lei da dietro e la abbraccio, posando il volto sui suoi capelli. Profumano di rosa, la mia rosa. "Ti amo" sussurro piano del suo orecchio ... "Quello blu è perfetto ... anche se non nego che quello che preferisco ... è un altro!"

"Quale?"

"Davvero non lo immagini?" domando con tono suadente e voce un poco roca, per il desiderio che provo per lei.

"Oh ma ... smettila Grandièr! E' troppo presto! E adesso ..." lo guardo, arrossisco. "Adesso aiutami a prendere l'abito."

"Lo prendo io, tu non devi affaticarti! Ed io allora metterò un completo che si intoni al tuo abito!" Poi lesto le rubo un bacio a fior di labbra.

Ricambio il suo bacio e mi lascio cullare dalle sue braccia. Mi sciolgo dal suo abbraccio e sussurro: "Dobbiamo sbrigarci ..."

"Si, hai ragione. Ma a te ... ci penso io. Voglio occuparmi io del tuo vestito e di tutto il resto! Niente cameriere!"

"Non ti capisco ..."

"Ti aiuterò io a vestirti!" rispondo deciso mentre prendo l'abito dall'armadio. "Uhm ... le scarpine ... queste?" domando indicando un paio di deliziose scarpine blu e argento, con un tacco non troppo alto, comodo, ma molto, molto femminili.

"Potrebbero andare bene."

"Perfetto!" mi chino appena e le afferro, prima che Oscar possa cambiare idea! "Direi che abbiamo preso tutto?"

"Direi di si ..." rispondo osservando il bottino di mio marito.

In effetti sembra quasi un ladro, forse teme che possa cambiare idea?

Torniamo nella nostra stanza, tra le braccia tengo l'abito, con tutte le gonne, i pizzi e in mano le scarpine. "Bene, a noi due Madame Grandièr!"

"A noi due, Monsieur Grandièr ah ah ah ..."

TOC TOC TOC
"Oscar, Andrè. Posso Entrare?"
Sentiamo la voce di Sabrina oltre la porta della nostra stanza.
"Sabrina, vieni. Entra!"

"Eccomi! Penserò io ai bambini e ... a Beau."

"Grazie! Se vuoi fare venire anche Alain ... per noi non è un problema!"
Bau bau bauuuuuu
"Beau, smettila subito e non fare arrabbiare Sabrina!"

"Lui dovrà occuparsi di Augustin ed è più che sufficiente ih ih ih ..."

"E' un bambino così difficile? Non vorrei che il nome lo influenzasse!"

"Augustin è un bambino tranquillo, mi preoccupa Alain, lui non sa come gestire un bambino."

"Ah ah ah ah!" scoppiamo a ridere in coro. "In effetti faccio un po' fatica a vederlo con un bambino in braccio ... ma sono certo che il nostro Alain sia un uomo pieno di sorprese e risorse!"

"Si, ma non con i bambini! Ah ah ah ..."

"Bene Sabrina, noi andiamo di sotto. Fammi chiamare per qualsiasi cosa ... soprattutto quando François reclamerà il suo pasto ... " lascio la frase in sospeso, questo essere quasi una mucca mi lascia sempre un poco perplessa, certo è un dono ma è anche una fatica.

"Stai tranquilla, andate pure."

Porgo il braccio alla mia Oscar, la vedo sorridermi appena, magnifica in questo abito blu, non troppo scollato, che mette in risalto il colore dei suoi occhi. Ha voluto i capelli appena raccolti, lasciati liberi sulla schiena. Una cosa semplice. Un solo gioiello al collo, il regalo che le fece suo padre, e due anelli, quello di fidanzamento e la fede nunziale. Nulla di più. Semplice, sobria ma elegante, soave, leggera. Mi sorride, si appoggia e scendiamo di sotto, pronti per assistere alla breve cerimonia. Per non fare prendere freddo a Oscar e a Joséphine, che hanno da poco partorito, Padre Giacinto ha fatto allestire un piccolo altare nel salone, ben riscaldato dal grande camino.

Entriamo nel salone, siamo gli ultimi ad arrivare. Mi guardo attorno, questa sera abbiamo diversi ospiti "Andrè, hai visto? Ci sono anche il colonnello D'Agout con la moglie, Girodelle con Elena, i conti di Costigliole e ... accidenti, c'è anche la sorella del conte ... ci sarà anche quella sgualdrinetta che ha per cameriera!"

