97. Resa dei conti
Charles provò a sistemarsi meglio ma il dolore non passò, anzi, ad ogni movimento si faceva sempre più acuto, non avrebbe voluto ma si lasciò sfuggire una smorfia di dolore che non sfuggì a Logan.
"Stai fermo" lo rimproverò avvicinandosi "Così fai solo peggio. Ecco, aspetta, lascia che ti aiuti …"
Si lasciò aiutare senza fiatare a trovare una posizione più comoda e finalmente trovò un po' di pace, anche se il dolore non era del tutto passato.
"Quel Pyro è un delinquente" disse "Dovrà pagare per tutto ciò che ha fatto."
"Concordo" commentò Erik "Il problema è che Charles, come sempre, troverà un modo per non dargli ciò che si merita."
"Dannazione, Chuck!" esclamò Logan "Sei troppo buono! Non tutti possono essere salvati, sai?"
Charles rise piano.
"Non ho ancora detto nulla e già pensate di sapere cosa farò?" chiese "Comunque è bello vedervi andare d'accordo, finalmente."
Logan e Erik si scambiarono uno sguardo ma, prima che potessero dire qualcosa, Charles riprese a parlare.
"Noi ti abbiamo raccontato cosa è successo con Pyro, ora devi aggiornarci tu sulla situazione lì fuori.
"Ad essere onesto è andata meglio del previsto" ammise, stringendosi nelle spalle "Stavano dormendo quasi tutti Wanda ha iniziato subito ad annullare l'effetto del siero grazie all'aiuto di Cassandra e David mentre noi combattevamo con i sottoposti di Pyro. Anche tra di loro c'è stato effettivamente chi si è arreso subito, ma questi sono scappati con la coda tra le gambe."
"È normale" commentò Erik "Non tutti riescono a sopportare il peso della sconfitta."
Logan sogghignò.
"Cosa è successo a quelli liberati dal siero?" chiese Charles.
"Tutti loro ovviamente ricordavano cosa era successo prima ed erano consapevoli di ciò che gli aveva fatto Pyro," raccontò Logan "Cassandra e David hanno fatto un lavoro straordinario, li hanno tranquillizzati e li hanno invitati a restare nelle loro case. Quasi tutti hanno ascoltato il consiglio, altri sono usciti e ci hanno raggiunti, alcuni per unirsi ai sottoposti di Pyro, altri per aiutare noi. Anche i mutanti che abbiamo liberato dagli avamposti si sono dati da fare e, Charles, se temevi che potessero farsi del male, dovresti vedere quelli a cui ne hanno fatto loro! È stata dura e credo che alcuni combattimenti siano ancora in atto, ma tutto sommato possiamo ritenerci soddisfatti."
"Molto bene" rispose Charles annuendo "Ora dovremo capire cosa fare con gli abitanti di Genosha."
"Oppure potremo lasciarli liberi di decidere autonomamente" propose Erik "Credo che alcuni vorranno restare qui, nonostante tutto. L'idea di base era buona, Pyro ha esagerato inquinandola con l'odio e il controllo."
Charles fissò Erik per qualche istante.
"Sai, è davvero bello sentire queste parole da te" disse "Si vede che, finalmente, hai trovato la pace."
"Grazie a te" ammise senza imbarazzo.
"Ascolta Chuck" disse Logan con tono severo, quello di un padre che rimprovera il figlio "Ora sai che lì fuori è tutto risolto, dovresti iniziare a pensare a te stesso. Come farai? Non puoi camminare e non hai nemmeno i tuoi poteri."
Charles chiuse gli occhi, in quel momento la sua mente era in preda alla confusione anche se, ovviamente, cercava di non darlo a vedere.
"Starò bene, Logan" disse, riaprendo gli occhi e guardandolo con una calma controllata ma vera "L'effetto della Cura è temporaneo, nel giro di … quanto tempo, Erik?" chiese, ricordando che anche lui era stato sotto gli effetti di quel siero prima.
"Tre settimane" rispose Erik "Al massimo un mese."
"Ecco, tra al massimo un mese ritroverò i miei poteri e, grazie al fattore di guarigione, anche le mie gambe."