"Temo di si, Oscar. E senza dubbio Madame avrà portato anche quelle due bestie ... quelle che tanto adorano tuo padre!"

"Spero che non rovinino il matrimonio."

"Non credo Oscar ... mi preoccupa la festa che seguirà. Anche perchè ... è la notte dell'ultimo dell'anno! Resteranno tutti qui per pernottare"

"Già ..."

"Anna sei pronta?"
Rispondo mentre infilo l'ultima forcina tra i capelli: "Si. Ecco fatto! Possiamo andare?"
"Anna come ti senti?" guardo il suo ventre, è decisamente gonfio.
"Bene, grazie ..."
"Sei così radiosa!"
"Sei sempre così dolce, Armand!" Rispondo mentre guardo il piccolo Augustin nella culla poi dico alla cameriera: "Occupati di lui."
"Si, Contessa!"
Carlo si guarda allo specchio e dice: "Padre Vi piace il mio nuovo vestito?"

"Certo Carlo! Sei bellissimo ... ma non potrebbe essere altrimenti!" sorrido soddisfatto, mio figlio è uno splendore, un vero ometto.

Stringo la mano a mio padre e dico: "Madre, Vi dispiace se affianco mio padre?"

"Assolutamente no, Carlo. Ora andiamo ... credo che saremo gli ultimi ad arrivare! Non vorrei che il generale ci richiamasse all'ordine!"

"Si, Madre." Rispondo allegro.

"Carlo non dirmi che ti divertono le urla di zio Augustin!?"

"Padre ... lo zio Augustin è tanto simpatico! Voi forse non trovate?" aggiungo con sguardo innocente mentre vedo un bel gattone, con il pelo lungo lungo, tutto lucido, salire le scale leccandosi i baffi.

"Molto!" osservo il felino. "Ma cosa ci fa un gatto in casa?!"

"Darà la caccia ai topi!" rispondo allegro mentre lascio la mano di mio padre per avvicinarmi alla bestiola. Mio padre intanto si avvicina allo scalone.
"Micetto! Vieni qui ... micetto!"

"Non ci sono topi nel palazzo! E poi ... Carlo sta attento, potrebbe graffiati!"

Cerco di afferrare la coda del gatto quando lo vedo scattare rapido addosso a mio padre, miagolando furioso. Si getta tra le sue gambe facendolo inciampare, purtroppo è sul bordo del primo scalino.
Un urlo distoglie la mia attenzione da Carlo, alzo appena lo sguardo e vedo Armand scivolare sullo scalone, per colpa del gatto che si è intrufolato tra le sue gambe.

"AHHHHHHHHH …"

"Armand!" urlo mentre lo vedo ruzzolare da uno scalino all'altro, fermandosi solo sul fondo dello scalone. Alzo un poco la gonna per cercare di scendere rapida quando vedo un gran trambusto, evidentemente l'urlo di Armand ha richiamato tutti gli abitanti del castello.

Vedo il fratello del Padrun rotolare per l'intero scalone fin ad arrivare di sotto. Mi porto le mani alla bocca, urlo: "OH SIGNUR! EMINENZA!"
Michel si precipita dal mal capitato e ribatte: "Calmati Madamina ..."
"PADREEEE ..."
A passo veloce Anna si precipita per le scale e raggiunge il suo amato. "ARMANDDDDD ..."

Sento un gran trambusto arrivare dalle scale, esco rapido dal salone seguito da mia moglie, Oscar e tutti gli altri membri della mia magnifica e numerosa famiglia.
"ARMAND! MA COSA COMBINI!" mi avvicino a mio fratello, subito mi raggiunge Lasonne. "Edmund ... dimmi che è ancora vivo!"

"Augustin ... non esagerare!" rispondo al mio amico. Poi sento la voce dell'anziano generale. "Armand! Vuoi forse raggiungere l'Altissimo?"

Giovanna risponde: "Sarebbe l'unico degno di raggiungerlo!" mi precipito da lui. "Eminenza, Cardinale come state?"

"Ohi ohi ohi ... Signore ... perché mi hai dato questa sofferenza?!"
Sento la voce di mio fratello, sembra essere tornato ad essere un sacerdote ... ammesso che lo sia mai stato.

Mi piego sulle ginocchia, accarezzo il viso di mio marito. "Armand, caro, stai bene?"