"Non so come tu riesca ad essere sempre così ottimista, Chuck" borbottò Logan "Al tuo posto vorrei la testa di Pyro su un piatto d'argento …"
Charles rise e stava per rispondere, quando sentirono delle voci, erano Raven e Cassandra.
"Piano, piano!" diceva Raven "Ora cerchiamo di farla salire a bordo."
Pochi istanti dopo le videro entrare, con loro c'era Katie, il cui braccio era gravemente ustionato.
"Cosa è successo?" chiese Charles, allarmato.
"Pyro sta combattendo contro David" rispose Raven "è stato impulsivo e ha ferito anche lei."
"Diciamo che Pyro sta tentando di difendersi da David" precisò Cassandra "Tuo figlio lo sta distruggendo."
Charles si sporse in avanti, preoccupato, l'ansia in quel momento lo travolse a tal punto da fargli dimenticare il dolore alla schiena.
"Non preoccuparti" lo rassicurò Cassandra "Non sta esagerando, dopotutto è tuo figlio, qualche briciola di buon senso l'ha ereditata da te."
Charles sorrise e osservò Raven che, nel frattempo, stava medicando Katie.
"Cosa mi farete?" chiese la ragazza, era spaventata e il dolore al braccio non faceva che amplificare la sua paura, Charles le sorrise, anche se si era macchiata di crimini terribili era pur sempre una giovane smarrita e forse, almeno con lei, ci sarebbe stata speranza.
"Malgrado tutto, Katie, tu sei solo una vittima" disse Charles.
"Vittima? Lei?" chiese Logan "Mi sembra invece che sia stata proprio lei a rapire tutti quei mutanti! Vittima un ca-"
"È vero" lo interruppe Charles "Ciò non toglie che tu ti sia fatta trascinare dalle tue emozioni, ancora una volta hai permesso che prendessero il sopravvento, facendoti oltrepassare quel limite che nessuno dovrebbe mai superare."
Katie arrossì di vergogna.
"Non serve che ti ripeta di quali crimini ti sei macchiata" disse "Crimini per i quali verrai punita, ovviamente."
"Grazie al ca-" iniziò Logan, ma ancora una volta fu interrotto da Charles.
"Ciò che devi ricordare è che, sebbene queste siano cicatrici che ti porterai per tutta la vita, non devono definirti come persona, sei ancora in tempo per cambiare, per imparare dai tuoi sbagli e diventare una persona migliore."
Katie ascoltò senza battere ciglio, i suoi occhi rossi di pianto e paura erano fissi su quelli di Charles, placidi e sereni come sempre, in quell'azzurro cielo riuscì, in qualche modo, a trovare un angolo di pace.
"Non mentirò" proseguì Charles "Non sarà facile per te, ti riporteremo in Inghilterra dove sconterai la tua pena, ma ricordati ciò che ti ho detto."
Lei rimase immobile, solo con un enorme sforzo riuscì ad annuire debolmente. Logan sospirò e, tirato fuori un immancabile sigaro, lo accese con soddisfazione; nel frattempo Raven aveva finito di medicarla ed era andata a sedersi accanto a Charles.
"... e anche questa è andata" commentò "Ora non ci resta che aspettare che David ci porti Pyro. Ce lo porterà, giusto?" chiese poi, fulminato improvvisamente da un pensiero terribile "Non è che invece …"
"Non lo ucciderà" lo rassicurò Cassandra "Non fisicamente, almeno."
"Cosa intendi?"
Charles, che aveva capito, stava per rispondere, invece attese, aveva sentito in lontananza dei passi.
"Stanno arrivando" disse Raven, affacciandosi per guardare meglio, pochi minuti dopo infatti arrivarono David e un barcollante Pyro, il primo aveva un'espressione trionfante in viso, il secondo era visibilmente terrorizzato, anche senza la sua telepatia Charles intuì quali pensieri si nascondessero dietro quegli occhi spaventati.
"David!" lo chiamò, nella sua voce era racchiuso tutto l'orgoglio e l'affetto che provava per lui, sentimento che lui percepì, bastò uno sguardo perché i due riuscissero a comprendersi anche senza usare le parole.