"Ohi ohi ... non molto Anna ... non molto ... dannata bestiaccia, è stato il maligno a mettere quel gatto sulla mia strada. Si sa che il gatto è il diavolo in terra!" Poi mi segno rapido. "Signore ... supererò anche questa prova!"

Il nonno si appoggia al bastone sorretto da Lorene, dice con tono grave: "Sei uno Jarjayes! Alzati e cammina!"

"Certo che sono uno Jarjayes ... ma mi chiamo Armand ... mica Lazzaro! Ohi ohi ohi" Poi vedo la bestiaccia pelosa osservarmi soddisfatta.

MIAOOOOOOO

"E allora dimostralo! Rimettiti in piedi! C'è un matrimonio da celebrare!"

"Mica lo celebro io, Padre! Forse non ricordate che sono un laico?"
Finisco la frase e sento come un venticello al mio fianco, una carezza, poi un ululato.
AAAUUUUUUUUUU
É Beau che si lancia dalle scale e cerca di afferrare l'emissario del maligno.

Sento la voce di mia nuora Marguerite. "Santo cielo ma cosa sta succedendo?"
Luisa ribatte: "E' un segno del cielo, non dimentichiamo che questo è un matrimonio riparatore, quei due sono stati amanti!"
Joséphine fuori di sé ribatte: "Sta zitta cornacchia! Non osare offendere Jolande!"

"E invece io parlo! Qui ha ragione lo zio, serpeggia il maligno nell'aria!"
BAUUUU
"Andrè, guarda Beau ... sta per azzannare il gatto ... guarda come scappa il felino!"
"Oh si ... Beau è un cane da caccia!"

Augustin interviene e con tono imperioso dice: "Ci mancavano solo le bestie, il ruzzolone di Armand e la cattiva lingua di Luisa. Ora basta! Armand, come ha appena detto nostro padre sei uno Jarjayes riprenditi immediatamente!"

"Bene, adesso che siamo giunti tutti possiamo sederci ed attendere l'arrivo della sposa." sento la voce di mio padre, decisa. La sala è stata allestita molto bene, padre Giacinto ha avuto un bel pensiero per me e Joséphine. I miei pensieri vengono interrotti non appena ci sediamo dall'urlo di mio padre: "CHARLES! MUOVITI! ACCOMPAGNA TUA SORELLA ALL'ALTARE!"
Sento l'urlo di mio suocero.

"Jolande ... chissà cos'era tutto quel trambusto! E adesso ci mancavano solo le urla del generale."
"Del cerbero vorrai dire! Ancora adesso mi chiedo come tu possa resistere!"
"Eh ... mia cara ... c'est l'amour! Ma vieni, il tuo Robert ti sta aspettando ... e non dimenticare che è grazie a quel cerbero, come lo chiami tu, se questa notte potrai sposare l'uomo che ami!"

"Oh Robert! Ormai manca poco alla nostra unione ..." osservo il crocifisso attaccato alla parete e sussurro: "Grazie Signore per aver messo sulla mia strada quel cerbero di Generale!"

Toscana, Villa Dosi Delfini

Terry: "Aizram ho visto in un documentario una villa e che villa! Villa Dosi Delfini in Toscana. Portiamoli lì ma ... visto che siamo a carnevale organizziamo un bel ballo in maschera e poi ovviamente penseremo a uno scherzetto."

Aizram: "Ih ih ... uno scherzetto ... a danno di chi?!"

Terry: "Come di chi!? Ma dell'intero cast di Avventura!"

Aizram: "Ahhhh ... di tutti? Quindi non ci concentriamo solo sul nostro creaturo? ih ih ih!"

Terry: "Vedi, vorrei che tutti parlassero in toscano senza capirsi. Sai che divertimento? Beh ... però visto che ne tu e ne io conosciamo il dialetto toscano dovremmo munirci del traduttore Google."

Aizram: "L'italiano, il cosiddetto volgare, discende proprio dal dialetto toscano ... alla fine noi parliamo la lingua di Dante! Non sarà di certo un problema!"

Terry: "Quindi non ci resta che trascorrere qualche ora in allegria! Apriamo il traduttore e catapultiamo tutti in Toscana!"

Aizram: "Terry! Non dimenticarti dei costumi!"

Terry: "Uhm ... che ne diresti se fossero tutti con i costumi della famiglia Addams?! Tranne Armand, lui dovrà indossare l'abito del Papa e Anna da suora."

Aizram: "Ah ah ah ah! No davvero! Tu mi vuoi morta ... dal ridere! Ah ah ah ah! Armand Santo Padre! Non ce lo vedo davvero!"

Terry: "Ehhh ma con noi tutto è possibile! Vedrai, il vecchio Reynier ne sarà felice e al Vecchio pazzo non dispiacerà ah ah ah ..."

Aizram: "Loro di sicuro saranno felici! E' il loro vero sogno! Ih ih ih!"

Terry: "Perfetto! Bene ... Portiamoli alla villa, sarà Giovanna con il suo Toscano a ricevere la truppa. Uhm ... sto pensando ..."

Aizram: "Dimmi ... non tenermi sulle spine ... o vuoi forse fare un dispetto anche a me? Alla tua compagna di avventure, piumosa piumata di piuma magica?"

Terry: "Dunque Gomez Addams sarà impersonato dal vecchio pazzo, Marguerite dovrà vestire i panni della moglie Morticia con tanto di parrucca nera, Oscar e André saranno Mercoledì e Pugsley ... ovviamente anche Oscar dovrà indossare una parrucca con le trecce, poi Reynier indosserà il costume dello zio Fester con tanto di occhio nero, Lorenne sarà la nonna e ovviamente Michele sarà Lurch il maggiordomo ah ah ah ... uhm ... Giovanna ... beh ... anche lei indosserà un costume nero magari da strega e per il resto della compagnia le donne avranno un costume da Charleston e gli uomini da Gangster. Cosa ne pensi?"

Aizram: "Uhm ... perfetto direi! Allora procediamo! Ah ... al generale devi fare i baffetti ... non dimenticarlo!"

Terry: "Ih ih ... Non vedo l'ora di divertirmi! Forza ... si parteeee ..."

Aizram: "Si si ma ... e noi? Cosa indosseremo?"

Terry: "Tu cosa vorresti indossare?"

Aizram: "Un abito nero ... mi snellisce!"

Terry: "Nero? Io ho pensato di vestirmi da strega come Giovanna, tanto sono un'Arpia!"

Aizram: "E quindi nero anche per te! Lo vedi? Abbiamo li stessi gusti!"

Terry: "Uhmmm ora che ci penso, non va bene che Giovanna indossi il nostro stesso costume magari lei sarà Alice nel paese delle meraviglie!"

Aizram: "Ma no, dai! Giovanna la facciamo proprio strega ... con il nasone ed un bel brufolone sulla punta! E pure la gobba!"

Terry: "Ah ah ah ah ... hai ragione ah ah ah ... sarà perfetta!"

Aizram: "Allora procedi! A te la piuma magica"

Terry: "Andiamo! VIAAAAAA ..."
Villa Dosi Delfini

Generale: "Oh ma ... dove siamo finiti?"
Reynier: "Sciocco di un figlio, più di preoccuparci di dove siamo finiti, mi chiedo cosa indossi!" Mi guardo intorno. "Marguerite ma cosa sono quegli orribili capelli neri?! Dov'è finita la tua magnifica chioma bionda?" continua a guardarmi intorno. "Siete tutti vestiti in modo strano ma cosa succede?! Oscar ma cosa indossi? E tu André? Siete ridicoli!"

Oscar: "Grazie nonno, siete sempre così gentile, carino, comprensivo ... una vera benedizione!"

Reynier: "Nipote guardati allo specchio e mi darai ragione!"

Andrè: "Signor Nonno, anche Voi dovreste specchiarVi perché ... perché siete così buffo ah ah ah ..."

Reynier: "Ma come ti permetti?!" continuo a guardarmi intorno vedo le mie nipoti indossare degli abiti corti, neri, collane di perle lunghissime e piume tra i capelli mentre i loro mariti hanno pantaloni e camice strane. "Santo cielo ma è uno scandalo! MARITI DEGENERI COPRITE IL CORPO DELLE VOSTRE MOGLI, SONO NUDE!"

Charles: "E con cosa, Signore? Forse Voi non lo sapete ma con le Arpie hanno indossato anche abiti più succinti!"

Reynier: "Come?!" la mia attenzione di concentra su un uomo vestito di bianco, è di spalle. "Augustin ma quell'uomo è il Santo Padre!"

Generale: "Non è possibile! Le Arpie non sono così ... bigotte ... di sicuro è uno scherzo!"

Oscar: "Padre, andiamo a vedere!"
Anna: "Armand ma ... sei impazzito?! Perché indossi la veste papale?"