"Papà!" rispose lui con lo stesso entusiasmo. "Ecco un sacco di spazzatura" disse con tono ironico, facendo cadere Pyro, senza alcuna grazia, davanti a Charles "Voleva lasciarvi in quella stanza per un po' per poi uccidervi" spiegò, rivolto a Charles, Erik e Raven "quando ha visto che ormai era rimasto senza alleati ha pensato bene di svignarsela con la sua complice, convinto che nessuno vi avrebbe mai trovati lì dentro. Mi fa piacere che siate già usciti. Cosa facciamo con lui?"
Charles lo fissò, per minuti interi non parlò, tutti attorno a lui rispettarono il suo silenzio e lo lasciarono riflettere, Pyro invece sentiva il terrore crescere in modo esponenziale, iniziò a iperventilare e solo a quel punto Charles parlò.
"Smettila, John" lo riprese con tono severo "Se ti trovi in questa situazione è solo a causa tua. Hai ceduto ai tuoi più bassi istinti e hai volutamente fatto del male a tante persone."
Pyro singhiozzò.
"A-avanti Prof!" esclamò "Ora mi farà una ramanzina ma poi mi perdonerà, giusto? Mi darà una seconda possibilità! La dà a tutti, giusto? La darà anche a me!"
Logan ed Erik si scambiarono uno sguardo, poi insieme guardarono Charles, entrambi temevano che sì, anche in quel caso Charles avrebbe ceduto al suo buon cuore e l'avrebbe perdonato.
"No, John, non ti perdonerò."
Quelle poche parole, sebbene pronunciate con voce calma, furono come un'esplosione, Logan sogghignò, Erik annuì, Cassandra e Raven sospirarono di sollievo e David sorrise.
"Hai fatto del male e ora pagherai per i tuoi errori."
"Mi ucciderai?" chiese "Se mi uccidessi non saresti migliore di me, no? Non potresti invece lasciarmi libero? Ormai ho perso, giusto? Ormai …"
"Devi smettere di giudicare le persone in base a quello che tu faresti" lo riprese Charles "Tu mi avresti ucciso, in effetti lo stavi per fare. No, non ti ucciderò, ma farò in modo che tu non possa più recare danno a nessuno. Cassandra, riesci a leggergli la mente? Dovresti cercare dove tiene le scorte della Cura."
"COSA?!" gridò Pyro "NON PUOI! NON POTETE! NON …"
"Ho capito che il potere è l'unica cosa che ti dia gioia, John" disse Charles "Per questo motivo te lo toglierò. La Cura ha un effetto limitato nel tempo, ma non temere, quando sarà ora te ne somministreremo un'altra dose, in questo modo capirai anche cosa significa essere tenuti costantemente sotto controllo dagli altri. Inoltre …"
Charles sorrise, stavolta il suo non era un sorriso benevolo ma divertito per un pensiero malizioso che gli era venuto in mente proprio in quel momento.
"Sai una cosa? Credo che nulla accada per caso. Ti toglieremo i poteri, sì, ma sarà solo l'inizio, hai bisogno di imparare l'empatia, John, di immedesimarti negli altri, di comprenderli fino in fondo e, soprattutto, hai bisogno di riscoprire l'umiltà."
"Cosa vuoi fare?" chiese lui con tono di sfida, nonostante non fosse nella posizione di sfidare nessuno "Mi porterai alla tua insulsa scuola? Dovrò imparare a leggere e scrivere e a sapere le capitali?"
Charles rise ancora, Logan invece non sembrava molto convinto.
"Chuck? È davvero così? Vuoi riportarlo alla scuola? Credi che ne valga la pena?"
"Possiamo sempre provare" rispose lui "Ma non seguirai le normali lezioni, ho in mente un insegnante speciale per te, qualcuno che ti rimetterà in riga …"
Cassandra, che aveva visto i pensieri del fratello, scoppiò a ridere.
"Geniale! Assolutamente geniale! Non vedo l'ora di assistere allo spettacolo!"
"Di cosa sta parlando?" chiese Pyro, stavolta più incerto.
"La tua insegnante sarà un umano" spiegò Charles "Un'artista, una Drag Queen. Imparerai l'arte del Drag da Roy, magari scoprirai di avere un talento nascosto!"
Logan scoppiò a ridere.
"Sono fiero di te, Charles" disse.
"Sì, spesso ci dimentichiamo che esistono punizioni peggiori del dolore fisico o della morte. Mi piace."