Armand: "COSA? No no no! Io questo coso non lo voglio! Adesso lo tolgo, a costo di strapparlo!"

Anna: "Armand, dove siamo? Ed io cosa indosso?! Sembro un monaco travestito!"

Armand: "Una suora ... ecco da cosa ti hanno vestita quelle due! Dannatissime arpie! Molto dannatissime arpie!"

Anna: "Suora io?! Ma se ho ben due figli e attendo il terzo! Oh Armand ma cosa sta succedendo?"

Armand: "L'ennesimo dispetto, ecco cosa sta succedendo! Alcune volte, mi scoccia ammetterlo, ha ragione mio fratello! Le arpie sono delle vere streghe!"

Anna: "Non capisco lo scopo di tutto questo!? ... Guarda le tue nipoti! Indossano abiti moto corti ... e Oscar ... e tutti gli altri, sono vestiti di nero e sul viso hanno una strana espressione, sembrano usciti dall'oltre tomba ... Ho paura, Armand ..."

Armand: "Non c'è nulla di cui avere paura ... con le Arpie non muore mai nessuno! Al massimo Augustin si fa male al didietro ... ma nulla di più!"

Anna: "Si, ma stavolta ti hanno fatto cadere giù dalle scale ..."

Armand: "Credo che abbiamo sbagliato bersaglio ... sai ... potrebbero avere fatto confusione ..."

Anna: "Le Autrici non sbagliano mai."

Armand: "Oh beh ... non lo sa allora! Ma stai tranquilla ... e aiutami a togliermi questo dannato abito papale!

Anna: "Si" tento di togliere l'abito bianco ma è tutto inutile. "Impossibile, sembra essersi attaccato alla pelle!"

Armand: "NO NO NO NOOOOOO! Io non voglio questo dannato abito!"

Reynier: Augustin ed io ci avviciniamo all'uomo vestito di bianco, lo fronteggiamo e in coro esclamiamo: "ARMAND!"

Armand: "ECCO! Ci mancavate solo voi, ora! Ma no ... no ... non è come pensate! Questo è un incubo! Un vero incubo!"

Reynier: "SIIIIIII Finalmente il sogno è diventato realtà! Armand è stato proclamato Papa!"

Generale: "Finalmente una buona notizia! Evviva le Arpie!"

Armand: "Ma quale buona notizia!? Io sono padre di quasi tre figli!" mi dimeno nel tentativo di strapparmi l'abito. "Maledizione non ci riesco! Grunt ..."

Reynier: "A costo di ripetermi ...EVVIVA LE ARPIE! SANTE DONNE!"

Armand: "SMETTETELA! IO NON SONO PAPA!"

Reynier: "Per questa sera lo sarai ... e tanto basta Armand! E vedi di comportarti a dovere!"

Armand: "Ohhhh ma siete fuori?!"

Reynier: "Scostumato che non sei altro!"

Armand: "Meglio bussare ed entrare, fa piuttosto freddo." Colpisco diverse volte il battente sulla porta.

Jolande: "Robert ma come sono vestita?"

Joséphine: "Cognata, io direi che siamo svestite! … Però i costumi sono molto chic! … Che belle piume … e che dire delle perle!? … Si, mi piace molto!"

Luisa: "Certo! Jo a te piace essere svestita!"

Joséphine: "Luisa smettila! Qui chi indossa il vestito da suora è Anna non noi! Uhm … però Luisa sai di avere delle belle gambe?"

Luisa: "Co … cosa?"

Joséphine: "Forse tuo marito non te l'ha mai detto? … Ah ora che ci penso magari non ti avrà mai vista nuda! Ih ih …"

Luisa: "Jo smettila!"

Vedo il portone aprirsi, Giovanna ci accoglie.

Giovanna: Osservo il Conte Armand esclamo: "Oh Signur … ho di fronte Papa bischero!"

Armand: "Papa?! No, no è uno scherzo delle Arpie! E poi cosa significa Bischero?!"

Giovanna: "Cosa volete che ne sappia!? Non so nemmeno cosa significa bischero."

Armand: "Ma …"

Terry: "Armand te lo spieghiamo noi."

Aizram: "Siamo in toscana e quindi …" mi rivolgo al cast di avventura. "Sentirete e parlerete toscano quindi arrangiatevi!"

Ferdinando: : "Uè ue streghe che non siete altro …"

Aizram: "Vi piacciono i nostri costumi?"

Ferdinando: "Il Vostro abbigliamento è l'ultimo dei miei pensieri …"

Terry: "Allora?!"

Ferdinando: "Qui tutti possiamo pronunciare parole che nemmeno conosciamo ed è pericoloso!"

Aizram: "Pericoloso?! Esagerato!"

Ferdinando: "Non esagero affatto, potrebbe avvenire un incidente diplomatico a causa di questa idea assurda!"

Aizram: "Geniale!"

Ferdinando: Osservo mugliereme. (mia moglie) "Carulì copriti! Hai gambe e braccia di fuori!"

Carolina: "Invece mi piace. Mi vedo benissimo! E poi basta con chisti (questi) abiti settecenteschi! Sono troppo lunghi e scomodi!"

Giovanna: "Signori prima che avvenga una Buriana entrate! Le Vostre lettrici vi aspettano!""

Oscar: "Buriana Ma cosa significa?"

André: "Non ne ho idea. Ho capito solo che dobbiamo entrare."

Generale: "ARPIEEEEE "

Arpie: "Presente!"

Generale: "Qui si parla una lingua che non conosco!"

Aizram: "Siamo in Toscana!"

Generale: "Non si parla l'italiano?! …"

Terry: "Generale non fate il bischero sciorto …"

Generale: "Che?!"

Aizram: "Terry hai capito?"

Terry: "Assolutamente no. Entriamo! … Aizram guarda che bella villa! … Accidenti! … C'è chi si deve accontentare e chi deve vivere in tutto questo lusso!"

Aizram: "Non c'è che dire, è bellissimo!"

Lorene: : "Oh Reynier che magnifica avventura ci hanno regalato le Arpie!"

Reynier: "Lorene, Tre volte bòno vol di' bischero."

Lorene: "Cosa hai detto?"

Reynier: "Chevvòi ne sappia io, sarà stato il Breghi!"

Terry: "Ah ah ah … Aizram sapessi quanto mi diverto ascoltarli!"

Aizram: "Mi sto divertendo anch'io ih ih ih …"

Giovanna: "Michele!"

Michele: " Madamina!"

Giovanna: "Si dà il gesso ai gangheri …"

Michele: "Cosa hai detto?"

Giovanna: "Ma che ne so!"

Armand: "Anna, tu riesci a capire come dicono?"

Anna: "Armand, tutto ciò non ha senso …"

Armand: "E' vero! … mi sembra di vivere un incubo e poi questa situazione mi ricorda il racconto della Torre di Babele!"

Anna: "E' opera delle Arpie …. Caricarsi di legna verde …"

Ferdinando: "Quelle due streghe aver le cheche … Oh San Gennnaro mio, temo di essere posseduto dal maligno! Ma come parlo? … Nelle mani di quelle femmine mi sento un cencio!"

Carolina: "Cencio?! Cosa vuol dire?"

Ferdinando: "Carulì ma che ne so! San Gennà salvate da quelle due Arpie travestite da donne … anzi da streghe!"

Aizram: "Prego Signori venite da questa parte! … Vi mostrerò questa magnifica villa e poi ci accomoderemo tutti a tavola. Da questa parte, prego!

La Villa "dei Chiosi" fu edificata negli ultimi anni del XVII secolo per volontà deifratelli Carlo e Francesco Dosi, ricchi uomini d'affari che avevano trovato nella Pontremoli Granducale un luogo ideale per sviluppare fiorenti commerci tra il porto di Livorno e la pianura Padana.

La storia di Villa Dosi è anche la storia di una famiglia che dalla sua edificazione fino ad oggi è rimasta sempre legata a questo luogo, attraversando periodi di splendore e periodi di abbandono, fino al lungo e impegnativo restauro che ci permette oggi di ammirarla in tutto il suo splendore.

Le prime notizie storiche dellafamiglia Dosisi riferiscono al giuramento di fedeltà fatto alla città di Modena nel 1168 da alcuni membri della famiglia ed alla loro partecipazione a lotte di supremazia che si svolsero in quella città nel XII e nel XIV secolo. La famiglia si trasferì successivamente a Bologna e ancora a Belgioioso in provincia di Pavia; nel 1496 un Guglielmo si trasferì a Pontremoli come comandante del presidio Sforzesco alcastello del Piagnaro.