Pyro aveva ascoltato la condanna di Charles con crescente terrore e si ritrovò a pensare che, dopotutto, una morte rapida sarebbe stata una scelta migliore.
"Per quanto riguarda i tuoi poteri" proseguì Charles "Credo sia meglio agire ora, anche se dubito che in queste condizioni tu possa ancora fare del male a qualcuno."
Pyro ringhiò ma Cassandra, che gli aveva letto la mente, gli si avvicinò sogghignando.
"Non sarà necessario andare troppo lontano Charles" disse infilando la mano nella sua tasca "A quanto pare il vigliacchetto va sempre in giro armato."
Cassandra frugò per qualche istante e tirò fuori due contenitori metallici rettangolari.
"Qui ci sono siringhe già pronte con l'antidoto del siero" disse posando a terra uno dei due contenitori "Qui ci sono quelle con la cura."
Cassandra aprì l'altro contenitore, dentro c'era della gommapiuma sulla quale erano stati praticati dei fori per ospitare le siringhe, Charles notò subito i due spazi vuoti, dal momento che Pyro aveva usato due dosi per lui e per Erik.
"Che faccio?" chiese Cassandra "Procedo?"
"Io lo tengo fermo" disse Logan avvicinandosi per immobilizzarlo, proprio in quel momento arrivò Hank, aveva il fiatone ma sembrava soddisfatto.
"Hey! Vi ho trovati finalmente! Poco fa ho visto David venire da questa parte con …" si interruppe e vide Pyro a terra "Ah, Pyro!" esclamò "È un piacere vederti in queste condizioni, è ciò che ti meriti, ragazzo!"
Pyro tentò di divincolarsi ma Logan lo tenne stretto.
"QUESTA È SOLO COLPA VOSTRA!" gridò, dimostrando di avere ancora energia nonostante tutto "SE NON FOSSE STATO PER VOI NON AVREI PERSO TUTTO!"
Charles lo fissò, il suo sguardo fu più devastante di uno schiaffo in pieno viso: disapprovazione, delusione, perfino malcelato disgusto.
"Non è così, John" disse, con una calma glaciale e priva di pietà "Tutto ciò che è successo è solo colpa tua. Sai cos'è questo?" chiese, prendendo il contenitore delle siringhe dalla mano della sorella "Sai cosa rappresenta?"
Pyro non rispose, Charles alzò gli occhi al cielo e sospirò.
"Questa è mancanza di fiducia, John. Hai voluto giocare a fare il leader senza possedere nè le capacità nè l'esperienza e questo è il risultato. Tu sei stato il primo a non voler dare fiducia agli altri, forse sentivi di non averne bisogno, ti bastava avere il potere. Non ti fidavi di loro e loro hanno smesso di fidarsi di te, per questo ti hanno costretto a usare questi sporchi mezzi" disse sventolando il contenitore di fronte al suo viso "Il siero e il potere che hai concesso a quei pochi che ancora ti davano fiducia è solo un guinzaglio ma, ricordalo, i guinzagli prima o poi si rompono."
"Noi gli abbiamo dato una mano" puntualizzò Cassandra.
"Non c'è dubbio, ma abbiamo solo anticipato l'inevitabile."
Pyro digrignò i denti con rabbia.
"Cosa cazzo ne vuoi sapere tu?" chiese "Cosa cazzo vuoi saperne?!"
Stavolta lo schiaffo arrivò sul serio, Charles si era sporto in avanti e lo aveva colpito con tutta la forza che aveva, lasciando un segno rosso sulla sua guancia.
"Con chi credi di avere a che fare, ragazzino?" chiese, furioso "So benissimo cosa vuol dire perdere la fiducia delle persone!" gridò.
Per un istante Charles esitò, il suo sguardo andò subito a Hank, che lo ricambiò con un sorriso comprensivo.
"So cosa vuol dire" ripeté, stavolta a bassa voce "So anche che non esistono scorciatoie per riconquistarla …"
Per un momento nel jet calò il silenzio, nessuno osava parlare, solo Cassandra si mosse e, senza esitazione, prese una siringa contenente la cura e la iniettò nel collo di Pyro.
"Ricevi ciò che dai, stronzo."