Nei successivi decenni la famiglia Dosi diede inizio a fiorenti attività commerciali tra Pontremoli, Livorno e Piacenza e raggiunse in breve tempo un notevole benessere. Nel frattempo, grazie ad un'accorta politica matrimoniale, si legano alle più importanti famiglie pieno riconoscimento della famiglia nel contesto pontremolese si ha sul finire della prima metà del secolo XVII quando Nicolò Dosi (1619-1669), figlio di Carlo, viene ammesso al Consiglio Generale di Pontremoli.

Negli ultimi decenni del Seicento, gli eredi del ricco mercante Nicolò Dosi, Carlo e Francesco, fecero edificare e decorare la cosiddetta "casa

si presentano al visitatore proprio all'ingresso della Villa, accompagnati dallo stemma di famiglia (una cicogna, una torre, due delfini) e da cartigli che riportano la data simboli del 1700 per la costruzione dell'edificio.

Ferdinando: "Carulì, la strega Aizram oltre ad essere na femmina bella è anche tanto istruita …"

Carolina: "Uè Ferdinà, un'altra parola per la Strega Aizram e zac … te lo taglio!"

Ferdinando: "Ahhhhh noooo …."

Lupen: "Eccoli! Sono arrivati!"

Rotelle: "Oscar, Andrè, Generale, madame Marguerite da questa parte!"

Generale: "Ecco le donzelle!"

Elektra: "Venite! Dobbiamo parlare con voi!"

Jolande: "Si, l'ho letta diverse volte e attendo sempre l'arrivo di un nuovo capitolo con trepidazione…"

Generale: "Scusate se Vi interrompo ma anch'io attendo la nuova pubblicazione del nuovo capitolo ih ih ih …"

Jolande: "Terry Oscar e Marzia Aizram sono davvero molto brave …"

Generale: "Brave?! Brave in cosa?"

Jolande: "Hanno dato vita a qualcosa di straordinario non solo hanno dato un seguito a Oscar e Andrè con il beneplacito del generale Augustin Reynier De Jarjayes, ma ha dato a noi un luogo dove rifugiarci dalla realtà rivivendo un amore bello e intenso come quello dei protagonisti."

Generale: "Madame, anche nell'anime ho dato la mia benedizione allo stallone e alla giumenta, detto ciò IO mi lamento del fatto che le Arpie si sono accanite contro di me …"

Aizram: "Non è vero! Questa volta non siete stavo Voi a rotolare giù per lo scalone ma Armand!"

Terry: "Beh … ringraziate Aizram perché io …"

Generale: "Lo so, lo so! Voi avreste voluto che fossi io la vittima ma l'altra Arpia si è opposta!"

Aizram: "Ah beh … si, non volevamo che diventaste noioso il Vostro vittimismo."

Generale: "Arg …"

Aizram: "Non arrabbiarteVi! Arrabbiarsi fa male alla salute."

Generale: "Grunt …"

ValeAlcazar: "Charles finalmente si è fatto valere con Jo, rimanendo come aveva detto ben 6 mesi in astinenza...Jo l'avrà vinta lei come sempre ..."

AlexandarAna: "Povero Charles!"

Generale: "No! Povero me!"

AlexanderAna: "Sto parlando di Vostro Genero non di Voi!"

Generale: "Madame calmateVi!"

AlexanderAna: "Dicevo, Povero Charles deve aver preso una grandissima botta in testa, prima era sottomesso a sua moglie adesso è diventato irascibile e vuole avere sempre ragione, Mi sa tanto che l'astinenza gli abbia fatto molto molto male."

Charles: "Madame, l'astinenza non mi ha fatto male, ciò che mi fa male è essere schiacciato dai Jarjayes!"

Arpie: "Su, su!"

Joséphine: "Charles, io non ti schiaccio!"

Charles: "Jo sei la meno indicata a interloquire!"

Joséphine: "Ah no! Io parlo!"

Terry: "Calmati Jo, vedrai che tuo marito tornerà servile come un tempo …"

Charles: "Arpie, mi oppongo!"

Elektra: "A proposito Jo, un altro Augustin? Non bastava tuo padre?"

Joséphine: "Mio figlio è identico a suo nonno quindi mi sembrava doveroso chiamarlo come lui e poi i nomi degli altri mie due figli maschi, li ha scelti Charles quindi stavolta è toccato a me!"

Generale: "Giusto!"

Elektra: "Charles ma che figuracce stai facendo davanti al Generale?"

Generale: "Tigre, Vi riferite al mio povero codino che non c'è più?"

Elektra: "Mi riferisco al codino e anche alla manica, e senza nemmeno impegnarsi, sta solo giocando con te."

Charles: "Il Generale è identico a mia moglie, gli piace infierire."

Joséphine: "COSA?! Charles smettila di accanirti contro di me! Io non ho mai infierito su di te!"

Generale: "Nemmeno io, figliolo ih ih ih … sei tu che dovresti allenarti ih ih ih …"

Lupen: "Generale!"

Generale: "Madame Lupen!"

Lupen: "Siete un dispettoso! Avete umiliato il povero Charlestagliandogli il codino con la spada! Invece di congratularvi con lui che vi ha dato un altro nipote maschio che oltre tutto somiglia tanto a voi!"

Generale: "Dunque anche Voi come Tigre pensate che io voglia giocare e umiliare il mio povero Genero?"

Lupen: "SIIIIII …"

Generale: "Ma no!"

Lupen: "Certo che questa nascita è stata una sorpresa per tutti! Visto che c'è anche un matrimonio in vista, festeggiate insieme pure il battesimo

Joséphine: "Prima si celebreranno le nozze di mia cognata poi il Battesimo di mio figlio! Come già detto, non mi fido di mio padre!"

Generale: "Figlia mal fidata!"

Rotelle: "Mi caro generale avete passato un bel Natale, vi faccio tanti auguri per queste bellissimi novità, è arrivato il vostro erede poi un altro nipotino uguale a voi con il vostro nome però siete un po' birichino con il povero Charles …"

Generale: "Anche Voi Vi unite al pensiero delle altre lettrici?"

Rotelle: "Certo! Vostro Genero oltre che vi ha dato tre nipoti maschi in verità, questa volta non sapeva neanche che la moglie fosse incita e voi infierite su di lui. Voi vi siete divertito ma lui no, e poi anche davanti ai figli."

Generale: Mia gentile Madame Rotelle, il mio Natale è stato in effetti magnifico, superlativo, eccezionale! E' nato il mio nipotino, il mio François! Va bene ... è arrivato anche un altro Augustin ... ih ih ... sono certo che metterà in riga quei due lussuriosi, vedrete! E comunque ... se Charles fosse un uomo ... mi avrebbe tenuto testa con la spada! Invece è un vero disastro!"

Aizram: "Terry ma sentilo!"

Terry: "Sento, sento! Comunque io ero dell'idea di far scivolare lui e non Armand."

Aizram: "Ma no, meglio ogni tanto cambiare vittima …"

Armand: "Mio fratello ha ragione, siete delle Arpie!"

Generale: "Taci Armand! Solo perché stavolta è toccato a te le chiami Arpie?! Dov'è finita la tua carità cristiana?"

Armand: "L'ho smarrita mentre rotolavo giù dalle scale!"

Arpie: "Ah ah ah …"

Aizram: "Poveretto, sapessi quanto ci dispiace! Ah ah …"

AlexanderAna: "Generale non vi permettete mai più di pensare o di nominare madame pompon altrimenti ve la ritrovate di nuovo a palazzo insieme alla sua cameriera sempre in cerca di marito, ma perché le autrici non le fanno conoscere un Giotto così che anche lei si tolgadalleballs?"

Generale: "Madame, io non ho nemmeno pensato per un istante a quella pom pom! Che stia nel suo palazzo, che nel mio di problemi ne ho già fin troppi!"

AlexanderAna: "Ah un'altra cosa, i capostipiti della famiglia hanno fatto il terzo grado ad André!"

Reynier: "Certo! Dovevo capire se questo ragazzo è normale o meno!"

Oscar: "NONNO!"

Reynier: "Nipote non ti agitare, devi allattare l'erede del casato e devi star calma!"

Oscar: "Grunt …"

André: "Oscar, ho letto gli appunti delle Autrici …"

Oscar: "Davvero?! Cos'altro hanno in mente?"

André: "Ti assicuro nulla di buono. Guai in vista per tuo padre e per Armand! Ahhh pare che nel prossimo capitolo, tuo padre prenderà un grosso calcio nel didietro da … uhm … meglio tacere."

Oscar: "Povero padre mio! Ma ti prego dimmi da chi!?"

André: "L'artefice sarà tuo nonno ma ora basta spoilerare altrimenti le Autrici potrebbero arrabbiarsi."

Oscar: "Si, si hai ragione …. Torniamo dai nostri figli."